josef
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giovedì 12 febbraio 2009
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a cavallo tra settanta e ottanta
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Tre personaggi tipo dell'Italia dell'epoca. Uno, Ruggero, é uno dei tanti giovani dell'epoca che contestavano la famiglia e sognavano una vita in armonia con sé stessi e il mondo che li circondava. Un altro, Enzo, si atteggia a Elvis Presley vestendosi alla moda degli anni '50 - che, grazie a film come Grease e American Graffiti e a telefilm come Happy Days, erano tornati di moda in opposizione alle "culture alternative" a cui appartiene invece Ruggero - é all'apparenza un bullo ma si scopre poco più che un bonaccione. L'ultimo, Leo, é invece un mammone lontano dalle mode e da tutto.
Durante il giorno di Ferragosto l'hippy, che vuole creare una comune agricola in Toscana assieme agli amici e alla fidanzata Fiorenza, incontra il padre che cerca di convincerlo a tornare a casa, Enzo vuole partire per Cracovia con la sua spider assieme al titubante amico Sergio, mentre Leo vuole solo andare a Ladispoli per passare il ferragosto in famiglia.
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Tre personaggi tipo dell'Italia dell'epoca. Uno, Ruggero, é uno dei tanti giovani dell'epoca che contestavano la famiglia e sognavano una vita in armonia con sé stessi e il mondo che li circondava. Un altro, Enzo, si atteggia a Elvis Presley vestendosi alla moda degli anni '50 - che, grazie a film come Grease e American Graffiti e a telefilm come Happy Days, erano tornati di moda in opposizione alle "culture alternative" a cui appartiene invece Ruggero - é all'apparenza un bullo ma si scopre poco più che un bonaccione. L'ultimo, Leo, é invece un mammone lontano dalle mode e da tutto.
Durante il giorno di Ferragosto l'hippy, che vuole creare una comune agricola in Toscana assieme agli amici e alla fidanzata Fiorenza, incontra il padre che cerca di convincerlo a tornare a casa, Enzo vuole partire per Cracovia con la sua spider assieme al titubante amico Sergio, mentre Leo vuole solo andare a Ladispoli per passare il ferragosto in famiglia. Incontra però una ragazza spagnola che gli scombussola i programmi.
All'inizio si ride, ma alla risata sopraggiunge la malinconia. Ruggero é vittima del suo tempo e del riflusso, e i discorsi dei tre hippy alla fine del film sono carichi di disillusione. Enzo, invece, si rivela trentenne all'anagrafe ma ancora adolescente nell'anima, a differenza dei vecchi compagni di bravate; Leo, all'apparenza ingenuo e candido, é invece frustrato e si scopre anch'egli vittima del suo ambiente. DA VEDERE
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nino p.
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domenica 15 febbraio 2009
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trasposizione in film del camaleontico verdone
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"Un sacco bello", film d'esordio del regista romano, rappresenta una sorta di trasposizione cinematografica della sua bravura camaleontica nel creare e dare anima ad una serie di bizzarri personaggi, frutto della sua precedente esperienza in teatri e in una famosa trasmissione chiamata "Non stop". Quest'opera prima rappresenta un iniziale avvio direi unico e particolare in quanto il regista si concentra particolarmente su questo aspetto della sua arte. In seguito Verdone, per non rischiare di diventare ripetitivo dovrà un poco alla volta attenuare questa sua caratteristica artistica per non rischiare di cadere nella ripetitività. E ci riuscirà. "Un sacco bello" comunque resta un delizioso e riuscitissimo affresco di tre episodi ottimamente interpretati con ironia e spigliatezza recitativa nei quali Verdone ci mostra tre personaggi romani particolarissimi: un timido imbranato, un bullo solitario ed un curioso figlio dei fiori.
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"Un sacco bello", film d'esordio del regista romano, rappresenta una sorta di trasposizione cinematografica della sua bravura camaleontica nel creare e dare anima ad una serie di bizzarri personaggi, frutto della sua precedente esperienza in teatri e in una famosa trasmissione chiamata "Non stop". Quest'opera prima rappresenta un iniziale avvio direi unico e particolare in quanto il regista si concentra particolarmente su questo aspetto della sua arte. In seguito Verdone, per non rischiare di diventare ripetitivo dovrà un poco alla volta attenuare questa sua caratteristica artistica per non rischiare di cadere nella ripetitività. E ci riuscirà. "Un sacco bello" comunque resta un delizioso e riuscitissimo affresco di tre episodi ottimamente interpretati con ironia e spigliatezza recitativa nei quali Verdone ci mostra tre personaggi romani particolarissimi: un timido imbranato, un bullo solitario ed un curioso figlio dei fiori.Mario Brega, invece, copre il ruolo non indifferente di spalla prodigiosa. Indimenticabile.
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alex41
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lunedì 10 settembre 2012
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ridere per riflettere
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"Un Sacco Bello" è sì una commedia, e quindi fa ridere, ma in realtà nasconde anche un significato drammatico e grottesco sotto. Così come il successivo "Bianco, Rosso E Verdone", fra l'altro prodotti entrambi da Sergio Leone (noto per opere magistrali anche di tristezza come i due "C'Era Una Volta"). Tre storie, tre personaggi sfigati che col passare delle ore ci si affeziona per la loro sfortuna. Il primo è Enzo, un ragazzo di trent'anni senza amici e che tenta di passare una vacanza con qualcuno, con disastrose conseguenze. Il secondo è Leo, un "bambinone" sfortunato che, incontrando per caso una ragazza spagnola di nome Marisol, se ne innamorerà, tanto da ospitarla in casa sua (finale tristissimo).
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"Un Sacco Bello" è sì una commedia, e quindi fa ridere, ma in realtà nasconde anche un significato drammatico e grottesco sotto. Così come il successivo "Bianco, Rosso E Verdone", fra l'altro prodotti entrambi da Sergio Leone (noto per opere magistrali anche di tristezza come i due "C'Era Una Volta"). Tre storie, tre personaggi sfigati che col passare delle ore ci si affeziona per la loro sfortuna. Il primo è Enzo, un ragazzo di trent'anni senza amici e che tenta di passare una vacanza con qualcuno, con disastrose conseguenze. Il secondo è Leo, un "bambinone" sfortunato che, incontrando per caso una ragazza spagnola di nome Marisol, se ne innamorerà, tanto da ospitarla in casa sua (finale tristissimo). Il terzo è Ruggero, ed è forse il capitolo più divertente grazie alla partecipazione di un gigante della commedia italiana, ovvero Mario Brega (che apparirà anche in alcuni film successivi di Verdone). Ruggero è un hippie convinto di avere le così dette visioni mistiche, e una volta portato a casa dal padre dovrà passare una giornata intera a discutere delle sue storie insieme a un prete, un professore e il cugino, entrambi interpretati dallo stesso Verdone. Verdone si dimostra, oltre che essere un bravo regista, anche un ottimo attore "camaleonte". Con questo film entra di diritto nel mondo della commedia italiana con un film fresco e di ironia pungente, che nonostante gli anni ancora riesce a tenere testa a molti film di oggi.
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ultimoboyscout
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venerdì 9 novembre 2012
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un sacco verdone!
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Roma a cavallo di Ferragosto per tre storie tutte da ridere dirette e interpretate da un super Carlo Verdone in uno dei suoi migliori film che ne segna l'esordio come regista e che ha riferimenti abbastanza chiari a "Domenica d'Agosto" di Emmer. Verdone interpreta, come detto, i tre protagonisti ma anche tre persoaggi di contorno assolutamente irresistibili, ovvero Anselmo, il prete sguercio e il professore tutto d'un pezzo, una vetrina di maschere e macchiette incredibili, caricature indimenticabili del nostro cinema. Bravura minima ma anche linguistica, il tutto sorretto da un umorismo politicamente scorretto, quasi cattivo. Non c'è mai volgarità, solo tanta ironia, malinconia e un filo d'amaro in bocca: non c'è lieto fine nelle tre storie, ma nemmeno un triste finale a dire il vero, non c'è sterzata o colpo di scena ma tutto va per il verso in cui deve andare.
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Roma a cavallo di Ferragosto per tre storie tutte da ridere dirette e interpretate da un super Carlo Verdone in uno dei suoi migliori film che ne segna l'esordio come regista e che ha riferimenti abbastanza chiari a "Domenica d'Agosto" di Emmer. Verdone interpreta, come detto, i tre protagonisti ma anche tre persoaggi di contorno assolutamente irresistibili, ovvero Anselmo, il prete sguercio e il professore tutto d'un pezzo, una vetrina di maschere e macchiette incredibili, caricature indimenticabili del nostro cinema. Bravura minima ma anche linguistica, il tutto sorretto da un umorismo politicamente scorretto, quasi cattivo. Non c'è mai volgarità, solo tanta ironia, malinconia e un filo d'amaro in bocca: non c'è lieto fine nelle tre storie, ma nemmeno un triste finale a dire il vero, non c'è sterzata o colpo di scena ma tutto va per il verso in cui deve andare. E' di uan comicità devastante ma di quella intelligente lontana mille miglia dal trash imperante in quel periodo nella commedia all'italiana, è un ritratto ancora attualissimo dell'Italia di allora ma anche di un cinema che non c'è più e che purtroppo non ci sarà mai più. Verdone estrae dal mazzo una serie di jolly eccezionali, sono passati oltre 30 anni e tutti ricordano scene, battute e personaggi diventati cult e rimasti nell'immaginario nazional-popolare. In una sola parola geniale.
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great steven
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martedì 8 ottobre 2013
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il primo film interpretato e diretto da verdone.
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UN SACCO BELLO (IT, 1980) di CARLO VERDONE con CARLO VERDONE – VERONICA MIRIEL – MARIO BREGA – ISABELLA DE BERNARDI – RENATO SCARPA – SANDRO GHIANI – LUCIANO BONANNI § Commedia romanesca metropolitana incentrata sui tre personaggi principali, interpretati tutti dall’esordiente regista cinematografico Verdone: il bulletto tronfio e millantatore in partenza con un amico poco entusiasta per Cracovia; l'hippie in tunica bianca e capelli biondi, diffusore di volantini, redarguito dal padre per le sue idee; il giovanotto immaturo e mammone adocchiato da una turista spagnola. Come debutto non c’è davvero male: il merito non è solo di Verdone, capace di dirigere sé stesso e gli altri e di calarsi in ruoli profondamente diversi, ma anche, oltre a Piero De Bernardi e Leo Benvenuti alla sceneggiatura, dei contributi tecnici fornitigli dal produttore Sergio Leone: Ennio Morricone alle musiche ed Eugenio Alabiso al montaggio.
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UN SACCO BELLO (IT, 1980) di CARLO VERDONE con CARLO VERDONE – VERONICA MIRIEL – MARIO BREGA – ISABELLA DE BERNARDI – RENATO SCARPA – SANDRO GHIANI – LUCIANO BONANNI § Commedia romanesca metropolitana incentrata sui tre personaggi principali, interpretati tutti dall’esordiente regista cinematografico Verdone: il bulletto tronfio e millantatore in partenza con un amico poco entusiasta per Cracovia; l'hippie in tunica bianca e capelli biondi, diffusore di volantini, redarguito dal padre per le sue idee; il giovanotto immaturo e mammone adocchiato da una turista spagnola. Come debutto non c’è davvero male: il merito non è solo di Verdone, capace di dirigere sé stesso e gli altri e di calarsi in ruoli profondamente diversi, ma anche, oltre a Piero De Bernardi e Leo Benvenuti alla sceneggiatura, dei contributi tecnici fornitigli dal produttore Sergio Leone: Ennio Morricone alle musiche ed Eugenio Alabiso al montaggio. Attorno ai personaggi si sviluppa un contesto attuale alla fine degli anni '70: la città deserta, disorganizzata, poco accogliente con gli stranieri nonché il terrorismo con le famigerate bombe (le esplosioni finali alludono all'attentato dinamitardo al Campidoglio nella primavera 1979). David di Donatello speciale a Verdone.
Commedia; giudizio personale: 8 (buono)
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dandy
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venerdì 26 giugno 2015
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io sò comunista cosìììììì!!!!!!
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Debutto alla regia di Verdone(patrocinato dall'allora amico e mentore Sergio Leone)per una galleria di personaggi patetici e perdenti,chi consapevolmente chi un pò meno,che riflettono la Roma reduce dagli anni'70.Più simpatico che divertente,conferma la bravura dell'attore nelle mimiche e parlantine dei personaggi interpretati(oltre ai tre protagonisti,il prete che ricorda vagamente Andy Warhol;Anselmo e il professore)e la capacità da regista di dirigere gli attori e celare dietro l'umorismo una certa cattiveria insolita per il nostro cinema,ma che saprà sviluppare al meglio solo in "Compagni di scuola"."Un sacco bello" è uno dei suoi film più riusciti,di grande successo ai tempi.
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Debutto alla regia di Verdone(patrocinato dall'allora amico e mentore Sergio Leone)per una galleria di personaggi patetici e perdenti,chi consapevolmente chi un pò meno,che riflettono la Roma reduce dagli anni'70.Più simpatico che divertente,conferma la bravura dell'attore nelle mimiche e parlantine dei personaggi interpretati(oltre ai tre protagonisti,il prete che ricorda vagamente Andy Warhol;Anselmo e il professore)e la capacità da regista di dirigere gli attori e celare dietro l'umorismo una certa cattiveria insolita per il nostro cinema,ma che saprà sviluppare al meglio solo in "Compagni di scuola"."Un sacco bello" è uno dei suoi film più riusciti,di grande successo ai tempi.Si parlò di una nuova promessa del cinema italiano.A ragione.
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aristoteles
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lunedì 10 agosto 2015
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il primo e unico verdone
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Sicuramente il film migliore di Carlo insieme a Bianco Rosso e Verdone ,che poi risultano il primo e il secondo di molti a venire.
L'attore romano interpreta vari personaggi con estrema versatilità e poliedriecità.
Le storie raccontate non hanno grande spessore ,sono piuttosto semplici ma arrivano dritte dritte nel cuore nello spettatore.
Quasi impossibile non affezionarsi a Enzo ,Leo e Ruggiero.
Si ride ,è vero, ma sempre con la malinconia e la sfortuna dietro l'angolo.
Strepitosa la scena in cui il padre ( il grandissimo Mario Brega) porta a casa il figliolo facendosi raccontare come vive nella comunità hippie.
Carlo Verdone ,secondo me ,è un grandissimo attore italiano ,l'unica cosa che gli rimprovero è di aver trascinato per troppi anni i suoi personaggi più riusciti (anche se con altri nomi e altre storie) scadendo nella ripetitività.
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Sicuramente il film migliore di Carlo insieme a Bianco Rosso e Verdone ,che poi risultano il primo e il secondo di molti a venire.
L'attore romano interpreta vari personaggi con estrema versatilità e poliedriecità.
Le storie raccontate non hanno grande spessore ,sono piuttosto semplici ma arrivano dritte dritte nel cuore nello spettatore.
Quasi impossibile non affezionarsi a Enzo ,Leo e Ruggiero.
Si ride ,è vero, ma sempre con la malinconia e la sfortuna dietro l'angolo.
Strepitosa la scena in cui il padre ( il grandissimo Mario Brega) porta a casa il figliolo facendosi raccontare come vive nella comunità hippie.
Carlo Verdone ,secondo me ,è un grandissimo attore italiano ,l'unica cosa che gli rimprovero è di aver trascinato per troppi anni i suoi personaggi più riusciti (anche se con altri nomi e altre storie) scadendo nella ripetitività.
Da sottolineare che spesso Verdone oltre a fare l'attore è anche il regista dei propri film.
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fabio1957
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venerdì 31 luglio 2015
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un sacco bello veramente
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Felice esordio alla regia di Verdone che fino ad allora aveva fatto solo cabaret,riscuotendo grande successo.Film costruito su personaggi-macchiette perfettamente riuscite.Non episodi, ma storie che non s'incontrano mai, ma si avvicinano tra loro avendo una cifra comune.Operazione che farà spesso il nostro autore, anche in opere successive.
Divertente e intelligente come tutto il cinema di Verdone.
Un sacco bello veramente
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ciccio300791
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venerdì 15 gennaio 2016
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l'inizio di una grande carriera
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Il film "Un sacco bello," realizzato nel 1980, segnò l'esordio alla regia di Carlo Verdone. È il primo (nonché il più riuscito) dei quattro film dove lui interpreta più personaggi diversi. Nonostante io abbia visto questo film dopo "Viaggi di nozze" e "Grande, grosso e verdone," ho notato l'aria di novità che esso trasmetteva, gradualmente rimpiazzata da un effetto "déja vu" nelle tre pellicole successive. A livello di trama, è probabilmente il meno scontato, in quanto tutti i protagonisti delle storie parallele tra loro (i personaggi interpretati da Verdone) subiscono imprevisti che stravolgono del tutto le loro situazioni e i loro progetti iniziali.
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Il film "Un sacco bello," realizzato nel 1980, segnò l'esordio alla regia di Carlo Verdone. È il primo (nonché il più riuscito) dei quattro film dove lui interpreta più personaggi diversi. Nonostante io abbia visto questo film dopo "Viaggi di nozze" e "Grande, grosso e verdone," ho notato l'aria di novità che esso trasmetteva, gradualmente rimpiazzata da un effetto "déja vu" nelle tre pellicole successive. A livello di trama, è probabilmente il meno scontato, in quanto tutti i protagonisti delle storie parallele tra loro (i personaggi interpretati da Verdone) subiscono imprevisti che stravolgono del tutto le loro situazioni e i loro progetti iniziali. Qui, il livello di recitazione di Verdone è superiore a quello delle sue pellicole successive per via della sua capacità di interpretare ben sei personaggi (contro i tre per film interpretati in "Bianco rosso e verdone," "Viaggi di nozze" e "Grande, grosso e verdone") molto diversi tra loro, che simboleggiano le varie sfaccettature e contraddizioni della società italiana. Il mio voto finale è quattro stelle e mezza poiché, nonostante "Un sacco bello" voglia essere un film comico, si trasforma gradualmente in un'analisi psicologica dell'italiano medio (senza, però, mai cadere nell'esageratamente macchiettistico, né scadere nel volgare) e aiuta a riflettere su quanto sia impossibile affrontare la propria vita con rigidità mentale (anche se molti di noi sono tragicamente inclini a farlo).
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