joe80
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venerdì 8 dicembre 2006
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la leggenda prende vita!
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1939, in un mattatoio una giovane donna obesa, muore tra gemiti di sofferenza, dando alla luce un bambino deforme. Il proprietario del mattatoio, decide di abbandonarlo in un cassonetto della spazzatura; in seguito verrà preso da una donna intenta a scavare nell'immondezzaio in cerca di cibo. Ella lo porterà con sè e lo alleverà come figlio suo.
Trent'anni dopo, mentre la guerra del Vietnam comincia a farsi sentire, due fratelli con le rispettive ragazze, si ritroveranno a fare la conoscenza di una perversa famiglia, e del loro braccio armato... Thomas Hewitt, il bambino deforme, ora cresciuto e divenuto un vero e proprio bisonte umano.
NON APRITE QUELLA PORTA: L'INIZIO, va a culminare i buchi lasciati dal suo predecessore, quel remake del 2003, che rendeva omaggio ad una delle pellicole horror più famose: NON APRITE QUELLA PORTA.
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1939, in un mattatoio una giovane donna obesa, muore tra gemiti di sofferenza, dando alla luce un bambino deforme. Il proprietario del mattatoio, decide di abbandonarlo in un cassonetto della spazzatura; in seguito verrà preso da una donna intenta a scavare nell'immondezzaio in cerca di cibo. Ella lo porterà con sè e lo alleverà come figlio suo.
Trent'anni dopo, mentre la guerra del Vietnam comincia a farsi sentire, due fratelli con le rispettive ragazze, si ritroveranno a fare la conoscenza di una perversa famiglia, e del loro braccio armato... Thomas Hewitt, il bambino deforme, ora cresciuto e divenuto un vero e proprio bisonte umano.
NON APRITE QUELLA PORTA: L'INIZIO, va a culminare i buchi lasciati dal suo predecessore, quel remake del 2003, che rendeva omaggio ad una delle pellicole horror più famose: NON APRITE QUELLA PORTA.
Il prequel al massacro. E' un vero e proprio capolavoro, che va a colmare questa incredibile stagione dell'horror.
Duro, malato, sanguinolento, sadico e perverso, un continuo crescere non-stop di torture psicologiche e fisiche.
Aiutato da un cast all'altezza, -uno su tutti R.Lee Ermey- e da una sceneggiatura coi fiocchi, il film vede dietro la macchina da presa un regista alla sua seconda opera: Johnathan Liebsman, irriconoscbile se osserviamo il suo inutile film d'esordio.
Scolpito da un'ottima fotografia,-meno patinata rispetto a quella del suo predecessore- e aiutato da una colonna sonora cupa e angosciante; il film racchiude in sè, la natura della perversione umana.
Fin dove l'uomo può spingersi? E'questa la domanda che assilla più di tutte lo spettatore, pietrificato alla visione di scene d'inaudita ferocia.
Ebbene, l'uomo è il più animale fra li animali; è questo che vuole dirci Liebsman, scolpendo il ritratto della follia che alberga nel mondo, ma sopratutto delle più innumerevoli perversioni americane.
Oltre a questo, vanno segnalate le continue critiche sociali che il film riserva, dagli emarginati, fino ad una semi critica alla guerra del Vietnam.
E per di più, ecco che va segnalata una nota, che da sola vale il prezzo del biglietto: la nascita della follia di Leatherface.
Ormai il mostro sacro del cinema horror, Leatherface nato dalla mente di Hooper, ancora oggi continua ad affascinare, ed il prequel non poteva mancare, spiegandoci dettagliatamente e con fare interessante la sua genesi.
Superiore al suo predecessore, e anche all'ormai superato NON APRITE QUELLA PORTA- versione anni 70- il film è una perla per il genere horror.
Da non perdere per ogni vero appassionato.
Un appuntamento con la paura e il terrore, con il malato spirito umano, è questo NON APRITE QUELLA PORTA: L'INIZIO, la nascita di una leggenda, la nascita del terrore!
Imperdibile.
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josh
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mercoledì 25 luglio 2007
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prequel di un remak??mah
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Dopo aver visto il primo film della saga moderna di non aprite quella porta ero curioso di vedere questo prequel..
beh il film devo dire mi ha leggermente deluso:di per sè l'idea del prequel non ni ha mai entusiasmato perchè si toglie molto alla tensione visto che si sa che molte cose non possono accadere e quindi il finale è abbastanza scontato!Avrei preferito un sequel con vari flashback sul passato della famiglia di maniaci!!Il film parte decisamente bene infatti perchè ci svela le origini di faccia di cuoio che è da tempo un'icona dell'horror e vari dettagli sulla famiglia!peccato che per il resto del film poi si assista a situazioni viste già centinaia di volte che ci
guidano senza nessun colpo di scena verso lo scontatissimo finale!!
Il film non è certo tutto da buttare infatti
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Dopo aver visto il primo film della saga moderna di non aprite quella porta ero curioso di vedere questo prequel..
beh il film devo dire mi ha leggermente deluso:di per sè l'idea del prequel non ni ha mai entusiasmato perchè si toglie molto alla tensione visto che si sa che molte cose non possono accadere e quindi il finale è abbastanza scontato!Avrei preferito un sequel con vari flashback sul passato della famiglia di maniaci!!Il film parte decisamente bene infatti perchè ci svela le origini di faccia di cuoio che è da tempo un'icona dell'horror e vari dettagli sulla famiglia!peccato che per il resto del film poi si assista a situazioni viste già centinaia di volte che ci
guidano senza nessun colpo di scena verso lo scontatissimo finale!!
Il film non è certo tutto da buttare infatti l'atmosfera è discrteamente lugubre, malsana e torbida; le scene forti sono numerose e ben fatte e la scena finale con leatherface che cammina dopo aver portato a termine la sua missione è qualcosa che mi rimarrà impresso per molto tempo però la scarsa originalità la recitazione piatta di molti attori(direi tutti quelli non particolarmente psicopatici!)e la già citata prevedibilità lo rendono un film appena suficiente!!
Consigliato solo ai fans di faccia di cuoio o agli amanti dello splatter che vogliono vedere qualcosa di uscito da non molto!!
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gus
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sabato 14 luglio 2007
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america violenta, america cannibale.
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Tarantino e Craven, con Hostel 1e2 e con 2 remakes delle Colline hanno gli occhi, si sono “bevuti il cervello” e riempiti le tasche di soldi, presentando immondizia cinematografica con velleita’ citazioniste e di pessima fattura. Tobe Hooper invece ha tirato piu’ del solito e da entrambe le narici, prima di produrre questo prequel al suo inossidabile e ormai storico massacro. L’operazione di Hooper e’ astuta ed e’ riuscita: “niente citazioni, copiamo tutto!!” Non una singola scena del suo gioiellino e’ originale, tutto si e’ gia’ visto (…c’e’ persino un movimento di macchina rubato a Suspiria di Argento, piani sequenza di Mad Max e tanto, ma proprio tanto materiale fotocopiato da Jeeper Creepers, Haute Tension, Wolf Creek, e dagli ultimi 2 o 300 massacri di ragazzi).
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Tarantino e Craven, con Hostel 1e2 e con 2 remakes delle Colline hanno gli occhi, si sono “bevuti il cervello” e riempiti le tasche di soldi, presentando immondizia cinematografica con velleita’ citazioniste e di pessima fattura. Tobe Hooper invece ha tirato piu’ del solito e da entrambe le narici, prima di produrre questo prequel al suo inossidabile e ormai storico massacro. L’operazione di Hooper e’ astuta ed e’ riuscita: “niente citazioni, copiamo tutto!!” Non una singola scena del suo gioiellino e’ originale, tutto si e’ gia’ visto (…c’e’ persino un movimento di macchina rubato a Suspiria di Argento, piani sequenza di Mad Max e tanto, ma proprio tanto materiale fotocopiato da Jeeper Creepers, Haute Tension, Wolf Creek, e dagli ultimi 2 o 300 massacri di ragazzi). Con un preciso studio di colore e montaggio, regista e suoi amici hanno tirato fuori una bella “copia”, virata su verde e rosso sangue, di tante sequenze gia’ viste, riproposte con maestria, rendendole piu’ belle, sanguinose, sferzanti, mozzafiato delle originali. 80 minuti di violenza selvaggia e gratuita su 87 minuti di pellicola, neanche i film a luce rossa sono cosi’ monotematici. Un gioiellino di tecnica di colore e montaggio e di violenza disgustosa, che comincia come un documentario sulla macellazione dei bovini e finisce con lo spappolamento di un poliziotto, passando per diverse “gustose” scene di cannibalismo. 5 stelle per la tecnica, meno 4 per l’assenza di tutto il resto (di tutto cio’ che rendono 90 minuti di celluloide un film), uguale 1 stella e ce n'e' davanzo.
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wynorski guiaz '80s
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domenica 4 ottobre 2009
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capitolo uno: the texas chainsaw massacre
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Due coppie di ragazzi, in procinto di partire per il Vietnam, decidono di organizzare un viaggio distensivo in Texas. Nel frattempo il mattatoio della regione viene chiuso e i dipendenti vengono cacciati; tutti tranne Thomas, detto Leatherface che si ribella e che con la sua bizzarra famiglia di simil-cannibali comincia a mietere tutte le vittime che passano dalla strada provinciale, comprese le due coppie di ragazzi. Evidentemente non erano bastati gli oltre 80 milioni di dollari di incasso al produttore/regista Michael Bay che, a distanza di tre anni dal film di Marcus Nispel, ha deciso di girarci un prequel/remake aggiornado la vicenda ai tempi di una delle più sanguinose guerre del secolo scorso.
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Due coppie di ragazzi, in procinto di partire per il Vietnam, decidono di organizzare un viaggio distensivo in Texas. Nel frattempo il mattatoio della regione viene chiuso e i dipendenti vengono cacciati; tutti tranne Thomas, detto Leatherface che si ribella e che con la sua bizzarra famiglia di simil-cannibali comincia a mietere tutte le vittime che passano dalla strada provinciale, comprese le due coppie di ragazzi. Evidentemente non erano bastati gli oltre 80 milioni di dollari di incasso al produttore/regista Michael Bay che, a distanza di tre anni dal film di Marcus Nispel, ha deciso di girarci un prequel/remake aggiornado la vicenda ai tempi di una delle più sanguinose guerre del secolo scorso. La pellicola parte bene, mostrando lo stato d'animo dei futuri combattenti e facendo un pò d'accusa al contesto politico Americano in relazione alla guerra, poi con il trascorrere dei minuti, la vicenda sconfina nel film truculento e nel sangue a buon mercato. Gli unici che nel cast si possono salvare sono(giustamente) il mito di Leatherface e il fratello adottivo nelle vesti di sceriffo(?) R. Lee Ermey. L'origine del macellaio più famoso dello schermo viene però raccontata in un proloco ad inizio film non del tutto privo di originalità e di ragione d'esistere. Non si rivela invece, il finale del film di John Liebesman ma che forse(dal titolo) fa intendere al pubblico come andrà a finire la vicenda. Solo discreto.
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andrea.bonino.97
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mercoledì 2 luglio 2014
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prequel del remake? esperimento riuscito!
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La saga di "Non aprite quella porta" é stata vittima di scelte infelici per anni, ma quando nel 2003 si opta per un remake, le speranze si riaccendono. Uscito nei cinema, si rivela un totale fallimento di critica, mentre il pubblico accorre nelle sale, con un incasso finale che supera i 100 milioni di dollari. Il produttore Michael Bay, decide allora di proseguire il progetto con una scelta che fin dall'inizio faceva presagire male: fare un prequel (del remake). L'idea però, si rivela azzeccata e il nuovo capitolo fa centro, seppur con incassi dimezzati.
Siamo ancora prima degli inizi, al principio, precedenti alla strage del '74, precisamente nel '39: Tomas Hevitt, alias Leatherface, viene partorito dalla madre nel mattatoio dove lavorava, ma abbandonato perché é deforme, viene adottato dalla famiglia Hevitt dal quale prenderà poi il nome prima citato.
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La saga di "Non aprite quella porta" é stata vittima di scelte infelici per anni, ma quando nel 2003 si opta per un remake, le speranze si riaccendono. Uscito nei cinema, si rivela un totale fallimento di critica, mentre il pubblico accorre nelle sale, con un incasso finale che supera i 100 milioni di dollari. Il produttore Michael Bay, decide allora di proseguire il progetto con una scelta che fin dall'inizio faceva presagire male: fare un prequel (del remake). L'idea però, si rivela azzeccata e il nuovo capitolo fa centro, seppur con incassi dimezzati.
Siamo ancora prima degli inizi, al principio, precedenti alla strage del '74, precisamente nel '39: Tomas Hevitt, alias Leatherface, viene partorito dalla madre nel mattatoio dove lavorava, ma abbandonato perché é deforme, viene adottato dalla famiglia Hevitt dal quale prenderà poi il nome prima citato. Dopo un'infanzia (non mostrata) infelice, cresciuto e costretto ad abbandonare il mattatoio in cui lavorava, causa chiusura, seppur prima di farlo sia riuscito ad ammazzare già un collega e il proprietario, ritorna a casa, ma viene arrestato dallo sceriffo che è ucciso a sua volta, dal capo famiglia Hevitt, che prende possesso dei vestiti e della macchina (spiegazione del fatto che nel remake, esso impersoni un falso sceriffo), e in seguito al soccorso di due coppie, compie insieme alla sua famiglia una strage indicibile.
Violenza portata in questo capitolo al limite dell'insostenibile, con scene raccapriccianti, un susseguirsi di torture e violenza che farà cedere anche i più temerari. Questo prequel è in pratica, una sorta di correzione del remake del 2003. La trama seppur si differenzia nell'antologia e nell'inizio, è la stessa, e ha lo scopo inoltre di spiegare alcune cose che nel remake erano senza motivo. Questa volta, perciò, l'esperimento è riuscito, nonostante la sensazione di già visto sia presente per l'intero film e non c'è nessuna sostanziale differenza rispetto al tipico Plot che caratterizza i capitoli di Non Aprite quella porta.
Il film è sicuramente il più cupo, truce e violento della serie ma anche il più profondo con alcune metafore sulle faccie dell'America (i due soldati) e l'analisi, seppur un po' troppo veloce, della nascita del male e sulle sue motivazioni. I dialoghi sono più intelligenti e l'abbandono della felicità e spensieratezza fin quasi dall'inizio del film, cosa che nell'altro era più presente, permette un'immedesinazione nel triste e violento paesaggio del texas rurale. Infine qua gli attori sono tutti di buon livello, con al centro non solo la figura di Leatherface, ma soprattuto quella del falso sceriffo, impersonato ancora una volta da R. Lee Ermey, che porta in scena un personaggio superiore all'originale, con citazioni a Full Metal Jacket.
Per finire di certo questo capitolo è il più bello della serie dopo il primo, che riesce a pieno nell'intento di correggere gli errori portati dal pessimo remake. Peccato che non offra (ovviamente) lo spunto per un sequel.
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zero99
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giovedì 4 dicembre 2014
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dove tutto ha avuto inizio.......
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Stupendo. questo film è ottimo sia per quanto riguarda il lato tecnico sia per come è stata raccontata la storia, la macabra storia di questa strana famiglia di assassini/cannibali. C'è suspance, c'è tanto sangue, c'è violenza, c'è tensione, c'è tutto in questo film horror, e fare un buon prequel di un remake non era impresa facile. il personaggio di "faccia di cuoio" è uno dei miei preferiti per quanto riguarda il genere horror, è il più cattivo, il più mentalmente instabile, e poi uccide con una grossa motosega. Anche il fatto che viva nascosto, dagli sguardi della gente, nella cantina di casa sua, (dove possiede cadaveri, pezzi di corpi umani, sempre immerso nel sangue e nel putridume), fanno di questo personaggio uno dei più agghiaccianti e terrificanti del genere horror.
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Stupendo. questo film è ottimo sia per quanto riguarda il lato tecnico sia per come è stata raccontata la storia, la macabra storia di questa strana famiglia di assassini/cannibali. C'è suspance, c'è tanto sangue, c'è violenza, c'è tensione, c'è tutto in questo film horror, e fare un buon prequel di un remake non era impresa facile. il personaggio di "faccia di cuoio" è uno dei miei preferiti per quanto riguarda il genere horror, è il più cattivo, il più mentalmente instabile, e poi uccide con una grossa motosega. Anche il fatto che viva nascosto, dagli sguardi della gente, nella cantina di casa sua, (dove possiede cadaveri, pezzi di corpi umani, sempre immerso nel sangue e nel putridume), fanno di questo personaggio uno dei più agghiaccianti e terrificanti del genere horror. in più lui non parla mai e questo gli da un tocco in più di mistero sulla sua figura. poi anche la sua famiglia è molto interessante. Lo sceriffo è uno dei personaggi più azzeccati che siano stati creati, è perfido, cattivo, pazzo. poi c'è suo zio, un altro pazzoide che in questo film gli verranno amputate entrambe le gambe da Thomas (faccia di cuoio) con la sua motosega. Poi c'è la madre dello sceriffo, anche lei che non ci sta con la testa. Mi è piaciuta molto la location, con questa casa grande immersa nella natura, lontana dalla cittadina, e dove si respira per tutto il fim un aria malsana e sporca. Questo film mi è piaciuto moltissimo.
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