Alessandra Levantesi
La Stampa
Al regista belga Alain Berliner è stata offerta al suo secondo film un'opportunità cui molti cineasti europei aspirano per anni invano: essere chiamati a lavorare con una delle più quotate star di Hollywood. Tuttavia è improbabile che Passion of Mind, nonostante la presenza della diva Demi Moore, possa sfondare sul mercato americano; e al contempo è facile prevedere che parecchi critici del vecchio continente si ricredano dell'entusiasmo con cui avevano accolto alla Quinzaine di Cannes nel 1997 l'opera di esordio di Berliner, La mia vita in rosa. [...]
di Alessandra Levantesi, articolo completo (2345 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 1 luglio 2000