The Interpreter

Non si può non pensare a un altro film di Pollack, di trent'anni fa, I TRE GIORNI DEL CONDOR. Moltissime le analogie: lo spazio temporale di tre giorni in cui si dipana la storia; la psicologia dei due protagonisti, feriti da un passato doloroso, recisi nelle identità ;il fascino dell'ambientazione, i dialoghi profondi forse troppo letterali a volte ma efficacissimi. Persino le pareti della casa di Nicole Kidman somigliano, così piene di foto significanti, a quelle di Faye Dunaway nel citato film. Certo, nel frattempo gli scenari delle spy stories sono mutati e così i tempi e i ritmi dei thriller cinematografici, ma la perizia di Pollack regista ( alcune scene sono memorabili:quell'incipit con l'ONU-torre di babele di lingue e razze oppure quella , tesissima, sul bus )ci offre un film rigoroso, avvincente dove l'analisi dei personaggi e un certo "mal de vivre" conferisce uno spessore antico alla vicenda