Anno | 2010 |
Genere | Documentario |
Produzione | USA |
Durata | 107 minuti |
Regia di | Josh Fox |
Attori | Josh Fox, Dick Cheney, Pete Seeger, Richard Nixon, Aubrey K. McClendon, Pat Fernelli Ron Carter (II), Jean Carter, Norma Fiorentino, Debbie May. |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 11 dicembre 2014
Negli USA le multinazionali sono disposte ad acquistare terreni apparentemente senza valore sperando di poter estrarre gas naturale. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar,
CONSIGLIATO SÌ
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Una multinazionale insiste per acquistare il terreno su cui vive Josh Fox, in Pennsylvania. Come ai tempi della corsa al petrolio, è disposta ad acquistare terre apparentemente senza valore a prezzi fuori mercato: spera di poterne estrarre gas naturale, come sta già facendo un po' dappertutto, lungo gli Stati Uniti. Il nuovo metodo di trivellazione è tra più invasivi e violenti mai sperimentati e le conseguenze per l'ambiente appaiono devastanti anche solo ad occhio nudo. Ma Josh Fox decide di andare in fondo alla questione e si mette a girare Texas e Colorado, Utah e Wyoming, con una telecamera e una serie di recipienti per raccogliere l'acqua. Le falde acquifere, infatti, sono talmente inquinate che chi avvicina un accendino all'acqua che scorre dal rubinetto di casa, nei pressi delle stazioni di perforazione, vede il liquido infiammarsi quasi fosse alcool puro.
Con la romantica serenità di un suonatore di banjo (suo fedele compagno di viaggio) ma la determinazione di un novello Michael Moore, Fox entra nelle case di famiglie che non possono più farsi la doccia, di allevatori che vedono le loro bestie perdere il pelo e cadere come mosche, di cittadini che si sono visti recapitare grossi impianti per depurare l'acqua, per non finire vittime di emicranie croniche, dolori alle ossa, morti premature. Loro parlano, disperati, e consegnano cadaveri di uccelli congelati o barattoli di acqua nera ed esplosiva, che il laboratorio analisi della multinazionale di turno ha definito senza scrupoli, nero su bianco, assolutamente potabile e innocua, ma non c'è contraddittorio: nessuno, dall'altra parte, si prende la briga di offrire risposte.
Al suonatore solitario si sono aggiunti strada facendo tre operatori di supporto e, dopo un anno e mezzo di riprese, il documentario si è portato a casa il premio della giuria al Sundance 2010. In fondo, è sempre la stessa vecchia storia di don Chisciotte e dei mulini a vento, ma Josh Fox non è pazzo e non è solo, ci sono scienziati, amministratori locali e soprattutto centinaia di soggetti lesi dalla sua parte, per i quali vale la pena di usare la telecamera come un'arma. Un utilizzo lecito e talvolta, come in questo caso, persino da caldeggiarsi. L'importante è che non risulti innocuo.