Sto pensando di finirla qui |
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Un film di Charlie Kaufman.
Con Toni Collette, Jessie Buckley, Jesse Plemons, Jason Ralph.
continua»
Titolo originale I'm Thinking of Ending Things.
Drammatico,
- USA 2020.
MYMONETRO
Sto pensando di finirla qui
valutazione media:
3,84
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Recensione I’m Thinking of Ending Thingsdi TunaboyFeedback: 1906 | altri commenti e recensioni di Tunaboy |
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martedì 29 giugno 2021 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Con il suo film più recente, “I’m Thinking of Ending Things”, Charlie Kaufman ci porta in un allucinante e metaforico viaggio all’interno di una mente sola ed alienata, tingendo il tutto di un angosciante esistenzialismo già presente nelle sue opere precedenti. Il film segue quella che dovrebbe essere una normale visita della nostra protagonista, Lucy, dai genitori del suo nuovo fidanzato, Jake; fin dai primi fotogrammi possiamo, però, intuire che non assisteremo ad un normale viaggio: l’incombente frase “sto pensando di finirla qui” rimbomba nella testa di Lucy, accompagnato da altri pensieri altrettanto inquietanti. L’atmosfera diverrà più e più strana quando arriveremo nella fattoria dove vivono i genitori di Jake: ricorrenti immagini distorte si presenteranno sullo schermo, che renderanno estremamente confusa la narrazione della cena, trasformatasi ormai in un oppressivo incubo. Quando finalmente i nostri protagonisti riusciranno ad allontanarsi dalla fattoria, comincerà un’altra sequenza altrettanto grottesca: quelle che prima erano delle allucinazioni visive, si trasformeranno in un dialogo confusionario e apparentemente privo di senso. Questo dialogo si concluderà solo quando i protagonisti arriveranno alla ex scuola superiore di Jake: qui la narrazione lascerà spazio ad uno spettacolare ed enigmatico finale.
A prima vista questo film potrebbe sembrare solo una allucinante descrizione di un incubo, rimanendo però fine a sé stessa. Però, anche con l’aiuto dell’autore stesso, possiamo provare ad interpretare quest’opera, rendendoci conto di quanto sia, invece, sensata e geniale. L’intero film è, infatti, intervallato da brevi spezzoni tratti dalla deprimente vita di un bidello scolastico: ad una più profonda analisi ci rendiamo conto questo bidello sarà proprio Jake invecchiato, e che lo spettacolo a cui abbiamo assistito non è altro che una enorme fantasia che quest’ultimo ha creato per sostituire la sua alienante realtà. A mio parere, il vero genio dell’autore si manifesta nel punto di vista scelto per narrare questa fantasia: lo spettatore assiste ai fatti narrati attraverso gli occhi del soggetto, o della vittima, di questa fantasia, ovvero questa fantomatica fidanzata. Proprio come lei, ci sentiremo spaesati e confusi dagli stranissimi eventi che si dispiegheranno sullo schermo. Il film, come la fantasia, sarà obbligato ad un certo punto a cessare, e Jake dovrà tornare alla realtà: con queste premesse arriviamo al finale, che, come ormai siamo stati abituati, non è semplice da interpretare, ma possiamo intuire che, finalmente, Jake riuscirà ad abbandonare il suo mondo e a tornare alla realtà. Perché, come ci ricorda il film, “It's good to remind yourself the world is larger than the inside of your own head.” Voto: 4.5/5
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