Requiem

Film 1998 | Fantastico 100 min.

Regia di Alain Tanner. Un film con Francis Frappat, André Marcon, Alexandre Zloto, Cécile Tanner, Zita Duarte. Cast completo Titolo originale: Requiem [1]. Genere Fantastico 1998, durata 100 minuti.

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"Requiem". Storia vera di un esorcismo sociale.
Recensione di Davide Turrini
Recensione di Davide Turrini

C'era una volta L'esorcista di Friedkin, poi i sequel, le parodie, un trattamento molto recente del caso madre ne L'esorcismo di Emily Rose, ma alla fine l'unico modo di mostrare la possessione al cinema è sempre stato il contenitore del genere horror. Il regista tedesco Hans-Christian Schmid piuttosto che il vomito verde ha invece preferito illustrare il caso sociale, il complesso e stratificato scontro culturale alla base della lettura del fenomeno demoniaco. Nessuna biografia o documentario, basta lo spunto, l'ispirazione da un fatto vero. Sud della Germania, primi anni '70, Michaela, vent'anni, devota pellegrina della parrocchia vicino casa e della giovane martire santa Caterina, ha la possibilità di iniziare l'università a Tubinga. Vive in provincia con un padre severo ma dolce, una madre tiranna e distante e il credo cattolico come quarto componente familiare. La ragazza inizia l'avventura degli studi lontana da casa, ma una parvenza di epilessia tornata dal passato prossimo si trasforma per i prelati locali in possedimento demoniaco. Tra malattia psicologica, emancipazione sociale e intransigenza religiosa, Requiem è una pellicola intensa, giocata sulla sofferenza forte e profonda di una ragazza un po' complessata, che vuole andare incontro felice alla vita e che invece nell'esorcismo troverà la morte. L'ambiente familiare/religioso che incombe, e al quale non si può far subire il torto del distacco, si rimpossessa di un'anima candida che comincia a sentire voci e a vedere tutto quello che la filmografia sull'esorcismo ci ha finora mostrato, ma che Schmid evita accuratamente di esibire. L'idea di pudica di sottrazione visiva si concretizza nella semisoggettiva, leit motiv stilistico per accompagnare il declino psicologico di Michaela, pronta alle scelte ribelli di gonne corte e stivali di pelle, per un rosario caduto a terra che non riesce più a raccogliere. Requiem diventa così un sottile e pregnante discorso sulle sovrastrutture sociali che leggono aprioristicamente segni e simboli del quotidiano. Quasi impossibile far capire a un giovane ed arrembante esponente del clero bavarese che più affetto familiare, più comprensione amicale, più elasticità e meno ortodossia del credo, avrebbero potuto salvare la giovane cucciola Michaela da un triste destino. Piace, infine, la densa e calligrafica ricostruzione d'ambiente dei primi ribelli anni '70, come la scelta di ottimi attori comprimari e di una matura, travolgente e istrionica Sandra Huller.
Da Liberazione, 9 dicembre 2006

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
sabato 10 marzo 2012
Michele Martino

Un uomo, un poeta, passa una torrida giornata estiva a Lisbona. Dopo una visita al cimitero, rivede Pierre, il suo miglior amico scomparso da anni. Rivive vecchi ricordi incontrando alcuni fantasmi del suo passato nell’attesa di un misterioso appuntamento che avrà luogo la sera: quello con un altro fantasma, il poeta Fernando Pessoa.

domenica 1 aprile 2012
BRUBRA

LA TRAMA SI RIFERISCE AL FILM DI SCHMID (ORSO D'ARGENTO A BERLINO) E NON A QUELLO DI TANNER ?

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RECENSIONI DELLA CRITICA
Davide Turrini
Liberazione

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