Kill Bill - Volume 1 |
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Un film di Quentin Tarantino.
Con Uma Thurman, David Carradine, Daryl Hannah, Michael Madsen, Vivica A. Fox.
continua»
Titolo originale Kill Bill - Volume 1.
Azione,
durata 110 min.
- USA 2003.
MYMONETRO
Kill Bill - Volume 1
valutazione media:
3,93
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Hard-boiled vestito da western contaminato
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| venerdì 24 agosto 2007 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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(N.B. Faro' solo una rencensione che varra' per tutti e due gli episodi). Non perdono piu' a Tarantino certe cadute di stile che si potevano perdonare in altre pellicole (vedi l'orecchio mozzato del poliziotto ne "Le Iene"), e quindi non perdono lo spiaccicamento dell'occhio di Daryl Hannah da parte del piede nudo di Uma Thurman ne tutta la carneficina della prima parte con tanto di squartamenti, sbudellamenti e affettamenti. E queste cadute gli fanno inevitabilmente perdere punti. Salvo invece due episodi centrali di tutta la vicenda: la parte dell'addestramento della nostra giustiziera con il maestro Pai Mei (e la conseguente fuga dalla cassa attraverso il metodo appreso grazie al suo mentore semplice metafora che ci insegna che finche' c'e' vita c'e' speranza e che bisogna continuare a lottare anche quando tutto sembra finito) e il bellissimo finale con il ritrovamento (a sorpresa per lei ma, sbagliando a mio avviso, gia' anticipato a noi da Bill alla fine del primo episodio) di sua figlia con tanto di straordinario dialogo di Bill sul concetto di vita e di morte e sul perche' Superman sia davvero Superman che praticamente le ruba la scena per i restanti 20 minuti. Bravissima comunque Uma Thurman (che qui firma anche il soggetto con Tarantino dove i due si identificano attraverso la sigla Q & U) davvero ammirabile lo spirito e la ferrea abnegazione con la quale si e' calata (subito dopo aver partorito e smaltendo con un duro allenamento e tanta palestra i chili in eccesso facendo slittare le riprese per volere di Tarantino che la volle ad ogni costo e a ragione) in un ruolo che avrebbe tramortito persino un bestione. Una curiosita': per il ruolo di Bill Tarantino contatto' Warren Beatty il quale impossibilitato consiglio' David Carradine ritenendolo adatto. Tarantino lo ascolto' e la scelta e' sotto gli occhi di tutti. Una recitazione mirata che avrebbe meritato ben altra considerazione da parte della famigerata Academy. Golden Globes invece per Uma Thurman in entrambi gli episodi e per Carradine nel secondo episodio (ma solo perche' nel primo non compare quasi mai). A proposito di episodi: ancora c'e'da chiedersi cosa sia passato in testa a quei cervelloni della Miramax per far dividere in due parti un'opera di quattro ore abbondanti quando "Ben-Hur" (1959) ne durava 217. Dedicato a Sergio Leone, Lee Van Cleef, Sergio Corbucci, Lucio Fulci, Charles Bronson e' comunque un hard-boiled vestito da western contaminato da vari generi (anime, kung-fu, cartoon giapponesi, spaghetti-western, teatro d'ombre, action movies di Hong Kong, Opera di Pechino, teatro kabuki, chambara, wu xa pian) con sprazzi di umorismo ghignante e bellissimi dialoghi filosofici. Splendida la colonna sonora che assembla per quasi il 90% brani gia' esistenti e composti nello specifico per colonne sonore a cavallo tra gli anni '60-70.(il restante 10 e da dividere tra RZA e l'amicone di sempre Robert Rodriguez qui nominato addirittura come "fratello" nei titoli di coda). Un bongustaio come Tarantino poi (o un "juke-box vivente" se mi lasciate passare il termine) non si poteva esimere dal ripesacare un brano praticamente sconosciuto ai piu' di James Last "The Lonely Shepherd" con l'indimenticabile zufolo (o flauto di pan se preferite) di Zamfir. Cameo per Samuel L. Jackson e apparizione del memorabile Sonny Chiba (gia' nominato da Slater in un film firmato Tarantino "Una vita al massimo") nella parte del cuoco cinese ed ex-fabbricatore di spade Hettori Hanzo.
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