Mario Luzi
Una prospettiva abbastanza felice si apriva di fronte alla povera Karin quando fosse uscita dal campo di concentramento: una ricca zia in America e il suo bambino che vi era stato prudentemente inviato prima dell’invasione della Polonia. Ma la disgraziata soccombe. La sua più fedele amica e compagna di prigionia, liberata dalle truppe americane, non ha di fronte a sé che il buio e il ricordo di aver tutto perduto. Vittoria, nell’estrema incertezza e paura dell’avvenire, si appiglia al partito di sostituirsi a Karin e di tentare di usufruire della fortuna che l’amica non potrà più godere. [...]
di Mario Luzi, articolo completo (3003 caratteri spazi inclusi) su 1995