Sweet Sixteen

Loach qui al suo quarto film non rinuncia mai a denunciare le condizioni di vita delle sottoclassi britanniche.Questa volta il protagonista è liam un ragazzino di 15 anni che vive nei sobborghi di Glasgow con il patrigno ed il nonno ,con cui ha un pessimo rapporto,ed aspetta che la madre esca di galera per poter ricomonciare finalmente una nuova vita.Quando tutto sembra girare per il meglio sarà proprio la madre ,nel giorno del suo sedicesimo compleanno, a voltargli le spalle. Il regista rinuncia ad ogni tipo di giudizio morale,ed adopera un registro sempre crudo,freddo,realistico.Proprio come in "My name is Joe" il protagonista non ha futuro,non hanno scelta i poveri disgraziati come lui.Ed è proprio questo il messaggio(intendiamoci comunque insindacabile) che Loach,invece di rinnovarsi,continua a propinarci in tutte le salse ed in tutte le lingue.Il film è più che decente ma mai come in questo film tutto sa di già visto.Comunque più che lodevole tutto il cast a partire dal ragazzino(M.Compston)