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Come fa un critico (M.Porro) a scrivere che questo film è stato studiato per poi fare marketing con un libro, se il film è tratto da un libro? (che io ho letto 5 anni fa!!!!). E come fa a parlare di frasi irreali e forzature o di stereotipi? Almeno pima di scrivere certe cose, si informi che il libro esiste già... Per il resto, sono un'insegnante di lettere 31enne che a 24 anni ha amato un 15enne (per tre anni). Non mi sento offesa come donna dal film, non ci sono stereotipi... Nulla è irreale, nè i discorsi e le battutine delle amiche nè le ansie di un 15enne con padre immaturo (ah, quanti ce ne sono, oggi!!!). Il film può piacere o no, ma tutto è tranne che irreale e basato su stereotipi prefissati. Perchè (credetemi), chi ha vissuto una storia come quella di stefania, ha vissuto esattamente ciò che è descritto nel film. E la Montrucchio (autrice del libro che il sig. Porro non conosce, pur dovendo recensire un film!!!) ha chiaramente vissuto una storia simile (all'epoca la contattai via mail, e tra le righe le feci capire che solo chi ha vissuto certe cose può descriverle così bene, e lei mi lasciò con una sibillina, ma eloquente frase che mi dava ragione - sempre dura ammettere di aver vissuto qualcosa che alcuni chiamano pedofilia!). A me il film è piaciuto tantissimo proprio perchè è molto realistico, e poi tratta con allegria e senza forzature un tema difficile, facilmente trattabile... Ognuno può esprimere pareri sul film in quanto tale. Ma, se non vive certe realtà, credo che nessuno possa permettersi di dire che rappresenta i giovani come li vede la società del marketinge non come realmente sono. Io non vado in palestra nè in discoteca,non mi sento una "modaiola" massificata, ma questo non cambia il fatto che mi sono riconosciuta in ogni frase del film, e questo mi porta a dire CON COGNIZIONE DI CAUSA (a differenza del sig. Porro) che IL FILM E' QUANTO DI PIU' VEROSIMILE POSSA ESISTERE. Che piaccia o meno.