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John Sigleton mette mano al soggetto firmato da Eliott e Lovett, remake de i 4 figli di Katie Elder, firmando un western metropolitano ove al deserto del Texas si sostituisce la periferia degradata di Detroit e ai volti di John Wayne, Dean Martin, Earl Holliman e Michael Anderson Jr, si sostituiscono attori in grado di enfatizzare ciascun tratto caratteriale di ognuno dei quattro. Il manesco Bobby, ex carcerato e attaccabrighededito alle risse sulle piste da Hochey, impersonato dal bostoniano Mark Whalberg; il Marine Angel, portato in scena dall’attore e rapper Tyrese Gibson, noto al grande pubblico per aver evoluito nella saga di Fast & Furious diretto dallo stesso Singleton; il sindacalista e padre di famiglia Jeremiah, ovvero Andrè Benjamin, anch’egli rapper noto con il nickname di Andrè 3000; fino a Jack, appassionato di musica rock e impersonato da Garrett Hedlund che nel 2010 fu il protagonista del sequel di Tron.
Quello a cui assistiamo è un dramma visto dal lato dei cattivi che per una volta, forse solo questa, diventano coloro per cui tifare. Non certo il miglior prodotto del regista autore di Boyz n The Hood – strade violente e della serie Snowfall, non impegnato quindi nella denuncia sociale del degrado urbano, ma comunque una pellicola dal ritmo serrato e con una trama carica di colpi di scena, presentata alla 62° mostra del cinema di Venezia e che si lascia di certo apprezzare da chi ama i mix di violenza e thrilling.
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