La parte degli angeli

Premio della Giuria a Cannes 65, quest’ultimo film di Ken Loach sembra proiettare lo spettatore sia al tipico cinema dell’autore, sia ad una sua diversa prospettiva espressiva. La pellicola riflette rigorosamente il suo cinema, quello realistico e di denuncia, d’impegno civile, sincero, retorico e manicheo, sempre dalla parte dei suoi tartassati personaggi, schiacciati ed emarginati da sistemi sociali forti e disumani. D’altra parte però, allarga anche lo sguardo su un registro un po’ diverso dalla sue precedenti opere: qui il tono è da commedia, l’azione e il crescendo narrativo si fanno più liberi ed irriverenti, sposano sia un felice spirito vitalistico e ingegnoso, sia una profondità emotiva molto toccante, e arrivano a comunicarci con efficacia il senso ultimo del film; che in fondo è sempre quello della difesa, ad ogni costo e con ogni mezzo, della dignità umana. [+]

Premio della Giuria a Cannes 65, quest’ultimo film di Ken Loach sembra proiettare lo spettatore sia al tipico cinema dell’autore, sia ad una sua diversa prospettiva espressiva. La pellicola riflette rigorosamente il suo cinema, quello realistico e di denuncia, d’impegno civile, sincero, retorico e manicheo, sempre dalla parte dei suoi tartassati personaggi, schiacciati ed emarginati da sistemi sociali forti e disumani. D’altra parte però, allarga anche lo sguardo su un registro un po’ diverso dalla sue precedenti opere: qui il tono è da commedia, l’azione e il crescendo narrativo si fanno più liberi ed irriverenti, sposano sia un felice spirito vitalistico e ingegnoso, sia una profondità emotiva molto toccante, e arrivano a comunicarci con efficacia il senso ultimo del film; che in fondo è sempre quello della difesa, ad ogni costo e con ogni mezzo, della dignità umana. Non solo per i suoi impetuosi proletari, dediti a dure opposizioni e rivolte sociali, ma per ogni singolo uomo. [-]