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Nei campi di un’isola della Scozia, caratterizzata dal clima rigido e dal rigore del Protestantesimo, lavora Phil, un corpulento e tranquillo 50enne alloctono dal passato ignoto. Un giorno Phil subisce un ictus. Si riprende bene, ma perde la memoria. Mille, la matura figlia del suo datore di lavoro, inizia a occuparsi di lui e gli mente dicendogli che erano amanti. La donna dovrà però affrontare le conseguenze della sua bugia quando Phil tornerà a ricordare.
Magnifica fotografia che valorizza il panorama selvaggio e malinconico delle Ebridi, che ben inquadra la dolcezza della storia. Ottima prova del regista-attore Bouli Lanners, che riesce abilmente ad evitare il sentimentalismo in un film che parla d’amore e usa pregevoli campi/piani di ripresa (bellissima la scena finale). Intensa la recitazione di Michelle Fairley.
Opera minimalista che mette in scena una delicatissima storia d’amore tra cinquantenni e che, con pochissimo materiale, induce a riflettere sulla vita, sulla morte, sull’essenza della felicità, e sull’importanza di avere qualcuno a cui affidare anche le proprie ultime volontà.
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