elgatoloco
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mercoledì 21 dicembre 2016
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forse il miglior film di sordi come regista
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Questo"Stardust-Polvere di stelle"è forse il miglior film di Sordi regista: film storico(attraverso la vicenda dei due sfortunati e non eccelsi guitti, Sordi ci "dà"la guerra, l'8 settembre, con quel che segue, fino alla Liberazione, con un "cameo"sui due regnanti, che non tratta troppo male, anzi fin troppo bene, in omaggio alla sua"apoliticità"relativa, almeno nei film), ma soprattutto un bellissimo"playing the play", una scena nella scena dell'avanspettacolo-rivista d'antan, con presenze illustri e non "fantasmatiche"come Charles(CarlO) Dapporto e Wanda Osiris, qui straomaggiata da Albertone, per il quale era un vero mito, un"inacessibile ètoile", dato che, appunto, qui si tratta proprio di stelle.
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Questo"Stardust-Polvere di stelle"è forse il miglior film di Sordi regista: film storico(attraverso la vicenda dei due sfortunati e non eccelsi guitti, Sordi ci "dà"la guerra, l'8 settembre, con quel che segue, fino alla Liberazione, con un "cameo"sui due regnanti, che non tratta troppo male, anzi fin troppo bene, in omaggio alla sua"apoliticità"relativa, almeno nei film), ma soprattutto un bellissimo"playing the play", una scena nella scena dell'avanspettacolo-rivista d'antan, con presenze illustri e non "fantasmatiche"come Charles(CarlO) Dapporto e Wanda Osiris, qui straomaggiata da Albertone, per il quale era un vero mito, un"inacessibile ètoile", dato che, appunto, qui si tratta proprio di stelle...Ritratto neppure impietoso anzi venato di malinconia e di rimpianto per un tempo"pionieristico"anche nella carriera di Alberto Sordi e(meno)di Monica Vitti, più giovane, che sono anche interpreti straordinari-senza che si scomodi Stanislawskj, il metodo Strasberg(sempre identificazione non totale, ma diversa rispetto all'originale russo)o il"reciproco"dello straniamento brechtiano.Con qualche bel momento grottesco, come quando la coppia si trova a dormire, tra incubi e sonno andato a male in una stanza dove troneggia un soldato nazista morto...e alcuni episodi in treno, ossia nei treni continuamente bombardati e bloccati dalla guerra. Senza voler erigere una sorta di"Come eravamo"(anche perché nessuno dei/delle scriventi in questo spazio online realmente"c'era", attingiamo invece ai ricordi di generazioni passate)rimane la capacità che questo specifico cinema ha di far ricordare quanto magari appunto s'era appreso da racconti dei propri cari o dai libri di storia, magari di storia del teatro e del cinema-qui, come già evidenziato(spero)sopra cinema e teatro convergono in una produzione di senso totale, quasi oltre l'"onologia del cinema anche di derivazione teatrale", in una sintesi totale. Da ricoindierare, direi, senza voler comparare qui Sordi con Fellini o altri: Sordi regista e autore(qui con Zapponi, soprattutto, ma ciò non lo rende di per sè"felliniano")è altra cosa, è creatore autonomo rispetto ad altri. Musiche e sketches sempre adeugati. El Gato
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giovedì 22 dicembre 2016
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miglior film di sordi regista
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Il miglior film del Sordi, regista, senz'altro il più completo, nel suo totale"playing the play"(spettacolo di varietà,a nzi di "rivista", vista l'epoca nella"cornice"che è anche"commento",che è il film)che mette in scena le scenette anche ad usum publicorum, ossia dei diversi pubblici cui vengono propinate i balli, le musiche. Tutto un"repertorio"gozzanianamente definibile"piccole cose di cattivo gusto", molto attraente-respingente allo stesso tempo, con il "doppio senso"non solo dietro l'angolo ma esibito in modo indelebile e su ciò i grandi Sordi e Vitti giocano con grande maestria, con lo "scarto"della vita privata, segnata da intimità in epoca bellica(siamo durante la Seconda Guerra Mondiale fino all'8 settembre e anche alla Liberazione), tra treni terribili, bombe e sparatorie quasi in teatro(quei teatrini anche un po'squallidi-.
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Il miglior film del Sordi, regista, senz'altro il più completo, nel suo totale"playing the play"(spettacolo di varietà,a nzi di "rivista", vista l'epoca nella"cornice"che è anche"commento",che è il film)che mette in scena le scenette anche ad usum publicorum, ossia dei diversi pubblici cui vengono propinate i balli, le musiche. Tutto un"repertorio"gozzanianamente definibile"piccole cose di cattivo gusto", molto attraente-respingente allo stesso tempo, con il "doppio senso"non solo dietro l'angolo ma esibito in modo indelebile e su ciò i grandi Sordi e Vitti giocano con grande maestria, con lo "scarto"della vita privata, segnata da intimità in epoca bellica(siamo durante la Seconda Guerra Mondiale fino all'8 settembre e anche alla Liberazione), tra treni terribili, bombe e sparatorie quasi in teatro(quei teatrini anche un po'squallidi-.affascinanti della provincia italiana), sequenze quasi da "brivido"(Il nazista morto che minaccia la stanza che fa da"buen retiro"/rifugio e quant'altro(alcova?)ai due artisti. Le presenze fortissime di Wanda Osiris e di Carlo(Charles)Dapporto sono tutt'altro ectoplasmi-fantasmi, sono invece presenze evocate, in quanto amatissime da Sordi e dalla Vitti(più giovane di Sordi, ma comunque partecipe, ancora, di un certo mondo)e protagoniste di un mondo, quello dello spettacolo, che ha comunque avuto un peso essenziale anche nella vita civile, italiana e non solo, ovviamente. E'anche un film storico, assolutamente antidocumentaristico, per vocazione, che mostra quanto è da dimenticare(fuga di re e regina, ma qui Sordi, a parere di chi scrive, volendo essere"oggettivo"è fin troppo tenero, non abbastanza incisivo, pur se le sequenze relative all'epoca(1973)devono avere disturbato non poco chi era ancora monarchico-"covelliano"(PDIUM)...Assurdo, direi, comparare questo film con le opere di Fellini: Sordi ha partecipato da interprete a vari(due, se non vado errato, "lo sceicco bianco"e"Vitelloni")di Fellini ma poi ha fatto"vita propria", intendendo per vita soprattutto la creazione artistica e poi rappresenta comunque altro rispetto a Fellini, che il"playing the play"lo leggeva in chiave tragico-grottesca ne"la dolce vita"e con tonalità leggera in"Roma". Altra cosa, semplicemente. El Gato
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venerdì 11 agosto 2017
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il migliore sordi autore-regista?
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Difficile dire quale sia il miglior Sordi regista-autore. Non avendo visto bene "Fumo di Londra", visto in TV vari anni fa, è meglio che mi astenga da classifiche, anche se credo che qui ci siamo, con questo"polvere di stelle"(1973)che ricostruisce in chiave"felliniana"(chiara la traccia di"lo sceicco bianco", direi)la storia del varietà, che Sordi aveva frequentato, attraverso la storia di una scalcagnata compagnia italiana nell'epoca bellica(secondo conflitto mondiale)e dell'8 settembre, con tutto quanto la compagnia"di poveracci/e"deve passare. Tutto in chiave comico-grottesca(Fellini, ma anche Sordi, attenzione, per quella bonomia che in Albertone c'è sempre e comunque, in Felljni si trova e ritrova più a fatica, invero.
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Difficile dire quale sia il miglior Sordi regista-autore. Non avendo visto bene "Fumo di Londra", visto in TV vari anni fa, è meglio che mi astenga da classifiche, anche se credo che qui ci siamo, con questo"polvere di stelle"(1973)che ricostruisce in chiave"felliniana"(chiara la traccia di"lo sceicco bianco", direi)la storia del varietà, che Sordi aveva frequentato, attraverso la storia di una scalcagnata compagnia italiana nell'epoca bellica(secondo conflitto mondiale)e dell'8 settembre, con tutto quanto la compagnia"di poveracci/e"deve passare. Tutto in chiave comico-grottesca(Fellini, ma anche Sordi, attenzione, per quella bonomia che in Albertone c'è sempre e comunque, in Felljni si trova e ritrova più a fatica, invero...), con soluzioni diremmo quasi sempre molto convincenti, emblematiche di un cinema italiano al tempo stesso popolare e di qualità, caratteristiche che dagli anni Ottanta in poi perde progressivamente, diventando o cinema di nicchia o cinema"casareccio"nell'accezione peggiore del lemma. Da vedere e rivedere, studiando, ove possibile, anche le singole sequenze, dove tutto si rapporta a qualcosa di preciso, a referenti. Qualcuno troverà indulgenti le rappresentazione del nazismo e del fascismo, ma la chiave di Sordi è quella della compagnia"allo sbando"che cerca di raccattare qualche soldo in un'epcoa terribilmente difficcile, non quella dello storico professionista. che peraltro non avrebbe potuto arrogarsi né pretendere, comunque, di assumere. Da riconsiderare anche proprio in chiave storica, id est di storia del cinema. Straordinari Sordi come interprete, la Vitti, quale sua moglie nel film, Carlo Dapporto e tanti altri/tante altre interpreti. El Gato
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