Soul Kitchen |
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Un film di Fatih Akin.
Con Adam Bousdoukos, Moritz Bleibtreu, Birol Ünel, Anna Bederke, Pheline Roggan.
continua»
Commedia,
Ratings: Kids+13,
durata 99 min.
- Germania 2009.
- Bim Distribuzione
uscita venerdì 8 gennaio 2010.
MYMONETRO
Soul Kitchen
valutazione media:
3,09
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Ironia in cucina
di Lietta Tornabuoni L'Espresso
Soul Kitchen è il nome di un ristorante e il titolo di un film unico: imitazione della vita ironica senza drammi, realistico senza disperazione. ricco di caos buffo e dell'istinto di sopravvivere, commedia della resistenza. Con qualche segno della presente incapacità di discernere: quando al ristorante arriva un nuovo chef coi suoi piatti squisiti, la clientela diserta perché vuole come sempre pesce fritto, insalata di patate, maccheroni gratinati, pizza congelata. Un'opera molto divertente e riuscita, multietnica senza tragedie, premiata a Venezia, del giovane regista turco-tedesco de La sposa turca. Il protagonista è un giovane greco in Germania che, senza arte né parte come tanti ragazzi, ha aperto un ristorante ad Amburgo nell'ex quartiere operaio che sta trasformandosi in zona residenziale borghese. Il ristorante ("Un luogo di avventura e di raccolta, un posto dove festeggiare, una casa") va bene anche per la bellissima musica soul, funk o rebetiko diffusa dallo stereo, ma guai e disfunzioni si accumulano. Il proprietario, tentando di sollevare da solo una lavastoviglie, si procura un doloroso strappo alla schiena, zoppica; la sua ragazza va a lavorare a Shanghai; suo fratello, da poco uscito di prigione, è un teppista; la funzionaria delle tasse e l'ispettore sanitario gli stanno addosso; la speculazione immobiliare lo assedia; il cuoco mette afrodisiaco nel dessert provocando un'orgia sfrenata. Ma il protagonista, come se abituato a tutto, non si scoraggia; se questa avventura finirà male, ne tenterà un'altra. Non si tratta di ottimismo melenso né di rassegnazione passiva, ma della duttilità giovanile nell'affrontare un mondo imprevedibile e nel non affezionarsi alla roba, alle cose, tanto da soffrirne la privazione. Il film interpretato benissimo, girato in stile convenzionale ma nervoso, è da vero il più contemporaneo che da tempo si sia visto.
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