Piñero - La vera storia di un artista maledetto

La vita travagliata e dannata di Miguel Piñero, uno dei tanti figli bastardi di una America controversa. Portoricano, disagiato, ospite fisso delle carceri, Piñero è un disadattato della società che ha saputo focalizzare il suo disagio nella letteratura. Scrittore maledetto, dietro le sbarre scopre un'innata vena poetica da cui nasceranno opere teatrali osannate come "Short Eyes".
Questo biopic prende in esame la vita controversa di colui che è stato considerato il capostipite delle street culture come l'hip hop. Con un nevrotico alternarsi tra bianco e nero e colore viviamo le storie di questa sorta di Che Guevara scandite tra rum, eroina, cocaina e cannabis. La narrazione è frammentaria, tanto da rendere ardua l'identificazione di una qualunque successione causale: il presente (a colori), il ricordo reale o immaginario (in bianco e nero).
In una babelica ostentazione stilistica, le tecniche di montaggio e i movimenti di macchina vengono tesi allo spasimo nel tentativo di esprimere la confusione mentale del protagonista. Autolesionista e incosciente, nonostante la notevole immedesimazione di Benjamin Bratt, il poeta del Lower East Side newyorkese non rapisce in questa pellicola. Commovente la sequenza finale del funerale, scandito sulle rime del poema-testamento di questo geniale avanguardista della parola. Dal suo celeberrimo testo teatrale "Short Eyes", è stato realizzato un omonimo film, tradotto in italiano con il titolo Esecuzione al braccio 3. 