no_data
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domenica 15 novembre 2020
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io sono...
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Chance è nato senza maschera perchè lui E' !!
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parsifal
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giovedì 30 novembre 2017
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being there, from beyond
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Lo slogan del film , quando venne distribuito nelle sale era " La Vita è uno stato mentale" . Tratto dal romanzo" PRESENZE" di Kosinsky , che curò anche la sceneggiatura, fu una delle più incisive e toccanti interpretazioni di Peter Sellers, che poco dopo passò a miglior vita. La storia è incentrata su un bizzarro protagonista, Chance, giardiniere di mezza età, elegante e molto ingenuo, tanto da sembrare un eterno bambino , mai cresciuto. Ha sempre vissuto nella casa dei suoi datori lavoro, non ha un passato , è privo di legami familiari ed affettivi, e vede il mondo circostante come un caleidoscopio, attraverso il tubo catodico, unico legame che ha con la realtà.
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Lo slogan del film , quando venne distribuito nelle sale era " La Vita è uno stato mentale" . Tratto dal romanzo" PRESENZE" di Kosinsky , che curò anche la sceneggiatura, fu una delle più incisive e toccanti interpretazioni di Peter Sellers, che poco dopo passò a miglior vita. La storia è incentrata su un bizzarro protagonista, Chance, giardiniere di mezza età, elegante e molto ingenuo, tanto da sembrare un eterno bambino , mai cresciuto. Ha sempre vissuto nella casa dei suoi datori lavoro, non ha un passato , è privo di legami familiari ed affettivi, e vede il mondo circostante come un caleidoscopio, attraverso il tubo catodico, unico legame che ha con la realtà. Rimasto senza lavoro a causa della dipartita dei suoi padroni, si ritrova a vagare senza meta ,in una città tentacolare e piena di insidie come Washington. Incontrerà ( nulla avviene a caso) una donna dell'alta società che rimarrà colpita da tanto candore e dalla sincera ingenuità che lo caratterizza. Senza minimamente accorgersene e suo malgrado , diventa demiurgo di un meccanismo surreale che lo rende un personaggio pubblico , senza che lui se ne renda minimamente conto. IL suo candido distacco viene preso per astuzia, strategia, e molti uomini potenti iniziano a far riferimento a lui come consigliere ed addirittura a temerlo. Palese dimostrazione che l'apparenza inganna e ciò che sembra non combacia con ciò che è. questo film è ,oltre ad essere una lode alla purezza d'animo, un ritratto della società contemporanea , fondata sull'apparenza ed incapace di cogliere le numerose sfumature dell'animo umano. Tutta la narrazione è pervasa di un forte spirito fiabesco e ciò che emerge può essere riassunto nel detto zen " IL Non fare, batte il fare". Candore e distacco procedono di pari passo e conducono al successo il protagonista, che non se ne avvede affatto. Intenso , delicato e profondo. Non per tutti.
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jackiechan90
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martedì 29 luglio 2014
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lo stato mentale di hal ashby
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Chance(Peter Sellers) è un giardiniere che per tutta la sua vita ha vissuto in casa del suo anziano padrone, avendo come unica compagnia quella del televisore che scandisce ogni momento della sua vita. Alla morte del suo protettore è costretto ad abbandonare la sua casa-rifugio e a cercare una nuova sistemazione nel mondo esterno. Qui incontra casualmente Eve(Shirley McLane), moglie di Ben Rand, facoltoso uomo d’affari e amico del Presidente degli Stati Uniti. I due, colpiti dalla semplicità di questo personaggio pensano che questi sia una persona molto intelligente e sensibile, mentre in realtà le cose che dice sono delle ovvietà riferite al mondo del giardinaggio.
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Chance(Peter Sellers) è un giardiniere che per tutta la sua vita ha vissuto in casa del suo anziano padrone, avendo come unica compagnia quella del televisore che scandisce ogni momento della sua vita. Alla morte del suo protettore è costretto ad abbandonare la sua casa-rifugio e a cercare una nuova sistemazione nel mondo esterno. Qui incontra casualmente Eve(Shirley McLane), moglie di Ben Rand, facoltoso uomo d’affari e amico del Presidente degli Stati Uniti. I due, colpiti dalla semplicità di questo personaggio pensano che questi sia una persona molto intelligente e sensibile, mentre in realtà le cose che dice sono delle ovvietà riferite al mondo del giardinaggio. Ben presto Chance diventa un personaggio televisivo e, alla morte di Ben, viene considerato come il suo successore e addirittura candidato come Presidente dai suoi amici, appartenenti a una loggia massonica.
Il film di Hal Ashby, geniale e sottovalutato regista della New Hollywood, è una commedia nera(forse la più nera mai interpretata da Peter Sellers) che riflette sui poteri dei mezzi di comunicazione, in un’epoca che ha fatto di questi lo strumento principale per capire e giudicare il mondo. Il personaggio del giardiniere Chance, ingenuo e al limite dell’autismo, è un perfetto esempio di persona che della realtà percepisce solo il significante ma non il significato, ricalcando così quello che è il linguaggio televisivo, l’unico che conosce. Un individuo, dunque, non in linea con il mondo reale dove si ritrova catapultato, un bambino che ha appreso tutto quello che sa unicamente dal tubo catodico come si vede dalle scene dove ripete meccanicamente i gesti che vede in tv. Paradossalmente la sua esistenza diventa, proprio per questo motivo, più “vera” di quella della gente che incontra, personaggi che vivono in un mondo dove l’apparire conta più della sostanza e proprio per questo motivo non riconoscono la semplicità dei ragionamenti di Chance. Sono loro i veri “malati”, i veri “ingenui”, tanto che la famosa scena finale del film(la camminata sulle acque) unita alla frase finale di Ben(“la vita è uno stato mentale”) sembra voler alludere proprio al mondo di cartone in cui Chance si trova a vivere e la sequenza finale, all’apparenza slegata dal resto del film, mostra come anche lui, in fondo, abbia imparato ad adattarsi alle regole di questo strano e pazzo mondo, considerandolo, appunto, solo come “uno stato mentale” che non esiste.
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antoniodamico
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domenica 18 maggio 2014
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"oltre il giardino" film da non perdere!!!
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Che dire, è un film dove si cela dolcemente una verità assoluta. A mio avviso, spiega che la semplicità e la chiave per aprire le coscienze, le elucubrazioni sulla realta da parte dell'uomo offuscano e riducono il pensiero stesso ad un atto meramente terrestre, facendo dimenticare la realtà dell'illusione che a tutto c'è una spiegazione, e sta proprio lì la bellezza di questo film, il non saperlo decodificare nella sua essenza lasciandoci incantati.
Sicuramente da vedere e spero che lo trasmetteranno al più presto su tutte le reti così da poter se pur semplicemente aiutare a scuotere le coscienze.
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stefanocapasso
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giovedì 27 febbraio 2014
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la forza della semplicità
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Bella commedia nella sua delicatezza, nella sua ironia e nei suoi significati profondi. Chance il Giardiniere (Peter Sellers), letteralmente nasce alla vita in età adulta, alla morte del suo vecchio padrone, presso il quale ha fatto il giardiniere per tutta la sua vita. Per il mondo non esiste, non ha documenti, non è mai uscito di casa, non sa leggere né scrivere. L’unica cosa che lo attrae magneticamente è la tv, che segue senza staccare gli occhi, imparandone a memoria i contenuti. Visto che la casa viene venduta è costretto ad uscire ed affrontare il mondo. Con i suoi occhi assolutamente puri, ottiene per caso e con grande rapidità un grande successo.
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Bella commedia nella sua delicatezza, nella sua ironia e nei suoi significati profondi. Chance il Giardiniere (Peter Sellers), letteralmente nasce alla vita in età adulta, alla morte del suo vecchio padrone, presso il quale ha fatto il giardiniere per tutta la sua vita. Per il mondo non esiste, non ha documenti, non è mai uscito di casa, non sa leggere né scrivere. L’unica cosa che lo attrae magneticamente è la tv, che segue senza staccare gli occhi, imparandone a memoria i contenuti. Visto che la casa viene venduta è costretto ad uscire ed affrontare il mondo. Con i suoi occhi assolutamente puri, ottiene per caso e con grande rapidità un grande successo. La sua disarmante semplicità, il suo temperamento imperturbabile e di fondo la sua assoluta trasparenza interiore, rendono possibile a chiunque gli si avvicini proiettare su di lui qualsiasi fantasia. Come uno psicoterapeuta diviene oggetto delle visioni personali di chi incontra; le favorisce, col suo limitarsi a riformulare, appunto una tecnica dei professionisti della relazione di aiuto, le affermazioni degli altri, infondendo fiducia e senso di comprensione. E quando esprime una opinione, lo fa con concetti semplici e chiari, che si rifanno al giardinaggio, l’unica cosa che conosce. Agli occhi degli altri è praticamente qualsiasi cosa, a seconda dell’ambiente in cui si trova. Così, se per la vecchia governante nera dove prestava servizio è solo uno stupido ritardato, per gli uomini di stato, è un genio della politica, nel mondo degli affari è un grande uomo di business, e per le sicurezze internazionali è certamente un agente segreto in incognito.
Chance è, come in chiusura di film un attore recita leggendo un necrologio, “uno stato della mente”. Una possibilità, come dice il suo nome, Chance. La piena integrazione con la propria natura, rende possibile vivere al massimo delle proprie possibilità, e diviene una preziosa risorsa trasformativa e di guarigione, per chi sta intorno.
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luigi chierico
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sabato 30 novembre 2013
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un mondo di loquaci silenzi
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Il film nella sua semplicità e nei suoi paradossi ha tante chiavi di lettura; in esso vi è la saggezza e la filosofia dell’uomo semplice raccontata con tanta ilarità, colta dall’uomo saggio che sa vedere oltre il giardino.
Vado in ordine, il film denuncia la miseria della cultura data attraverso la Tv e i suoi programmi di massa che però raggiungono il 95% d’ascolto per un uomo che non parla.
Si assiste a programmi infantili che non fanno crescere un bambino sino ad un’età più che adulta.
Il parallelismo tra i politici e l’uomo di campagna che ha la saggezza che tutti conosciamo, scarpa grossa cervello fino. Dal mondo contadino apprendiamo che “con il rosso di sera buon tempo si spera”, che ”con un cielo a pecorelle vi sarà acqua a catinelle” e così tante altre proverbiali espressioni.
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Il film nella sua semplicità e nei suoi paradossi ha tante chiavi di lettura; in esso vi è la saggezza e la filosofia dell’uomo semplice raccontata con tanta ilarità, colta dall’uomo saggio che sa vedere oltre il giardino.
Vado in ordine, il film denuncia la miseria della cultura data attraverso la Tv e i suoi programmi di massa che però raggiungono il 95% d’ascolto per un uomo che non parla.
Si assiste a programmi infantili che non fanno crescere un bambino sino ad un’età più che adulta.
Il parallelismo tra i politici e l’uomo di campagna che ha la saggezza che tutti conosciamo, scarpa grossa cervello fino. Dal mondo contadino apprendiamo che “con il rosso di sera buon tempo si spera”, che ”con un cielo a pecorelle vi sarà acqua a catinelle” e così tante altre proverbiali espressioni.
Chi ha letto “La vita segreta dei semi” di J. Silvertown sa bene come le piante possono consigliare ai sapienti e come insegna re a vivere sulla terra e rispettarla.
Gli alberi dalla terra, a rami congiunti, si elevano al cielo e prendono voce.
Romano Battaglia in “Un cuore pulito” scrive: “Il bosco è un’immensa cattedrale verde e il suo mormorio è la voce di Dio”
Un uomo semplice, che non ha conosciuto donne, artigiano della terra, venuto dal nulla, si avvale della sua conoscenza di giardiniere per insegnare ai grandi con linguaggio semplice, come lo sono le parabole, spesso riportate appunto alla vita del pastore e alla terra.
Vi è il contrasto da chi sa tutto sulle piante pur avendo curato un piccolo giardino e chi non sa nulla, o poco, possedendone uno enorme, una vera tenuta.
L’incubo di perdere il potere che fa perdere il sonno.
L’amore negato, la morte a pretesto per trattare gli affari.
Il finale è il suo addio ( l’attore è morto l’anno dopo di questo film, il 24 luglio 1980 ) e lo lascio all’interpretazione dello spettatore.
Peter Seller, noto per la sua comicità esplosiva, è qui di una pacatezza e compostezza estrema, un humour tutto inglese, una maschera facciale che da sola porta a sorridere. Le scene si susseguono inducendo a ridere tanto, come possono ridere i bambini, perché Seller qui è restato bambino, ed il film è dedicato agli uomini semplici.
Valga, una per tutte, la battuta in ascensore “ Fino a quando resterò qui ? finché lo dirà il medico” .
E’ vero che i brevi tratti in ascensore talora sembrano interminabili e dal compagno di viaggio, quasi sempre imbarazzato,è facile sentirsi dire:“ Forse oggi piove “ !!!!, o una banalità del genere.
Peter Seller, come sempre è grande, fantastico ma, per i miei gusti, in questo film, girato un anno prima di morire a 54 anni, ha superato se stesso, e se è vero che non ha mai preso un Oscar è anche vero che forse è l’unico di cui nel 2004 si è fatto un film “ Tu chiamami Peter”.
Shirley MacLaine brillante ammaliatrice, ma a Change Giardiniere mancavano i film d’amore per saper cedere alla sue lusinghe.
chigi
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brando fioravanti
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mercoledì 23 maggio 2012
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geniale
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Un uomo vissuto sempre dentro i confini di una casa dove faceva il giardiniere, si ritrova in giro per la città con solo una valigia contenente abiti. Per una serie di equivoci diviene una celebrità. L'unico argomento di cui sa parlare è il giardino e i lavori di giardinaggio ma visto che i mass media lo considerano un genio si pensa automaticamente che cio che dice sia una profonda metafora. I suoi comportamenti spesso inadatti vengono visti come un buon umorismo. Il senso critico dei singoli individui è nullo contro quello di massa. Se sei un genio diventa geniale tutto cio che fai. Una forte critica alla società, ma anche alle metafore facili da dire, ma difficile capirle e attuarle
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fra007
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lunedì 15 agosto 2011
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bel film
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Un ingenuo giardiniere dall'aria aristocratica e abiti lussuosi passa per un filosofo intellettuale. le sue banali parole vengono scambiate per delle profonde metafore..
Commedia sull'apparenza e l'inganno. Bellissima la frase del protagonista (che racchiude il significato del film) "a me piace guardare" quello che conta è la parte estetica..
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kronos
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mercoledì 19 maggio 2010
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strepitoso e dimenticato ... come hal ashby
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E' uno dei grandi film statunitensi anni '70 ma pochi critici lo celebrano, forse per l'anonimato del regista: un interessante ed eccentrico autore morto prematuramente pochi anni dopo.
Il tempo rende giustizia a questa straordinaria pellicola che non vuol saperne d'invecchiare: è forse la più caustica, geniale parabola sul potere della televisione mai filmata.
Il cast è magnifico, la qualità realizzativa (fotografia, musiche, montaggio, scenografie) pure. Assolutamente da non perdere.
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tommynini
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domenica 17 gennaio 2010
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inimitabile satira sul potere
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capolavoro del 1979 con un peter seleers da oscar ed un melvyn douglas, vecchio leone di hollywood premiato come attore non protagonista.tratto da una sceneggiatura polacca chance il giardiniere e' un povero mentecatto che passa le sue giornate alla televisone.la sua unica cultura e' quella della coltivazione del piccolo giardino di casa e gli stereotipi dei media televisivi.per puro caso viene a contatto con i detentori del potere che scambiano le sue frasi banali per filosofiche metafore sull'economia e la politica..film preveggente ,forrest gump ne e' una copia tenera ma sbiadita.moore ci ha fatto vedere bush figlio con la stessa espressione smarrita di fronte all'attentato alle twin tower.
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capolavoro del 1979 con un peter seleers da oscar ed un melvyn douglas, vecchio leone di hollywood premiato come attore non protagonista.tratto da una sceneggiatura polacca chance il giardiniere e' un povero mentecatto che passa le sue giornate alla televisone.la sua unica cultura e' quella della coltivazione del piccolo giardino di casa e gli stereotipi dei media televisivi.per puro caso viene a contatto con i detentori del potere che scambiano le sue frasi banali per filosofiche metafore sull'economia e la politica..film preveggente ,forrest gump ne e' una copia tenera ma sbiadita.moore ci ha fatto vedere bush figlio con la stessa espressione smarrita di fronte all'attentato alle twin tower.seeler morira' poco dopo lasciandoci forse una delle interpretazioni migliori della storia del cinema.la descrizione dell'avvicendarsi delle stagioni fatta in presenza di un potente finanziere rimane come una delle scene piu' esilaranti e tragiche di tutti i tempi.l'epilogo con evidenti riferimenti alla massoneria e alla sicura investitura di chance a candidato alla presidenza ci lascia un angoscia devastante pensando a cio' che successo con le guerre in iraq.che la democrazia sia morta?l'attore inglese ci insegna che l'attore "comico" si fa per dire puo' interpretare qualunque personaggio,nel film in una brevissima immagine si vede il volto di peter seelers che si illumina improvvisamente ammiccando allo spettatore.eredita' ineguagliabile
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