dandy
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mercoledì 16 novembre 2022
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il teorema di pasolini.
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Pasolini affronta il crollo dei valori borghesi attraverso l'intervento di un enigmatico deus ex machina che porterà i protagonisti a rivelarsi per come sono in realtà(i giovani perdono le certezze,gli adulti rinnegano se stessi e ciò che la loro condizione rappresenta,i proletari si innalzano su un piano superiore).Intenso nei toni stranianti e con momenti di indubbia poesia e suggestione(l'innalzamento della serva,il finale)ma anche ostico nella sua schematicità e non privo di autocompiacimento.Adele Cambria interpreta la seconda serva;cesare Gabroli è l'intervistatore;Alfonso Gatto il poeta e la madre del regista Susanna è la vecchia contadina.
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Pasolini affronta il crollo dei valori borghesi attraverso l'intervento di un enigmatico deus ex machina che porterà i protagonisti a rivelarsi per come sono in realtà(i giovani perdono le certezze,gli adulti rinnegano se stessi e ciò che la loro condizione rappresenta,i proletari si innalzano su un piano superiore).Intenso nei toni stranianti e con momenti di indubbia poesia e suggestione(l'innalzamento della serva,il finale)ma anche ostico nella sua schematicità e non privo di autocompiacimento.Adele Cambria interpreta la seconda serva;cesare Gabroli è l'intervistatore;Alfonso Gatto il poeta e la madre del regista Susanna è la vecchia contadina.Puntualmente attaccato dalla chiesa Cattolica e tacciato di oscenità,il film fu premiato a Venezia dall'OCIC(cosa stigmatizzata in un articolo dell'"Osservatore Romano")e Laura Betti ricevette la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile.
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dario
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lunedì 14 novembre 2022
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teorema recensione (spoiler)
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Un enigmatico ospite stravolge l'equilibrio di una tipica famiglia borghese. Il film, uscito nel 1969, illustra il rapporto tra popolo e borghesia (tema carissimo a Pasolini) e la crisi di quest'ultima. L'arrivo del misterioso visitatore cambierà la vita di tutti: il padre capisce la vanità della sua concezione di vita, basata sull'ordine, sull'armonia ecc...; la madre capisce di vivere una vita effimera e di non avere mai avuto alcun interesse per qualcosa, né tantomeno di aver mai provato l'amore; il figlio capisce di essere diverso dai suoi coetanei, e non uguale come pensava precendentemente; la figlia (o cameriera(?)) scaccia da sé la paura degli uomini; infine, la domestica, sempre muta e fredda, mostrerà per il visitatore segni di affetto.
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Un enigmatico ospite stravolge l'equilibrio di una tipica famiglia borghese. Il film, uscito nel 1969, illustra il rapporto tra popolo e borghesia (tema carissimo a Pasolini) e la crisi di quest'ultima. L'arrivo del misterioso visitatore cambierà la vita di tutti: il padre capisce la vanità della sua concezione di vita, basata sull'ordine, sull'armonia ecc...; la madre capisce di vivere una vita effimera e di non avere mai avuto alcun interesse per qualcosa, né tantomeno di aver mai provato l'amore; il figlio capisce di essere diverso dai suoi coetanei, e non uguale come pensava precendentemente; la figlia (o cameriera(?)) scaccia da sé la paura degli uomini; infine, la domestica, sempre muta e fredda, mostrerà per il visitatore segni di affetto. All'improvvisa partenza dell'ospite ognuno lo saluta disperatamente e reagisce in un certo modo: il figlio, che aveva compreso di non essere uguale agli altri, diventa ossessionato dall'idea di diversità e con questa idea fissa dipinge (qui c'è forse anche una parodia dell'arte moderna); la madre, che aveva scoperto l'amore, si prostituisce; la figlia muore; la domestica abbandona la villa in cui lavora e inizia a vivere in un contesto popolare, starà sempre muta e solo in un secondo momento si ergerà sul popolo,stordito e commosso, come se dovesse fare un importante annuncio. Infine verrà seppellita da quello stesso popolo. L'ultimo cambiamento, e senza dubbio il più importante, è quello del padre, che si spoglia (letteralmente e metaforicamente) di tutti i suoi averi, di tutti i suoi possedimenti, di tutte le sue fabbriche per regalarle agli operai. Nell'ultima sequenza del film camminerà solo in mezzo al deserto, preda della disperazione. L'arrivo dell'enigmatico ospite, insomma, schiaccia la borghesia e rende possibile una distruzione delle classi sociali: non c'è più un popolo (in basso) e una borghesia (in alto), bensì tutti, grazie al suo arrivo, sono uguali, appartenenti a un'unica classe, tutti sono su un unico piano.Tutti diventano borghesi. Questo film denuncia, per l'appunto, il processo di decadenza della borghesia in atto negli anni di Pasolini, processo che farà sì che il popolo assuma le stesse attitudini e gli stessi atteggiamenti dei borghesi, giungendo quindi a un mondo omologato, che non conosce più la semplicità del mondo contadino e della tradizione, ma, proprio com'era consueto nella borghesia, ruota intorno al consumo. L'omologazione delle masse popolari, tuttavia, sarà trattata da Pasolini più approfonditamente in lavori successivi, come "Salò o le 120 giornate di Sodoma"; in questo film, invece, è messo in risalto propriamente il mutamento che subisce la borghesia, che, accogliendo a braccia aperte questo bizzarro visitatore, non si accorge di andare incontro allo smascheramento dei suoi valori fondanti e, quindi, al suo inevitabile declino. Declino che è lo stesso popolo a determinare, il popolo che seppellisce la medesima donna (rappresentante della borghesia) che era venuta ad annunciargli, presumibilmente, lo stravolgimento dell'ordine sociale. Di fronte a tutto questo sconquasso la borghesia può soltanto urlare e lamentarsi, senza mai essere udita (come fa il padre nell'ultima scena).
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paride86
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sabato 22 novembre 2008
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interessante film sulla differenza tra classi soci
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Teorema" è uno dei film più interessanti di Pasolini, che qui ritrae provocatoriamente una tipica famiglia alto-borghese, inquadrando i personaggi in ruoli prestabiliti dalla società e dall'ordine morale. Il regista inserisce nella storia un elemento di disturbo, il misterioso Terence Stamp, che permetterà a tutti quanti di prendere improvvisamente coscienza di sé; una volta andato via si lascerà dietro le reazioni disperate e caotiche di tutti i protagonisti. Pasolini dimostra il suo teorema sulla borghesia mostrando la differenza tra il comportamento della domestica - semplice donna del "volgo" - e quello degli altri.
Anche se adesso i confini tra le classi sociali sono molto cambiati, "Teorema" rimane un film da vedere assolutamente.
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Teorema" è uno dei film più interessanti di Pasolini, che qui ritrae provocatoriamente una tipica famiglia alto-borghese, inquadrando i personaggi in ruoli prestabiliti dalla società e dall'ordine morale. Il regista inserisce nella storia un elemento di disturbo, il misterioso Terence Stamp, che permetterà a tutti quanti di prendere improvvisamente coscienza di sé; una volta andato via si lascerà dietro le reazioni disperate e caotiche di tutti i protagonisti. Pasolini dimostra il suo teorema sulla borghesia mostrando la differenza tra il comportamento della domestica - semplice donna del "volgo" - e quello degli altri.
Anche se adesso i confini tra le classi sociali sono molto cambiati, "Teorema" rimane un film da vedere assolutamente.
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alexscorpio
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venerdì 25 luglio 2008
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un film indimenticabile !!!
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Pasolini in questo film che vidi molto tempo fa' e che mi colpi' subito , analizza la societa'borghese che sembra sfaldarsi , è un ' opera molto introspettiva , con un ottimo cast su cui spicca la bravissima Silvana Mangano !!!
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sixoclock
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martedì 24 giugno 2008
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il crollo dei valori borghesi
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Ricco di silenzi e di pause il film è impegnato più per lo spettatore che per gli attori. Lo spettatore deve costruire i fatti e la storia che inizia già quando il giovane è ospite della famiglia. Terence Stamp è una sorta di diavolo/angelo che genera cambiamenti e pone domande. Bellissima la fotografia. Il sesso è libero e puro, ma non è amore. I personaggi dapprima piatti scoprono la vita dopo aver assaggiato il dolce frutto del peccato. Bellissima la Mangano
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mattbirra
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mercoledì 21 maggio 2008
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più problemi che teoremi
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Ecco un film la cui recensione è tanto difficile quanto apparentemente semplice e lineare può apparire la sua trama, la sua esposizione.
Già dal titolo che si offre allo spettatore, o meglio al critico, come un qualcosa a cui si è pervenuti con netta e ferma volontà di giudizio, qualcosa di dimostrato come un luogo comune, come la crisi dei valori che ancora ci perseguitano impone, un teorema, insomma, che ha le sue premesse, le sue condizioni e la sua inevitabile fine.
L' "ospite", malizioso più che angelico, come bene sottolinea Kezich, scompiglia, sconquassa, senza fra l'altro mai prendere l'iniziativa, capovolge e se ne va così come è venuto, in sordina, ma dopo di lui nulla più può tornare come prima.
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Ecco un film la cui recensione è tanto difficile quanto apparentemente semplice e lineare può apparire la sua trama, la sua esposizione.
Già dal titolo che si offre allo spettatore, o meglio al critico, come un qualcosa a cui si è pervenuti con netta e ferma volontà di giudizio, qualcosa di dimostrato come un luogo comune, come la crisi dei valori che ancora ci perseguitano impone, un teorema, insomma, che ha le sue premesse, le sue condizioni e la sua inevitabile fine.
L' "ospite", malizioso più che angelico, come bene sottolinea Kezich, scompiglia, sconquassa, senza fra l'altro mai prendere l'iniziativa, capovolge e se ne va così come è venuto, in sordina, ma dopo di lui nulla più può tornare come prima.
Tutte i rassicuranti e facili lidi dove galleggia stantia la falsa coscienza borghese vanno alla deriva e con loro tutte le "brave" idee e pratiche di ordine, progresso, normalità, famiglia, culto della famiglia, e soprattutto come dice il soave e delizioso, educatissimo padre e direttore di fabbrica, di possesso sono scardinate alla base.
Nessuna convenzione può ormai far da freno ai protagonisti; la spontanea e innocente, sensuale vitalità (bisogna però quantomeno dire che qui Pasolini si fa un pò prendere la mano dai topos che lo hanno già reso celebre e che sono la colonna portante della sua opera, che però sono ben più sostanziati in altri lavori, Accattone o Ragazzi di vita o Mamma Roma) dell'ospite ha il potere di renderli come abbandonati al proprio disperante destino, come dice il figlio, in una delle scene chiavi, del film, alla loro propria DIVERSITA'.
Il padre si spoglia, letteralmente di ogni bene, cede la fabbrica agli operai e vaga fra urla agghiaccianti nel deserto dei sentimenti (cosa sono le zone industriali della periferia lombarda se non aridi e agghiaccianti deserti?), la domestica lievita alta nei cieli, provocando apostolati di intere comunità, guarendo infanti da terribili malattie delle pelle e cibandosi di "scandalose" ortiche, finendo interrata davanti a uno stupendo tramonto, la madre si abbandona a un sesso casuale e anonimo, per riempire il vuoto di un'esistenza ormai sputtanatamente vuota e senza più nessuna copertura morale e perbene, il figlio urina sui quadri, si fa folgorare, impeccabilmente, da Bacon, ma si rivela acuto delatore della cialtroneria avanguardistica che ha devastato il 900, la figlia si catatonizza immobilizzandosi a letto in un enorme gesto lirico che non le fa aprire più il pugno e le fa tenere gli occhi spalancati persa nell'immagine e nel ricordo del principe che era venuto a salvarla ma che inevitabilmente doveva per sempre perderla. Insomma una famiglia allo sfascio, ma, sembra suggerirci Pasolini, è proprio quello che ci vorrebbe, nietzschianamente, non differire la decadenza.
Il crollo su se stessa di un'istituzione, quella della famiglia, che, chiusa nelle ville del capitalismo borghese, è in se l'immagine della decadenza.
Insomma un gran film, una fotografia soave e delicata, una musica, soprattutto il tema jazz dell'inizio e dell'episodio dell'emilia al paese, alla fine, che ti ritornella in testa come solo i grandi compositori sanno fare. (a proposito è sempre di Morricone quel tema?)
Solo che qualche caduta nel ridicolo, secondo me c'è.
Innanzitutto le ripetute inquadrature sul pacco dell'ospite, premio ambitissimo da tutta la famiglia, a inizio film.
Dicendovela tutta, a mio modesto avviso, un doppiaggio in pieno stile guttalax, almeno per la prima parte del film, fino a quando l'ospite non se ne va, ci sta alla grande.
Nient'altro, gran film, vedetelo e fatevi ossessionare da domande a cui non riuscite a rispondere.
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paolo brenzini
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sabato 24 marzo 2007
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teorema
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mi trovo un po spiazzato nel commentare un film così complesso.con salo per me teorema è uno dei film meglio riusciti e meno ovvii di pasolini.tecnicamente perfetto scorre abbastanza lievemente.in una casa altoborghese un misterioso ospite sedurrà,sarà sedotto da tutti i componenti della famiglia serva inclusa,attraverso questo contatto col divino ogni personaggio totalmente destabilizzato da quella esperienza evolverà o involverà a seconda della propria sensibilità e predisposizione.geniale. geniali le nuove vite dei personaggi chiusi in una logica frigida che non saprà ben identificare e sviluppare il seme posto da dio all interno di ogniuno......solo la semplicità saprà accettare il mistero e articolarlo e diffonderlo alla collettività.
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mi trovo un po spiazzato nel commentare un film così complesso.con salo per me teorema è uno dei film meglio riusciti e meno ovvii di pasolini.tecnicamente perfetto scorre abbastanza lievemente.in una casa altoborghese un misterioso ospite sedurrà,sarà sedotto da tutti i componenti della famiglia serva inclusa,attraverso questo contatto col divino ogni personaggio totalmente destabilizzato da quella esperienza evolverà o involverà a seconda della propria sensibilità e predisposizione.geniale. geniali le nuove vite dei personaggi chiusi in una logica frigida che non saprà ben identificare e sviluppare il seme posto da dio all interno di ogniuno......solo la semplicità saprà accettare il mistero e articolarlo e diffonderlo alla collettività.....perduti in un dolore incolmabile che lo scretolarsi delle convenzioni porta a galla,smarrimento ancora più grave dato dall impotenza di cambiare definitivamente la propria vita(altro che cuore sacro di ozpetek)
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alphaville
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venerdì 10 novembre 2006
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commossa e provocatoria parabola esistenzialista
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Il film di Pasolini, intenso, poetico e profondamente pessimista, è un'amara riflessione sulla perdita del senso dell'esistenza nella società borghese, capace di scuotere le coscienze ancor oggi. Ottimi tutti gli interpreti. Nella colonna sonora l'accoppiata Mozart-Morricone dà risultati eccezionali.
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gianpaolo
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venerdì 13 maggio 2005
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teorema
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Opera introspettiva dai connotati mistici,.. sugli aspetti "latenti" dell'essere umano.
Film a cui sono particolarmente "legato in quanto, la sequenza in cui appare un'orante "Laura-Betti",....è stata "girata" in una cascina,.. sita a poche centinaia di metri dalla mia abitazione.
[+] pasolini non ha niente di mistico!!
(di lianò)
[ - ] pasolini non ha niente di mistico!!
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