Niente da nascondere |
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Un film di Michael Haneke.
Con Juliette Binoche, Daniel Auteuil, Annie Girardot, Maurice Bénichou, Bernard Le Coq.
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Titolo originale Caché.
Drammatico,
durata 117 min.
- Francia, Germania, Austria, Italia 2005.
- Bim Distribuzione
uscita venerdì 14 ottobre 2005.
MYMONETRO
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Analisi “Caché”: Il meta-giustizialismo
di TunaboyFeedback: 1906 | altri commenti e recensioni di Tunaboy |
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martedì 29 giugno 2021 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Una videocassetta, abbandonata all’entrata di una casa di una benestante famiglia parigina. La videocassetta mostra una ripresa di quell’entrata. Per quanto inquietante, i componenti della famiglia non gli prestano particolare attenzione. Nel suo “Caché”, Haneke riesce a creare un thriller “a lenta cottura” che obbliga ad interrogarci sulle nostre concezioni di colpevole e vittima, e verità e menzogna: infatti, il misterioso mittente delle videocassette sembra quasi essere un “paladino della verità”, passando, almeno secondo le intenzioni del regista, da criminale a eroe, riuscendo a trasformare la vittima in colpevole. Rimanendo ignoto, infatti, il mittente assume la forma di entità ideale, addirittura metanarrativa, foriera di giustizia e verità. Il tema della menzogna, infatti, è presente sotto diverse forme all’interno della pellicola: partendo dall’ovvio, ovvero dalla menzogna che compone il motore della trama stessa, passando per riferimenti alla manipolazione dei programmi televisivi, fino ad arrivare alla citazione di eventi storici divenuti emblema dell’insabbiamento attuato dallo stato (si veda il Massacro di Parigi del 1961, dove, secondo la storia, sarebbero morti i genitori di Majid). All'interno dell’esaltazione di questa sorta di meta-giustizialismo, però, sembra di intravederne una critica: sembrerebbe, infatti, impossibile una pacifica convivenza tra questa giustizia di divina memoria e la natura peccaminosa e menzognera dell’uomo. Infatti, queste menzogne creerebbero una muraglia, un castello dove l’uomo possa ripararsi dalla crudele realtà delle cose, e, quando questa muraglia viene abbattuta dalla verità assoluta, l’uomo viene investito da una realtà con la quale non è abituato a fare i conti, generando in lui sgomento e inquietudine.
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