davide_chiappetta
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lunedì 3 agosto 2009
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per me è un capolavoro
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quanto si parla di guerriglia urbana mi viene in mente I guerrieri della notte, Fuga da new york e questo qui. Prendetemi per matto ma questo è un capolavoro più degli altri due citati che anche loro sono da 4 stelle, io lo vidi la prima volta in cassetta 20 anni fa circa, e ne comprai una copia appena usci in vendita anni dopo, questo film ha influenzato il cinema odierno per il modo in cui è disegnata la violenza il buio le ombre la musica la stilizzazione dei caratteri etc. C'è da tener presente che fu il primo film per il grande pubblico girato da un giovane Carpenter dopo Dark Star (altro bellissimo darkiano film antitesi di 2001), come disse lo stesso regista lo scrisse in una settimana influenzato dal film Un dollaro d'onore simile nella situazione d'assediamento e unità nei sforzi per contrastare il nemico, e mescolato alle atmosfere della Notte dei morti viventi capolavoro di Romero, questo film è perfetto nell'uso delle inquadrature nella scelta dei personaggi dei dialoghi stringati e ironici (siamo più dalla parte di Leone che Hawks) della violenza e di alcune sequenza da horror, ci vorrebbe la stessa durata del film per citare le scene riuscite praticamente tutte, ma quella che rimane sicuramente nella mente c'è la morte della bambina, l'assalto e la difesa dei due protagonisti dietro una porta a mò di scudo, e la bellissima superlativa scena finale con i due che si allontanano a tempo di musica dalla stazione di polizia, scena che sarà copiata in maniera cosi evidente che anche un cieco lo capirebbe, quanto travolta e jackson si allontanano con carrellata laterale a tempo di musica in pulp fiction.
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laurence316
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mercoledì 1 febbraio 2017
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un vero cult degli anni '70, eccezionale
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2° lungometraggio di Carpenter, a seguito dell’esordio con Dark Star, è uno dei suoi film migliori, una sorpresa folgorante, da affiancare, per importanza, ad Halloween. Un film duro e sconsolato, una sorta di remake metropolitano di Un dollaro d’onore di Howard Hawks con John Wayne nel ruole di John T. Chance che è qui lo pseudonimo utilizzato da Carpenter per firmare il montaggio.
Realizzato con un budget veramente striminzito (appena 100.000 dollari), è un thriller incalzante e allucinato, che parte lentamente ma con un’onnipresente sentimento di tensione ed inquietudine che non abbandona mai lo spettatore e culmina nella scena della bambina con il cono gelato prima (che ha fortemente colpito il pubblico al tempo dell’uscita ed ha causato non pochi problemi con la censura) e nell’assedio finale poi.
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2° lungometraggio di Carpenter, a seguito dell’esordio con Dark Star, è uno dei suoi film migliori, una sorpresa folgorante, da affiancare, per importanza, ad Halloween. Un film duro e sconsolato, una sorta di remake metropolitano di Un dollaro d’onore di Howard Hawks con John Wayne nel ruole di John T. Chance che è qui lo pseudonimo utilizzato da Carpenter per firmare il montaggio.
Realizzato con un budget veramente striminzito (appena 100.000 dollari), è un thriller incalzante e allucinato, che parte lentamente ma con un’onnipresente sentimento di tensione ed inquietudine che non abbandona mai lo spettatore e culmina nella scena della bambina con il cono gelato prima (che ha fortemente colpito il pubblico al tempo dell’uscita ed ha causato non pochi problemi con la censura) e nell’assedio finale poi.
Un film straordinario nella capacità del regista di vincere le limitazioni imposte dal budget, per mezzo di continue invenzioni visive (come nel caso della sparatoria in cui i proiettili continuano a rimbalzare in una continua alternanza di inquadrature tra una finestra e l’altra andando a creare una sorta di bizzarro dialogo cacofonico).
La colonna sonora, poi, dello stesso Carpenter, contribuisce a creare ulteriore suspense e a mantenere ben alta l’attenzione dello spettatore. In Distretto 13 si narra di una realtà da western postmoderno, una realtà tragica e mortifera, una realtà da guerriglia urbana, in cui “gli assalitori non hanno identità e si moltiplicano senza ragione, come fossero dell’entità soprannaturali, creando un’atmosfera sempre più metafisica dove l’assedio assume il valore metaforico di un incubo” (Mereghetti), un film in “felice equilibrio tra thriller e commedia, che rinuncia a qualsiasi pretesa sociologica, e riesce a suggerire un clima di allucinata tensione che sfiora l'onirico” (Morandini). Un vero cult degli anni ‘70.
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ultimoboyscout
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martedì 5 aprile 2011
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perchè ti chiamano napoleone?
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Un vero cult questo di un giovanissimo Carpenter che con un budget ridottissimo confezionò un piccolo gioiello, intelligente e senza puzza sotto il naso, soprattutto senza intenzioni di voler dare lezioni di psicologia o di spicciola moralità. Film dalle cadenze tipicamente anni '70 come lo sono le atmosfere e il regista è bravissimo nel permettere di farle assaporare tutte senza parsimonia nonostante sia asciutto e privo di inutili orpelli (il film ovviamente). Il pezzo forte è la tensione creata. Tensione assurda, che si taglia con un coltello, in cui Carpenter è maestro e anche lo spettatore se ne accorge, annusando una suspence a livelli folli.
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Un vero cult questo di un giovanissimo Carpenter che con un budget ridottissimo confezionò un piccolo gioiello, intelligente e senza puzza sotto il naso, soprattutto senza intenzioni di voler dare lezioni di psicologia o di spicciola moralità. Film dalle cadenze tipicamente anni '70 come lo sono le atmosfere e il regista è bravissimo nel permettere di farle assaporare tutte senza parsimonia nonostante sia asciutto e privo di inutili orpelli (il film ovviamente). Il pezzo forte è la tensione creata. Tensione assurda, che si taglia con un coltello, in cui Carpenter è maestro e anche lo spettatore se ne accorge, annusando una suspence a livelli folli. Ci mette un pò a decolalre ma una volta in volo non lesina emozioni e lascia incollati allo schermo. Molto affascinante il personaggio di Bishop, poliziotto coraggioso, sinonimo di onestà, saggezza e lungimiranza, ma risulta estremamente accattivante il prigioniero Wilson, personaggio carico di fascino, bandito sui generis, sibillino ma anch'egli intelligente e mosso da sentimenti veri. Come detto atmosfere e pathos da thriller ma è un western metropolitano a tutti gli effetti.
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andrea b
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domenica 14 novembre 2010
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un altro grande film a basso costo
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In un distretto di polizia si trova un testimone di un omicidio e per questo viene presa d' assalto da dei banditi autori dell' assassinio.Un film a basso costo che risulta veramente ottimo.Ci viene offerta una grande interpretazione sia dai poliziotti che dal testimone dell' omicidio.Grande intensità che si alterna a momenti di inquietante silenzio non fanno mai perdere l' interesse allo spettatore.Il senso di angoscia costante ci viene fornito dal fatto che i protagonisti non hanno vie di fuga e non possono in nessun modo comunicare.Una buonissima colonna sonora aiuta la storia a svolgersi con grande tensione.Ancora un successo per Carpenter che riesce a convincere alla grande con questo pseudo-western che non si allontana troppo dal genere horror.
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zkoll22
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lunedì 15 agosto 2011
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autodistruzione, però, soldi e spettacolo
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Questo film del Carpenter, mostra alcune riprese
seppur cupe e deplorevoli, così così, per via del
loro stress, il morto inconsapevole... ecc, tutto sommato
abbastanza divertenti, in contrasto però con Holliwood.
Quegli ambienti poveri sono stati considerati
di terza classe, e come potete vedere, seppur
non si capisce, non ricevette nessun premio.
Forse le scene non sono saldate bene, i punti
iniziali sembravano favorire l'intelaiatura
della storia, però poi qualcosa s'è mosso
per conto suo, diventando
surreale. Sarebbe stato sufficiente se si fosse riuscito a
togliere.
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Questo film del Carpenter, mostra alcune riprese
seppur cupe e deplorevoli, così così, per via del
loro stress, il morto inconsapevole... ecc, tutto sommato
abbastanza divertenti, in contrasto però con Holliwood.
Quegli ambienti poveri sono stati considerati
di terza classe, e come potete vedere, seppur
non si capisce, non ricevette nessun premio.
Forse le scene non sono saldate bene, i punti
iniziali sembravano favorire l'intelaiatura
della storia, però poi qualcosa s'è mosso
per conto suo, diventando
surreale. Sarebbe stato sufficiente se si fosse riuscito a
togliere... quel qualcosina, che mediamente rischia
di rovinare tutte le impalcature narrative simili.
Non è un prodotto da buttare, comunque, non certo quello migliore.
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dandy
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sabato 18 marzo 2017
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you got smoke?
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Al suo secondo film Carpenter(che cura anche la sceneggiatura,il montaggio e l'ottima colonna sonora)omaggia "Un dollaro d'onore"(lo psuedonimo con cui firma il montaggio è il nome del personaggio di John Wayne,John T.Chance),capolavoro del suo genere da sempre favorito.Di fatto,questo film nella struttura è un western urbano,ma a conti fatti un horror:i cattivi non hanno nome,sono muti per tutto il film,uccidono senza la minima esitazione(la scena della bambina fece parecchio scalpore all'epoca,e ancora oggi è una discreta mazzata)e si moltiplicano come entità soprannaturali.Già notevole la capacità del regista di tenere alta la tensione e il ritmo,sfruttando l'idea dei personaggi in contrasto costretti ad allearsi annullando la differenza tra buoni e cattivi.
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Al suo secondo film Carpenter(che cura anche la sceneggiatura,il montaggio e l'ottima colonna sonora)omaggia "Un dollaro d'onore"(lo psuedonimo con cui firma il montaggio è il nome del personaggio di John Wayne,John T.Chance),capolavoro del suo genere da sempre favorito.Di fatto,questo film nella struttura è un western urbano,ma a conti fatti un horror:i cattivi non hanno nome,sono muti per tutto il film,uccidono senza la minima esitazione(la scena della bambina fece parecchio scalpore all'epoca,e ancora oggi è una discreta mazzata)e si moltiplicano come entità soprannaturali.Già notevole la capacità del regista di tenere alta la tensione e il ritmo,sfruttando l'idea dei personaggi in contrasto costretti ad allearsi annullando la differenza tra buoni e cattivi.E di girare un film serio con un budget risibile(100.000 dollari).Il futuro regista Tommy Lee Wallace è lo scenografo.Debra Hill,in veste di script supervisor e assistente al montaggio,diventerà la moglie del regista.La colonna sonora è stata riutilizzata e remixata da vari artisti(inclusi gli U2).Occhio alle edizioni dvd nostrane:alcune sono tagliate nelle scene di violenza(molte,ma dalla seconda parte non troppo cruente)pur lasciando intatta quella più celeberrima(boh....).
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dario
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giovedì 25 giugno 2015
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scolastico
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Un giorno salterà fuori la verità su Carpenter. Qui è sicuramente un pioniere, ma di un genere pieno zeppo di forzature. In questa pellicola non si contano i morti ammazzati e non si sta dietro all'inverosimile. La suspense è artefatta, tenuta su da grossolanità e da riempitivi a tappare i buchi della sceneggiatura, La regia è scolastica e gli interpreti sembrano personaggi di fumetti. Una cosa di serie B il cui successo, ai suoi tempi, resta un mistero. Ritmo blando nonostante le sparatorie, sangue a fiumi e trovate stantie. Già stantie.
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