stefano franzoni
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venerdì 13 aprile 2007
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woody & scarlett improbabili detective
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Joe Strombel (Ian McShane)era un mastino nel suo mestiere, il giornalismo. Ha passato la vita ad inseguire le notizie più calde ed ora è morto.
Seduti ad un tavolo i suoi ex colleghi lo ricordano così, scherzando sulla sua disumana brama giornalistica che lo avrebbe portato addirittura a scappare dalla morte se avesse avuto delle informazioni degne di prima pagina. Stacco su una piccola barca a vela; la morte (si,proprio lei) sta portando con sè le ultime anime defunte ma Joe Strombel fugge per riferire alla prima persona incontrata un'importante notizia, ovvero l'identità del super-ricercato killer "dei tarocchi". Così una giovane studentessa di giornalismo si ritrova dal nulla una notizia giuntale da uno spirito (o un allucinazione?) che potrebbe essere una sciocca e banale ipotesi o (chi lo sa?) un vero e proprio scoop.
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Joe Strombel (Ian McShane)era un mastino nel suo mestiere, il giornalismo. Ha passato la vita ad inseguire le notizie più calde ed ora è morto.
Seduti ad un tavolo i suoi ex colleghi lo ricordano così, scherzando sulla sua disumana brama giornalistica che lo avrebbe portato addirittura a scappare dalla morte se avesse avuto delle informazioni degne di prima pagina. Stacco su una piccola barca a vela; la morte (si,proprio lei) sta portando con sè le ultime anime defunte ma Joe Strombel fugge per riferire alla prima persona incontrata un'importante notizia, ovvero l'identità del super-ricercato killer "dei tarocchi". Così una giovane studentessa di giornalismo si ritrova dal nulla una notizia giuntale da uno spirito (o un allucinazione?) che potrebbe essere una sciocca e banale ipotesi o (chi lo sa?) un vero e proprio scoop.
L'ultimo film di Woody Allen si distacca dall'acclamato Match Point per profondità della narrazione (ora più da commedia che non dramma) ma mantiene anche diversi punti di contatto: Scarlett Johansson (recente nuova musa del regista), ambientazione anglosassone (anche se Londra non fa più da sfondo), ambienti altolocati, omicidi e un qualche forte colpo di scena tutt'altro che banale.
Le ambientazioni sono colorate e chic ma mai eccessive al punto di distogliere lo sguardo dello spettatore dai personaggi.
Colorate sono anche le interpretazioni di Scarlett Johansson, in un ruolo in cui abbandona i suoi intensi ed espressivi silenzi in favore di prolissi dialoghi talvolta frizzanti talvolta (volutamente) idioti e di Woody Allen, sagoma alla Groucho Marx, pronto a condire la narrazione con battute sarcastiche. Anche Hugh "Wolverine" Jackman, nell'interpretazione di un nobile ricco, bello, dolce e premuroso (tipo uomo perfetto) non stona. Ma il punto di forza del film sono proprio le due figure della Johansson e di Allen. Lei è Sondra Pranski, studentessa di giornalismo ed improvvisata investigatrice d'assalto che appare a tratti smaliziata,cinica e pratica e a tratti sognatrice romantica. Un paradosso difficilmente spiegabile, che sottolinea l'inverosimiglianza di un pò tutta la vicenda. Sondra è imbarazzata, ed anche un pò imbranata, logorroica e semplice, ma anche decisa e determinata, come nella sequenza in cui usa le sue arti femminili ed il costume intero rosso (scarlatto) per conoscere Peter Lyman/Hugh Jackman. La sua spalla nelle ricerche sarà Sid Waterman/Woody Allen, ironico ed istrionico prestigiatore da strapazzo con con una spiccata avversità per le strade inglesi (in cui si guida a sinistra).
In sostanza "Scoop" è una commedia brillante e ben recitata, sapientemente tenuta assieme da una trama originale e condita da alcuni furbissimi assoli. Nel campo della regia Woody Allen sì che è un mago.
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chris darril
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venerdì 6 ottobre 2006
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brillante, spensierato, una commedia geniale!
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Il Match Point c'è stato, e alla stragrande, la partita però è stata vinta, e dopo periodi di oblio incombe fra le commediole scontate ed i noir velati da ironia subforme, Woody Allen ci regala un altro gioiello dopo il grande capolavoro drammatico dal finale sconcertante dell'anno scorso, ovvero MATCH POINT. Ora si tratta di un vero SCOOP, lo è il titolo del film, lo è la vincente coppia formata da Allen e dalla sua splendida musa Scarlett Johansson, lo è il tema principale del film in questione. In ballo fra la commedia noir ed il thriller paranormale, Scoop brilla di una comicità rara e brillante insolita in un film di tal calibro. Parte letteralmente dall'oltretomba, negli inferi, un malcapitato giornalista sta per compiere il tragitto verso il mondo dei morti, qui si ritrova fra le mani uno scoop che riesce successivamente ad affidare ad una giovane giornalista alle prese con un trucchetto di magia per mano di un buffo e ormai represso prestigiatore da quattro soldi.
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Il Match Point c'è stato, e alla stragrande, la partita però è stata vinta, e dopo periodi di oblio incombe fra le commediole scontate ed i noir velati da ironia subforme, Woody Allen ci regala un altro gioiello dopo il grande capolavoro drammatico dal finale sconcertante dell'anno scorso, ovvero MATCH POINT. Ora si tratta di un vero SCOOP, lo è il titolo del film, lo è la vincente coppia formata da Allen e dalla sua splendida musa Scarlett Johansson, lo è il tema principale del film in questione. In ballo fra la commedia noir ed il thriller paranormale, Scoop brilla di una comicità rara e brillante insolita in un film di tal calibro. Parte letteralmente dall'oltretomba, negli inferi, un malcapitato giornalista sta per compiere il tragitto verso il mondo dei morti, qui si ritrova fra le mani uno scoop che riesce successivamente ad affidare ad una giovane giornalista alle prese con un trucchetto di magia per mano di un buffo e ormai represso prestigiatore da quattro soldi. Quest'ultimi prenderanno tanto a cuore la faccenda del killer dei tarocchi che si spacceranno per padre e figlia. Nascerà così un'insolita coppia che li vedrà coinvolti in una serie di vicende a dir poco esilaranti, in cui Allen spara battute a raffica e la Johansson lo guarda indignata fra le smorfie più simpatiche della storia del cinema. Woody ha, per la seconda volta consecutiva, dato prova di essere un grande, stavolta anche come interprete, i suoi sketch sono memorabili, geniali, spontanei ma allo stesso tempo così brillanti. La Johansson invece che da sexy e provocante quale nei suoi ultimi due film (MATCH POINT e THE BLACK DAHLIA) è una ragazza sempliciotta, bella si, ma trascurata fra lunghi camicioni da gravidante e gonne da anziana signora, splendida nella scena da "predatrice" in cui si denuda dando sfoggio di un fisico tutto forme in costume da bagno. Ma oltre all'essere sorprendentemente brava e bella, dà anche, per la prima "vera" volta, di essere un'attrice incredibilmente divertente e spensierata: smorfie, e battutine sembrano esserle state tramandate dal genio di Allen. Hugh Jackman e Ian McShane sono entrambi capaci nei loro ruoli, ma solo delle ombre accanto ai già citati. Il film scorre piacevolmente, fra sorrisi, risate e veri e propri elogi al grande Allen capace di confezionare una commedia brillante e sinceramente strepitosa dopo un grande dramma a sfondo thriller.
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miulan
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giovedì 26 ottobre 2006
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un giallo che vi farà piangere dalle risate
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Scarlett Johanson aveva tanto affascinato Woody Allen, sul set di Mach Point, da indullorlo a scrivere un film appositamente per lei: così nacque Scoop.
La trama è interessante ma il modo in cui viene sviluppata e narrata e i personaggi interpretati da Woody e Scarlett vanno oltre, sono geniali.
La storia parla di un celebre giornalista (Ian MacShane)recentemente morto che proprio nell'oltretomba scoprirà un senzazionale scoop: Peter Layman, riccone innglese figlio di un Lord impegnato nella politica, è un assassino. Dato che è ormai morto il giornalista pensa di di entrare in contatto con una giornalista(Scarlett Johanson), che in realtà è ancora solo una studentessa di giornalismo. Il fantasma incontra la ragazza nello smaterializzatore di un mago americano(Woody Allen) che si trova in toornè a Londra.
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Scarlett Johanson aveva tanto affascinato Woody Allen, sul set di Mach Point, da indullorlo a scrivere un film appositamente per lei: così nacque Scoop.
La trama è interessante ma il modo in cui viene sviluppata e narrata e i personaggi interpretati da Woody e Scarlett vanno oltre, sono geniali.
La storia parla di un celebre giornalista (Ian MacShane)recentemente morto che proprio nell'oltretomba scoprirà un senzazionale scoop: Peter Layman, riccone innglese figlio di un Lord impegnato nella politica, è un assassino. Dato che è ormai morto il giornalista pensa di di entrare in contatto con una giornalista(Scarlett Johanson), che in realtà è ancora solo una studentessa di giornalismo. Il fantasma incontra la ragazza nello smaterializzatore di un mago americano(Woody Allen) che si trova in toornè a Londra. La studentessa con l'aiuto del mago si fingerà una ragazza ricca e abborda Petr Layman per indagare sugli omicidi di cui il fantasma lo aveva accusato. Ma finirà per innamorarsi, volendolo addirittura sposarlo, e crendo così problemi alle indagini. ( qui colpisce W. Allen che dice alla ragazza " la tua famiglia è ortodossa sono sicuro che accetterà un serial killer in famiglia" ).
La commedia è divertentinssima, le battute sono serrate.
Tra i vari attori colpisce Scarlett che interpreta un ruolo un pò diverso dal solito, infatti non è la solita donna sensuale che genera negli uomini un attrazione quasi violenta( come in Mach Point o Black Dahlia) ma è una giovane e blillante studentessa, mal vestita( pantaloni larghi sopra la caviglia, maglioncini a nonna e colpisce il vestino giallo canarino, che indossa al party a casa di Layman, un pò alla Sandy di Grease), porta gli occhiali e l'apparecchio per i denti(ma solo di notte), nonostante ciò suscita comunque un certo fascino sugli uomini.
Il suo personaggiop sembra quasi un' imitazione di Woody Allen con quel modo di parlare un pò balbuziente, quelle mani mosse nervosamente sulle gambe e quelle battute ciniche.
Delle scenografie colpisce solo il giardino di casa Layman che serve a sottolineare la ricchezza di questo uomo e la stanza con gli strumenti musicali messi sotto vetro come in un museo.
Le musiche sono molto particolari e accompagnano bene la comicità del film, quella che si sente di più nel film è "lo schiaccianoci"(dal repertorio di musica classica) bella poi la fine di W. Allen col suo commento sulla guida inglese.
Un film da vedere con chiunque
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dario
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giovedì 3 febbraio 2011
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frizzante
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Quando è in forma, Allen è irresistibile, specialmente come regista (come attore gigioneggia sempre troppo). Questa è una commedia brillante, gioiosa e giocosa: è un piccolo gioiello, da godere scena per scena. Tutti molto bravi, molto sciolti. Sceneggiatura perfetta. Cinema onorato.
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raystorm
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mercoledì 25 ottobre 2006
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scoop – almeno un’occasione nella vita.
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Nel giornalismo lo “Scoop” è quella notizia talmente incredibile che una volta confutata riesce a smuovere tutta la stampa , per cui il fautore di questo ha la possibilità di passare dall’anonimato di una redazione, o del lavoro free-lance, all’olimpo delle celebrità. Il nuovo film di Woody Allen parla proprio dell’inseguimento di questo da parte di una studentessa di giornalismo americana (Scarlett Johansson), una ragazza piena di sogni e aspirazioni, con una vita davanti per realizzare se stessa. Un giorno partecipando allo spettacolo del mago Splendini (Allen) incontrerà lo spirito di un famoso giornalista, questo le confesserà proprio lo scoop dell’anno, ovvero l’identità del famoso killer dei tarocchi che altri non sarebbe se non Peter Lyman (Hugh Jackman), il figlio di una delle più importanti famiglie di Londra.
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Nel giornalismo lo “Scoop” è quella notizia talmente incredibile che una volta confutata riesce a smuovere tutta la stampa , per cui il fautore di questo ha la possibilità di passare dall’anonimato di una redazione, o del lavoro free-lance, all’olimpo delle celebrità. Il nuovo film di Woody Allen parla proprio dell’inseguimento di questo da parte di una studentessa di giornalismo americana (Scarlett Johansson), una ragazza piena di sogni e aspirazioni, con una vita davanti per realizzare se stessa. Un giorno partecipando allo spettacolo del mago Splendini (Allen) incontrerà lo spirito di un famoso giornalista, questo le confesserà proprio lo scoop dell’anno, ovvero l’identità del famoso killer dei tarocchi che altri non sarebbe se non Peter Lyman (Hugh Jackman), il figlio di una delle più importanti famiglie di Londra. Inizierà quindi, con l’aiuto del prestigiatore, un serie di indagini alla ricerca della verità, ma quando il cuore si metterà di mezzo la realtà non le sembrerà più la stessa, trovandosi a decidere la direzione da seguire. Secondo film del regista americano girato interamente a Londra ed ennesimo bersaglio perfettamente centrato. Dopo il mortuario “Match Point” Allen ritorna alla commedia proponendo un film che in superficie ha un sapore già conosciuto ricordando visivamente e strutturalmente alcuni suoi vecchi film, ma nelle venature della sceneggiatura nasconde la stessa sfiducia nella società moderna del suo precedente lavoro. Ad osservare bene questo “Scoop” sembra l’immagine speculare di “Match Point”, il thriller “narcisista” diviene una commedia “stracciona” dallo stesso gusto amaro, però qui in aggiunta c’è la morte, la quale ormai diviene icona visiva oltre a tema narrativo. Ed è proprio la mietitrice il punto di partenza del film, come in un cerchio si parte da essa passando per una “non vita” salvo ritornare tra le sue fila quando il tempo concesso termina. Proprio come ad un giornalista non è dato sapere dove e quando arriverà lo scoop, una persona non saprà mai preventivare dove e quando cesserà la propria esistenza. Nella parentesi vitale che separa l’inizio e la fine del cerchio, possiamo solo fare di tutto per dare un significato alla nostra esistenza perché questa venga ricordata, il problema nell’attuare questo sta nella società in cui viviamo. Una popolazione di persone che per futili cose smettono troppo presto di sognare (proprio come alla Johansson del film che in nome dell’amore sta per mettere a riposo tutti i suoi sogni), ed il più delle volte quando riprendono a farlo la sabbia della clessidra è vicina alla fine. Avendo noi la possibilità di scegliere come spendere al meglio il nostro tempo, non dobbiamo sprecarlo in modo da crearci dei “se” in futuro, altrimenti quando ce ne accorgeremo potrebbe essere troppo tardi. Quindi come lo scoop ha dato una ragione d’esistere ad un’aspirante giornalista, noi dovremmo essere i forgiatori del nostro futuro personale. Allen in tutto questo ci augura buona fortuna.
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pjmix
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martedì 8 novembre 2011
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aaaah woody
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la tua ironia è imbattibile! Un bel film che nella sua surreale inverosimilità riesce a renderlo del tutto accettabile al pubblico: già è difficile creare la giusta atmosfera per un thriller comico (ricordo di aver visto solo Slevin, patto criminale dello stesso "stampo"), ma è ancora più diffiicile amalgamare il tutto introducendo anche l'elemento fantastico, il giornalista morto che riesce a comunicare col mondo dei vivi fornendo importanti indizi sul possibile "killer dei tarocchi". Attori tra l'altro azzeccati: brava la Johansson, bravo Hugh Jackman e ovviamente grande interpretazione dello stesso Woody Allen nei panni di "splendini".
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la tua ironia è imbattibile! Un bel film che nella sua surreale inverosimilità riesce a renderlo del tutto accettabile al pubblico: già è difficile creare la giusta atmosfera per un thriller comico (ricordo di aver visto solo Slevin, patto criminale dello stesso "stampo"), ma è ancora più diffiicile amalgamare il tutto introducendo anche l'elemento fantastico, il giornalista morto che riesce a comunicare col mondo dei vivi fornendo importanti indizi sul possibile "killer dei tarocchi". Attori tra l'altro azzeccati: brava la Johansson, bravo Hugh Jackman e ovviamente grande interpretazione dello stesso Woody Allen nei panni di "splendini". Non è un film che lascia il segno, non è nemmeno un capolavoro del cinema, ma è uno di quei film che si rivede volentieri: leggero, mai banale, con tante battute tutte sulla bocca di Woody; è davvero esilarante guardarlo mentre cerca di inventarsi un personaggio, trovare delle scuse, fare i suoi numeri di magia. E ovviamente non potevano mancare riferimenti al culto religioso e quelle che io definisco battute "serie", ossia quelle battute che vanno capite e fatte non come se si stesse per dire una battuta, ma una cosa seria. Solo in pochi riescono a farle e Woody ha abbastanza charme per poterselo permettere! Pollice in su per Scoop!
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fedeleto
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martedì 5 febbraio 2013
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uno scoop in mezzo ai tarocchi...
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Lo spirito di un giornalista arrivista di nome Joe Strombel,vaga nella barca del destino con a capo la morte.Venuto a conoscenza di uno scoop sensazionale,ovvero il nome del killer dei tarocchi,decide di tornare fra i vivi e rilevare il suo scoop.Una giovane giornalista di nome Sondra ne viene a conoscenza magicamente durante un numero di magia con il mago Sid.La ragazza provera' ad entrare in contatto con il presunto killer dei tarocchi,un nobile di nome Peter Lyman.Tra dubbi e incertezze la ragazza scoprira' che il killer dei tarocchi e' proprio lui e il povero Sid ci rimettera' la vita.Ma almeno ha tutta l'eternita' per fare i suoi giochi di prestigio nell'aldila.
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Lo spirito di un giornalista arrivista di nome Joe Strombel,vaga nella barca del destino con a capo la morte.Venuto a conoscenza di uno scoop sensazionale,ovvero il nome del killer dei tarocchi,decide di tornare fra i vivi e rilevare il suo scoop.Una giovane giornalista di nome Sondra ne viene a conoscenza magicamente durante un numero di magia con il mago Sid.La ragazza provera' ad entrare in contatto con il presunto killer dei tarocchi,un nobile di nome Peter Lyman.Tra dubbi e incertezze la ragazza scoprira' che il killer dei tarocchi e' proprio lui e il povero Sid ci rimettera' la vita.Ma almeno ha tutta l'eternita' per fare i suoi giochi di prestigio nell'aldila.Woody Allen oramai settantenne,dirige una commedia semplice e senza troppe pretese,ma che contiene qualche tema e qualche scena interessante.Ancora una volta il soggetto e la sceneggiaura sono sempre di Woody Allen,e i temi trattati sono soprattutto la casualita' e l'imprevedibilita',ma anche un rapporto tra spiritualita' e materialismo.Sondra infatti entra in contatto con il paranormale nella scatola detta smaterializzatore,ovvero scomporre i suoi atomi e ricrearli,effettivamente in quella scatola poco magica ella ha un'entrata nel mondo sottile,dunque essa diventa un mezzo,un portale tra spirito e materia,Sondra adotta una falsa identita' per nascondersi e ingannare l'uomo al fine di poterlo smascherare,ma seppur inizialemente e' sospettosa ,successivamente e' sicura che lui non possa essere il killer dei tarocchi,e dunque l'apparenza inganna proprio come i trucchi di mister splendini,ovvero il mago interpretato da Allen.Varie le scene che rimangono impresse,la scena della piscina in cui si incontrano Sondra e Peter,Scarlett Johansson e' deliziosa nella parte di Sondra ,secchiona e impacciata,buono Jackman,ma il migliore rimane Allen che oltre alla regia si trova a suo agio nella parte di Spendini.La fotografia di Adeferasin dopo il capolavoro di Match Point e' ancora una volta magnifica e suggestiva.Senza troppe pretese e' godibile e si sorride anche,ma dopo Match Point ci si aspettava qualcosa di piu'.
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great steven
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venerdì 4 settembre 2015
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prestigiatore e giornalista attivi in un'indagine.
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SCOOP (USA, 2006) diretto da WOODY ALLEN. Interpretato da SCARLETT JOHANSSON, WOODY ALLEN, IAN MCSHANE, HUGH JACKMAN, CHARLES DANCE
Sandra è una brillante studentessa di giornalismo a caccia di un articolo intrigante che possa affascinare i lettori dei quotidiani, mentre Sidney (in arte Splendini) è un mago abilissimo nei trucchi con monete e carte che si esibisce frequentemente per i palcoscenici di Londra, ed entrambi sono americani trapiantati in terra britannica. Il loro incontro avviene quando Sandra viene scelta dal prestigiatore per entrare nello smaterializzatore, e qui incontra l’anima di Joe Strombel, famoso e compianto giornalista da poco scomparso che le indica colui che lui è convinto sia il terrificante "serial killer dei tarocchi": Peter Lyman, rampollo di una famiglia estremamente potente e agiata.
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SCOOP (USA, 2006) diretto da WOODY ALLEN. Interpretato da SCARLETT JOHANSSON, WOODY ALLEN, IAN MCSHANE, HUGH JACKMAN, CHARLES DANCE
Sandra è una brillante studentessa di giornalismo a caccia di un articolo intrigante che possa affascinare i lettori dei quotidiani, mentre Sidney (in arte Splendini) è un mago abilissimo nei trucchi con monete e carte che si esibisce frequentemente per i palcoscenici di Londra, ed entrambi sono americani trapiantati in terra britannica. Il loro incontro avviene quando Sandra viene scelta dal prestigiatore per entrare nello smaterializzatore, e qui incontra l’anima di Joe Strombel, famoso e compianto giornalista da poco scomparso che le indica colui che lui è convinto sia il terrificante "serial killer dei tarocchi": Peter Lyman, rampollo di una famiglia estremamente potente e agiata. Coinvolgendo nel caso il riluttante Sidney, Sandra si dà subito da fare per conoscere meglio il benestante nobiluomo, del quale si innamora essendone immediatamente ricambiata. Ma le sorprese che attendono la giovane giornalista e il vecchio prestigiatore (i quali si spacciano come figlia e padre per non dare troppo nell’occhio e non insospettire nessuno delle loro reali intenzioni investigative) saranno moltissime, e tutte pronte a scombussolare l’ordine che ambedue gli improvvisati detective credevano di aver completato senza possibilità di sbaglio. Trentacinquesima regia dell’ebreo newyorkese Allan Königsberg (questo il suo nome di battesimo), e secondo film ambientato interamente nel Regno Unito dopo il riuscitissimo Match Point, girato l’anno precedente. Scoop non è da meno: con un intreccio narrativo a metà strada fra la commedia degli equivoci e il giallo, mette in scena una trama avvincente che trasforma lo scoppiettio dei dialoghi in un elemento vincente che sa catalizzare l’attenzione del pubblico sui colpi di scena tutt’altro che banali di cui la storia è piena ma senza che essi la appesantiscano o la ingombrino nel suo spontaneo svolgimento. Come capita spesso, Allen sa dirigere sé stesso quasi col medesimo piglio efficace con cui dirige gli altri attori: S. Johansson è magnifica, e sembra designarsi sempre più come la compagna artistica ideale che negli anni 1970, sempre in riferimento al regista, era rappresentata da Diane Keaton e nel decennio successivo da Mia Farrow. H. Jackman, almeno per una volta, interpreta un personaggio adorabile e tranquillo, ben lontano dal Wolverine della saga di X-Men, ma solo in apparenza, perché la vicenda lo rivela poi come l’esecutore materiale di alcuni degli omicidi su cui i due protagonisti indagano, mentre I. McShane (l’Al Swearengen della serie televisiva western Deadwood), arruolato definitivamente come spirito che fa incursioni nel mondo dei vivi, sorprende per una carica di profonda autoironia e sagace complicità giocosa. Le scene più azzeccate e divertenti: il primo incontro fra Sandra e Strombel nella cabina rossa, mentre l’illusionista stupisce i suoi benevoli spettatori; il primo giro per i giardini della villa fra Lyman e Sandra, dove appare subito chiara l’attrazione sentimentale fra i due; la visita intrufolata nella stanza degli antichi strumenti musicali, con l’obiettivo di individuare il compromettente mazzo di tarocchi; il sottofinale a bordo della barca, dove lo smascherato antagonista tenta di far sembrare un incidente la morte, poi fortunatamente scongiurata, dell’energica studentessa, mentre a morire è lo sfortunato Sidney, che si schianta contro un albero mentre corre in soccorso dell’amica. O. Lionello (1927-2009) doppia per l’ultima volta, tre anni prima della scomparsa, l’attore-regista: come commiato d’addio, il suo contributo fondamentale alla recitazione non solo mimica e vocale di Allen è incommensurabile. Alquanto efficiente l’equilibrismo produttivo e fruttifero tra il genere del thriller roseo e quello più spassoso e spensierato degli imprevedibili e irresistibili risvolti comici.
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elgatoloco
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giovedì 24 dicembre 2020
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genitale come sempre, beffardo
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"Scoop"(scritto e diretto da Woody Allen, 2006)è un film sulla detection(la giornalista,in erba "cavia"involontaria di un"mago"8illusionista), sulla dicotomia realtà/illusione(il gioco illusionistico, che riserva molte sorprese...), sulla beffa della vita, dove lo spirito yiddish irrriverente di Alllen, il cui tasso di geniale autoreferenzialità è decisamente elevato e culina nella battuta"di famiflia sono di confessione ebraica, poi crescendo mi sono convertito al narcisismo", sul "dopo"(la vita), sulla morte, vista come una sorta di grottesca"Nave di Teseo"dove si capisce meno che in vita o meglio tuttte le supposizioni sono com-possibili, su come si possa combinae(pià che"sintetizzare")un film umoristico8più che"comico")con un film di detection , che però parli anche di fantasmi.
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"Scoop"(scritto e diretto da Woody Allen, 2006)è un film sulla detection(la giornalista,in erba "cavia"involontaria di un"mago"8illusionista), sulla dicotomia realtà/illusione(il gioco illusionistico, che riserva molte sorprese...), sulla beffa della vita, dove lo spirito yiddish irrriverente di Alllen, il cui tasso di geniale autoreferenzialità è decisamente elevato e culina nella battuta"di famiflia sono di confessione ebraica, poi crescendo mi sono convertito al narcisismo", sul "dopo"(la vita), sulla morte, vista come una sorta di grottesca"Nave di Teseo"dove si capisce meno che in vita o meglio tuttte le supposizioni sono com-possibili, su come si possa combinae(pià che"sintetizzare")un film umoristico8più che"comico")con un film di detection , che però parli anche di fantasmi. Decisamente siamo in un ambito nel quale vi sia anche una interferenza"altra"(il giornalista deceduto da poco)che, burlescamente si intromette nella rappresentazione del "fantasista"che quindi conosce la studentessa di giornalismo, che inizia a indagare sul misterioso presunto serial.-killer, lo conosce e se ne innamora, finché poi... Riflessione metafilmica condotta con estrema leggerezza(con una levità che, musicalmnete, coinvolge qui , sul piano del sound-track, solo musica classica, rinunciando al jazz, che altrimenti è in tutti gli altri film di Woody, dato che lo suona e lo compone, quando può), che è espressione del classico scetticismo dell'autore(qui anche in veste di attore, ruolo cui in seguito rinuncia definitvamente), sul travestimento nella vita e nei ruoli anche professionali"interpretati", ancora una volta corrispondendo al motto alleniano"Dio è morto, Marx è morto e io non mi sento troppo bene". Allen interprete, Scarlett Johansson qui in parte imbruttita ad hoc in certe scene(provenendo da una famiglia di dentisti e di igienisti dental, ovviamente nel film, sarebbe stata destinata a quella professione, ma lei "traligna"ie scherzante sulla questione, Hugh Jackman è un convincente super-ricco incolpato di omicidio, ancora Ian McShane, come giornalista fantasma arricchiscono il tutto da veri interpreti, dando al film quel caratterre di finzione-realtà(o , volendo, rovescuando i termini)che giova alla produzione di senso in un'opera nella quela, deleuzianamente, il nonsense è produttore di "nuovo senso", appunto. El Gato
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eugen
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domenica 13 agosto 2023
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ever great woody
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"Scoop"(Woody ALlen, ca va sans dire anche autore di soggetto e screenplay, 2006)racconta la "storia"di una studentessa di giornalismo, traviata sulla via della detection giornalistica, tralingnante da quella dell'0ortodonzia, praticata in familgia, che conosce un mago e durante il suo spettacolo di illusionismo a London, anche il fantasma di un giornalista che le rivela chie eil serial killer attualmente in prima pagina nella capitale inglese/britcannica. Lei indaga, con la complitcita'del mago, che si finge suo padre, ma indagando conosce l'oggetto dei sospetti e si findanza quasi con lo stesso, ma.... Straordinario il "witz"anche in questo dilm "british"di Woody, dove oltre al consueto odio/amore tra United Kingsdom e USA (che aveva occupato anche varie pagine di un pensatore non certo da poco, come il pragmatista USA John Dewy, tra l'altro, oltre alla genaile satira di molti scrittori sia USA sia british.
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"Scoop"(Woody ALlen, ca va sans dire anche autore di soggetto e screenplay, 2006)racconta la "storia"di una studentessa di giornalismo, traviata sulla via della detection giornalistica, tralingnante da quella dell'0ortodonzia, praticata in familgia, che conosce un mago e durante il suo spettacolo di illusionismo a London, anche il fantasma di un giornalista che le rivela chie eil serial killer attualmente in prima pagina nella capitale inglese/britcannica. Lei indaga, con la complitcita'del mago, che si finge suo padre, ma indagando conosce l'oggetto dei sospetti e si findanza quasi con lo stesso, ma.... Straordinario il "witz"anche in questo dilm "british"di Woody, dove oltre al consueto odio/amore tra United Kingsdom e USA (che aveva occupato anche varie pagine di un pensatore non certo da poco, come il pragmatista USA John Dewy, tra l'altro, oltre alla genaile satira di molti scrittori sia USA sia british...), dove il suo apice e'nella battuta: "di famiglia e dunque di nascita sono di religione ebraica, ma crescendo mi sono convertio al narcisismo), Battura al tempo stesso sublime e geniale, ma poi tutto lo humor a riguardo dei maghi e delle eventuali"casuali"verita'che psosno venire dall'"aldila'", con tanto di rieveluazioni... roba da italian"Non e'vero, ma ci credo...." Allen grande come sempre anche come interpete, , bravisisma la Johansson, che l'occasione si e'fatta imbtuttire, per non essere troppo appariscente, l'ambiguita'di Hugh Jackman, risalta in una produzione di senso,, che vede ancora una volta la de'bacle del senso comiuto dove inizio e fine della storia si raccorderebbero,, ma cio'non avvine, anzi si ha un rovisionoso crack di tale"logica"invero semplkicsita, se si realizzasse cosi'come tale, ossia semplkicisticamente. E si osservi con attenzione il finale sulla "zattera delle anime", con la riflessioni alleniane sul"dopo".... Eugen
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d'accordo? |
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