paolo ciarpaglini
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mercoledì 3 gennaio 2007
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paul newman.
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Paul newman è Eddie Felson, un fuoriclasse del biliardo. Assieme al suo 'socio', girano di città in città, spennando regolarmente tutti quelli che accettano di giocare con lui. Ma l'obbiettivo di Newman non è tanto il continuare a vivere, facendo soldi facili. C'è un'altro giocatore in America 'imbattibile', Minnesota Fatz. Eddie è intenzionato nel dimostrare che è lui il più forte giocatore in giro, e dopo essersi recato nella sala da biliardo dove Minnesota solitamente ogni sera 'puntualmente' alle 21 arriva, lo sfida. La grandezza di questo film stà sicuramente nella perfetta ricostruzione dell'ambiente che circonda il biliardo, malavita inclusa, e nelle splendide interpretazioni di tutto il cast.
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Paul newman è Eddie Felson, un fuoriclasse del biliardo. Assieme al suo 'socio', girano di città in città, spennando regolarmente tutti quelli che accettano di giocare con lui. Ma l'obbiettivo di Newman non è tanto il continuare a vivere, facendo soldi facili. C'è un'altro giocatore in America 'imbattibile', Minnesota Fatz. Eddie è intenzionato nel dimostrare che è lui il più forte giocatore in giro, e dopo essersi recato nella sala da biliardo dove Minnesota solitamente ogni sera 'puntualmente' alle 21 arriva, lo sfida. La grandezza di questo film stà sicuramente nella perfetta ricostruzione dell'ambiente che circonda il biliardo, malavita inclusa, e nelle splendide interpretazioni di tutto il cast. Dal cinico George Scott, che in silenzio se ne stà da una parte, ma in realtà 'dirige' le operazioni, e detta le regole. Alla fragile e sbandata donna, interpretata da Piper Laurie, e di cui Eddie si innamora. Al grande Minnesota Fatz, che sembra un leone marino, grasso, ma una volta in sala è come se entrasse in acqua, la sua eleganza è incredibile. Paul Newman è se stesso, ne più ne meno, l'introverso, caparbio, sbandato, ribelle. Quella che Newman emana è la luce reale della sua personalità travolgente. Film come, 'Dalla terrazza', 'La gatta sul tetto che scotta', il memorabile 'Nick mano fredda', non parlano di biliardo ma l'energia 'distruttiva', disperata, che è la quinta essenza di Newman sono la stessa che ritroviamo in questo grandissimo film. I critici parlano e danno per scontata la sua interpretazione, dicono 'andava di moda allora', il giovane bello e dannato, Marlon Brando, lo stesso James Dean. Ma l'energia che pervade Newman è nettamente superiore. Dean, divenuto tragicamente una leggenda a mio avviso è stato un buon attore, ma la sua melanconia cronica, ostentata consapevolmente, è un feticcio che a me non piace, non ha il sapore della verità, è eccessivamente filmica. Uguale dicasi per Marlon Brando, grande attore ma non genuino come Newman. L'espressività, l'energia vitale di Newman surclassa il macho Brando, ed il mito Dean eccessivo, spesso narcisista. Eddie perde la prima sfida con Minnesota, non perchè gli è inferiore, arriva ad essere 'sopra' di 12.000 dollari, ma al consiglio del socio 'andiamocene', risponde che deve essere Minnesota a dire quando la partita sarà finita. è un puro nell'animo, ma la sua stecca dopo varie bottiglie di alcool perde lucidità, e crolla davanti ad un Minnesota che dopo 24 ore di gioco è ancora fresco come una rosa. Eddie deve ancora 'imparare' alcune cose dala vita, il cinismo, la freddezza, e conoscere l'amarezza delle sale da biliardo che lui vede come il luogo dove esprimere l'anima, ma che sono in realtà lo specchio sporco del mondo esterno. Eddie 'torna' un giorno da Fatz, ha lasciato l'alcool, e si è gettato alle spalle il passato. La sfida è senza confronto, Newman è pervaso da una luce di lucida follia, ha appreso 'la lezione', adesso è pronto, imbattibile. Quando Minnesota dice 'basta Eddie, smettiamo non posso batterti', intasca i soldi con freddezza. Il losco (George Scott), potrebbe fermarlo, frà i due vi è uno scontro verbale in cui tutta la classe di Newman trova sfogo. I suoi occhi leggendari uccidono, e quel che più conta, è che ha ragione su tutto il fronte. Non possono che lasciarlo andare. 'Ciao Fatz, sei un gran giocatore', dice Eddie: ' anche tu Eddie, anche tu'. Un grande film.
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claudus
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mercoledì 27 aprile 2011
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occhi da biliardo
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" Quali film porteresti sulla luna? "
Non questo, questo è la luna !
Iniziano due manciate di minuti perfetti e dopo questa prefazione iniziano i sentimenti .
Iniziano le geometrie dei dialoghi che spaccando i triangoli non eccedono neppure quando il bicchiere è vuoto.
Iniziano le sfere rotanti sulle quali il riflesso resta sempre lo stesso , come per la luna, qualche minuto.
Iniziano le biglie azzurre numero 10 negli occhi di Eddie e allora anche la testa di una ragazza gira , ma ha troppa paura di non essere abbastanza alta per quel mare limpido in cui non si tocca mai.
Inizia George C. Scott a mostrarci che vuol dire inventare un uomo di marmo, appena dopo che Minnesota elegantemente entra e sfila e questa grazia la canta proprio Eddie, quasi sottovoce, recitando una preghiera al talento avversario.
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" Quali film porteresti sulla luna? "
Non questo, questo è la luna !
Iniziano due manciate di minuti perfetti e dopo questa prefazione iniziano i sentimenti .
Iniziano le geometrie dei dialoghi che spaccando i triangoli non eccedono neppure quando il bicchiere è vuoto.
Iniziano le sfere rotanti sulle quali il riflesso resta sempre lo stesso , come per la luna, qualche minuto.
Iniziano le biglie azzurre numero 10 negli occhi di Eddie e allora anche la testa di una ragazza gira , ma ha troppa paura di non essere abbastanza alta per quel mare limpido in cui non si tocca mai.
Inizia George C. Scott a mostrarci che vuol dire inventare un uomo di marmo, appena dopo che Minnesota elegantemente entra e sfila e questa grazia la canta proprio Eddie, quasi sottovoce, recitando una preghiera al talento avversario.
Inizia il sorriso perdente di chi gioca come i bambini sui prati verdi , innalzando , con maglie impolverate piene di corse, i pali delle porte.
Inizia , certo, una storia d'amore, sospesa come un origami in una bottiglia di Bourbon.
E questa ragazza che ricorda,( lei donna ), quel soldatino di piombo della favola che non esita a seguire la ballerina nelle fiamme, non potendola salvare dalle stesse.
Eppure è solo lei a sciogliere quel suo "piombo rovente " (apparente) per farne uno specchio di sangue fra le porcellane lucide di una stanza abbandonata.
iniziano a correre le sfere ,tutte nere adesso, assillate dal destino di una sponda...sbattono , gridano, percosse come protesi del cuore "svelto " di Felson .
Inizia la volontà della buca , perchè non c'è più tempo di vacillare al precipizio , e allora cadono, scompaiono , abbaiano come sciami umani nelle città morte.... Vanno, ognuna per proprio conto, nei luoghi dell'abisso.
E come la palla in buca ritorna , così un uomo ritorna e si storna ... Cantava Lucio Dalla " La luna è una palla e il cielo un biliardo ... Quante stelle nei flippers sono più di un miliardo..." a noi non ne servono così tante ...
Ci basta uno spaccone in lacrime per un amore che muore, ci basta il gessetto azzurro di Eddie che adesso usiamo noi per scarabocchiare i suoi occhi, ci basta un ragazzo , un ragazzo imbattibile , non solo in Minnesota !
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chriss
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martedì 24 agosto 2010
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il fascino del tavolo verde...
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Lo spaccone è un film che vinse meritatamente 2 Oscar (fotografia b/n, scenografia b/n), ma che non consacrò, con il tanto ambito premio, il talento ed il carisma che Paul Newman mostrò agli spettatori di tutto il mondo. L' opera di Robert Rossen si concentra quasi del tutto sul tavolo verde e sui personaggi che lo affollano. Nella prima parte del film c' è un' interessante sfida di biliardo (125) e dall' altra il principio di una storia d' amore. Minnesota Fats è un giocatore di biliardo che, regolarmente da vent' anni, batte chiunque si misuri con lui. Eddie Felson detto "lo svelto", un altro forte giocatore di tale gioco, decide di sfidare il paffuto talento dalle mani d' oro.
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Lo spaccone è un film che vinse meritatamente 2 Oscar (fotografia b/n, scenografia b/n), ma che non consacrò, con il tanto ambito premio, il talento ed il carisma che Paul Newman mostrò agli spettatori di tutto il mondo. L' opera di Robert Rossen si concentra quasi del tutto sul tavolo verde e sui personaggi che lo affollano. Nella prima parte del film c' è un' interessante sfida di biliardo (125) e dall' altra il principio di una storia d' amore. Minnesota Fats è un giocatore di biliardo che, regolarmente da vent' anni, batte chiunque si misuri con lui. Eddie Felson detto "lo svelto", un altro forte giocatore di tale gioco, decide di sfidare il paffuto talento dalle mani d' oro. Riesce ad annichilirlo (18 mila dollari sopra in più di un giorno di gioco), ma la stanchezza, l' alcool e la testardaggine di Eddie nel voler proseguire a tutti costi la partita, lo faranno crollare. Bellissima è la scena nella quale Paul Newman strappa con forza ed energia la stecca dalle mani del suo socio in affari Charlie. O quella dove crolla per terra dopo aver miseramente mostrato a Fats i suoi ultimi spicci per giocare. Persa la partita, Eddie, al bar della stazione conosce una ragazza (Sarah) mantenuta ed alcolizzata con la quale avrà una storia d' amore breve e fulminante. Alla fine si rivelerà più una sfortuna che una fortuna averla conosciuta: la ragazza, infatti, prima cede alle lusinghe di Bert Gordon (un ispirato George Scott nei panni di un cinico manager degli affari), poi si suicida in bagno. Eddie Felton, disperat, molla il suo finanziatore Gordon, anche se gli aveva fatto vincere 12 mila dollari a carambola. Ma il suo sogno più grande è un altro: battere Minnesota Fats nella sua stessa tana! Ci riuscirà alla grande ed alla fine, molto sportivamente, si complimenterà con lui. Questo film ha davvero un gran fascino, non solo per le battaglie fisiche (stress aggiunto a colossali bevute) e psicologiche (un avversario più forte) che i vari protagonisti subiscono davanti al tavolo verde. I personaggi, per esempio, sono tutti bellissimi: Charlie rappresenta il tipico socio in affari di Eddie; Minnesota Fats si dimostra un avversario tutto sommato gentile e ben preparato "sul campo di battaglia"; Bert Gordon buca lo schermo per il suo cinismo ed attaccamento ai soldi: è un manager degli affari, più che un manager degli uomini. Prima fiuta il più forte, poi "si vende" allo stesso. Semplice, ma crudele. Anche Sarah, che non è proprio un personaggio positivo, si miscela bene con lo sporco mondo di Eddie: un mondo meschino che corrompe le persone. Lo stesso dicasi per Eddie Felton. Non rappresenta il massimo della moralità: anche lui cerca i polli da spennare. Le sue colossali bevute rimarranno uno dei più grandi ricordi del film. Lo spaccone, insomma, riesce a ritrarre uno spaccato di vita non proprio limpido e pulito: ci riesce bene, più che con la storia, con i suoi carismatici interpreti. Paul Newman sembra che faccia veramente il giocatore professionista. Non a caso si parlò tanto di lui dopo questo film. Io credo pure che, con quegli attori, Rossen non abbia tribolato più di tanto. Io do cinque stelle a quest' opera stupenda. Adesso, però, tutti a giocare a biliardo! Firmato Christian...
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il cinefilo
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sabato 5 marzo 2011
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la vita su un tavolo da biliardo
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Eddie Felson è un"asso"del biliardo...un uomo che non conosce(o non vorrebbe conoscere)la parola"sconfitto"...Eddie Felson gioca per vincere...per Eddie Felson un tavolo da biliardo non è solamente il campo dove disputare una sfida ma è anche,e soprattutto,un tavolo dove egli mette in gioco il suo cuore,la sua mente e il suo corpo anche a costo di rovinarsi...questo è lo spaccone e mai definizione fu più azzeccata di questa per descrivere il personaggio a cui Paul Newman fornisce volto,carisma e personalità.
Il grande attore americano mette anima e corpo nell'interpretare lo spaccone e anche per questo motivo si sarebbe meritato un oscar.
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Eddie Felson è un"asso"del biliardo...un uomo che non conosce(o non vorrebbe conoscere)la parola"sconfitto"...Eddie Felson gioca per vincere...per Eddie Felson un tavolo da biliardo non è solamente il campo dove disputare una sfida ma è anche,e soprattutto,un tavolo dove egli mette in gioco il suo cuore,la sua mente e il suo corpo anche a costo di rovinarsi...questo è lo spaccone e mai definizione fu più azzeccata di questa per descrivere il personaggio a cui Paul Newman fornisce volto,carisma e personalità.
Il grande attore americano mette anima e corpo nell'interpretare lo spaccone e anche per questo motivo si sarebbe meritato un oscar...che vergognosamente non ha avuto così come non lo ha ottenuto George C.Scott nel ruolo del malvagio Burt il quale personifica tutta l'avidità e la meschinità di cui è affollato il mondo di cui Eddie si circonda mettendo a repentaglio la sua stessa salute fisica e mentale.
Charlie,Il socio di Eddie,in una delle sequenze del film,dice all'amico giocatore a proposito della sala da biliardo in cui sfidare Minnesota Falls:"questi tavoli sembrano delle tombe" e lo spettatore potrebbe pensare che si tratti di una frase detta umoristicamente...ma,in realtà,su questa singola frase si poggia il senso completo della devastazione umana e immorale da cui il giovane e arrogante giocatore finirà per essere travolto,peraltro,almeno inizialmente,con una sola responsabilità etica:quella di se stesso.
Intorno ai tavoli,alle palle e alle stecche si annida un intero universo popolato esclusivamente,fatta eccezione per Charlie,da personalità corrose dall'ambizione sfrenata e dai soldi facili tanto da arrivare a non avere quasi più nulla di umano e,in questa chiave,la funzione del ruolo di G.C.Scott è proprio questa.
Ogni palla lanciata in buca e ogni fluire del movimento della stecca rappresentano,alternativamente a seconda di chi è in vantaggio,un nuovo passo verso la gloria oppure una discesa all'inferno della triste esistenza dello spaccone.
Nemmeno l'amore può salvare Eddie dal baratro e dalla decadenza in cui scivola progressivamente e,nella seconda parte del film,anche a causa del suo manager-sfruttatore Burt che,come il demonio,tenterà di comprarsi l'anima dell'intrapendente giocatore istigandone le ambizioni e la sete di denaro.
La partita finale con Minnesota Falls sembrerebbe segnare la rivalsa del"nostro eroe"la quale,però,finisce per perdere gran parte del suo significato a fronte della drammatica morte della ragazza...e in cui"lo spaccone"finisce finalmente per rendersi conto che aver perduto la ragazza che lo aveva sempre amato significa essere stato"sconfitto"nell'unica vera"partita"che avrebbe avuto un reale senso nella sua vita.
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claudiofedele93
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domenica 16 febbraio 2014
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il grande cinema ha il volto di paul newman!
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Come nella letteratura, nell’arte o nelle varie discipline artistiche anche nel cinema, quello vero si intende, esistono dei classici indimenticabili, realizzati ormai da tempo, ma non per questo lasciati andare nell’oblio, ma che anzi risultano esser lavori sempre attuali e di grande interesse. Il caso calza a pennello quando abbiamo tra le nostre mani un film come Lo Spaccone (The Hustler), realizzato nell’anno 1961 e girato in bianco e nero, quando ormai alle porte iniziano ad esserci i le pellicole a colori; Il lungometraggio vanta un grandissimo cast ed offre senza dubbio una storia curata fin nel minimo dettaglio! Rimanete con noi e proseguite la lettura dell’articolo se volete saperne di più su uno dei più bei film della storia del cinema.
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Come nella letteratura, nell’arte o nelle varie discipline artistiche anche nel cinema, quello vero si intende, esistono dei classici indimenticabili, realizzati ormai da tempo, ma non per questo lasciati andare nell’oblio, ma che anzi risultano esser lavori sempre attuali e di grande interesse. Il caso calza a pennello quando abbiamo tra le nostre mani un film come Lo Spaccone (The Hustler), realizzato nell’anno 1961 e girato in bianco e nero, quando ormai alle porte iniziano ad esserci i le pellicole a colori; Il lungometraggio vanta un grandissimo cast ed offre senza dubbio una storia curata fin nel minimo dettaglio! Rimanete con noi e proseguite la lettura dell’articolo se volete saperne di più su uno dei più bei film della storia del cinema.
La vicenda vede protagonista Eddie (Paul Newman) detto “Lo Svelto”, uomo dalle grandi doti nel gioco del biliardo, che non aspetta altro, assieme al suo compare Charlie, di sfidare il grande campione Minnesota Fats. Una volta giunti nella sala e dato inizio al “duello” si assisterà alla sfida che vede i due grandi giocatori combattere per la vittoria fino allo stremo delle forze. Da una parte c’è il giovane Eddie, con il suo atteggiamento da spaccone e un po’ troppo pieno di sé, dall’altra il campione Minnesota, che sfoggia con tutta la sua (innaturale) tranquillità il suo talento, portando l’avversario a gli estremi delle sue capacità. Dopo una dura sconfitta subita da Fats, Eddie seguirà percorso di formazione e maturazione che lo porterà a conoscere la giovane Sarah (interpretata da Piper Laurie). I due, cercheranno di tirare avanti, in un modo o nell’altro, fino a quando Eddie non rientrerà nel mondo del gioco, del biliardo, convinto che un giorno, non lontano riuscirà ad ottenere la sua rivincita!
Pensare a Lo Spaccone come un film che si avvicina ad un opera di formazione ed evoluzione non sarebbe poi un grande azzardo poiché in fin dei conti ci troviamo davanti ad una pellicola che mette in luce una storia che principalmente parla con semplicità a tutti e vuole mostrare senza tanti giri di parole una lunga serie di tematiche (o aspetti della realtà) care al regista quali: le crudeltà ed avversità del destino, le difficoltà della vita, le conseguenze dell’arroganza e della superbia. Già dal primo “duello” tra Eddie e Minnesota si ha una chiara visione di quello che è la classe, l’eleganza e l’arroganza di un ragazzo, troppo preso ad ammirare se stesso invece di prendere sul serio non solo il gioco, ma anche l’avversario e metaforicamente la propria esistenza (elemento che poi riprenderà Scorsese anche in “Il Colore dei Soldi”). I sogni spezzati e la personale tragedia che deve affrontare il protagonista dinanzi al tavolo da gioco sono esperienze umane comuni a tutti, in un modo o nell’altro, che vengono approfondite ancora di più quando ad esse si uniranno anche quelle della sua stessa vita: la povertà, la difficile relazione con una donna, la dipendenza dagli alcolici e dal biliardo. La pellicola è tutta un lungo susseguirsi di vari mutamenti interni, sempre orchestrati in modo giusto, logici ed equilibrati; inoltre è bene specificare che ci troviamo di fronte un immenso e intenso Paul Newman che, non lasciando mai nulla al caso, si conferma ancora una volta un’attore capace di fare dei suoi personaggi delle vere icone indimenticabili (un po’ come era accaduto per “Nick Mano Fredda“), riuscendo sempre ad essere ricco di quelli sguardi a volte colmi di ira e disperazione, ma continuamente animati da quella voglia primordiale di farsi valere e riscattarsi che caratterizzano appieno la figura di Eddie e ne fanno un personaggio a tutto tondo.
Rossen oltre all’avidità e al gioco vuole sottolineare anche le relazioni con le persone, sopratutto quella del protagonista con la giovane Sarah (una eccellente Laurie), personaggio inizialmente debole, ma che si rivelerà essere anche l’unica donna in tutto il film e l’unico personaggio capace di capire ciò che realmente accade nella vita del suo compagno. Proprio per questo motivo la sua Sarah Packard, così ingenua ed al contempo sincera, è la vera chiave di lettura di tutta l’opera, l’elemento dove al cui interno risiede il messaggio che l’autore vuole dare al pubblico, la critica che vuole smuovere al mondo, mostrando una società ormai sconfitta da una vita mondana e stanca di tutto ciò che le sta attorno e che proprio con la morte cerca una sorta di sollievio o via di fuga. Ed è proprio dal baratro della disperazione e del dolore che Eddie riesce ad emergere, pur mostrando gli effetti nefasti di una vita vissuta sull’orlo della morale e della sofferenza, rivelandosi infine essere un uomo ormai distrutto, non più quel ragazzo pieno di arie e presuntuoso, ma un essere sconfitto dalla società e nauseato da quest’ultima, tuttavia pur sempre conscio di ciò che è la sua esistenza, consapevole di quel che ha perso per un suo vizio, per il suo egoismo ma sopratutto (e qui sta la terribile presenza del destino e al contempo la grande beffa) per una partita di biliardo. Alla fine egli da tutto ciò ne esce totalmente distrutto, in particolar modo dal senso del rimorso e dal semplice fatto che l’unica cosa importante della sua vita non potrà più tornare indietro.Robert Rossen fa barattare il talento con la vita al suo protagonista, impartendo a noi tutti una dura lezione, insegnandoci che tutto ha un prezzo e quel che siamo lo dobbiamo pagare a volte in modo assai caro.
Al di là, quindi, di una morale crudele e una storia indubbiamente ben realizzata, va fatto un plauso anche alla regia di Rossen, capace di mettere in luce gli aspetti più disparati dell’America del suo tempo, tenere alta l’attenzione dello spettatore mostrando, per esempio, 15 minuti consecutivi di partite di biliardo e mettendo in luce le conseguenze che possono portare sia la grandezza che la caduta, se non controllate e moderate da una giusta dose di accortezza. Perché, dunque, elogiare tanto Lo Spaccone? Forse non sarà la prima pellicola a parlare di un personaggio come Eddie “Lo Svelto”, a non mostrare gli eccessi di una società trasandata e disperata, a non rivelare personaggi estremi e derelitti, ma è di sicuro un lavoro realizzato egregiamente, un’opera curata e recitata a dovere.
Per la regia di Robert Rossen, Lo Spaccone è ancora oggi un film degno di nota, più che attuale, una pietra miliare da cui molti famosi cineasti ancora prendono spunto (in primis Martin Scorsese), capace di guardare e parlare al presente come poche pellicole sanno fare e che riesce a trovare uno spazio nei giorni nostri grazie anche a quella grinta che Eddie (con il volto ed il talento di Newman) mette nel cercare di battere il suo grande avversario Fats; ma al contrario di quest’ultimo, la grinta e il senso di denuncia del film risulta essere, assieme alla sua storia, la carta vincente, il biglietto d’entrata che permette alla pellicola di prendere posto nell’olimpo del Grande Cinema, quello eterno, che non verrà dimenticato, perché se un giorno si dovesse perdere una partita da biliardo come quella fatta daPaul Newman e Jackie Gleason vorrebbe dire, proprio come accade nel 2008 alla morte del grande attore Americano, che nel firmamento cinematografico mancherebbe uno dei suoi astri più luminosi.
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renato c.
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domenica 17 maggio 2015
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grande newman!!
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Un classico degli anni '60 che non avevo ancora visto ma che invece meritava!! Paul Newman interpreta magnificamente al parte di questo giovane pieno di se, abile si, ma vuole dimostrarlo! Nella prima parte del fil beve molto, pensando che il whisky gli facesse vincere i timori e quindi vincere più facilmente a biliardo! Invece regge pocol'alcool e va praticamente in rovina battuto alle stecche da Minnesota Fats! Rimasto solo e senza soldi incontra casualmente una giovane ragazza anch'ella alcolizzata, che ospitandolo a casa sua si innamora gardualmente di lui! Ma a Eddie stava più a cuore dimostrare a se stesso che avrebbe battuto Minnesota Fats, ritenuto fino ad allora il miglior giocatore di biliardo, che non l'amore! E quando lei lo supplica di non andare a giocare ma di stare con lei, lui non le bada! Ed al ritorno la trova suicidata nel bagno dell'albergo dopo averlo tradito per disperazione col suo manager (un poco di buono)! Dopo lo shock iniziale va a sfidare nuovamente Minnesota Fats e stavolta lo batte! Ma si rende conto di aver perso una cosa molto più preziosa: una donna che veramente lo amava! Una trama in cui il cinema hollywoodiano voleva fare un po' vedere i difetti dell'America, paese dove chi non eccelleva in qualche cosa non era preso in considerazione! E questo portava a rfare pazzie coloro che non avevano i nervi abbastanza saldi! Ve il caso di Lee Harvey Oswald che per far parlare di se e arrivare alla notorietà programma di uccidere il presidente degli Stati Uniti! (Io comunque appartengo alla schiera che crede alla tesi del complotto!).
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Un classico degli anni '60 che non avevo ancora visto ma che invece meritava!! Paul Newman interpreta magnificamente al parte di questo giovane pieno di se, abile si, ma vuole dimostrarlo! Nella prima parte del fil beve molto, pensando che il whisky gli facesse vincere i timori e quindi vincere più facilmente a biliardo! Invece regge pocol'alcool e va praticamente in rovina battuto alle stecche da Minnesota Fats! Rimasto solo e senza soldi incontra casualmente una giovane ragazza anch'ella alcolizzata, che ospitandolo a casa sua si innamora gardualmente di lui! Ma a Eddie stava più a cuore dimostrare a se stesso che avrebbe battuto Minnesota Fats, ritenuto fino ad allora il miglior giocatore di biliardo, che non l'amore! E quando lei lo supplica di non andare a giocare ma di stare con lei, lui non le bada! Ed al ritorno la trova suicidata nel bagno dell'albergo dopo averlo tradito per disperazione col suo manager (un poco di buono)! Dopo lo shock iniziale va a sfidare nuovamente Minnesota Fats e stavolta lo batte! Ma si rende conto di aver perso una cosa molto più preziosa: una donna che veramente lo amava! Una trama in cui il cinema hollywoodiano voleva fare un po' vedere i difetti dell'America, paese dove chi non eccelleva in qualche cosa non era preso in considerazione! E questo portava a rfare pazzie coloro che non avevano i nervi abbastanza saldi! Ve il caso di Lee Harvey Oswald che per far parlare di se e arrivare alla notorietà programma di uccidere il presidente degli Stati Uniti! (Io comunque appartengo alla schiera che crede alla tesi del complotto!). D vedere!!
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