Vincenti Minnelli regista prestigioso ha diretto diversi film sul mondo di Hollywood come il musical Cantando sotto la pioggia e Due settimane in un'altra città (del 1962 da me recensito) feroce critica del mondo cinematografico, di cui questo film uscito nel 1952 è quasi un prequel anche se la critica pur essendo notevole è meno tagliente. Come nel film successivo Il Bruto e la Bella ha come protagonista Kirk Douglas nella parte di Jonathan Shields.
Shields è un produttore "squalo" che ha ereditato dal padre che aveva prodotto film memorabili ma la società fallì, lasciando solo debiti, Jonathan cominciando da capo riesce a produrre film importanti di successo ma poi fallisce e si ritira a Parigi dopo 2 anni telefona al suo amico Pebbel (Walter Pidgeon) importante produttore e gli propone un film che avrà successo se parteciperanno 3 persone che erano state suoi collaboratori: il noto regista Fred Amiel (Barry Sullivan) l'attrice famosa Georgia Lorrison (Lana Turner) e come sceneggiatore lo scrittore di successo James Barrow (Dich Powell), ma tutti 3 hanno rifiutato e Pebbel deve convincerli, il produttore li convoca nel suo ufficio e i 3 in flashback rievocano il rapporto che hanno avuto con il produttore: Ariel ha cominciato la carriera con l'amico Shields come modesti assistenti di produzione e regia, da una sua idea un filmetto di serie B ha successo, Ariel ha una nuova idea ma l'amico se ne impadronisce e la fa sua ottiene una importante produzione facendo lo sgarbo di scegliere un altro come regista, Ariel però prosegue con successo la carriera. Giorgia è una comparsa donna fragile ma Shields vede in lei la stoffa della grande attrice finge di essere innamorato di lei che che galvanizzata recita benissimo in una grande produzione, il giorno del trionfo della prima lo scopre a letto con un'attricetta e lui le dice brutalmente che l'interssava solo per il film, i rapporti s'interrompono e lei diventa una star. Barrow è uno scrittore di successo Shields lo convince a venire ad Hollywood sollecitando le vanità della moglie Rosemary (Gloria Grahame) per concentrarlo lo mette in ritiro con lui in una casa sul lago, ed affida la moglie a "Gaucho" (Gilber Roland) noto attore dongiovanni che se la porta a letto, i 2 moriranno in un incidente aereo mentre andavano ad Acapulco, Barrow scopre la verità e prende a pugni Shields. I 3 confermano il no ma uscendo dall'ufficio da una derivazione telefonica sentono Shields che racconta il film a Pebbel e appaiono interessati al progetto.
Minnelli ha costruito la vicenda utilizzzando il flashback (usato bene in noti film: La contessa scalza, Lettera a 3 mogli, Eva contro Eva) con estrema abilità tecnica e intelligenza in modo da realizzare una vicenda omogenea e non frammentata, il mezzo utilizzato male come spesso succede nella cinemotografia moderna diventa un'arma a doppio taglio con lo spettezzamento del racconto. Minnelli è un regista di attori esperto nel valorizare le capacità interpretive dei suoi interpreti, come avviene in questo film che si sorregge sull'interpretzione di protagonisti molto caratterizzati: Kirk Douglas nei primi anni di carriera reduce dal successo de L'asso nella manica interpreta in modo robusto ed efficace il produttore senza scrupoli, Lana Turner discreta attrice dalla vita sessualmente scandalosa, qui recità perfettamente la parte di una donna in crisi che diventa star, Dick Powell interpreta con grande disinvoltura l'intellettuale fagocitato da Hollywood, bravi i vari comprimari, in particolare Walter Pidgeon e Gloria Grahame. Un ottimo film che termina con un finale enigmatico: i nostri accetteranno la proposta? D'altra parte Minnelli ha sempre un guizzo d'ottimismo nei suoi lavori.
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