... E poi non ne rimase nessuno |
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Un film di Peter Collinson.
Con Elke Sommer, Herbert Lom, Adolfo Celi, Oliver Reed, Charles Aznavour.
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Titolo originale And then There Were None.
Giallo,
durata 98 min.
- Gran Bretagna 1974.
MYMONETRO
... E poi non ne rimase nessuno
valutazione media:
2,40
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Raffinato e inquietante...diFeedback: 9165 | altri commenti e recensioni di |
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venerdì 12 aprile 2019 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Superbo e raffinato adattamento del romanzo di Agatha Christie "Dieci Piccoli Indiani", diretto con maestria da Peter Collinson. Grandi, anzi grandissimi attori per questo classico thriller claustrofobico che non delude mai. Richard Attenborough, Adolo Celi, Elke Sommer, Charles Aznavour, Oliver Reed, Stephane Audran e Gert Fröbe, l'attore che impersonò Goldfinger nel famoso film di James Bond. Dieci persone vengono invitate a soggiornare in un luogo misterioso e isolato dal resto del mondo con artifici di vario genere: una volta a destinazione vengono accusati da una voce registrata dei crimini da loro commessi. Incredulità, spavento e angoscia per questo strano invito, sapendo presto che non si può tornare indietro. La splendida villa che li ospita non basta a placare l'inquietudine e nemmeno i rinomati banchetti a loro proposti. Uno dopo l'altro vengono uccisi in modo misterioso e quelli rimasti si accusano a vicenda. L'anziano giudice sembra quello più temprato per sostenere la situazione, mostrando tenacia e sangue freddo davvero invidiabili. Anche Lombard non è da meno e infatti si "allea" sul finire con Vera, donna bella e temeraria, per giungere indenni alla soluzione dell'enigma. Tra gli attori Attenborough mette in fila tutti gli altri: sempre comunque convincenti sono Oliver Reed e Gert Fröbe, oltre alla già citata Elke Sommer. La presenza femminile più attraente e sensuale è però Stephane Audran, nei panni di un'attrice che provocò il suicidio del marito. Elegante e sinuosa con lo sguardo ammaliante. Invece un attore che forse non entra molto nella parte è Charles Aznavour, che impersonifica Michel Raven, un suonatore di piano-bar che investì e uccise una giovane coppia guidando di notte ubriaco. Non convince con il suo cinismo e la sua strafottenza e forse è un bene che esca di scena quasi subito... L'ambientazione è davvero suggestiva e le scene girate sotto il sole abbagliante all'esterno creano un contrasto netto con la soffusa luce che illumina l'interno della villa. Generoso ma anche grottesco il tentativo da parte di Gert Fröbe di riattivare il gruppo elettrogeno, che genera molta diffidenza nei pochi rimasti in vita. La sequenza finale sembra essere un pò affrettata ma, di fronte a tanta recitazione e messa in scena, è un dettaglio trascurabile. - di "Joss" -
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