Salon Kitty

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parsifal mercoledì 14 febbraio 2018
svastiche e giarrettiere Valutazione 4 stelle su cinque
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Tinto Brass, controverso e bizzarro regista nostrano, capace di sollevare scandali ad ogni sua opera, nel 1975, ispirandosi all'omonimo romanzo di Peter Norden, che ha in oggetto una casa di tolleranza realmente esistita durante il periodo della Berlino nazista, crea un'opera che destò , per l'ennesima volta, un grande scalpore sia tra i critici e gli addetti ai lavori sia ovviamente nel pubblico , che esaltò e denigrò al tempo questo film, che si rivelò di non facile lettura. La casa di tolleranza , frequentata dall'elite berlinese e dagli alti ufficiali del Reich, è gestita da Kitty, matura ed esperta maitresse, che , pur di guadagnare è disposta ad ogni sorta di compromesso. [+]

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emanuelemarchetto sabato 18 marzo 2017
quando brass aveva talento Valutazione 3 stelle su cinque
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Liberamente adattato dal romanzo omonimo di Peter Norden.
A Berlino Kitty Kellermann è proprietaria della più prestigiosa casa d'appuntamenti: il "Salon Kitty". In realtà, il locale è, a sua insaputa, un sofisticatissimo centro di spionaggio, dove le prostitute, rigorosamente selezionate, cercano d'individuare eventuali disertori tra i loro clienti.
Il film che ha inaugurato il filone "Porno-Nazi"(sottogenere erotico ambientato durante il nazismo) in Italia è anche uno dei lavori più ispirati del regista, almeno dal punto di vista visivo. [+]

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fabio57 venerdì 4 settembre 2015
così così Valutazione 2 stelle su cinque
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Rispetto alla produzione successiva occore sottolineare che questo è l'ultimo buon film di Brass,prima che passi il guado e approdi definitivamente al cinema erotico-pornografico.Pur non essendo un capolavoro ha una sua cifra erotica,la ricostruzione storica non è malvagia,l'ambientazione pure.
così così

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giovannispada mercoledì 5 agosto 2015
make love no war Valutazione 0 stelle su cinque
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L'albergo diventa un bordello. Tinto Brass non gira la parodia de IL PORTIERE DI NOTTE di Liliana Cavani, il maestro del trash d'autore destruttura l'esistente e con gli strumenti del parossismo e dell'ironia arreda il suo SALON KITTY.
Il trash è la commedia dell'arte del cinema.  La Bella e Bestia sono icone dai tempi di Omero, della Rivoluzione Francese e del terzo Reich quando esordì la regista Leni Riefenstahl.
La bella vittima, carnefice, strega o débauche ama e rifugge il male, la divisa, la notte, la caverna.
Il geniale Brass inserisce il tema della libertà e della diserzione dall'esercito, siamo nel 1975 e  dilaga il pacifismo. [+]

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dandy sabato 3 novembre 2012
salon boring! Valutazione 1 stelle su cinque
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La definitiva consacrazione del "porno-nazi",nonchè primo grande successo del regista.Sull'onda della fama de "Il portiere di notte" con espliciti rimandi a "La caduta degli dei",a cominciare dalla presenza di Berger e le ultime scene.La versione corrente,tagliuzzata,dovrebbe durare 130'.Io ho visto il director's cut di tre minuti più lungo.Ma anche così arrivare alla fine è stato davvero difficile,senza addormentarsi intendo.Un anticipo del "Caligola" in versione disastrosamente "pudica".Pochissimo soft,praticamente zero hard(forse tre masturbazioni in tutto),e un'estenuante soporifera parata di nudi,amplessi dilettanteschi,banali perversioni che in seguito diventeranno proprie di Brass(a cominciare dagli onnipresenti specchi)e ridicoli balletti. [+]

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paolo 67 mercoledì 7 marzo 2012
un film che ha vinto la sua battaglia Valutazione 4 stelle su cinque
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Brass, che all'inizio aveva rifiutato, accettò di dirigere il film a condizione di riscrivere la sceneggiatura di Ennio De Concini con Maria Pia Fusco, per darne un intento etico e politico, quello che difese in un'appassionato memoriale alla Commissione di revisione di secondo grado dopo la bocciatura in prima istanza. Il produttore Sbarigia, per cautelarsi da possibili sequestri, rimontò il film, che già aveva subito alcuni tagli, portando Brass a disconoscere la versione ufficiale che comunque, forse proprio perchè comunque piena di nudi, è stato il suo primo grande successo internazionale. [+]

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paolo 67 sabato 29 ottobre 2011
il primo e unico degno nazi-erotico italiano Valutazione 3 stelle su cinque
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Il primo grande successo di pubblico di Brass, che all'epoca destò grande scandalo per la esposizione (è la prima volta in un film italiano) di organi sessuali in primo piano, si avvale di una buona ricostruzione d'epoca, di numeri musicali molto ben coreografati e di un cast eccellente, nel quale spicca Therese Ann Savoy, attrice dalle movenze feline di una bellezza insolita, un fascino ambiguo da adolescente e una provocante naturale carica erotica. Mentre opera una satira della borghesia, il regista sdrammatizza e ironizza distinguendosi dalla disperata cupezza di quasi tutti gli altri film sull'argomento. Prolungata esibizione di nudi femminili.

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pisciulino sabato 22 ottobre 2011
il primo (e l'unico decente) nazi-erotico italiano Valutazione 3 stelle su cinque
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Pregi: la ricostruzione d'epoca, la coreografia dei numeri musicali, il cast (soprattutto Therese Ann Savoy, di insolita bellezza e di un fascino morboso e sensuale con un sex-appeal felino naturale), la satira della borghesia, l'ironia. Difetti: la versione finale non è quella di Brass (il produttore l'ha rimontata), la morbosità, il compiacimento, la caduta di livello drammaturgico dopo i primi dieci minuti, di folgorante parodismo della letteratura cinematografica sul nazismo.
Primati: il primo film italiano che mostra organi genitali in primo piano e il primo successo internazionale di Brass.
Traversie: lotta di Brass con la censura (visto negato in primo grado, concesso in appello con alcuni tagli). [+]

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giuseppe paolo caraglia martedì 8 dicembre 2009
tra libertinismo e questioni razziali Valutazione 0 stelle su cinque
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All'epoca di Hitler i ceti sociali medio-alti davano ampio spazio ai divertimenti, alle scelleratezze d'ogni genere e al libertinismo gratuito. Un posto dove poter esibire pubblicamente le proprie passioni era il "Salone Kitty", ripreso magistralmente per raccontare le vicende che avvenivano al suo interno. La Germania di Hitler desiderava divenire padrona assoluta del pianeta conducendo una guerra lampo, con l'intenzione di vincere dapprima in Europa per poi stare a capo delle nazioni d'oltreoceano. Kitty, la proprietaria del salone, non sembra molto interessata alla politica, nè alle questioni razziali, tant'è che quando gli ufficiali tedeschi pretendono che il suo salone chiuda e mandi via l'intero personale, lei, con battutine sarcastiche, fa capire non soltanto che conduce quel lavoro da una vita e non può acconsentire alla loro richiesta ma anche di non concordare, in generale, coi provvedimenti delle SS. [+]

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