gordongekko
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mercoledì 25 agosto 2010
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nuovo must di riferimento nel suo genere
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grandissima produzione, che crea un nuovo caposaldo nel genere, con un livello di intrattenimento di nuova fattura che ottiene una fantastica riuscita, merito delle qualità di Greengrass, attori perfetti, Allen, Strathairn, Finney tutti con le loro grandi capacità, ambientazioni eccellenti, così come per tutta la trilogia. La trilogia è assolutamente perfetta, visti assieme i tre film sono come un unico prodotto perfetto di 6 ore. Ho visto qualche dibattito precedente, le critiche negative sono ovviamente frutto di pura ignoranza, il film è il massimo risultato del suo genere, chi non lo apprezza non può denigrare questo, piuttosto basta che dica che non gli piace il genere.
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grandissima produzione, che crea un nuovo caposaldo nel genere, con un livello di intrattenimento di nuova fattura che ottiene una fantastica riuscita, merito delle qualità di Greengrass, attori perfetti, Allen, Strathairn, Finney tutti con le loro grandi capacità, ambientazioni eccellenti, così come per tutta la trilogia. La trilogia è assolutamente perfetta, visti assieme i tre film sono come un unico prodotto perfetto di 6 ore. Ho visto qualche dibattito precedente, le critiche negative sono ovviamente frutto di pura ignoranza, il film è il massimo risultato del suo genere, chi non lo apprezza non può denigrare questo, piuttosto basta che dica che non gli piace il genere. E' come dire che una Ferrari fa schifo solo perchè uno preferisce i fuoristrada. E anche le Ferrari poi le fanno per venderle, non solo per essere rimirate. Evidenza quindi di ignoranza. Il film, e l'intera trilogia, sono un intrattenimento e un passatempo perfetto e soprattutto di altissima qualità.
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massimiliano di fede
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mercoledì 21 novembre 2007
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jasone bourne, alla ricerca delle proprie origini
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Capitolo finale della trilogia improntato sulla ricerca delle origini di Jason Bourne , questo terzo film è sicuramente superiore al secondo e leggermente inferiore al primo. La minestra è sempre la stessa, Jason Bourne è braccato, inseguimenti, scontri automobilistici spettacolari, effetti speciali, gli ingredienti mixati al punto giusto, per ottenere effetti adrenalinici di grande spessore.
Infatti possiamo affermare che come film d’azione è davvero notevole, dove gli attori hanno sicuramente contribuito con interpretazioni al di sopra di ogni aspettativa.
Matt Damon, nei panni di Jasone Bourne, personifica alla perfezione lo stile di un agente segreto, che braccato si muove con molta naturalezza, senza mai sorprendersi delle mosse del nemico.
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Capitolo finale della trilogia improntato sulla ricerca delle origini di Jason Bourne , questo terzo film è sicuramente superiore al secondo e leggermente inferiore al primo. La minestra è sempre la stessa, Jason Bourne è braccato, inseguimenti, scontri automobilistici spettacolari, effetti speciali, gli ingredienti mixati al punto giusto, per ottenere effetti adrenalinici di grande spessore.
Infatti possiamo affermare che come film d’azione è davvero notevole, dove gli attori hanno sicuramente contribuito con interpretazioni al di sopra di ogni aspettativa.
Matt Damon, nei panni di Jasone Bourne, personifica alla perfezione lo stile di un agente segreto, che braccato si muove con molta naturalezza, senza mai sorprendersi delle mosse del nemico.
Joan Allen, nei panni di Pamela Landy, in forza alla CIA , finisce per aiutare Jason Bourne e far arrestare il corrotto Direttore della CIA, Noah Vosen, interpretato magistralmente da David Strathaim.
Ottima l’interpretazione di Paddy Considine, nel ruolo del giornalista inglese Simon Ross e, di Albert Finney.
Un po’ scialba e stucchevole, l’interpretazione di Julia Stiles, nei panni di Nicky Parsone.
Piccolissima parte per Daniel Bruhl, nei panni del fratello della compagna uccisa nel secondo film, che incontra Bourne che gli comunica che la sorella è morta. Scena insignificante, perché non ha nessun collegamento nel film stesso, quindi inutile, a meno che, si voleva lanciare Bruhl, bravissimo attore, nato in spagna , di padre tedesco e madre spagnola, nel panorama internazionale, dopo la sua splendida interpretazione del film Good Bye Lenin.
Sufficiente la sceneggiatura, ottimi gli effetti, superlativo il montaggio. Le tre stelle sono tutte meritate.
Massimiliano Di Fede
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bella earl!
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sabato 30 luglio 2011
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la fine dell'epopea di bourne.
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- E' qui che è cominciata per me, ed è qui che finirà -
Jason Bourne, dopo aver vendicato la sua amata Marie, vuole chiudere il cerchio, scoprire tutta la verità su di sé e finire ciò che ha iniziato. Non importa chi dovrà pagare. E come. Seconda prova per l'accoppiata d'oro degli "spy movie": Greengrass e Damon tornano insieme per chiudere le avventure dello Sciacallo, Jason Bourne. La regia è concitata, molto intelligente e veloce. L'interpretazione di Damon è sempre intelligente e ottima. Gran finale per un'ottima serie di spionaggio. Meriterebbe quattro stelle e mezzo.
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dragonia
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martedì 28 febbraio 2012
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jason bourne torna a casa
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Ancora una volta in fuga perenne, l'agente segreto Jason Bourne scopre l'esistenza di un nastro che, avendo a che fare col programma governativo per cui lavorava, potrebbe ricomporre gli ultimi tasselli del suo ancora oscuro passato: inutile dirlo, vi si precipita subito dietro, ma anche i suoi ex superiori vogliono quelle informazioni per sbarazzarsene insieme allo stesso Bourne... Andiamo di bene in meglio: dopo un primo episodio alquanto calmo e un seguito sprizzante adrenalina fino all'ultimo minuto si pensava che fosse impossibile velocizzare ulteriormente il ritmo, aumentare la suspence, raddoppiare il gradimento e, soprattutto, trovare un degno finale a questa faccenda apparentemente senza fine.
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Ancora una volta in fuga perenne, l'agente segreto Jason Bourne scopre l'esistenza di un nastro che, avendo a che fare col programma governativo per cui lavorava, potrebbe ricomporre gli ultimi tasselli del suo ancora oscuro passato: inutile dirlo, vi si precipita subito dietro, ma anche i suoi ex superiori vogliono quelle informazioni per sbarazzarsene insieme allo stesso Bourne... Andiamo di bene in meglio: dopo un primo episodio alquanto calmo e un seguito sprizzante adrenalina fino all'ultimo minuto si pensava che fosse impossibile velocizzare ulteriormente il ritmo, aumentare la suspence, raddoppiare il gradimento e, soprattutto, trovare un degno finale a questa faccenda apparentemente senza fine. Eppure, il team composto dal regista Paul Greengrass e sceneggiatore Tony Gilroy c'è riuscito alla grande, superando anche le pur altissime aspettative: già dai primi secondi di proiezione il film scorre a velocità supersonica, di rado si prende delle pause e, se ci sono, allora brevissime, non ci sono momenti morti, anzi, lungo il viaggio di ritorno a casa del protagonista si contano numerose sequenze al cardiopalma (anche se l'inseguimento a New York mi ha dato la sensazione di già visto), alle quali danno un valido contributo le frenetiche musiche di John Powell, e lo spettatore che non sa a cosa va incontro non si deve meravigliare se, ad un certo punto, scopre di provare egli stesso una forte tensione, è solo segno che il meccanismo operato nel film funziona egregiamente. I vari comprimari che condividono la scena col tormentato protagonista (interpretato dal solito, grande Matt Damon) sembrano essere nati per quella parte e contribuiscono non poco alla riuscita della pellicola, che nella parte finale, come se non bastasse, accelera ulteriormente, sorprendendoci con un finale assai soddisfacente. Insomma, una colossale conclusione a una delle migliori saghe spy-action (se non la migliore in assoluto) mai fatte finora, di cui non bisogna perdere assolutamente alcun episodio.
PS: Il fatto che Bourne sopravviva, secondo me, non vuol dire necessariamente che ci fosse bisogno di un seguito; tuttavia, dato che sarà lo stesso Gilroy a dirigere il quarto capitolo, nutro molte speranze.
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tonysamperi
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giovedì 20 settembre 2012
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dove tutto ha avuto inizio.
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Nel terzo capitolo della storia Jason Bourne, la storia prosegue, ma la ricerca conduce all'inizio di tutto. Matt Damon torna accompagnato da Joan Allen ("Face/Off") e Julia Stiles ("Save the last dance").
All'apertura, Jason è già in fuga e ferito. Un nuovo flashback si è insinuato nella sua mente ed un nuovo personaggio va identificato e trovato. Il bisogno di scoprire la sua identità e il desiderio di vendetta sono un chiodo fisso per Jason. Da lì a poco riusciamo a scoprire che la Treadstone, l'operazione originaria che ha creato il superagente Bourne, non è stata chiusa, ma è stata convertita in un nuovo programma: Blackbriar.
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Nel terzo capitolo della storia Jason Bourne, la storia prosegue, ma la ricerca conduce all'inizio di tutto. Matt Damon torna accompagnato da Joan Allen ("Face/Off") e Julia Stiles ("Save the last dance").
All'apertura, Jason è già in fuga e ferito. Un nuovo flashback si è insinuato nella sua mente ed un nuovo personaggio va identificato e trovato. Il bisogno di scoprire la sua identità e il desiderio di vendetta sono un chiodo fisso per Jason. Da lì a poco riusciamo a scoprire che la Treadstone, l'operazione originaria che ha creato il superagente Bourne, non è stata chiusa, ma è stata convertita in un nuovo programma: Blackbriar. Evidentemente un Bourne in circolazione rappresenta una minaccia incombente sul nuovo programma, così, a dispetto di una Pamela Landy più fiduciosa in Jason, Ezra Kramer (Scott Glenn) opta per la forza bruta, con l'intento di eliminare il problema.
Nel frattempo Bourne si incontra col fratello di Marie (Daniel Brühl - "Bastardi senza gloria") per informarlo che è stata uccisa in India, e che lui troverà il responsabile.
Dopo queste prime scene statiche il film si anima e da qui parte un mix di inseguimenti a piedi, in moto e in auto che faranno schizzare l'adrenalina a mille.
Qui la sceneggiatura è stata ponderata bene, ponendo di fronte a Bourne difficoltà sempre maggiori man mano che la storia si dipana.
Come nel secondo episodio, c'è abbondanza di riprese fatte in handycam, che grazie al lavoro meticoloso di Christopher Rouse riescono a conferire alla regia questo taglio veloce, che lo rende un grande film d'azione.
Matt Damon ancora una volta interpreta in modo eccellente l'agente segreto, l'uomo in fuga e l'uomo attanagliato dai ricordi e tormentato dal suo passato. In questo modo la sua analisi interiore spinge lo spettatore ad immedesimarsi in Bourne, vivendo quasi la storia in prima persona e tenendolo quindi coinvolto per l'intera durata del film.
Lo spettatore non è spinto a convincersi che Bourne sia una macchina infallibile, infatti nulla potrà fare per salvare Simon Ross e Neal Daniels, e questo rende la storia più credibile e lo spettatore più soggetto a temere per la sorte del protagonista.
Definitivamente il migliore dei tre film, anche se probabilmente preferirei il primo, se anche questo avesse avuto in regia il grande Greengrass.
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blacky
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domenica 17 ottobre 2010
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così si chiude una grande trilogia
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Migliore del secondo film, "The Bourne Ultimatum" chiude in gran stile quella che a mio avviso è stata una delle trilogie più appassionanti del cinema. Jason Bourne riuscirà finalmente a liberarsi dal suo passato, dopo aver scoperto chi è e come si è trasformato in una perfetta macchina da guerra.
Greengrass è nuovamente alla regia di questo frenetico terzo capitolo, dove il montaggio delle scene porta addirittura alla vincita dell' Oscar (seguito da un altro paio per effetti sonori). Io continuo personalmente a trovare la regia di Liman migliore, per cui non sono sicuro che l'ambita statuetta doveva toccare proprio questo tipo di montaggio, ma parlo da profano, d'altronde ho comunque apprezzato moltissimo le scene d'azione di altissimo livello, per cui mi tolgo il cappello e batto le mani anche a Greengrass.
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Migliore del secondo film, "The Bourne Ultimatum" chiude in gran stile quella che a mio avviso è stata una delle trilogie più appassionanti del cinema. Jason Bourne riuscirà finalmente a liberarsi dal suo passato, dopo aver scoperto chi è e come si è trasformato in una perfetta macchina da guerra.
Greengrass è nuovamente alla regia di questo frenetico terzo capitolo, dove il montaggio delle scene porta addirittura alla vincita dell' Oscar (seguito da un altro paio per effetti sonori). Io continuo personalmente a trovare la regia di Liman migliore, per cui non sono sicuro che l'ambita statuetta doveva toccare proprio questo tipo di montaggio, ma parlo da profano, d'altronde ho comunque apprezzato moltissimo le scene d'azione di altissimo livello, per cui mi tolgo il cappello e batto le mani anche a Greengrass.
Il personaggio interpretato dal bravissimo Matt Damon non è l'unico super agente segreto del cinema, nè l'unico eroe in cerca di vendetta e di risposte sul suo passato, ma sicuramente è il più interessante e affascinante. Per questo, alla notizia che nel prossimo film non vi sarà lui come protagonista sono rabbrividito.
Comunque questo film rimane davvero più che discreto, bellissimo il finale come la canzone dedicata a questa adrenalinica pellicola.
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massimiliano di fede
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mercoledì 21 novembre 2007
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alla ricerca delle proprie origini
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Capitolo finale della trilogia improntato sulla ricerca delle origini di Jason Bourne , questo terzo film è sicuramente superiore al secondo e leggermente inferiore al primo. La minestra è sempre la stessa, Jason Bourne è braccato, inseguimenti, scontri automobilistici spettacolari, effetti speciali, gli ingredienti mixati al punto giusto, per ottenere effetti adrenalinici di grande spessore.
Infatti possiamo affermare che come film d’azione è davvero notevole, dove gli attori hanno sicuramente contribuito con interpretazioni al di sopra di ogni aspettativa.
Matt Damon, nei panni di Jasone Bourne, personifica alla perfezione lo stile di un agente segreto, che braccato si muove con molta naturalezza, senza mai sorprendersi delle mosse del nemico.
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Capitolo finale della trilogia improntato sulla ricerca delle origini di Jason Bourne , questo terzo film è sicuramente superiore al secondo e leggermente inferiore al primo. La minestra è sempre la stessa, Jason Bourne è braccato, inseguimenti, scontri automobilistici spettacolari, effetti speciali, gli ingredienti mixati al punto giusto, per ottenere effetti adrenalinici di grande spessore.
Infatti possiamo affermare che come film d’azione è davvero notevole, dove gli attori hanno sicuramente contribuito con interpretazioni al di sopra di ogni aspettativa.
Matt Damon, nei panni di Jasone Bourne, personifica alla perfezione lo stile di un agente segreto, che braccato si muove con molta naturalezza, senza mai sorprendersi delle mosse del nemico.
Joan Allen, nei panni di Pamela Landy, in forza alla CIA , finisce per aiutare Jason Bourne e far arrestare il corrotto Direttore della CIA, Noah Vosen, interpretato magistralmente da David Strathaim.
Ottima l’interpretazione di Paddy Considine, nel ruolo del giornalista inglese Simon Ross e, di Albert Finney.
Un po’ scialba e stucchevole, l’interpretazione di Julia Stiles, nei panni di Nicky Parsone.
Piccolissima parte per Daniel Bruhl, nei panni del fratello della compagna uccisa nel secondo film, che incontra Bourne che gli comunica che la sorella è morta. Scena insignificante, perché non ha nessun collegamento nel film stesso, quindi inutile, a meno che, si voleva lanciare Bruhl, bravissimo attore, nato in spagna , di padre tedesco e madre spagnola, nel panorama internazionale, dopo la sua splendida interpretazione del film Good Bye Lenin.
Sufficiente la sceneggiatura, ottimi gli effetti, superlativo il montaggio. Le tre stelle sono tutte meritate.
Massimiliano Di Fede
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bob
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giovedì 8 novembre 2007
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ludlum dalla tomba gridera':"vendeeeettta"
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Il titolo del film scelto per la distribuzione italiana, "The Bourne Ultimatum - Il giorno dello Sciacallo" richiama curiosamente (ed erroneamente) l'attenzione verso il romanzo di Robert Ludlum. Peccato che di questo non vi sia praticamente traccia, fatta eccezione per il nome del suo invincibile protagonista Jason Bourne. Un fatto questo che potrebbe (continuare) ad irritare e/o deludere i numerosi lettori (tra cui il sottoscritto) del famoso romanziere americano scomparso purtroppo nel 2001:il quale probabilmente dall'aldila' stara' gridando a gran voce "vendeta". Fatta questa necessaria premessa, coloro che hanno amato anche i precedenti episodi cinematografici, non rimarranno delusi. Anzi, in un anno ricco di sequel e in particolare di numeri 3, questo e' comunque l'unico veramente ben realizzato.
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Il titolo del film scelto per la distribuzione italiana, "The Bourne Ultimatum - Il giorno dello Sciacallo" richiama curiosamente (ed erroneamente) l'attenzione verso il romanzo di Robert Ludlum. Peccato che di questo non vi sia praticamente traccia, fatta eccezione per il nome del suo invincibile protagonista Jason Bourne. Un fatto questo che potrebbe (continuare) ad irritare e/o deludere i numerosi lettori (tra cui il sottoscritto) del famoso romanziere americano scomparso purtroppo nel 2001:il quale probabilmente dall'aldila' stara' gridando a gran voce "vendeta". Fatta questa necessaria premessa, coloro che hanno amato anche i precedenti episodi cinematografici, non rimarranno delusi. Anzi, in un anno ricco di sequel e in particolare di numeri 3, questo e' comunque l'unico veramente ben realizzato. "The Bourne Ultimatum", meglio chiamarlo solo cosi', contiene infatti alcune delle scene d'azione piu' avvincenti mai realizzate e conferma in fondo la riuscita dell'intera serie. La struttura del film e' nota, molto simile in particolare a quella del secondo episodio, non a caso sempre diretto dallo (oltremodo) stimato Paul Greengrass. Rispetto al solito pero' "The Bourne Ultimatum" non e' un seguito vero e proprio, in quanto la vicenda non prosegue ma piuttosto si incastra alla perfezione con la seconda avventura. Jason Bourne, ottimamente interpretato dal bravo Matt Damon, vera arma letale da combattimento, silenzioso e impenetrabile samurai, sempre alle prese con i brandelli della propria memoria, e' infatti suo malgrado continuamente braccato dai suoi "vecchi" amici della Cia, che lo vogliono a tutti i costi eliminare. Niente di nuovo dunque a livello di soggetto. E anche lo stile scelto e' il medesimo: inseguimenti avvincenti, ritmo serrato, montaggio da brividi. Tuttavia un Action Movie non dovrebbe essere fatto solo ed esclusivamente di questi ingredienti, seppur ottimamente confezionati. Perche cosi' facendo il gioco diventa troppo ripetitivo. Gli amanti del genere non dovrebbero comunque perderlo:se tutti i film d'azione fossero cosi', sarebbe gia' una gran cosa. Ma gli elogi fatti da molta critica, specie americana, sono francamente esagerati. Sono convinto che se dietro al raggiungimento del medesimo risultato, ci fosse stata la firma non di Paul Greengrass (...lui viene dal "documentario", dunque e' "un autore", non il solito "fesso" che ad esempio proviene dal "vile" mondo della pubblicita'...), ma di Tony Scott piuttosto che di Michael Bay, il film avrebbe riscosso molti meno consensi. E' comunque fuori luogo parlare di tocco autoriale per un film di questo tipo. E' invece possibile dire, almeno sottovoce, che il regista abusa dell'uso della macchina a mano (Steven Soderbergh "non/insegna") generando una lunga serie di immagini inutilmente troppo traballanti? Plauso speciale al cast: le facce di Scott Glenn, Albert Finney e non ultima quella di Joan Allen, sono perfette: tutti hanno poche scene, ma riempiono lo schermo alla grande. Ma chi avra' pazienza di restare sino ai titoli di coda, che scorrono al solito sulle musiche del grande Moby, trovera' conferma che l'efficacia del film e' dovuta in buona parte all'incredibile lavoro degli stuntmen: ma quanti diavolo erano? Voto:7
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[+] vero, ma....
(di jd)
[ - ] vero, ma....
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