Il concerto |
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Un film di Radu Mihaileanu.
Con Aleksey Guskov, Dmitriy Nazarov, Mélanie Laurent, François Berléand.
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Titolo originale Le concert.
Commedia,
durata 120 min.
- Francia, Italia, Romania, Belgio 2009.
- Bim Distribuzione
uscita venerdì 5 febbraio 2010.
MYMONETRO
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La musica come forma di redenzione
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venerdì 14 ottobre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Emozionante come solo i grandi talenti cinematografici sanno essere. Capace di emozionare sempre, nel sorriso amaro e nella riflessione acuta, impegnata eppur così leggera. Ancora una volta la creatività bizzarra di Radu Mihaileanu restituisce allo spettatore un cineasta capace di affrontare i temi scomodi della Storia attraverso racconti frutto di una fervida e squisitamente folle immaginazione. Il sogno visionario del matto del villaggio, nello Shtetl di un’Europa in disfacimento (Train de vie), assume nuove sembianze nella Russia contemporanea e nel corpo dell’ex direttore d’orchestra Andreï Filipov. La sua vita, ormai monotona, schiacciata dai ricordi e da sogni spezzati come una bacchetta che non può più indicare le battute, scorre tra i flashback di un concerto interrotto e la flebile speranza di una improbabile rinascita. Costretto a rinunciare alla sua arte, al successo, ad una vita da uomo libero, Andreï subisce la violenta repressione culturale del regime brezneviano per proteggere i tanti musicisti ebrei della sua orchestra, fino a quando, trent’anni dopo, gli si presenta una imperdibile opportunità di riscatto, un fax che darà luogo alla surreale e godibilissima trama del film. Come in uno spartito musicale l’avventura del Maestro sgangherato, e di ciò che resta della sua orchestra, si sviluppa toccando tonalità difformi, quelle del riso così come quelle del pianto, senza mai stonare nel banale revisionismo di una Storia onnipresente, così recente da far sentire ancora tutto il suo peso, devastante, sugli individui. Nel mezzo una musica meravigliosa che congiunge, idealmente, il baratro della repressione alla rinascita umana ed artistica del protagonista e dei suoi compagni di viaggio, non ultima la splendida violinista Mélanie Laurent (ancora una volta ebrea orfana, dopo la recente interpretazione della vendicativa Shosanna in Bastardi senza gloria), inaspettatamente coinvolta nella ricostruzione delle vite interrotte dei suoi genitori. Un concerto per liberarsi del passato, opprimente reprimenda ed interpunzione violenta nelle vite di personaggi rassegnati a vivere nel ricordo di un afflato interrotto.
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