Paranoid Park

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Un film di Gus Van Sant. Con Gabe Nevins, Daniel Liu, Jake Miller, Taylor Momsen, Lauren Mc Kinney.
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Thriller, durata 90 min. - Francia, USA 2007. - Lucky Red uscita venerdì 7 dicembre 2007. MYMONETRO Paranoid Park * * * - - valutazione media: 3,18 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

paranoid park Valutazione 5 stelle su cinque

di readcarpet


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martedì 19 agosto 2008

Alex è uno skater di Portland: ha sedici anni, si nutre ai fast food, e le sue amiche sono tutte truccate come Avril Lavigne. Un giorno, a Paranoid Park, uccide per sbaglio una guardia notturna della stazione nei pressi. La prima volta che avevo visto questo film ero rimasto affascinato e sconvolto da questa riproduzione così esasperata eppure così fedele dell’apatia degli adolescenti. Poveri adolescenti! Si sentono soli, incompresi, è per questo che diventano delinquenti, cominciano a rubare, si drogano, bestemmiano e picchiano i bambini! Dove andremo a finire?! Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare così un qualsiasi psicologo o presunto tale, che teorizza ogni possibile causa di questo cancro della società che sono le insofferenze adolescenziali. Problemi che tutti denunciano ma che nessuno ha veramente voglia di affrontare. Allora il caro vecchio Gus, ci dà una lezione di pedinamento del sedicenne. Alex sembra tonto, a volte, tanto è il suo disinteresse per tutto ciò che lo circonda. Ma non è stupidità, è distacco; il che rende la storia ancora più agghiacciante. Agghiacciante perché è una storia di omicidi, di indagini, e allo stesso tempo di amore tra ragazzi, di odio tra persone che si amavano e così via. In pratica tutti gli ingredienti per una storia che come minimo dovrebbe emozionare! Ma il primo a non mostrare alcun segno di emozione è proprio lui, Alex. E a sottolineare la mancanza di emozioni, serve l’apparente spreco di sangue e violenza (ai limiti dello splatter) della scena dell’uccisione. Un lampo, uno sconvolgimento nella vita di un ragazzo che va a rivoluzionare la sua intera esistenza, viene affrontato dal protagonista stesso con un’indifferenza, con un distacco emotivo che fanno piangere. E non ci stupisce, dopo, vedere sempre lo stesso ragazzo inventarsi una storia per dimostrare di non essere mai stato lì. Quindi il ragazzo è colpevole di cattiveria gratuita, di “insensibilità nei confronti dei parenti della vittima”? Certo che no. Gli adulti presenti nel film sono volutamente distanti, a partire dal poliziotto che non ascolta, fino ad arrivare ai genitori (che classe, Gus). La madre, per non essere troppo oppressiva (o per incapacità di esserlo) non indaga su quello che il figlio fa durante la notte: è distante, quindi inquadrature distanti o di schiena. Il padre fa di tutto per far capire al figlio la sua disponibilità al dialogo, ma è il primo a non aver capito di cosa il figlio ha bisogno: è confuso, quindi per quasi tutta la scena la sua figura non sarà a fuoco, se non alla fine per mettere in mostra una discreta dose di tatuaggi (segno, dico io, di una gran cura per se stessi). La colpa di questa apatia è quindi della negligenza degli adulti? Sembra di no, chi si diverte a divorziare?! Nessuno! Gli amici di Alex non fanno altro che incitarlo a scopare, la ragazza qualche secondo dopo aver reso il nobile servizio pensa bene di andare in bagno a comunicarlo all’amica (“E’ stato fantastico!”). E’ colpa degli amici stupidi se Alex è apatico? No, sono sulla stessa barca anche loro. Qui sta la grandezza di Van Sant: pone un problema (in maniera anche molto garbata anche se decisa), ma non ha la presunzione di indicare la retta via a nessuno. “Ognuno prenda i provvedimenti che vuole, ma in questa società c’è qualcosa che non va”, sembra dire. E a me piace così. Resta da lodare la capacità espressiva (già dette le scene dei genitori, da aggiungere la solitudine dei corridoi della scuola) e quella tecnica (ottime le riprese in super8 degli skater). Lascia un po’ a desiderare la scelta degli attori non professionisti (cercati su Myspace), anche se molto realistici (viene da chiedersi se il protagonista non sia ritardato, in certi momenti). Bellissima anche la colonna sonora, che riprende anche le melodie di Amarcord. Si potrebbe dire che non è un film per tutti i gusti, per gli spettatori più impazienti potrebbe risultare tremendamente noioso ma… c’est la vie, ragazzi miei. Avete sbagliato sala.

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