"Grave robbers from outer space", titolo originale del film poi mutato in "Plan 9 from outer space", è un film da gustare con uno spirito diverso: è inutile soffermarsi sugli innumerevoli punti deboli della pellicola, dalla imbarazzante recitazione, al montaggio disastroso, alle scene di cartapesta, all'inserimento di fotogrammi palesemente "presi in prestito" da qualche documentario storico. Lo spettatore deve accettare tutto ciò con un sorriso, poi passare oltre. Poche migliaia di dollari: era tutto ciò che Mr Edward D. Wood Junior si trovava in tasca quando realizzò questa sua fatica (è il caso di dirlo): per lui fare cinema era più che un mestiere. Era la sua vocazione. O almeno era quello che si era messo in testa di fare nella vita. Questo film è comunque un tentativo ammirevole di riprodurre, seppur con mezzi a dir poco esigui, la vera atmosfera dei film hollywoodiani di quel tempo. E il bello è che Ed Wood vi riesce, a modo suo, con tutte le contraddizioni, i paradossi e le assurdità che si susseguono, una dopo l'altra.
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