demafab
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domenica 5 maggio 2024
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bruce!
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Praticamente "Nebraska" di Springsteen. Però il film è antecedente...
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stenoir
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sabato 26 maggio 2018
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e così arrivò malick...
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Non un film "normale" per l'esordio alla regia di Terrence Malick nel 1973; è la violenza a farla da padrone, non perchè esagerata in chissà quali scene di azione (anzi, praticamente assenti, se si esclude l'inseguimento finale), ma è la violenza gratuita, senza una logica se non solo per il gusto di metterla in pratica. I protagonisti sono il venticinquenne Kit (Martin Sheen) e Holly, dieci anni in meno (Sissy Spacek, che pur essendo di 8-9 anni più grande del personaggio che interpreta, con il suo viso grazioso e il fisico minuto, lascia il dubbio in chi la osserva che possa avere realmente l'età che ci viene presentata): lui che si atteggia a simil James Dean e lavora come netturbino ma viene licenziato perchè negligente; lei, originaria del Texas e orfana di madre, vive con un padre possessivo e despota (Warren Oates).
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Non un film "normale" per l'esordio alla regia di Terrence Malick nel 1973; è la violenza a farla da padrone, non perchè esagerata in chissà quali scene di azione (anzi, praticamente assenti, se si esclude l'inseguimento finale), ma è la violenza gratuita, senza una logica se non solo per il gusto di metterla in pratica. I protagonisti sono il venticinquenne Kit (Martin Sheen) e Holly, dieci anni in meno (Sissy Spacek, che pur essendo di 8-9 anni più grande del personaggio che interpreta, con il suo viso grazioso e il fisico minuto, lascia il dubbio in chi la osserva che possa avere realmente l'età che ci viene presentata): lui che si atteggia a simil James Dean e lavora come netturbino ma viene licenziato perchè negligente; lei, originaria del Texas e orfana di madre, vive con un padre possessivo e despota (Warren Oates). Conosciutisi per caso, i due provano subito attrazione l'uno per l'altra, tanto da trovare nell'uccisione del padre di lei, un ancora più forte legame di complicità. Partendo dal Sud Dakota, luogo dove tutto comincia, intraprendono un viaggio che li porterà ad attraversare diversi stati americani (scia di sangue annessa), con la volontà di giungere in Canada e rifarsi una vita. Orizzonti sterminati (Badlands è il titolo originale e significa Calanchi) alternati a una colonna sonora che, ad orecchi attenti, rimanda alle tonalità di Rain Man e Una Vita al massimo (entrambe le musiche sono di Hans Zimmer ed entrambi i film raccontano di una coppia "in fuga", per motivi differenti) fanno da cornice alla storia, spesso raccontata con voce fuori campo da Holly, una storia non difficile da immaginare come possa concludersi. La trama, è innegabile, ricorda un altro uomo e un'altra donna anch'essi fuggiaschi, ma ben più famosi: i famigerati Bonnie e Clyde che in Gangster Story di sei anni prima, seminano terrore e morte durante gli anni post grande depressione, mentre qui la vicenda si svolge alla fine degli anni 50. Il fatto di associare i due film è dovuto -anche- alla presenza del nome di Artur Penn (regista appunto di Gangster Story) che appare nei titoli di coda tra coloro che vengono ringraziati. Asciutto, laconico e sicuramente non proprio "morale", La Rabbia giovane rientra nel periodo della New Hollywood, quando registi che poi diventeranno vere e proprie leggende cinematografiche, come Coppola, Scorsese, Spielberg, agli inizi delle loro carriere, lasciano segni indelebili nel mondo del cinema. Questo film, logicamente, non può trovare posto tra alcuni capolavori dei Maestri sopraccitati, ma si tratta di un'opera che a dispetto dei suoi 45 anni, li porta tutto sommato bene e un cinefilo non potrà che apprezzarlo. Tre stelle e mezzo
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ediesedgwick
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martedì 20 marzo 2018
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Ahaha che simpatico il titoletto.. vero vero, neanche parente della Linea Rossa comunque a mio avviso (intendo non agli stessi livelli)
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il befe
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sabato 7 marzo 2015
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capolavoro
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storie di cinema
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lunedì 24 novembre 2014
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due perfetti bonnie e clyde
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Opera prima di Malick, regista anticonvenzionale, restio ai media e allo spirito commerciale del cinema. Archiviate le prime due esperienze alla regia (la seconda datata 1978, i giorni del cielo), sparì dalla circolazione per un ventennio, contribuendo a mitizzare la sua figura. Tornò prepotentemente dietro la macchina da presa soltanto nel 1998, con La sottile linea rossa.
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Opera prima di Malick, regista anticonvenzionale, restio ai media e allo spirito commerciale del cinema. Archiviate le prime due esperienze alla regia (la seconda datata 1978, i giorni del cielo), sparì dalla circolazione per un ventennio, contribuendo a mitizzare la sua figura. Tornò prepotentemente dietro la macchina da presa soltanto nel 1998, con La sottile linea rossa.
Martin Sheen è Kit, giovane dal futuro incerto che sogna una vita di maggior successo. La sua figura è fortemente ispirata al James Dean di Gioventù bruciata. Sissy Spacek veste i panni di Holly, una quindicenne che si lascia presto affascinare da Kit. Dopo aver ucciso il padre di Holly, che non vedeva di buon occhio il rapporto, i due iniziano la loro fuga on the road da perfetti Bonnie e Clyde. Splendida la fotografia che li accompagna.
La Rabbia giovane è un film che segue canoni già visti al cinema (Gangster Story, del 1967, per citarne uno). Malick però affronta il racconto con maggior realismo rispetto ai precedenti, contrapponendo alla brutalità di una sfrenata violenza le figure dei due protagonisti, capaci di trasmettere anche tenerezza ed innocenza.
La loro follia non sfocia mai in rabbia come vuol far intendere la traduzione italiana del titolo; i due, anzi, appaiono piuttosto inconsapevoli, spaesati, mai padroni di una situazione sfuggitagli di mano.
il film è stato fonte d'ispirazione di successive pellicole. Il viaggio omicida di Thelma e Louise (come quello di Mickey e Mallory in Natural Born Killers), non può non farci ricordare di Kit e Holly.
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storie di cinema
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giovedì 13 novembre 2014
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non solo violenza
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Opera prima di Malick, regista anticonvenzionale, restio ai media e allo spirito commerciale del cinema. Archiviate le prime due esperienze alla regia (la seconda datata 1978, i giorni del cielo), sparì dalla circolazione per un ventennio, contribuendo a mitizzare la sua figura. Tornò prepotentemente dietro la macchina da presa soltanto nel 1998, con La sottile linea rossa.
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Opera prima di Malick, regista anticonvenzionale, restio ai media e allo spirito commerciale del cinema. Archiviate le prime due esperienze alla regia (la seconda datata 1978, i giorni del cielo), sparì dalla circolazione per un ventennio, contribuendo a mitizzare la sua figura. Tornò prepotentemente dietro la macchina da presa soltanto nel 1998, con La sottile linea rossa.
Martin Sheen è Kit, giovane dal futuro incerto che sogna una vita di maggior successo. La sua figura è fortemente ispirata al James Dean di Gioventù bruciata. Sissy Spacek veste i panni di Holly, una quindicenne che si lascia presto affascinare da Kit. Dopo aver ucciso il padre di Holly, che non vedeva di buon occhio il rapporto, i due iniziano la loro fuga on the road da perfetti Bonnie e Clyde. Splendida la fotografia che li accompagna.
La Rabbia giovane è un film che segue canoni già visti al cinema (Gangster Story, del 1967, per citarne uno). Malick però affronta il racconto con maggior realismo rispetto ai precedenti, contrapponendo alla brutalità di una sfrenata violenza le figure dei due protagonisti, capaci di trasmettere anche tenerezza ed innocenza.
La loro follia non sfocia mai in rabbia come vuol far intendere la traduzione italiana del titolo; i due, anzi, appaiono piuttosto inconsapevoli, spaesati, mai padroni di una situazione sfuggitagli di mano.
il film è stato fonte d'ispirazione di successive pellicole. Il viaggio omicida di Thelma e Louise (come quello di Mickey e Mallory in Natural Born Killers), non può non farci ricordare di Kit e Holly.
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jackiechan90
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giovedì 23 ottobre 2014
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i giovani d'oggi secondo malick
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In questo sua prima opera troviamo molte delle caratteristiche tipiche del cinema di Malick: ampio uso di primi piani sugli animal ie sulle piante così come di campi lunghi sugli spazi aperti, uso della voce fuori campo (in questo caso della protagonista femminile interpretata da Sissy Spacek) per esprimere il punto di vista sulla storia, attorialità molto asettica ma capace di suscitare grandi emozioni quando serve e impiego di immagini simboliche unite a una colonna sonora significativa (esemplare la scena dell'incendio nella casa di Holly con le fiamme che bruciano quello che resta della sua infanzia come per indicare il suo passaggio all'età adulta). la storia racconta di due Bonny e Clide (Martin Sheen e la Spacek) contemporanei che vedono nella violenza solo un gioco, un modo per rompere la routine della provincia in cui vivono.
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In questo sua prima opera troviamo molte delle caratteristiche tipiche del cinema di Malick: ampio uso di primi piani sugli animal ie sulle piante così come di campi lunghi sugli spazi aperti, uso della voce fuori campo (in questo caso della protagonista femminile interpretata da Sissy Spacek) per esprimere il punto di vista sulla storia, attorialità molto asettica ma capace di suscitare grandi emozioni quando serve e impiego di immagini simboliche unite a una colonna sonora significativa (esemplare la scena dell'incendio nella casa di Holly con le fiamme che bruciano quello che resta della sua infanzia come per indicare il suo passaggio all'età adulta). la storia racconta di due Bonny e Clide (Martin Sheen e la Spacek) contemporanei che vedono nella violenza solo un gioco, un modo per rompere la routine della provincia in cui vivono. Ben presto però tra i due il rapporto comincia a rompersi ed è in quel momento che i due capiscono che il gioco è finito e che dei giorni trascorsi insieme non è rimasto altro che la scia di sangue che si sono portati dietro finora. Si potrebbe definire questo film di Malick coem una sorta di compendio sulla gioventù americana del post-Vietnam e i suoi valori. la violenza diviene un fatto normale, una specie di gioco appunto e i due diventano una parodia di Huckelberry Finn e Tom Sawier (i paesaggi son oquelli tipici della frontiera ma descritti in maniera fredda, distaccata, non c'è nulla di epico in essi) che però non compiono nessuna formazione. Anzi, l'asetticità dei volti e delle espressioni mpostra chiaramente che i due protagonisti rimangono pressochè uguali nei caratteri e nei comportamenti dall'inizio alla fine del film. Persino la protagonista che, verso la fine, è la prima d accorgersi della vacuità di significato del loro stile di vita rimane sempre in qualche modo succube del ragazzo più gransde di cui si è innamorata all'inizio. Quest'ultimo ,infine, non fa niente che non sembri essere già stato scritto o deciso da un fato(?) che inconsapevolmente si è scelto solo lui fin dall'inizio. i continui riferimenti a James Dean con il quale viene paragonato fin dall'inizio della storia preannunciano il suo tragico destino. Il personaggio interpretato da Martin Sheen rappresetna una summa degli stereotipi e della cultura americana: i riferimenti a un icona come James Dean, la musica di Nat King Cole, l'amore per l'avventur, le armi, i cappelli da cowboy. la cultura che ha prodotto i morti nelle guerre del Vietnam e nella Corea viene dunque parodiata e mostrata in tutta la sua superficialità e vuotezza, una cultura che si basa più sul consumismo e sull'apparenza (la prima cosa che fa il personaggio quando capisce che verrà arrestato è sistemarsi i capelli nello specchietto dell'auto) che non su saldi principi morali. La denuncia di Malick alla cultura del suo tempo viene, in questo modo, enunciata in tutti i suoi aspetti.
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jacopo b98
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mercoledì 21 agosto 2013
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il primo malick è già un capolavoro (e un culto)!
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Kit (Sheen), spazzino in Texas, si innamora (?) di Holly (Spacek), di dieci anni più giovane. Il padre di lei (Oates), si oppone alla loro relazione e il giovane lo uccide. I due scappano e, nel loro viaggio si lasciano dietro una scia di sangue e violenza. Magistrale esordio alla regia di Terrence Malick, che negli anni a venire contribuirà a scolpire l’immaginario cinematografico con capolavori della portata di La sottile linea rossa e The Tree of Life. È una storia di per sé non originalissima e, almeno in parte, già vista, ma ciò che conta, nel cinema di Terrence Malick, è il modo di raccontare. Il respiro epico che egli è capace di infondere alle immagini è degno dei più navigati registi e la delicatezza con cui egli mette in immagini una storia di per sé drammatica è eccezionale.
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Kit (Sheen), spazzino in Texas, si innamora (?) di Holly (Spacek), di dieci anni più giovane. Il padre di lei (Oates), si oppone alla loro relazione e il giovane lo uccide. I due scappano e, nel loro viaggio si lasciano dietro una scia di sangue e violenza. Magistrale esordio alla regia di Terrence Malick, che negli anni a venire contribuirà a scolpire l’immaginario cinematografico con capolavori della portata di La sottile linea rossa e The Tree of Life. È una storia di per sé non originalissima e, almeno in parte, già vista, ma ciò che conta, nel cinema di Terrence Malick, è il modo di raccontare. Il respiro epico che egli è capace di infondere alle immagini è degno dei più navigati registi e la delicatezza con cui egli mette in immagini una storia di per sé drammatica è eccezionale. Kit, anche nelle scene più brutali, non è cattivo, anzi è simpatico, gentile, spiritoso, come dimostra la cattura finale da parte della polizia: viene subito preso in simpatia. E quando gli chiedono, perché lo fa lui risponde di non saperlo. Egli non ha motivazioni nella sua violenza. Ciò non lo fa un buono, ma neppure un cattivo. Infatti l’unico personaggio sadico e cattivo è proprio il padre di Holly, che le uccide il cane per punire la sua relazione con Kit. Ma il regista filma la violenza con distacco, non c’è nessuna spettacolarizzazione e così la violenza diventa ciò che è veramente: orrore. Grandiosa fotografia e musiche magnifiche condiscono le immagini delle desolate badlands. Se si guardano i successivi film di Malick, si fa fatica a trovare la mano dello stesso regista, tuttavia ci sono elementi invariati: la perizia nel filmare la natura, la delicatezza nel delineare i personaggi. Da non perdere. Oggi, vergognosamente, non è reperibile in DVD.
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luca scial�
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martedì 6 agosto 2013
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fuga d'amore ingenuamente tragica
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Kit è un giovane spazzino. Adocchia l'adolescente Shelly e le da corda, fino a volerla frequentare. Viene licenziato e viene assunto in una fattoria. Il padre di lei non vuole e lui arriva alle maniere forti. Anzi, violente. Fa fuori tutti quelli che si mettono sulla loro strada, puntando verso il Canada. Una storia d'amore che però si trasforma in un vicolo cieco.
Film d'esordio per Malick, che evidenzia ancora quanto il suo sia un talento da affinare. Riesce comunque a sfruttare appieno le potenzialità dei due attori protagonisti: Martin Sheen che scimmiotta James Dean e Sissy Spacek che si conferma giovane talento adatto a ruoli di principessina anticonvenzionale.
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Kit è un giovane spazzino. Adocchia l'adolescente Shelly e le da corda, fino a volerla frequentare. Viene licenziato e viene assunto in una fattoria. Il padre di lei non vuole e lui arriva alle maniere forti. Anzi, violente. Fa fuori tutti quelli che si mettono sulla loro strada, puntando verso il Canada. Una storia d'amore che però si trasforma in un vicolo cieco.
Film d'esordio per Malick, che evidenzia ancora quanto il suo sia un talento da affinare. Riesce comunque a sfruttare appieno le potenzialità dei due attori protagonisti: Martin Sheen che scimmiotta James Dean e Sissy Spacek che si conferma giovane talento adatto a ruoli di principessina anticonvenzionale.
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ralphscott
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lunedì 10 dicembre 2012
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malessere,noia e crimine
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Precursore del filone sul disagio giovanile che sfocia nella violenza cieca. Bellissimi paesaggi,valorizzati con una sceneggiatura naturalistica che ne asseconda la visione. Due personaggi bizzarri,situazioni sovente assurde. Le vittime predestinate del bislacco Kit reagiscono in modo serafico al pericolo,senza credibilità. E quando la coppia di sbandati viene catturata manca solo che le forze dell'ordite li portino in trionfo. Insomma,scelte estreme e discutibili che,tuttavia,non minano il fascino della vicenda.
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