dandy
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domenica 12 aprile 2009
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così assurdo e brutto da risultare comico!
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Winner tenta per la seconda ed ultima volta di ritentare il successo di undici anni fa prima di passare finalmente il testimone(non che gli esiti saranno migliori).Se avesse dichiarato apertamente di aver voluto girare una parodia del primo episodio,allora meriterebbe cinque stelle piene.Peccato che non sia affatto così,anzi,il tono è decisamente serioso!La grezzura e l'improponibilità di immagini e situazioni è tale che viene da pensare a una massiccia assunzione di mescalina da parte di Winner,nonchè di tutto il cast.Bronson continua imperterrito a scendere in basso,incurante dei suoi 64 anni(portati bene non c'è che dire),e si fa affiancare da un altro ex-grande attore,Martin Balsam.Che però si perde l'inguardabile scontro finale tra delinquenti e cittadini esasperati che Kersey ha attizzato ben bene.
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Winner tenta per la seconda ed ultima volta di ritentare il successo di undici anni fa prima di passare finalmente il testimone(non che gli esiti saranno migliori).Se avesse dichiarato apertamente di aver voluto girare una parodia del primo episodio,allora meriterebbe cinque stelle piene.Peccato che non sia affatto così,anzi,il tono è decisamente serioso!La grezzura e l'improponibilità di immagini e situazioni è tale che viene da pensare a una massiccia assunzione di mescalina da parte di Winner,nonchè di tutto il cast.Bronson continua imperterrito a scendere in basso,incurante dei suoi 64 anni(portati bene non c'è che dire),e si fa affiancare da un altro ex-grande attore,Martin Balsam.Che però si perde l'inguardabile scontro finale tra delinquenti e cittadini esasperati che Kersey ha attizzato ben bene.L'unica novità sta nell'inizio dello sconfinamento nel ridicolo.Il giustiziere inizia a lavorare anche in pieno giorno,e sfoggiare un arsenale alla Rambo(mitragliatrici,lanciarazzi,le proprie ,mani,ecc...).
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spalla
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giovedì 8 aprile 2010
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massiccia overdose di violenza gratuita
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Purtroppo, nonostante un buon inizio, la saga del giustiziere della notte non ha tardato a scivolare nell'oblio. Se infatti il primo film si può sicuramente definire un piccolo cult anni 70 ed il secondo si può forse salvare, almeno come storia di vendetta, questo terzo episodio è davvero da cestinare. A parte una vera orgia di violenza gratuita infatti, questo film non offre praticamente niente. E' vero che stavolta il film non è ripetitivo come il secondo e sono state cambiate molte cose, ma non certo in meglio. Intanto cambia l'ambientazione, che viene spostata ora in un quartiere malfamato di New York, perfetto per procurare al giustiziere un bel po' di delinquenti da uccidere brutalmente.
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Purtroppo, nonostante un buon inizio, la saga del giustiziere della notte non ha tardato a scivolare nell'oblio. Se infatti il primo film si può sicuramente definire un piccolo cult anni 70 ed il secondo si può forse salvare, almeno come storia di vendetta, questo terzo episodio è davvero da cestinare. A parte una vera orgia di violenza gratuita infatti, questo film non offre praticamente niente. E' vero che stavolta il film non è ripetitivo come il secondo e sono state cambiate molte cose, ma non certo in meglio. Intanto cambia l'ambientazione, che viene spostata ora in un quartiere malfamato di New York, perfetto per procurare al giustiziere un bel po' di delinquenti da uccidere brutalmente. Poi, la storia è quasi inesistente, tutta la vicenda è incentrata sul graduale sterminio di una gang di malviventi che hanno ucciso un amico di Kersey e sulle loro malefatte. Anche il personaggio principale non è più quello dei primi film. Il pacifico architetto Paul Kersey galante con le belle donne e che uccide solo di notte nella sua doppia vita è qui praticamente scomparso. Viene sostituito da una sorta di Rambo invecchiato e ingrigito, che usa ogni tipo di armi, tende trappole mortali ai malviventi e a tratti sembra uccidere quasi per puro divertimento. E, cosa più importante, Charles Bronson per quanto sia stato indiscutibilmente un grande attore, ormai alla sua età non è più per niente adatto per un simile ruolo e appare solo ridicolo. Poteva anche andare ancora bene per ammazzare qualche criminale con un revolver, ma vederlo menare cazzotti e maneggiare addirittura un mitragliatore gigantesco fa decisamente ridere. L'unica cosa del film che si può forse salvare è la gigantesca sparatoria finale che deve aver fatto invidia persino ai produttori di Rambo e che piacerà sicuramente ai fan dei film tutta azione. Ma per il resto questo film non offre nulla di buono. Dategli un'occhiata solo se cercate esclusivamente una tonnellata di violenza nuda e cruda.
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fedeleto
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mercoledì 26 aprile 2017
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il giustiziere contro la città
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Paul Kersey torna a New York, e come sempre si ritrova nei guai quando va a trovare un suo vecchio amico ucciso da alcuni teppisti. Arrestato e accusato, si ritroverà a dover "collaborare" con la polizia, e fermare la violenza delle strade sara' il suo compito, a costo di scatenare una vera e propria guerra urbana. Michael Winner (il giustiziere della notte) ci riprova per la terza volta, e Bronson ormai è entrato totalmente nel personaggio.La violenza è maggiore degli altri capitoli, e la salsa alla "rambo" sembra una lezione oramai appresa e sempre più presente in questo genere di film, ma l'essenza del personaggio si è persa, e le scene d'azione non riescono a coprire una sceneggiatura scritta da Michael Edmonds fin troppo scontata.
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Paul Kersey torna a New York, e come sempre si ritrova nei guai quando va a trovare un suo vecchio amico ucciso da alcuni teppisti. Arrestato e accusato, si ritroverà a dover "collaborare" con la polizia, e fermare la violenza delle strade sara' il suo compito, a costo di scatenare una vera e propria guerra urbana. Michael Winner (il giustiziere della notte) ci riprova per la terza volta, e Bronson ormai è entrato totalmente nel personaggio.La violenza è maggiore degli altri capitoli, e la salsa alla "rambo" sembra una lezione oramai appresa e sempre più presente in questo genere di film, ma l'essenza del personaggio si è persa, e le scene d'azione non riescono a coprire una sceneggiatura scritta da Michael Edmonds fin troppo scontata. Riservato agli amanti del personaggio, ma sconsigliato ai curiosi.
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elgatoloco
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lunedì 3 agosto 2020
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ancora bravo, mister bronson
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"Death Wish 3"di Michael Winner 3(1985)è l'ultimo episodio del ciclo di Bronson "vendicatore"-giustiziere. Prima di tutto, qui , Bronson non è impegnato solo nella vendetta contro gli assassini della moglie e dlela famiglia, ma contro coloro che minacciano tutto un quartiere di New York, in mano a rapine, spaccio e omicidi da parte di una spietata gang. Si"incavola", poi, quando ucciodno un'avvocatessa che cura la sua difesa, ma anche quando un suo amico, ex-militare ora negoziante, rimane senza il suo negozio, completamente distrutto dalla gang. Deve lavorare nell'ombra, al serizio della polizia ufficiale, altrimenti molto"latitante, ma vogliosa di emergere per motivi politici, volendosi canididare il suo chef in politica.
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"Death Wish 3"di Michael Winner 3(1985)è l'ultimo episodio del ciclo di Bronson "vendicatore"-giustiziere. Prima di tutto, qui , Bronson non è impegnato solo nella vendetta contro gli assassini della moglie e dlela famiglia, ma contro coloro che minacciano tutto un quartiere di New York, in mano a rapine, spaccio e omicidi da parte di una spietata gang. Si"incavola", poi, quando ucciodno un'avvocatessa che cura la sua difesa, ma anche quando un suo amico, ex-militare ora negoziante, rimane senza il suo negozio, completamente distrutto dalla gang. Deve lavorare nell'ombra, al serizio della polizia ufficiale, altrimenti molto"latitante, ma vogliosa di emergere per motivi politici, volendosi canididare il suo chef in politica...circostanza classica, se vogliamo. Che non si dica che è un film "fascista": mostra infatti una gang di "disadattati"per volontà, non in condizioni di estrema indigenza ma semplicemente vogliosi di uccidere, rubare, violentare, vendere droga... A parte il fatto che un vero e proprio"fascismo"negli States non è mai esistitto, a differenza che in the Great Britain, dove c'è stato il partito neofascista di lord Mosley, qui , nella"vendetta"di Bronson non se ne rintracciano in alcun modo presupposti o caratteriistiche anche solo latamente intese. Peraltro i delinquenti-giovinastri che terrorizzano il quartiere sono anche dei"vilains"senza alcuna idealità, neppure vaga, che cercano il male per il male, senza la ricerca di nulla che vada al di là di questo, anzi... totalmente coinvolti, senza alcuna progettualità-linea eventuale di fuga, in un meccanismo perverso quanto autorefenrziale, che non prevede alcuna possibilità che si muova qualcosa...che qualcosa, in loro o nel quartiere possa cambiare o meglio che a qualcuno/a venga data anche una possibilità di migliorare alcunché. Charles Bronson , poi, per dire le cose chiaramente, non è mai stato uno Steven Seagal: la sua gavetta l'ha fatta con grandi registi, in particoalre, forse, interpretando"Armonica"in quello straordinario "C'era una volta il West"di Sergio Leone, ma anche in vari altri film, appunto. Qui è visibilmente provato dagli anni, dalla condizione fisica declinante, ma anche da acciacchi fisici che lo minavano da tempo, ma la sua "resa"interpretativa è notevolissima, come lo è quella di Martin Balsam, peraltro più vecchio, anche se non di molto, di Bronson. Da notare anche l'interpretazione di Ed Lauter, il capo della polizia zonale che costringe Bronson ad agire in quel modo, ossia in forma"latente", per dare tutti i meriti alla polizia, sotto il mirino di tutti i mass.media come il sindaco e Deborag Raffin, la coraggiosa avvocatessa di cui si è detto sopra. El Gato
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