Oltre il giardino |
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Un film di Hal Ashby.
Con Shirley MacLaine, Melvyn Douglas, Peter Sellers, Jack Warden.
continua»
Titolo originale Being There.
Commedia,
durata 130 min.
- USA 1979.
MYMONETRO
Oltre il giardino
valutazione media:
3,78
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Oltre il giardinodi Christian LuongoFeedback: 0 |
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mercoledì 26 aprile 2006 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ashby riesce con una leggerezza ed una sapienza inimitabili a farci gradualmente compenetrare nella visione del mondo di Chance Giardiniere. Lentamente, ma inesorabilmente, lo spettatore è portato ad osservare ed a percepire la realtà attraverso gli occhi ed il corpo di Chance al punto da avvertire una sorta di fastidioso ed irritante imbarazzo per tutta le vacuità e le ampollosità che costellano i riti di una società desolante e priva di senso. Sicchè, ad un certo punto, ci appare evidente che il mondo non è altro che una sorta di giardino primordiale, un Eden forse, nel quale l'uomo, nel senso più alto del termine, non può che esercitare la funzione più alta per la quale è stato chiamato, vale a dire quella di un giardiniere. E questo significa che deve entrare in sincronia ed in armonia con la natura e con i suoi tempi accettando, quindi, l'altalenarsi costante ed immutabile delle stagioni. La realtà, quindi, ci si disvela nella sua terribile semplicità. Ed è in questa prospettiva che il ruolo di Chance assume un significato molto più particolareggiato e pregnante. E' colui che ci risveglia da un torpore che da troppo tempo ha condizionato le nostre coscienze. Nella sua apparente ottusità, egli ci si svela come l'unico che può donare saggezza e buon senso ad un tempo, l'unico che riesce a farci riscoprire il nostro rapporto col mondo. Qualcosa di più di un demiurgo, qualcosa di più di un iniziato. E' egli stesso qualcosa che va al di là della realtà, al di là del bene e del male. Egli non ha natali, non si sa da dove provenga, non ha un passato. Appare all'improvviso, in punta di piedi, ed all'improvviso scompare camminando sulle acque. E' presuntuoso da parte mia, alla luce di tutte queste considerazioni, considerare il film come una sorta di vangelo dei nostri tempi ?
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