bluminda
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martedì 7 giugno 2005
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...eh amenabar!!!
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Un altro film inquietante e visionario di Amenabar...davvero un autore da scoprire, regala sempre pellicole di sottile intelligenza e scavo profondo. Apri gli occhi è l'imperativo che echeggia sulla soglia della coscienza di Caesar. La trama è simile ad una matriosca che contiene in sè tanti sogni nei sogni o "destini possibili" di una realtà che fugge o si ha paura di desiderare. E' il soggetto che col suo libero arbitrio scardina, se sceglie di farlo, le futili ipocrisie di ciò che appare. Non è necessario parlare del remake "Vanilla sky"...due mondi che non si incontreranno mai...due sensibilità che si ritrovano come linee parallele...Il soggetto di Amenabar, lungi dal voler rappresentare deliri di onnipotenza alla Scientology (o come diavolo si scrive), propone un uomo ontologicamente solo che affronta il suo essere-desiderante con una poeticità disarmante.
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Un altro film inquietante e visionario di Amenabar...davvero un autore da scoprire, regala sempre pellicole di sottile intelligenza e scavo profondo. Apri gli occhi è l'imperativo che echeggia sulla soglia della coscienza di Caesar. La trama è simile ad una matriosca che contiene in sè tanti sogni nei sogni o "destini possibili" di una realtà che fugge o si ha paura di desiderare. E' il soggetto che col suo libero arbitrio scardina, se sceglie di farlo, le futili ipocrisie di ciò che appare. Non è necessario parlare del remake "Vanilla sky"...due mondi che non si incontreranno mai...due sensibilità che si ritrovano come linee parallele...Il soggetto di Amenabar, lungi dal voler rappresentare deliri di onnipotenza alla Scientology (o come diavolo si scrive), propone un uomo ontologicamente solo che affronta il suo essere-desiderante con una poeticità disarmante. Peccato che l'oggetto del suo desiderio sia reale quanto l'intensità del suo desiderare...è vita o sogno? Opacità probabilmente.
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kronos
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venerdì 11 febbraio 2011
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pervasivo
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Un film che non si dimentica, pervasivo, nonostante una sceneggiatura sostanzialmente arbitraria. La sensazione del giochino provocatorio ma confuso e un pò fine a se stesso s'avverte presto e culmina in un finale fantascientifico scritto 'a braccio' e privo del più piccolo barlume di verosimiglianza.
Eppure, nonostante i difetti di scrittura, il film funziona grazie a una splendida messa in scena e all'intensa, appassionata interpretazione dei protagonisti.
Decisamente assai superiore al modesto (e più celebre) remake hollywoodiano 'Vanilla Sky'.
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satlee
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martedì 17 gennaio 2012
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vanilla sky sembra una parodia
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In confronto a questo ottimo film dove il protagonista non è al centro più totale della drammatica vicenda, ma si concede spazio al pensiero ed alle vicende anche psicologiche che riguardano gli altri personaggi.
Di sottile psicologia il film non concede facile comprensione soprattutto per l' alternarsi indistinguibile tra ciò che il protagonista sogna e ciò che egli vede realmente, fino ad arrivare al colpo di scena che mette tutto sullo stesso piano con una risposta "sensata". Non capisco come questo capolavoro (che in spagna ottenne gli stessi successi del film colossal "Titanic") sia stato relegato in un angolo in confronto a vanilla sky di cui possiamo mantenere ovviamente la trama e l' interpretazione della Cruz.
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In confronto a questo ottimo film dove il protagonista non è al centro più totale della drammatica vicenda, ma si concede spazio al pensiero ed alle vicende anche psicologiche che riguardano gli altri personaggi.
Di sottile psicologia il film non concede facile comprensione soprattutto per l' alternarsi indistinguibile tra ciò che il protagonista sogna e ciò che egli vede realmente, fino ad arrivare al colpo di scena che mette tutto sullo stesso piano con una risposta "sensata". Non capisco come questo capolavoro (che in spagna ottenne gli stessi successi del film colossal "Titanic") sia stato relegato in un angolo in confronto a vanilla sky di cui possiamo mantenere ovviamente la trama e l' interpretazione della Cruz.
Il protagonista inizialmente facile da capire, il suo incoscio sembra essere un libro aperto diventa sempre più tenebroso proprio perchè neanche lui è in grado di spiegare cosa stia accadendo, tra menzogne e verità un film che lascia con il solito dubbio esistenziale, se la nostra vita sia qualcosa di reale o qualcosa che noi creiamo, che la nostra mente crea per sopravvivere.
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elgatoloco
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venerdì 8 aprile 2016
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ben prima di"the others"un film very important
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Con questo"Abre los ojos"Alejandro Amenabar si affermava già all'epoca(vent'anni fa , quasi, ormai)come uno dei registi più interessanti del panorama europeo, anzi mondiale. Riprendendo le tensioni filosofiche presenti in Calderon de la Barca, in Shakespeare, ovviamente nella speculazione di Descartes, la narrazione è contnuamente messa-rimessa in discussione, per cui la dicotomia realtà/finzione sfuma, quasi vanificandosi, dove la realtà"sensibile"apppare un sogno e questa è poi la "soluzione"-conclusione dell'opera, anche se il finale appare più che altro un marchingegno, che, per es., in"The Others"verrà invece evitato a favore di un"rovesciamento dialettico"ben più efficace.
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Con questo"Abre los ojos"Alejandro Amenabar si affermava già all'epoca(vent'anni fa , quasi, ormai)come uno dei registi più interessanti del panorama europeo, anzi mondiale. Riprendendo le tensioni filosofiche presenti in Calderon de la Barca, in Shakespeare, ovviamente nella speculazione di Descartes, la narrazione è contnuamente messa-rimessa in discussione, per cui la dicotomia realtà/finzione sfuma, quasi vanificandosi, dove la realtà"sensibile"apppare un sogno e questa è poi la "soluzione"-conclusione dell'opera, anche se il finale appare più che altro un marchingegno, che, per es., in"The Others"verrà invece evitato a favore di un"rovesciamento dialettico"ben più efficace. Nulla è"reale", dove l'ambiente e i personaggi scelti, attinti alla/dalla movida sono particolarmente interessanti, proprio perché di per sé estranei (almeno così si crede/si può credere in partenza)a tali tematiche "speculative". Gnoseologia e ontologia, con Amenabar, risultano particolamente adatte ad essere veicolate in forma filmica. Quanto già tentato, molti anni prima, da Antonioni in"Blow-up", invero partendo da una grandissima fonte letteraria, viene qui portato a compimento in modo decisamente più efficace, dove, si noti solo per inciso, anche la tecnica attuale aiuta, senz'altro.La Cruz interprete efficacissima, come anche Noriega, più che mai presentato come"confuso"e in"perenne confusione"... Il cinema spagnolo, in specie con Amenabar, appunto, ritrova i fasti dell'epoca bunueliana.... El Gato
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toty bottalla
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mercoledì 7 maggio 2014
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la vita al di là, comprata al supermercato!
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Però che iella! non potrei comprarmi la vita after death...costerebbe troppo! Il film è orchestrato bene e la progressiva trama intrigante tiene sederi incollati, la storia fantastica diretta da amenàbar ci proietta in una confusa prospettiva utopistica dove è possibile sospendere la vita e ritrovarla virtuale o vera in un futuro già prestabilito da un contratto, in un ragionamento simbolico la "life extention" sembrerebbe impersonare il diavolo, e per quanto riguarda il libero arbitrio...beh! sono contento di non avere tutti quei soldi! Saluti.
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