Polvere di stelle |
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Un film di Alberto Sordi.
Con Monica Vitti, Carlo Dapporto, Alberto Sordi, John Phillip Law.
continua»
Commedia,
durata 142 min.
- Italia 1973.
MYMONETRO
Polvere di stelle
valutazione media:
3,20
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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miglior film di sordi registadi elgatolocoFeedback: 257582 | altri commenti e recensioni di elgatoloco |
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giovedì 22 dicembre 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il miglior film del Sordi, regista, senz'altro il più completo, nel suo totale"playing the play"(spettacolo di varietà,a nzi di "rivista", vista l'epoca nella"cornice"che è anche"commento",che è il film)che mette in scena le scenette anche ad usum publicorum, ossia dei diversi pubblici cui vengono propinate i balli, le musiche. Tutto un"repertorio"gozzanianamente definibile"piccole cose di cattivo gusto", molto attraente-respingente allo stesso tempo, con il "doppio senso"non solo dietro l'angolo ma esibito in modo indelebile e su ciò i grandi Sordi e Vitti giocano con grande maestria, con lo "scarto"della vita privata, segnata da intimità in epoca bellica(siamo durante la Seconda Guerra Mondiale fino all'8 settembre e anche alla Liberazione), tra treni terribili, bombe e sparatorie quasi in teatro(quei teatrini anche un po'squallidi-.affascinanti della provincia italiana), sequenze quasi da "brivido"(Il nazista morto che minaccia la stanza che fa da"buen retiro"/rifugio e quant'altro(alcova?)ai due artisti. Le presenze fortissime di Wanda Osiris e di Carlo(Charles)Dapporto sono tutt'altro ectoplasmi-fantasmi, sono invece presenze evocate, in quanto amatissime da Sordi e dalla Vitti(più giovane di Sordi, ma comunque partecipe, ancora, di un certo mondo)e protagoniste di un mondo, quello dello spettacolo, che ha comunque avuto un peso essenziale anche nella vita civile, italiana e non solo, ovviamente. E'anche un film storico, assolutamente antidocumentaristico, per vocazione, che mostra quanto è da dimenticare(fuga di re e regina, ma qui Sordi, a parere di chi scrive, volendo essere"oggettivo"è fin troppo tenero, non abbastanza incisivo, pur se le sequenze relative all'epoca(1973)devono avere disturbato non poco chi era ancora monarchico-"covelliano"(PDIUM)...Assurdo, direi, comparare questo film con le opere di Fellini: Sordi ha partecipato da interprete a vari(due, se non vado errato, "lo sceicco bianco"e"Vitelloni")di Fellini ma poi ha fatto"vita propria", intendendo per vita soprattutto la creazione artistica e poi rappresenta comunque altro rispetto a Fellini, che il"playing the play"lo leggeva in chiave tragico-grottesca ne"la dolce vita"e con tonalità leggera in"Roma". Altra cosa, semplicemente. El Gato
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