Il concerto

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Un film di Radu Mihaileanu. Con Aleksey Guskov, Dmitriy Nazarov, Mélanie Laurent, François Berléand.
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Titolo originale Le concert. Commedia, durata 120 min. - Francia, Italia, Romania, Belgio 2009. - Bim Distribuzione uscita venerdì 5 febbraio 2010. MYMONETRO Il concerto * * * - - valutazione media: 3,32 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
asterione domenica 14 febbraio 2010
il capolavoro di radu Valutazione 5 stelle su cinque
82%
No
18%

Ripercorrendo uno spunto che ricorda quello di “Thank You Mrs Thatcher” (dove un gruppo di minatori trova il proprio riscatto in un concorso per bande musicali di paese), questo film bellissimo, un po’ Kusturica e un po’ Ken Loach, dall’intreccio narrativo semplice e avvincente, fa molto di più che portare alla luce un dramma mai sufficientemente divulgato (la deportazione degli ebrei nei gulag siberiani e la pulizia etnica del regime sovietico): è, infatti, uno dei più riusciti tentativi di un regista del vecchio blocco dell’est di fare i conti con la Russia di ieri e, soprattutto, di oggi. Lasciata dietro le spalle un’ideologia che non sapeva niente della libertà, questa stessa rimane sempre una nitida illusione, in un paese dove i soprusi e le differenze sociali sono diventate un muro più alto da oltrepassare della dittatura stessa; non dalle ideologie, ma dagli uomini può arrivare la sola risposta alla ricerca continua e incessante della vera libertà; l’arte (la musica in questo caso) diventa in questa splendida esaltazione lo strumento per eccellenza tramite il quale un gruppo di individui calpestati dalla storia può ritrovare davvero l’armonia con la vita ed il mondo, la stessa armonia incastonata nel volto duro e levigato, spigoloso ed estatico di Melanie Laurant. [+]

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sergio dal maso martedì 30 giugno 2015
il concerto Valutazione 5 stelle su cinque
97%
No
3%

Può un film riuscire a fare ridere ma anche piangere? Può coinvolgere ed emozionare lo spettatore a tal punto da trascinarlo in un vortice che unisce vibrante ironia e toccante commozione fino alle lacrime?
Evidentemente queste prerogative appartengono a pochi capolavori, categoria nella quale entra di diritto Il concerto di Radu Mihaileanu, senza ombra di dubbio uno dei più bei film degli ultimi anni. Come nel precedente e osannato Train de vie, dove gli ebrei sfuggivano ai nazisti fingendo una finta deportazione, anche questa straordinaria commedia del cineasta rumeno è costruita attorno ad un “inganno”. Un inganno salvifico che riscatta i protagonisti dal dolore e dalla tragedia della loro storia. [+]

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lordrest domenica 14 febbraio 2010
il concerto della vita Valutazione 5 stelle su cinque
82%
No
18%

Il concerto di questo film non è un concerto a caso. E' un concerto per la libertà e per la verità, e si pone ad un unico obiettivo, che tra l'altro è più che giusto: Cambiare la vita dei protagonisti e di tutti i personaggi. 
I protagonisti sono due: Andreï Filipov, magistralmente interpretato da Aleksei Guskov e Anne-Marie Jacquet, interpretata da Mèlanie Laurent, già nota per il ruolo di 
Sosanna nel "Bastardi senza gloria" di Tarantino. I due sono rispettivamente: l'ex direttore dell'orchestra del Bol'soj, licenziato, umiliato e deluso, dal regime perché aveva ebrei nella sua orchestra, ora ridotto a lavare i pavimenti del suo amato teatro e una giovanissima violinista, con un grandissimo talento e dall'enorme successo commerciale. [+]

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nicoj sabato 30 gennaio 2010
il concerto Valutazione 4 stelle su cinque
73%
No
27%

"Il concerto" commedia grottesca, a tratti esilarante, ma un poco macchinosa che, in alcuni momenti, scade come se sentisse la necessità forzata di far ridere. Gli ebrei potrebbero essere gli stessi di "Train de vie", siamo 60 anni dopo, ma stavolta si fugge dalla Russia in direzione Parigi, la capitale della libertà ed... uguaglianza. La musica è la parte centrale del film, una musica liberatoria che unisce le diversità; ebrei, zingari, immigrati clandestini, di nuovo tutti sullo stesso treno. Un film poetico ma anche divertente. E' l'ironia, come in "Train de vie", a sconfiggere la dittatura. Un bel film.

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laulilla domenica 7 febbraio 2010
la rivoluzione è nella musica Valutazione 4 stelle su cinque
84%
No
16%

La caduta rovinosa della Russia sovietica lascia molte macerie e molte ferite: dalle pacchianate kistch dei nuovi ricchi mafiosi, ai sogni infranti di chi ci aveva creduto, alle vite spezzate di chi si era opposto. Alle nequizie del regime non è subentrata un'organizzazione più giusta della società, anzi, per molti la situazione si è cristallizzata: i ruoli sono rimasti quelli di allora perché non è facile risalire in una società di furbi e violenti, e anche perché spesso non si è disposti a lottare per emergere nuovamente, quando mancano ormai le persone che avrebbero motivato quella lotta. In questa Russia degradata e cinica si svolge la vicenda raccontata dal film, che ha per protagonista il grande maestro Filipov, direttore della prestigiosa orchestra del Bolshoj, ebreo e per questa ragione cacciato dagli uomini di Breznev, insieme agli orchestrali ebrei che suonavano con lui. [+]

[+] filipov non è ebreo (di lllo-olll)
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jayan lunedì 15 febbraio 2010
un capolavoro! tra i migliori degli ultimi anni! Valutazione 5 stelle su cinque
74%
No
26%

Anche qui, come nel film "Le trein de vie", il regista Radu Mihaileanu eccelle nella sua bravura e originalità realizzando questo capolavoro, tra i migliori film degli ultimi anni. In questo film riesce a coniugare l'ironia, la comicità e il sarcasmo con il drammatico, il grottesco e il commovente, mantenendo anche una forma di suspence che coinvolge lo spettatore e gli crea l'attesa di vedere come finirà il film. Alla base di tutto c'è la musica, quella di Chaikowsky ma anche quella popolare russa e gitana, che fa da traid d'union del film, portando a compimento la missione che i musicisti si erano posti: fare un concerto in uno dei maggiori teatri di Parigi. Tutto inizia quando il direttore e l'orchestra del Bolscioi di Mosca vengono licenziati durante l'esecuzione del concerto per violino in Re maggiore di Tchiaikovsky, a causa del fatto che il direttore d'orchestra non ha espulso dall'orchestra il primo violino e altri orchestranti di origine ebraica, come lo stesso Breznev aveva ordinato (si era nel pieno della cacciata dgeli ebrei dall'Unione Sovietica). [+]

[+] ma ti prego! (di beauty mark)
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redbaron990 giovedì 11 febbraio 2010
la musica nell'anima Valutazione 4 stelle su cinque
70%
No
30%

"Il concerto" film sincero, ironico, a tratti emozionante, che dietro una trama magra e sull'orlo del surreale nasconde una piacevolezza ed una delicatezza difficili da rintracciare in altre pellicole. Con la superbe melodie di Tchaikovsky in sottofondo, inizia e finisce la storia di Andreï Filipov, ex direttore di orchestra del teatro bolshoi che, dopo trent'anni trascorsi nell'anonimato e nel rimpianto degli errori commessi, decide di sruttare una fortunosa occasione per rimmettersi in gioco e poter definitivamente pareggiare i conti con il passato. Un film dove la musica è si la protagonista ma solamente perchè è essa ciò che unisce profondamente persone dalle origini più varie e tiene accesa la fiamma dentro i loro cuori. [+]

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porkupine666 domenica 7 marzo 2010
non sempre verità e bellezza coincidono. Valutazione 5 stelle su cinque
75%
No
25%

«La bellezza è verità, la verità bellezza: è tutto ciò che sapete sulla terra e tutto ciò che vi occorre sapere.» Il celebre aforisma del grande romantico inglese John Keats dovrebbe trovare conferma nel più romantico dei film usciti negli ultimi tempi, romantico perché si regge su una storia punteggiata da una partitura musicale che spesso è presa a essenza stessa del romanticismo in musica, il Concerto per violino e orchestra op. 35 di Ciaikovski. Ma come si sa frasi gnomiche, detti proverbiali e massime lapidarie spesso fanno cilecca, ed è esattamente quello che è avvenuto in Il concerto, l'ultimo lavoro di Radu Mihaileanu; più che lavoro - a mio giudizio - si covrebbe parlare di capolavoro. [+]

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marezio domenica 30 gennaio 2011
doppiaggio con accento russo? Valutazione 3 stelle su cinque
79%
No
21%

Anche se la storia è piuttosto comune, il film è bello e girato bene. L'unica cosa che mi ha disturbato è stato il doppiaggio con accento russo lungo tutto il film. Cosa che lo rende pesantissimo ed a volte poco intellegibile. Bisogna fare uno sforzo per capire certi passaggi, soprattutto dove la recitazione si fa più concitata. Non vorrei passare per il criticone di turno, ma dove si è mai visto che i film americani vengono doppiati con accento americano, o quelli francesi con accento francese? A mio parere, credo che questa scelta di doppiaggio sia stata poco felice...

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movie response lunedì 7 giugno 2010
per gli amanti della musica classica Valutazione 4 stelle su cinque
76%
No
24%

Il grande direttore Andreï Filipov dell’orchestra del Bolshoi, nella Russia del regime comunista del 1980, durante l’esecuzione del concerto per violino e orchestra op.35 di Tchaikovsky, preparato con dedizione e precisione maniacale, viene clamorosamente interrotto da disposizioni del regime a causa di alcuni componenti ebrei della sua orchestra. Questa umiliazione lo porterà a cercare con frustrazione per 30 anni l’opportunità di poter rieseguire quel concerto, ovvero soddisfare il sogno di una vita. L’occasione gli si presenterà grazie ad un fax inviato alla nuova orchestra del Bolshoi... A quel punto solo la violinista Anne Marie Jacquet sarà la prediletta di Andreï, in grado di sostituire la musicista che 30 anni prima aveva accompagnato Andreï Filipov nella sua “follia”. [+]

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