giu/da(g)
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lunedì 24 gennaio 2011
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se ne sentiva il bisogno?
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Ci sono film che nascono per diventare delle serie, perché si può ricombinare la loro trama infinite volte senza perdere la freschezza iniziale (basti pensare ad Indiana Jones o Star Wars), poi ci sono film conclusi in sé, belle pellicole che non necessitano ulteriori aggiunte o spiegazioni. Lo squalo ad esempio è stato un grande successo, ma i suoi sequel inevitabilmente ne sono delle brutte fotocopie: un film su uno squalo che attacca i bagnanti si sa come andrà a finire, anche se si tenta di modificarne la trama. E se per rinnovare al posto dello squalo mettessimo un'orca assassina? Cambierebbe veramente qualcosa? No.
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Ci sono film che nascono per diventare delle serie, perché si può ricombinare la loro trama infinite volte senza perdere la freschezza iniziale (basti pensare ad Indiana Jones o Star Wars), poi ci sono film conclusi in sé, belle pellicole che non necessitano ulteriori aggiunte o spiegazioni. Lo squalo ad esempio è stato un grande successo, ma i suoi sequel inevitabilmente ne sono delle brutte fotocopie: un film su uno squalo che attacca i bagnanti si sa come andrà a finire, anche se si tenta di modificarne la trama. E se per rinnovare al posto dello squalo mettessimo un'orca assassina? Cambierebbe veramente qualcosa? No. Questo per dire che Jurassic Park era un film completo che non necessitava sequel, persino il seguito di Crichton, Il Mondo Perduto, risultò un mattone inconfrontabile col primo libro, un film di dinosauri si sa come va a finire, ma nonostante il campanello di allarme si è voluto strafare: così ecco Jurassic Park III, che tenta di reinventarsi cambiando lo "squalo" con l'"orca assassina" - in questo caso il tirannosauro con uno spinosauro - in una scena di lotta ridicola e penosa. Ma morto un Papa se ne fa un altro e tutto torna come prima, peggio di prima. Non si vuole giudicare la scelta dei cattivi di turno, ma qui si perde anche quel minimo di scientificità nella ricostruzione degli animali, trasformati in mostri sanguinari pompati che rincorrono i protagonisti in una serie di azioni viste, riviste e straviste, il computer poi fa il suo, togliendo ogni veridicità alle scene. Una piccola nota di merito va a Sam Neil, ancora a sua agio nella parte del professor Grant, ma nel complesso un film che si conclude con uno squallidissimo e americanissimo sbarco di esercito e marines ci lascia con un dubbio: se ne sentiva davvero il bisogno?
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andrea
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sabato 6 settembre 2008
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discreto intrattenimento hollywoodiano
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Jurassic Park 3 non vuole essere a tutti i costi un sequel drammatico e riflessivo; anzi, non lo è proprio. Jurassic Park 3 comincia come il solito film in cui padre e madre vanno alla ricerca del figlio sperduto sull'isola dei dinosauri guidati(e ingannando) il professor Grant che con i dinosauri aveva già avuto a che fare abbastanza. L'happy ending finale sembra impossibile, ma c'è. Il film, anch'esso campioni di incassi nel 2001 è semplicemente un polpettone di effetti speciali, urla e morte che lascia definitivamente l'atmosfera romanzo/Crichton/Spielberg e si dedica completamente all'intrattenimento puro in cerca di incassi e boom cinematografici. E ci riesce anche perfettamente chiudendo(pardon, vi dico che nel 2009 uscirà il 4 con già confermata Laura Dern) la trilogia di Jurassic Park con una storia veloce, senza pause che cerca costantemente il sensazionale come nelle pellicole del noto Lewis Teague(vedi IL Gioiello del Nilo).
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Jurassic Park 3 non vuole essere a tutti i costi un sequel drammatico e riflessivo; anzi, non lo è proprio. Jurassic Park 3 comincia come il solito film in cui padre e madre vanno alla ricerca del figlio sperduto sull'isola dei dinosauri guidati(e ingannando) il professor Grant che con i dinosauri aveva già avuto a che fare abbastanza. L'happy ending finale sembra impossibile, ma c'è. Il film, anch'esso campioni di incassi nel 2001 è semplicemente un polpettone di effetti speciali, urla e morte che lascia definitivamente l'atmosfera romanzo/Crichton/Spielberg e si dedica completamente all'intrattenimento puro in cerca di incassi e boom cinematografici. E ci riesce anche perfettamente chiudendo(pardon, vi dico che nel 2009 uscirà il 4 con già confermata Laura Dern) la trilogia di Jurassic Park con una storia veloce, senza pause che cerca costantemente il sensazionale come nelle pellicole del noto Lewis Teague(vedi IL Gioiello del Nilo). La formula è la stessa, ciò non toglie però il fatto che la magia e l'atmosfera di Jurassic Park è andata persa; anzi è incrementata ancora maggiormente dal 2000 in poi. I prodotti che ne conseguono sono degli innoqui omaggi televisivi, che parlano constantemente di opere di clonaggio e di dinosauri del passato che, come in tutti i Jurassic Park, cercano di sopravvivere e di adattarsi al nuovo periodo storico nel quale inconsciamente si ritrovano catapultati; proprio come i protagonisti umani di questo nuovo esplosivo capitolo della saga cinematografica che ha affascinato tutto il Mondo da Spielberg in poi.
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claudiofedele93
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sabato 23 maggio 2015
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jurassic park iii: un disastro preistorico
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Quando si parla di Jurassic Park i nostri ricordi corrono, veloci, subito a quel magico 1993, dove un certo signor Steven Spielberg riuscì a catturare l’attenzione di tutto il mondo e affascinare gran parte del pubblico. Il primo tassello del brand fu accolto con plausi sia da parte della critica che del pubblico, ma cosa ancor più importante, fu una svolta vera e propria all’interno del cinema di avventura e per ragazzi; dinnanzi alla nuova fatica con protagonista Chris Pratt (I Guardiani della Galassia), Jurassic World, sembrava giusto rispolverare gli antecedenti episodi che hanno reso il mondo dei dinosauri tanto bello quanto letale, un cocktail di preistorica bellezza unito ad un senso di paura primordiale scaturita dalla caccia, ove finalmente l’uomo non si immedesima nella figura di unico grande ed assoluto predatore, ma nel ruolo di preda.
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Quando si parla di Jurassic Park i nostri ricordi corrono, veloci, subito a quel magico 1993, dove un certo signor Steven Spielberg riuscì a catturare l’attenzione di tutto il mondo e affascinare gran parte del pubblico. Il primo tassello del brand fu accolto con plausi sia da parte della critica che del pubblico, ma cosa ancor più importante, fu una svolta vera e propria all’interno del cinema di avventura e per ragazzi; dinnanzi alla nuova fatica con protagonista Chris Pratt (I Guardiani della Galassia), Jurassic World, sembrava giusto rispolverare gli antecedenti episodi che hanno reso il mondo dei dinosauri tanto bello quanto letale, un cocktail di preistorica bellezza unito ad un senso di paura primordiale scaturita dalla caccia, ove finalmente l’uomo non si immedesima nella figura di unico grande ed assoluto predatore, ma nel ruolo di preda.
Purtroppo per tutti i fan dei vari T-Rex e Velociraptor, gran parte della bellezza visibile in Il Mondo Perduto e nel suo predecessore, in Jurassic Park 3 non solo manca, ma viene quasi sempre malamente sfruttata in quelle rare occasioni in cui si presenta; è, infatti, una grande prova cercare di salvare qualcosa dall’ultima fatica del professor Alan Grant, all’occasione invischiato nel recupero di un bambino su Isla Sorna, una volta essere stato adescato dai genitori del giovane dietro ad una lauta ricompensa.
La premessa è misera, le motivazioni sono poco nobili, ad eccezione del padre e della madre in cerca del pargolo, e la messa in scena è ancor peggio. Per come Johnson imposta la vicenda viene quasi da credere che si sia di fronte ad un film-tv ad alto budget, ma dal valore misero. Quasi tutti gli interventi dei personaggi, i più abbozzati e con un carisma tutt’altro che da vendere, sono telefonati, il più delle volte lo spettatore con un po’ di attenzione riesce senza troppa fatica a capire chi ci lascerà la pelle e chi invece riuscirà maldestramente a sopravvivere, mentre alcuni elementi della sceneggiatura lasciano molto a desiderare: a partire dal ragazzino che per miracolo sopravvive per 8 settimane su un’isola infestata dai dinosauri fino a quel finale un po’ retorico e spielberghiano così mal gestito da risultare artificioso e stucchevole. Sia chiaro, assolvere o salvare parte dei personaggi non è un male, anzi, in teoria questa scelta non sfigurerebbe con gli altri due capitoli della serie, ma se il parco dei divertimenti di John Ammond ci ha insegnato una cosa è che al Jurassic Park il più delle volte si timbra solo una volta il biglietto senza sapere se arriveremo mai all’uscita.
La pellicola, omaggia qua e là i lavori di Spielberg ed anche dal punto di vista musicale sono riprese le tracce di John Williams, mentre l’idea stessa di visitare a piedi l’isola, ricorda malamente, anche a causa delle scenografie, gli ambienti della serie cult Lost. A tutto questo è doveroso aggiungere un reparto di effetti speciali ormai datato, che offre dinosauri “in carne ed ossa” che in più di un’occasione appaiono finti, (anche, forse, per una mal gestione della telecamera e della fotografia) alternati a momenti in cui vengono realizzati al computer, accentuando ancora di più la differenza tra le fasi in cui invece sono dei “robot” giganteschi.
Jurassic Park III è una delusione, un tremendo aborto di potenzialità, un’opera priva di idee ( dettaglio riscontrabile anche nella poca durata del prodotto: soli 88 minuti scarsi), se non addirittura un film disastroso, senza identità e che solo in alcuni momenti sa regalare uno spettacolo inedito o quanto meno efficace. I personaggi introdotti, oltre ad essere abbastanza stereotipati e poco incisivi, paiono aver sempre tutto sotto controllo, non peccano mai di tracotanza, non si lasciano andare a motivazioni estreme per la drammaticità delle situazioni, e come a volte capita nei peggiori casi, solo i protagonisti riescono a salvarsi, una regola che ormai oltre ad apparir sorpassata, si identifica inefficiente spezzando una climax che, di certo qui, è comunque quasi totalmente assente. Nel cercare di dar voce alla forza della natura ed al potere preistorico, Jurassic Park III mostra quasi una vena comica/grottesca, quando alla fine, davvero, i dinosauri sullo schermo iniziano a parlare con gli umani.
Jurassic World avrà delle grandi difficoltà nel riuscire nell’impresa di essere peggiore di questo terzo capitolo.
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regi1991
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mercoledì 8 agosto 2012
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le novità non bastano! anzi eccedono!
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Film discreto, ma a confronto con i primi 2 capitoli della trilogia è un grosso buco nell'acqua. Per dare innovazione ad una trama già vista, viene proposto un nuovo stimolo che spinga ad atterrare su isla Sorna; un bambino disperso, e i genitori separati e disperati che corrono alla ricerca del figlio, portano con se il dr Alan Grant con l'inganno. Il film cambia un bel pò con Johnston alla regia, è più rapido, ricco di effetti speciali e parte subito all'azione, mancando però della magia che sapeva riportare sullo schermo Spielberg con le scene che lasciavano a bocca aperta, la magia che ha reso grande Jurassic Park. Veniamo alle modifiche portate ai dinosauri, sempre per dare innovazione ad una pellicola già vista, il grosso predatore T-Rex è sostituito dal più grande di ogni tempo lo Spinosauro.
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Film discreto, ma a confronto con i primi 2 capitoli della trilogia è un grosso buco nell'acqua. Per dare innovazione ad una trama già vista, viene proposto un nuovo stimolo che spinga ad atterrare su isla Sorna; un bambino disperso, e i genitori separati e disperati che corrono alla ricerca del figlio, portano con se il dr Alan Grant con l'inganno. Il film cambia un bel pò con Johnston alla regia, è più rapido, ricco di effetti speciali e parte subito all'azione, mancando però della magia che sapeva riportare sullo schermo Spielberg con le scene che lasciavano a bocca aperta, la magia che ha reso grande Jurassic Park. Veniamo alle modifiche portate ai dinosauri, sempre per dare innovazione ad una pellicola già vista, il grosso predatore T-Rex è sostituito dal più grande di ogni tempo lo Spinosauro. Nello scontro, benchè lo Spinosauro sia più grande del T-Rex non avrebbe potuto vincere, il Tirannosauro è il più temuto predatore di tutti i tempi e approfonditi studi hanno verificato che solo il T-Rex può cacciare altri animali di grossa taglia, mentre lo Spinosauro con la bocca simile ad un coccodrillo non aveva una mascella abbastanza potente. I velociraptor sono nuovi, sono state apportate modifiche agli occhi, non più allungati, ma circolari, e aggiunte le piume sopra la testa ai maschi, dopo che il progresso degli studi ha scoperto che ne erano muniti. Vengono proposte altre nuove specie come l'Ankylosaurus,il Ceratosaurus e il Corythosaurus. Molti dinosauri però, vengono cambiati, come i Brachiosauri o i Raptor con colori diversi e ai Pteranodon vengono aggiunti i denti per poter attaccare i protagonisti, cosa mai esistita. Tutte queste innovazioni hanno portato polemiche, alcune ci potevano stare, altre sono al limite dell'immaginazione e si potevano ben evitare. Tutto sommato un buon film, che soffre la magnificità di quelli di Spielberg.
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rmarci05
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domenica 11 febbraio 2018
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2.5 stelle. pochi pregi tanti difetti
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Questo per me è un film da 2 STELLE E MEZZO. Non è così orribile come molti dicono, ma questo film ha un principale difetto: la trama. Essa è molto inverosimile e, al contario de"il mondo perduto" non ha nessun collegamento con quella del primo. Cioè, è completamente casuale che quel bambino sia naufragato sull'isola e questo fatto non coinvolge ne john hammond (proprietario del parco) ne la ingen. Gli attori non sono un gran ché, apparte Sam Neill. I personaggi sono poco interessanti ma è bello vedere alan grant e helly sattler ancora una volta, non più fidanzati e con vite diverse. Le scene d'azione sono ben girate (quelle nella gabbia degli pterodattili e dei raptor che recuperano le uova sono le mie preferite) e gli effetti speciali sono ottimi.
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Questo per me è un film da 2 STELLE E MEZZO. Non è così orribile come molti dicono, ma questo film ha un principale difetto: la trama. Essa è molto inverosimile e, al contario de"il mondo perduto" non ha nessun collegamento con quella del primo. Cioè, è completamente casuale che quel bambino sia naufragato sull'isola e questo fatto non coinvolge ne john hammond (proprietario del parco) ne la ingen. Gli attori non sono un gran ché, apparte Sam Neill. I personaggi sono poco interessanti ma è bello vedere alan grant e helly sattler ancora una volta, non più fidanzati e con vite diverse. Le scene d'azione sono ben girate (quelle nella gabbia degli pterodattili e dei raptor che recuperano le uova sono le mie preferite) e gli effetti speciali sono ottimi. I dinosauri però sono fatti un pò a caso e la regia non è delle migliori. Bella l'idea sostituire il t rex con lo spinosauro. Il film rimane godibile e dura anche poco (90 minuti) quindi non risulta pesante. Voto 6.
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eugen
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sabato 23 luglio 2022
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francamente un di piu''
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Questo"Jurassic Park III"(Joe Johnston, soggetto ancora di Michael Crichton, screenplay di Peter Buchman, Alexander Payne, Jim Taylor, 2001)raccont aancora vagamente dell'isola dei sinosauri(ma acneh btrontosauri et alii aninali"primirivi"), con un invito al ricercatore.principe, rincercatore indefesso nonostante le delusioni e le minacce fisiche subite a suo tempo, con risvolti economici8viene "invitato"da una cippia in crisi che teme di aver perso il figlio dodicenne, qualche mese prima, ma--naturalmente, tutto "va bene"), senza che ci siano particolari problemi all'inizio, slavo che, atterrando con un piccolo veivolo, i"mostri"tornanno a farsi sentire, da veri"scatenati".
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Questo"Jurassic Park III"(Joe Johnston, soggetto ancora di Michael Crichton, screenplay di Peter Buchman, Alexander Payne, Jim Taylor, 2001)raccont aancora vagamente dell'isola dei sinosauri(ma acneh btrontosauri et alii aninali"primirivi"), con un invito al ricercatore.principe, rincercatore indefesso nonostante le delusioni e le minacce fisiche subite a suo tempo, con risvolti economici8viene "invitato"da una cippia in crisi che teme di aver perso il figlio dodicenne, qualche mese prima, ma--naturalmente, tutto "va bene"), senza che ci siano particolari problemi all'inizio, slavo che, atterrando con un piccolo veivolo, i"mostri"tornanno a farsi sentire, da veri"scatenati". MInacce, fughe, inseguimneti, tutto come da copione, poi la crisi e finalmente la risoluzione postiva di tuttto, ocme poteva immaginarsi,,,sezna troppo sforzo di comprendonio... Decisamente, a parte l'avventura e la compoente tecnica telativa agli effetti sperciali, nel film c'e' poco(a voler esser generosi, verrebbe da dire nihil, nulla, nada, nisba, nichts, nothing, rien)di nuovo. Nihil novi sub sole, anche se qui di sole splende francamente poco,,,,Qualcuno/aa si lamenta del fatto che forse di un nuovo film in tema non si sentisse il bisobgno. Gia', ma anche questo era noto a priori, Spiace vedere Sam Neill, Tea Leoni, Laura Dern e altri/e inteprreti impegnati(e in questo fillm"xavorra", anche se non necessaiamente"da buttare". El Gato
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