Alberto Anile
Fino al '51 gli esperimenti più consistenti di produzioni italiane a colori erano costituiti da un cartone animato in Agfacolor, La Rosa di Bagdad (1949) di Anton Giulio Domeneghini, Mater Dei (1950) di Emilio Cordero, una vita della Madonna filmata in 16 millimetri col sistema Anscocolor e distribuita solo nel circuito parrocchiale, e il documentario Una lettera dall'Africa (1951) di Leonardo Bonzi in Ferraniacolor. Nessuno era ancora riuscito a girare un lungometraggio per le sale; ci aveva provato la Universalia di Salvo D'Angelo, che nel '50 preparava un Marchese del Grillo! per la regia di Luchino Visconti e l'interpretazione di Aldo Fabrizi; ancora Visconti, nel '51, era arrivato a un passo dal girare in Technicolor La carrozza d'oro con Anna Magnani, ma si era poi ritirato per contrasti con la produzione e aveva lasciato il film nelle mani di Jean Renoir. [...]
di Alberto Anile, articolo completo (15674 caratteri spazi inclusi) su 1998