La collina dei conigli

Ho letto il libro: un capolavoro, che consiglio di leggere a tutti! Anche il film è bellissimo, la musica è fantastica e i paesaggi, tutti disegnati a mano, sono la cosa più bella, una gioia per gli occhi! Non è certo un film per bambini piccoli, ma ai ragazzi e agli adulti piacerà molto se lo sapranno vedere col cuore. Infatti questo è un film che tratta temi seri. Partiamo dall'inizio. Quintilio ha questa visione e va a raccontare al capo ciò che sente, accompagnato dal fratello Moscardo. Il capo non li ascolta, anzi in privato dice a Parruccone di tenerli d'occhio. I due non si arrendono e reclutano alcuni compagni per fuggire la notte. Tra questi vi sono anche Parruccone e Argento, due ufficiali dell'Ausla, la guardia della conigliera, che si scappano perché "non ci resistono più" in quel luogo. Bloccati dal capo dell'Ausla Pungitopo, lo aggrediscono e fuggono. Da qui si vede chiaramente la ribellione popolare, tanto accesa da vincere anche le autorità più influenti. I conigli viaggiano per i boschi, superando ogni pericolo grazie al loro ingegno e all'aiuto comune. Arrivati da Primula Gialla sono inizialmente conquistati dalla bellezza del posto, ma ancora Quintilio sente strani presentimenti. Gli amici non lo ascoltano, fin quando Parruccone cade in una trappola. Qui il coniglietto sensitivo spiega che quella è una conigliera sottomessa all'uomo, che dà ai conigli buon cibo, aspettando che essi cadano in una trappola. Tutto questo è indicativo di una politica di sottomissione al più forte: i conigli di quella conigliera sanno che moriranno, ma finchè hanno un buon approvvigionamento di cibo e belle tane, non si curano della morte. E in più si aggiunge l'omertà, perché i conigli, pur sapendo tutto, non dicono nulla, temendo chissà quali rivolte o migrazioni o sfoltimento della colonia. Poi i fuggitivi arrivano sulle colline, dove si stabiliscono. Quindi creano una nuova colonia e, data la mancanza di femmine, decidono di fare un'incursione alla fattoria, ma i conigli domestici non riescono a fuggire, perché sono snaturati, vivono anch'essi come Primula Gialla, sotto la protezione dell'uomo, ripagandolo con la vita e/o la prigionia. Poi i conigli incontrano il gabbiano tedesco Kehaar, ferito; lo aiutano a ristabilirsi e in cambio l'uccello va in cerca di mogli per loro. Qui c'è la solidarietà fra fuggitivi, perché Kehaar, anche se non sta scappando da qualcosa, è comunque lontano dalla patria per obbligo. Poi i conigli incontrano Pungitopo, ferito e scampato per miracolo alla strage e ad Efrafa. Egli racconta ciò che è avvenuto e di come il generale Vulneraria tenga sotto scacco il suo popolo con un governo dittatoriale. Kehaar torna e dice che ha trovato delle coniglie proprio e Efrafa. I conigli non si fanno intimidire a mandano Parruccone: egli recluta alcune femmine da portare via, ma il suo piano è scoperto dal terribile generale. Nel contempo, il coniglio scopre che a Efrafa sono sovraffollati, che sono divisi in gruppi per il pascolo e che chi tenta di fuggire è punito con il ferimento atroce o la morte. Vulneraria segue i fuggitivi fino al colle, dove avviene la battaglia decisiva, in cui gli efrafani perdono e la nuova conigliera torna a vivere popolosa. Il film fa riflettere su molte cose: la politica, la speranza, la forza di volontà e la morte. Insegna davvero molte cose ed è accompagnato anche dalla religiosità, in quanto i conigli hanno un dio, il Grande Frits, e anche un esempio di vita, il principe El-Harairà.