barson
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mercoledì 6 settembre 2006
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l'avevo sempre snobbato.
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L'avevo sempre snobbato.
Mi ero fatto una mia idea su come potesse essere e avevo deciso che era un tema che non mi interessava.
Ho deciso di vederlo l'anno scorso e... caspita che film!
Niente splatter o scene da venerdì 13,l'unica morte violenta veniva raccontata.
Tutto il film era pervaso da un senso di angoscia che si trasmetteva anche a me che lo guardavo;e poi la paura di varcare
la porta della camera e avvicinarsi a quel letto...
Devo confessare che qualche sonno me lo ha turbato.
Non sò quale fosse la chiave di lettura che il regista volesse dare,a me è parsa una critica alla famiglia e al suo disfacimento e al ruolo che la chiesa forse a volte non svolge.
Nella bambina, non odiosa ma sicuramente un pò viziata, avviene
un "cambiamento" dovuto alla mancanza della figura paterna e ad una madre non proprio presente vista la sua professione.
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L'avevo sempre snobbato.
Mi ero fatto una mia idea su come potesse essere e avevo deciso che era un tema che non mi interessava.
Ho deciso di vederlo l'anno scorso e... caspita che film!
Niente splatter o scene da venerdì 13,l'unica morte violenta veniva raccontata.
Tutto il film era pervaso da un senso di angoscia che si trasmetteva anche a me che lo guardavo;e poi la paura di varcare
la porta della camera e avvicinarsi a quel letto...
Devo confessare che qualche sonno me lo ha turbato.
Non sò quale fosse la chiave di lettura che il regista volesse dare,a me è parsa una critica alla famiglia e al suo disfacimento e al ruolo che la chiesa forse a volte non svolge.
Nella bambina, non odiosa ma sicuramente un pò viziata, avviene
un "cambiamento" dovuto alla mancanza della figura paterna e ad una madre non proprio presente vista la sua professione.
C'è un anziano prete malato,dedito all'alcol,con una forza di volontà debole,lo dice lui stesso quando gli viene offerto da bere;e probabilmente è questo a condannarlo.
Un'altro rappresentante di Dio lo si vede seduto al piano col suo bicchiere cantare con gli altri ospiti ad una serata organizzata dalla madre attrice;forse è lì per raccogliere fondi, ma è un'immagine che stona,quello non è il suo posto.
E c'è poi la figura (bellissima) del prete giovane in crisi di fede;si sente colpevole per la sofferenza e la morte della madre
e non accetta che questo sia capitato a lui.
Ma è proprio il giovane prete che alla fine, immolandosi, riscatterà quella che doveva essere la sua missione perché,non dimentichiamolo,ci sono tanti preti che muoiono operando nelle realtà di vita più dure.
Le ultime scene,forse un pò didascaliche, sembrano confermare
la mia visione del film:il primo piano del colletto e successivo bacio e il saluto della bambina al prete mentre si allontana in macchina;a quel punto ho temuto che le s'illuminassero gli occhi...fiuuu no era un sincero saluto pieno di gratitudine.
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lucaguar
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domenica 30 giugno 2013
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un film senza tempo
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Rivedendolo lo scorso 19 giugno, in occasione del quarantesimo anniversario dalla sua uscita, si è rinnovata in me la passione per questa straordinaria pellicola.
Avendo avuto il privilegio di vederlo al cinema (mi sembrava di tornare indietro nel tempo al 1973, anche se non ero ancora nato!) ho potuto apprezzarne molto meglio vari aspetti e rivalutarlo per ciò che è: uno dei più importanti film della storia del cinema.
Ciò che più mi ha colpito riguardandolo è la gelida serietà che trasmette e ciò non fa che aumentare ancor di più la sensazione di mistero e di terrore con la quale si approccia il film. Intendo dire che non si può considerare L'esorcista un film di genere, in quanto all'orrore è indissolubilmente legato un aspetto psicologico, quasi "quotidiano", del male che non viene mai banalizzato anzi, attraverso una lenta e proprio per questo inquietante trasformazione e la progressiva perdita di innocenza di una bambina, mantiene quasi sempre un carattere terribilmente "umano".
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Rivedendolo lo scorso 19 giugno, in occasione del quarantesimo anniversario dalla sua uscita, si è rinnovata in me la passione per questa straordinaria pellicola.
Avendo avuto il privilegio di vederlo al cinema (mi sembrava di tornare indietro nel tempo al 1973, anche se non ero ancora nato!) ho potuto apprezzarne molto meglio vari aspetti e rivalutarlo per ciò che è: uno dei più importanti film della storia del cinema.
Ciò che più mi ha colpito riguardandolo è la gelida serietà che trasmette e ciò non fa che aumentare ancor di più la sensazione di mistero e di terrore con la quale si approccia il film. Intendo dire che non si può considerare L'esorcista un film di genere, in quanto all'orrore è indissolubilmente legato un aspetto psicologico, quasi "quotidiano", del male che non viene mai banalizzato anzi, attraverso una lenta e proprio per questo inquietante trasformazione e la progressiva perdita di innocenza di una bambina, mantiene quasi sempre un carattere terribilmente "umano".
L'esorcista è un'opera straordinaria perchè non solo riesce a spaventare lo spettatore e ad inquietarlo, ma soprattutto lo fa riflettere seriamente sulla presenza del male nel mondo, su quanto gli uomini siano fragilmente esposti ad esso e su quanto sia difficile sconfiggerlo, anche con l'aiuto di Dio, senza pagare un prezzo altissimo (la morte di padre Karras, suicidatosi per salvare Reagan e di padre Merrin). In tutto questo contesto la scienza rimane inerme e deve arrendersi: l'aspetto materiale, l'approccio razionale, deve abdicare a quello spirituale che, ci vuole dire il film, resta l'aspetto più profondo e fondante della natura umana.
Passando all'aspetto "tecnico", il film stupisce veramente per la sua innovazione e per la sua magistrale fattura. Gli effetti speciali, per l'epoca, sono da applausi, la sceneggiatura è veramente impeccabile (questo aspetto ovviamente però trae beneficio dal fatto che a scriverla sia stato Blatty, l'autore del romanzo), il ritmo del film è equilibrato e quasi tutti i temi, la storia di Reagan, ma anche le storie "secondarie" come quella di padre Karras, un prete-psichiatra che ha perso la fede, e infine l'introduzione (o la reintroduzione, visto che è presente nel prologo) dell'anziano padre-archeologo Merrin (il vero protagonista del film) sono dei pezzi che si incastrano perfettamente in quello che diventerà un puzzle davvero di altissimo livello.
Insomma, per tanti motivi L'esorcista è un film che è entrato nell'immaginario comune della gente, ma rivedendolo se ne colgono ogni volta aspetti nuovi e devo dire anche più profondi.
Non potendo non sottolineare la performance del grande Max Von Sidow, chiudo dicendo che spero che questo film, anche tra altri quarant'anni, venga ancora apprezzato come oggi e sono certo che continuerà a spaventare ancora tanta gente.
In poche parole: un film senza tempo.
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[+] una pietra miliare del cinema horror
(di antonio montefalcone)
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stephen k.
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martedì 12 marzo 2013
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il miglior horror della storia del cinema
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Il miglior horror del cinema. Questa è la definizione adatta per L'esorcista, di William Friedkin del 1973. Tratto dal romanzo omonmo di William Peter Blatty del 1971, questo film viene ricordato per il timore che incute, che raggiunge il suo culmine con la metamorfosi della bambina. Eccezionale intreccio e struttura dell'opera pressochè perfetta. Friedkin rivoluziona il genere horror dell'epoca come ha fatto con i film polizieschi. Dà prova del suo grande talento dietro la macchina da presa. William Peter Blatty crea un'ottima sceneggiatura non originale premiata con l'Oscar. Gli effetti speciali di Marcel Vercoutre sono ottimi e all'avanguardia per l'epoca.
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Il miglior horror del cinema. Questa è la definizione adatta per L'esorcista, di William Friedkin del 1973. Tratto dal romanzo omonmo di William Peter Blatty del 1971, questo film viene ricordato per il timore che incute, che raggiunge il suo culmine con la metamorfosi della bambina. Eccezionale intreccio e struttura dell'opera pressochè perfetta. Friedkin rivoluziona il genere horror dell'epoca come ha fatto con i film polizieschi. Dà prova del suo grande talento dietro la macchina da presa. William Peter Blatty crea un'ottima sceneggiatura non originale premiata con l'Oscar. Gli effetti speciali di Marcel Vercoutre sono ottimi e all'avanguardia per l'epoca. Buona la fotografia di Roizman e Williams e musica che si abbina perfettamente al tema del film, firmata da Mike Oldifield e Jack Nitzsche. Sonoro premiato con l'Oscar a Knudson e Newman che hanno brillantemente adattato il tema Tubular Bels di Oldifeld al film. Interpreti pressochè perfetti, tra cui spiccano Linda Blair e gli esorcisti Max Von Sydow e Jason Miller. Film largamente censurato in quanto sono presenti scene eccessivamente pesanti, a detta dei produttori del film. Versione integrale migliore di quella censurata. Film capolavoro. Lo consiglio a chi non lo abbia ancora visto.
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gianpaolo
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mercoledì 8 giugno 2005
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oltre il genere
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Dopo aver reinventato il genere poliziesco con "Il braccio violento della legge",...maestro "Friedkin" con il suo "L'esorcista" ci offre una ulteriore prova del suo straordinario talento.
La struttura narrativa è pressoche perfetta,..tutto si incastona al momento opportuno,..ed il ritmo sincopato (non-lento) abbinato ai dialoghi per certi versi vociferati,...danno all'opera un fascino del tutto atipico.
A mio giudizio questo è il classico esempio di Film che si eleva, non nel genere, ma dal genere,...in quanto di difficile, se non di impossibile collocazione.
Alcune delle "stigmate" narrative de "L'esorcista" le possiamo riscontrare solo nel successivo "Cruising".
Ulteriore punto di forza,.
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Dopo aver reinventato il genere poliziesco con "Il braccio violento della legge",...maestro "Friedkin" con il suo "L'esorcista" ci offre una ulteriore prova del suo straordinario talento.
La struttura narrativa è pressoche perfetta,..tutto si incastona al momento opportuno,..ed il ritmo sincopato (non-lento) abbinato ai dialoghi per certi versi vociferati,...danno all'opera un fascino del tutto atipico.
A mio giudizio questo è il classico esempio di Film che si eleva, non nel genere, ma dal genere,...in quanto di difficile, se non di impossibile collocazione.
Alcune delle "stigmate" narrative de "L'esorcista" le possiamo riscontrare solo nel successivo "Cruising".
Ulteriore punto di forza,..è rappresentato dal personaggio interpretato dal bravo "Jason-Miller", calatosi nei "panni" del prete-psichiatra in crisi esistenziale.
Assolutamente magistrale.
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vittozetapuntato
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martedì 28 febbraio 2006
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ciao
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l' esorcista...
Un colosso del cinema dell' horror a mio parere...
la storia del film si può racchiudere in queste righe.
reegan, figlia di una famosa attrice tramite una tavola letterarata si mette entra in contatto con "capitan gaio" (satana).. da quel momento in poi la bambina inizia ad avere atteggiamenti anomali tanto da spingere la madre a contattare, prima degli specialisti e poi un prete.. l' esorcismo riesce ma i 2 preti, sia quello giovane, sia quello anziano, muoiono dopo una battaglia di circa un' ora con il demone... a mio parere, il film a distanza di anni, resta ancora uno dei cult del genere dell' orrore... ancora oggi echeggia il suo nome tra ragazzini e adulti, giovani e meno giovani.
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l' esorcista...
Un colosso del cinema dell' horror a mio parere...
la storia del film si può racchiudere in queste righe.
reegan, figlia di una famosa attrice tramite una tavola letterarata si mette entra in contatto con "capitan gaio" (satana).. da quel momento in poi la bambina inizia ad avere atteggiamenti anomali tanto da spingere la madre a contattare, prima degli specialisti e poi un prete.. l' esorcismo riesce ma i 2 preti, sia quello giovane, sia quello anziano, muoiono dopo una battaglia di circa un' ora con il demone... a mio parere, il film a distanza di anni, resta ancora uno dei cult del genere dell' orrore... ancora oggi echeggia il suo nome tra ragazzini e adulti, giovani e meno giovani... segno di un ancora vivo senso di "impressione". sconsigliato ai non intenditori.. grande william friedkin...
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nicolò
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lunedì 16 aprile 2007
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l'adolescente indemoniata spaventa ancora...
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Capace di stare al passo coi tempi, quindi di spaventare ancora le platee, e non soltanto perchè l'edizione in circolazione è stata arricchita di nuove scene, "L'esorcista" è indiscutibilmente uno dei migliori horror della storia del cinema. Ispirato ad un best seller di William Peter Blatty (che ne è anche sceneggiatore) ebbe un madornale successo di pubblico in tutto il mondo. Oltre per la squadra di attori, ricca di ottimi talenti quali Ellen Burstyn, Max von Sydow e Lee J. Cobb, il film vale anche per lo splendido tema musicale "Tubular Bells" di Mike Oldfield, per la fotografia di Owen Roizman e i trucchi del pluripremio Oscar Rick Baker con Dick Smith. Ne è responsabile il regista dell'ottimo "Il braccio violento della legge".
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Capace di stare al passo coi tempi, quindi di spaventare ancora le platee, e non soltanto perchè l'edizione in circolazione è stata arricchita di nuove scene, "L'esorcista" è indiscutibilmente uno dei migliori horror della storia del cinema. Ispirato ad un best seller di William Peter Blatty (che ne è anche sceneggiatore) ebbe un madornale successo di pubblico in tutto il mondo. Oltre per la squadra di attori, ricca di ottimi talenti quali Ellen Burstyn, Max von Sydow e Lee J. Cobb, il film vale anche per lo splendido tema musicale "Tubular Bells" di Mike Oldfield, per la fotografia di Owen Roizman e i trucchi del pluripremio Oscar Rick Baker con Dick Smith. Ne è responsabile il regista dell'ottimo "Il braccio violento della legge". I seguiti e il prequel, uscito del 2004, si possono invece perdere.
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alexlaby
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giovedì 28 luglio 2011
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il miglior horror di sempre
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Il miglior horror di sempre. Se il secondo miglior film merita 5 stelle, all'esorcista ne vanno date 10.
Sconsigliato a chi ama le tempeste di effetti speciali e fiumi di sangue. Gli horror li ho visti tutti perché sono un amante del genere, ma fanno sorridere quelli di oggi rispetto all'inquietudine che ha generato negli spettatori "L'esorcista" quando è stato proiettato nelle sale. Gli effetti speciali erano un po' rudimentali e c'è un qualcosa di eccessivo nel trucco e in alcuni effetti speciali (rudimentali all'epoca), ma recitano talmente bene i tre protagonisti che rendono il film estremamente coinvolgente. Le reazioni del prete, della bambina e della madre sono credibili e questa è una qualità che non si trova più in nessun film da 10 anni a questa parte, dove le reazioni agli eventi dei vari protagonisti sono sempre poco studiate e pensate dal regista.
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Il miglior horror di sempre. Se il secondo miglior film merita 5 stelle, all'esorcista ne vanno date 10.
Sconsigliato a chi ama le tempeste di effetti speciali e fiumi di sangue. Gli horror li ho visti tutti perché sono un amante del genere, ma fanno sorridere quelli di oggi rispetto all'inquietudine che ha generato negli spettatori "L'esorcista" quando è stato proiettato nelle sale. Gli effetti speciali erano un po' rudimentali e c'è un qualcosa di eccessivo nel trucco e in alcuni effetti speciali (rudimentali all'epoca), ma recitano talmente bene i tre protagonisti che rendono il film estremamente coinvolgente. Le reazioni del prete, della bambina e della madre sono credibili e questa è una qualità che non si trova più in nessun film da 10 anni a questa parte, dove le reazioni agli eventi dei vari protagonisti sono sempre poco studiate e pensate dal regista.
Sfido chiunque a vederselo di sera, da solo a casa, senza mai cambiare canale.
Chi dice che non gli ha trasmesso niente, di certo l'ha visto con gli amici, ricercando battute e risate isteriche continue per evitare di lasciarsi terrorizzare dalla pellicola. Guardatelo da soli tenendo il telecomando nel cassetto... se avete il coraggio.
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ste.tarok
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venerdì 24 maggio 2013
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un caposaldo della storia del cinema
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Che l'Esorcista rappresenti una svolta per l'intero cinema e più nello specifico per quello dell'orrore è cosa ormai nota; il film infatti nel 1973 proponeva per la prima volta al cinema temi e stilemi che mai prima erano stati affrontati, con una dovizia di particolari e una cura negli effetti speciali (che ha valso l'oscar) che mai si erano visti su pellicole dell'orrore e non.
Quello che colpisce di più nel vedere e rivedere questo storico film sono le atmosfere demoniache che le musiche e le inquadrature riescono a creare portando lo spettatore in una dimensione di inquetudine e tensione che perdura per tutta la durata della pellicola.
Il film riesce a ricreare le atmosfere solo immaginate durante la lettura del libro di W.
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Che l'Esorcista rappresenti una svolta per l'intero cinema e più nello specifico per quello dell'orrore è cosa ormai nota; il film infatti nel 1973 proponeva per la prima volta al cinema temi e stilemi che mai prima erano stati affrontati, con una dovizia di particolari e una cura negli effetti speciali (che ha valso l'oscar) che mai si erano visti su pellicole dell'orrore e non.
Quello che colpisce di più nel vedere e rivedere questo storico film sono le atmosfere demoniache che le musiche e le inquadrature riescono a creare portando lo spettatore in una dimensione di inquetudine e tensione che perdura per tutta la durata della pellicola.
Il film riesce a ricreare le atmosfere solo immaginate durante la lettura del libro di W.P. Blatty, anch'esso un capolavoro, e riesce a mantenersi nel complesso fedele alla struttura del romanzo.
La fotografia magistrale di Owen Rozman contribuisce con alcune chicche, come la comparsa del viso demoniaco in alcuni stacchi impercettibili ma che alzano ulteriormente il livello claustrofobico e maligno delle sequenze filmiche.
Doveroso citare l'incredibile prova dI Linda Blair nella parte di Regan, quella di Max Von Sydow nel ruolo di Padre Merrin oltre a quella di Jason Miller nella parte di Padre Karras che danno il meglio di loro per accentuare le sconvolgenti scene della possessione della bambina e cercare di scacciare da lei qualcosa che sembra essere sfuggito alla scienza e a qualunque esame e terapia. I due sacerdoti affrontano un entità che si è impadronita di Regan e che tenta di impadronirsi addirittura di loro, una forza oscura, malvagia ma altrettanto diabolicamente furba che li mette fortemente alla prova fino nella vita privata (l'esempio della madre di Padre Karras è emblematico) e nelle loro debolezze più profonde, che scava nelle loro certezze di fede cercando di sgretolarle poco a poco.
Gli istanti dell'esorcismo non lasciano spazio ad un solo respiro e dopo alcune scene di apparente calma comunque tesissima nella stanza della bimba si scatena l'inferno: urla e grida strazianti riempiono l'ambiente e i continui cambi di inqudratura aumentano nello spettatore il senso di perdita di controllo, quel controllo che per tutto il film ha cercato di tenersi avidamente stretto.
Il film si conclude con il demone che entra il Padre Karras e si impossessa di lui, che però con prontezza si getta dalla finestra dopo la morte di Padre Merryn...il diavolo perde ma si porta con se due vite, il prezzo della redenzione della bimba.
I titoli di coda arrivano a chiudere la pellicola e ad aprire mille domande e possibilità interpretative, dubbi e incertezze su tutto ciò che ruota attorno all'esistenza del male e del Diavolo e anche, perchè no, una profonda riflessione sulla fede traballante di ognuno di noi che troppo spesso è vulnerabile agli attacchi del male e del maligno. L'unica certezza che invece rimane dopo aver visto l'Esorcista è che non si è più quelli di prima, si è certi di aver assistito ad un film che ha cambiato la prospettiva del cinema, e quella dello spettatore, per sempre.
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[+] e' vero, unico nel suo genere
(di lucaguar)
[ - ] e' vero, unico nel suo genere
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nicolòmatta
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martedì 13 aprile 2010
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l'esorcista
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Fin dall'antichità non c'è niente che spaventi più l'uomo del Diavolo e delle sue perverse tentazioni, e il cinema di paura conta un filone ormai vastissimo sull'argomento: c'è il bambino di una coppia consacrato a Satana di Rosemary's Baby, l'Anticristo di Il presagio e seguiti, l'incarnazione demoniaca di L'avvocato del diavolo, la posseduta di L'esorcismo di Emily Rose e così via. Ma non c'è film che abbia scosso le platee cinematografiche più dell'Esorcista, tratto da un best-seller di William Peter Blatty che ne firmò anche la sceneggiatura.
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Fin dall'antichità non c'è niente che spaventi più l'uomo del Diavolo e delle sue perverse tentazioni, e il cinema di paura conta un filone ormai vastissimo sull'argomento: c'è il bambino di una coppia consacrato a Satana di Rosemary's Baby, l'Anticristo di Il presagio e seguiti, l'incarnazione demoniaca di L'avvocato del diavolo, la posseduta di L'esorcismo di Emily Rose e così via. Ma non c'è film che abbia scosso le platee cinematografiche più dell'Esorcista, tratto da un best-seller di William Peter Blatty che ne firmò anche la sceneggiatura. A Georgetown la tredicenne Regan MacNeil (Linda Blair), figlia dell'attrice Chris (Ellen Burstyn), è afflitta da un male inspiegabile. I medici, non riuscendo a capire effettivamente di quale malattia soffra, né i modi per curarla, parlano di disfunzione del lobo temporale. I sintomi sono assai brutali e peggiorano nel corso del tempo: dal far saltare il letto con una forza sovrumana, la bambina urina per terra, scende dalle scale a testa in giù come un ragno, si masturba con un crocifisso, vomita uno schifoso liquido verde e arriva perfino ad uccidere. La madre disperata si rivolge ad un giovane prete (Jason Miller) che è scosso per la morte dell'anziana madre e si rivela inadatto per praticare un esorcismo da solo; lo aiuterà il vecchio ed esperto padre Merrin (Max von Sydow), con tanto di sorpresa finale. Non c'è da spiegare perché un film di tal genere abbia avuto un successo così vasto e duraturo nel tempo: adempie al compito che si prefigge l'horror, ossia quello di "fare paura" e il fine usato per tali scopi ne giustifica i mezzi. Perché i trucchi dell'Esorcista appaiono medioevali sia per il 1973 che ancor di più per i tempi di oggi, ma il lavoro di Rick Baker & co. è assai efficace. Le tematiche religiose lo condussero a una lunga campagna mediatica che non fece altro che incrementarne gli incassi; voci di corridoio sostengono che all'uscita dei cinema americani, per i continui svenimenti e malesseri del pubblico, stazionassero delle ambulanze. Film maledetto? Troppi incidenti sul set (tra cui un incendio e la vera morte dell'attore Jack MacGowran) fanno pensare di sì. Grande onore a Linda Blair, ma la vera Regan, quella indemoniata, è Mercedes McCambridge (con la voce it. di Linda Blair). Nella sceneggiatura di Blatty c'è spazio anche per intervalli leggeri, con i contributi del regista di Jack MacGowran e del detective di Lee J. Cobb. Nel 2001 fu ridistribuito nelle sale di tutto il mondo in una nuova edizione in cui Friedkin aggiunse 11 minuti di scene non troppo rilevanti: occasione per bussare di nuovo a quattrini? E non è stato l'unico tentativo: furono girati due sequel e, nel 2004, il prequel L'esorcista - La genesi.
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elma82
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mercoledì 25 marzo 2009
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non ci credo...
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Se non è questo un capolavoro...ma quale altro film può esserlo?Partendo dal presupposto che, a mio parere, ogni film andrebbe giudicato "nel suo genere"...da dove pensate che provenga l'horror demoniaco di oggi? (senza dimenticare il grande "Rosemary's Baby")Atmosfera. Rumori assordanti accompagnati da pause di silenzio. Dialoghi scarni,essenziali.Terrore allo stato puro.Sarà perché ho avuto il piacere di vederlo per la prima volta a 12 anni(forse troppo presto!),ma per un mese almeno...le scale a chiocciola nella mia camera mi facevano pensare alla botola della soffitta della casa di Linda Blair/Regan! Evviva il cinema vedo/non vedo! Sì, perché per buona parte del film la paura scaturisce da qulacosa di cui si intuisce la presenza, ma che gli occhi non percepiscono ancora! Ultima precisazione: non ho preferito la versione integrale: per me il film trasmette ancor più sensazioni, senza bisogno di troppi "fronzoli".
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Se non è questo un capolavoro...ma quale altro film può esserlo?Partendo dal presupposto che, a mio parere, ogni film andrebbe giudicato "nel suo genere"...da dove pensate che provenga l'horror demoniaco di oggi? (senza dimenticare il grande "Rosemary's Baby")Atmosfera. Rumori assordanti accompagnati da pause di silenzio. Dialoghi scarni,essenziali.Terrore allo stato puro.Sarà perché ho avuto il piacere di vederlo per la prima volta a 12 anni(forse troppo presto!),ma per un mese almeno...le scale a chiocciola nella mia camera mi facevano pensare alla botola della soffitta della casa di Linda Blair/Regan! Evviva il cinema vedo/non vedo! Sì, perché per buona parte del film la paura scaturisce da qulacosa di cui si intuisce la presenza, ma che gli occhi non percepiscono ancora! Ultima precisazione: non ho preferito la versione integrale: per me il film trasmette ancor più sensazioni, senza bisogno di troppi "fronzoli".
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