giulia rosi
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venerdì 20 febbraio 2009
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il dolore della perdita e la poesia dell'amore
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Jerry e Holly sono una coppia simpatica ed affiatata, alle prese dopo 10 anni di matrimonio con i normali problemi della vita: il lavoro, comprare una casa, l'eventualità di fare un figlio. Ma il destino non gli concede questa opportunità: Jerry muore lasciando ad Holly un mare di ricordi e una serie di lettere che l'aiuteranno ad andare avanti, come inevitabilmente deve succedere. E sono lacrime, non per la morte in sè, quanto il modo, veramente toccante, con cui si tratta il tema dell'amore: non è quell'infatuazione passionale della commedia americana che avviene nel giro di poche settimane, al contrario si tratta di una storia normale, di due persone sposate che non possono più stare insieme, di una donna che deve imparare ad accettare un vuoto così ingiusto e così definitivo.
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Jerry e Holly sono una coppia simpatica ed affiatata, alle prese dopo 10 anni di matrimonio con i normali problemi della vita: il lavoro, comprare una casa, l'eventualità di fare un figlio. Ma il destino non gli concede questa opportunità: Jerry muore lasciando ad Holly un mare di ricordi e una serie di lettere che l'aiuteranno ad andare avanti, come inevitabilmente deve succedere. E sono lacrime, non per la morte in sè, quanto il modo, veramente toccante, con cui si tratta il tema dell'amore: non è quell'infatuazione passionale della commedia americana che avviene nel giro di poche settimane, al contrario si tratta di una storia normale, di due persone sposate che non possono più stare insieme, di una donna che deve imparare ad accettare un vuoto così ingiusto e così definitivo. E lo fa, con qualche difficoltà e senza cedere a facili diversivi, anche ripercorrendo qualche tappa del loro amore, nato in uno scenario a dir poco incantevole come l'Irlanda. Una sensazione pervade lo spettatore in ogni momento del film: che ciò che sta avvenendo è esattamente la cosa giusta. E' un equilibrio di dolore, amore, poesia, qualche moderata e onesta risata e anche un po' di sesso. Il film tiene insieme questi elementi diversi senza mai eccedere, in un quadro fin troppo coerente e rispettoso che non turba mai la sensibilità di chi lo guarda: al contrario, lo commuove proprio per la sua esasperata ma innegabile saggezza.
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fortuna
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mercoledì 13 febbraio 2008
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ps i love you
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Gerry (Gerard Butler) e holly (hilary Swank)sono la classica coppia da colpo di fulmine,complici di passionali litigi e pacificazioni.Il destino però è in agguato!Gerry,infatti,muore e Holly annaspa nel vuoto per settimane fino al suo trentesimo compleanno giorno in cui la sua vita cambierà ancora una volta,complici un messaggio registrato del suo defunto marito e diverse lettere di lui recapitatele ad ogni inizio stagione in modi sempre diversi fino al concludersi del primo anno di lutto.
P.S.I love you è lo sguardo fresco ed incantato di chi muove i primi passi nel mondo dell'amore, quello con la "A" maiuscola e del quale si crede che sia per sempre.
Non sarà certo un film da Oscar,ma ha il merito di saper parlare con naturalezza grazie anche al supporto dei suoi interpreti:tutti bravi a dar carattere e spessore alle proprie differenze.
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Gerry (Gerard Butler) e holly (hilary Swank)sono la classica coppia da colpo di fulmine,complici di passionali litigi e pacificazioni.Il destino però è in agguato!Gerry,infatti,muore e Holly annaspa nel vuoto per settimane fino al suo trentesimo compleanno giorno in cui la sua vita cambierà ancora una volta,complici un messaggio registrato del suo defunto marito e diverse lettere di lui recapitatele ad ogni inizio stagione in modi sempre diversi fino al concludersi del primo anno di lutto.
P.S.I love you è lo sguardo fresco ed incantato di chi muove i primi passi nel mondo dell'amore, quello con la "A" maiuscola e del quale si crede che sia per sempre.
Non sarà certo un film da Oscar,ma ha il merito di saper parlare con naturalezza grazie anche al supporto dei suoi interpreti:tutti bravi a dar carattere e spessore alle proprie differenze.Spiccano,su tutti,Lisa Kudrow splendidamente cinica nel non volersi accontentare di chiunque e nel pretendere l'uomo "perfetto" e la coppia di sposi di cui Hilary Swank sempre brava e Gerard Butler mai così naturale nel trasmettere ilarità e commozione agli spettatori
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fausta rosa
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giovedì 18 luglio 2013
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amare oltre.....
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Amare oltre…
Si può amare e amore oltre, perché l’amore, quello vero, quello che completa senza soffocare, che dà un senso senza far perdere il senso della realtà, che non fa sentire mai soli, che è pienezza e unicità, che può fare anche soffrire per poi riscoprire l’indispensabilità dello stare insieme, questo amore non può terminare con la morte, anzi diventa straziante, lancinante, destabilizzante ma pur sempre presente, eterno.
P.S. I love you, il film di Richard LaGravenese, tratto dal romanzo omonimo di Cecilia Ahern, con Hilary Swank nel ruolo di Holly e Gerard Butler nel ruolo di Gerry, vuole proprio comunicare questa verità.
Forse lo fa in maniera a tratti teatrale e romanticheggiante, ma è così tenera e scioglilacrime la storia, sono cosi verosimili gli stati d’animo, così rasserenanti i paesaggi della campagna irlandese, cosi accattivante l’espediente delle lettere da far recapitare all’amata dal defunto marito che continua ad esserle accanto prolungando la vita oltre la morte, che non si può non apprezzare l’impianto narrativo e la spontaneità semplice e contagiosa dei protagonisti.
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Amare oltre…
Si può amare e amore oltre, perché l’amore, quello vero, quello che completa senza soffocare, che dà un senso senza far perdere il senso della realtà, che non fa sentire mai soli, che è pienezza e unicità, che può fare anche soffrire per poi riscoprire l’indispensabilità dello stare insieme, questo amore non può terminare con la morte, anzi diventa straziante, lancinante, destabilizzante ma pur sempre presente, eterno.
P.S. I love you, il film di Richard LaGravenese, tratto dal romanzo omonimo di Cecilia Ahern, con Hilary Swank nel ruolo di Holly e Gerard Butler nel ruolo di Gerry, vuole proprio comunicare questa verità.
Forse lo fa in maniera a tratti teatrale e romanticheggiante, ma è così tenera e scioglilacrime la storia, sono cosi verosimili gli stati d’animo, così rasserenanti i paesaggi della campagna irlandese, cosi accattivante l’espediente delle lettere da far recapitare all’amata dal defunto marito che continua ad esserle accanto prolungando la vita oltre la morte, che non si può non apprezzare l’impianto narrativo e la spontaneità semplice e contagiosa dei protagonisti. Si piange, ci si commuove, e di lì a poco si ride, per poi tornare a commuoversi per una storia d’amore così perfetta che non può essere interrotta tragicamente . Perchè l’amore può davvero essere eterno e allo spettatore fa tanto bene crederlo
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piccola elsa
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mercoledì 15 luglio 2015
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piangerete tutto il tempo
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Avete presente il momento in cui, guardando un film, vi accorgete che non vi basterà una sola scatola di fazzoletti per asciugare le lacrime ma ne serviranno intere confezioni? Ecco, questo è quel tipo di film. Un film in cui i due protagonisti, Gerry e Holly, si amano profondamente, nonostante i difetti e i litigi che possono esistere nella vita di due persone. Un film in cui, nonostante tutto questo amore, Gerry mure. Un tumore al cervello, che lo colpisce nel fiore degli anni..una morte che devasterà Holly, gettandola nella più cupa disperazione. Gerry però aveva intenzione di non far sentire Holly sola e, prima di morire, scrive una serie di lettere che le giungeranno periodicamente contenenti indicazioni diverse ma tutte accomunate dallo stesso p.
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Avete presente il momento in cui, guardando un film, vi accorgete che non vi basterà una sola scatola di fazzoletti per asciugare le lacrime ma ne serviranno intere confezioni? Ecco, questo è quel tipo di film. Un film in cui i due protagonisti, Gerry e Holly, si amano profondamente, nonostante i difetti e i litigi che possono esistere nella vita di due persone. Un film in cui, nonostante tutto questo amore, Gerry mure. Un tumore al cervello, che lo colpisce nel fiore degli anni..una morte che devasterà Holly, gettandola nella più cupa disperazione. Gerry però aveva intenzione di non far sentire Holly sola e, prima di morire, scrive una serie di lettere che le giungeranno periodicamente contenenti indicazioni diverse ma tutte accomunate dallo stesso p.s. che cita "I love you". Lettera dopo lettera, per Holly comincerà un viaggio che la porterà a scoprire, grazie all'aiuto di Gerry e delle persone che le sono accanto, che la vita va avanti e che coloro ai quali abbiamo voluto bene continueanno ad amarci. Una lezione preziosa, da ricordare quando tutto davanti a noi è immerso nell'oscurità e abbiamo bisogno che qualcuno che rischiari il nostro cammino
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andrea alesci
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giovedì 23 luglio 2015
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l'amore che rimane in punta di penna
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Nell’inchiostro di una lettera possono starci tante cose: parole che avvincono due amanti, consigli per un futuro radioso, memorie di una vita che ha perso la consistenza del suo peso ma non la forza della sua presenza. E se le lettere si rincorrono in una segreta caccia al tesoro, il ricordo diventa stupore, poi sorriso, e nuova vita. Così, dentro parole sigillate in una busta si disegna il film ben orchestrato da Richard LaGravenese (tratto dal libro di Cecelia Ahern), che punta al cuore dell’intensa storia di Holly (Hilary Swank) e Jerry (Gerard Butler).
Una storia che si svolge nel tempo sospeso del dolore: dopo nove anni di matrimonio Jerry è morto per un tumore al cervello, sua moglie Holly non riesce a riprendersi, finché da un luogo che sta aldilà Jerry le parla nel giorno del suo 30° compleanno, descrivendole su un nastro registrato il progetto che ha architettato per lei prima di andarsene, trasformandola in una moderna Pollicino sulle tracce di lettere che possano condurla dentro un viaggio inaspettato.
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Nell’inchiostro di una lettera possono starci tante cose: parole che avvincono due amanti, consigli per un futuro radioso, memorie di una vita che ha perso la consistenza del suo peso ma non la forza della sua presenza. E se le lettere si rincorrono in una segreta caccia al tesoro, il ricordo diventa stupore, poi sorriso, e nuova vita. Così, dentro parole sigillate in una busta si disegna il film ben orchestrato da Richard LaGravenese (tratto dal libro di Cecelia Ahern), che punta al cuore dell’intensa storia di Holly (Hilary Swank) e Jerry (Gerard Butler).
Una storia che si svolge nel tempo sospeso del dolore: dopo nove anni di matrimonio Jerry è morto per un tumore al cervello, sua moglie Holly non riesce a riprendersi, finché da un luogo che sta aldilà Jerry le parla nel giorno del suo 30° compleanno, descrivendole su un nastro registrato il progetto che ha architettato per lei prima di andarsene, trasformandola in una moderna Pollicino sulle tracce di lettere che possano condurla dentro un viaggio inaspettato.
Comincia così la girandola emotiva di Holly, che ancora deve ritrovarsi e capire che cosa fare della propria vita dopo che Jerry se n’è andato. Le imprevedibili parole lasciate qua e là da suo marito tracciano una rotta che soltanto lei potrà percorrere e che la riporterà fino ai luoghi di un amore cominciato quand’era una giovane studentessa di arte, là nella verde Irlanda dove il fascinoso Jerry Kennedy un giorno la trovò a vagare in cerca del Parco Nazionale di Wicklow Mountains.
Ogni lettera è un suggerimento per Holly a ritrovarsi e un modo per noi di scoprire chi fosse Jerry, mentre tutt’intorno a lei amici e parenti si affannano perché la sua vita vada avanti: dalle migliori amiche Denise (Lisa Kudrow) e Sharon (Gina Gershon), al fidato John (James Marsters) a Daniel (Harry Connick Jr.) che tenta di corteggiarla, a William con cui finisce a letto (Jeffrey Dean Morgan). Tutti le sono accanto eppure si muovono come controfigure appannate sul fondo del palcoscenico. Tutti compresa la madre Patricia (Kathy Bates), stremata da un tempo che per troppi anni (da quando il marito la abbandonò) l’ha tenuta imprigionata in una gabbia di rabbia, comunque l’unica persona che può ridare forza alla figlia e – a dispetto dello scarso feeling con Jerry – rivelarsi l’amorevole custode dell’ultima sua lettera.
Il canto di Billie Holiday attraversa l’assolato giorno e la notte di New York, le ultime parole di Jerry risuonano dalla voce di Daniel nello Yankee Stadium, e il campo del diamante risplende di verdeggiante speranza: speranza che Holly possa ricominciare una nuova vita, una vita nella quale creare qualcosa di nuovo, qualcosa per cui lasciare un segno nel mondo e conoscersi così più di chiunque altro.
Il viaggio che Richard LaGravenese ci fa compiere con leggerezza insieme alle insicurezze di Holly è testimone di un cammino che sa riscuotere il dolore di una perdita e volgerlo nel balsamo di un sorriso che possa schiudere imprevisti orizzonti, magari sotto il cielo d’Irlanda. E siamo scorrazzati in giro tra l’America e l‘Europa da una colonna sonora capace di infondere coraggio e voglia di ricominciare. Non importa dove, non importa come, purché nel cuore abbiamo un poscritto che dice: I Love You.
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carlotta89
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domenica 27 dicembre 2009
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lacrima facile ma dovuta
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Il film più volte definito più volte "dalla lacrima facile" è ben fatto, una storia eccellentemente raccontata e Hillary Swank è strepitosa. Non è di certo un film cult o che farà la storia del cinema; è secondario, non ha colpi di scena in grado di accattivare il pubblico e per quanto al pubblico piaccia "emozionarsi" non gli piace mai pensare alla morte per tutto l'arco di un film. Probabilmente se si fosse scoperto che la morte di Jerry era un sogno o almeno se Holly si fosse trovata un altro fantastico uomo nella prima mezz'ora l'apprezzamento popolare sarebbe stato più alto. L'amicizia tra la protagonista e le due "sgallettate" non è credibile: ma non per uno spettatore, non è credibile neanche guardandola dall'interno della storia, quella è la loro amicizia, se la guardiamo noi su uno schermo, o se la guarda la bravissima e adorabile Kathy Bates (nel ruolo della madre).
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Il film più volte definito più volte "dalla lacrima facile" è ben fatto, una storia eccellentemente raccontata e Hillary Swank è strepitosa. Non è di certo un film cult o che farà la storia del cinema; è secondario, non ha colpi di scena in grado di accattivare il pubblico e per quanto al pubblico piaccia "emozionarsi" non gli piace mai pensare alla morte per tutto l'arco di un film. Probabilmente se si fosse scoperto che la morte di Jerry era un sogno o almeno se Holly si fosse trovata un altro fantastico uomo nella prima mezz'ora l'apprezzamento popolare sarebbe stato più alto. L'amicizia tra la protagonista e le due "sgallettate" non è credibile: ma non per uno spettatore, non è credibile neanche guardandola dall'interno della storia, quella è la loro amicizia, se la guardiamo noi su uno schermo, o se la guarda la bravissima e adorabile Kathy Bates (nel ruolo della madre). Film assolutamente dignitoso e commovente, realistico e romantico.
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