Nato in Gran Bretagna, a due anni si trasferisce con la madre negli Usa, trascorre l'adolescenza in Alabama, ottiene la cittadinanza americana nel 1950. Dopo aver studiato filosofia a Yale e aver frequentato i corsi di una scuola di arte drammatica, lavora alla Universal (prima all'ufficio postale, poi come guida per i giri turistici). Produttore associato assieme a Spielberg, si dedica alla realizzazione dei 'prossimamente'. Passa quindi alla televisione, come regista di serial, tra cui 'The Streets of San Francisco' e di Tv-movie, fra cui The Law (La legge, 1974) che gli procura vari premi. Nel 1976 dirige il suo primo lungometraggio The Bingo Long Travelling All-Stars and Motor Kings (La lotteria ambulante degli All-Stars e dei Motor Kings), ma la celebrità (improvvisa e forse inaspettata) arriva l'anno dopo con Saturday Night Fever (La febbre del sabato sera, 1977). Al successo internazionale del film contribuiscono la presenza del coreografico John Travolta, della colonna sonora (da hit parade) dei Bee Gees e la regia attenta ai ritmi del racconto, tesa a mitizzare il personaggio in un contesto preciso (quello del dancing). B. esplora con attenzione la Little Italy degli anni '70, mettendone in evidenza il difficile connubio tra conservatorismo e permissivismo. Il film ha sicuramente mietuto più di quanto ci si potesse aspettare, e la regia di B., essenziale e funzionale a un pubblico soprattutto giovanile, non rivela caratteristiche di originalità se non una vivace spettacolarità nelle scene di danza. Spettacolarità che sembra guidare anche le seguenti regie di B., che passa da un genere all'altro senza troppi problemi. Nel 1979 riprende un tema del passato in Dracula e ne offre una versione particolare, smagliante nei colori e nelle idee scenografiche. Abbastanza rispettoso della tradizione per quanto riguarda il plot, il film si presenta piacevolmente innovatore in tanti particolari, anche di ambientazione, oltre a essere sorretto dalla recitazione di Frank Langella, Laurence Olivier e Donald Pleasance. Nel 1981 affronta il dramma e il cinema a tesi con Whose Life Is It Anyway? (Di chi è la mia vita?) sul problema dell'eutanasia. Al centro della vicenda è uno scultore paralizzato, interpretato da Richard Dreyfuss (con al fianco John Cassavetes). Il film riscuote consensi di critica al Festival di Berlino del 1982, ma B. ritorna al successo con i film seguenti, più legati a tematiche alla moda: Blue Thunder (Tuono blu, 1983) e War Games (War Games - Giochi di guerra, 1983). Protagonista del primo è un superelicottero che può causare la distruzione di una città come Los Angeles e per il cui possesso si battono un ghignante Malcolm McDowell e l'eroe 'buono' Roy Scheider. Nel secondo un ragazzino, giocando col computer, rischia di far scoppiare il terzo conflitto mondiale. I due film sono una conferma dell'alta professionalità di B., e della sua capacità di coinvolgere lo spettatore grazie a un sostenuto ritmo del racconto e un'abile commistione di generi; il tutto con il necessario pizzico di ironia. Ormai collaudato come regista tecnicamente scaltrito e narratore incline ai toni fiabeschi, B. passa da un film all'altro con la indifferente sicurezza di chi è certo di non fallire una mossa. Se con Amenican Flyers (Il vincitore, 1985) si avventura nella descrizione - incalzante - di una corsa ciclistica in montagna, con Short Circuit (Corto circuito, 1986) difende la 'umanità' di un robot contro coloro che l'hanno fabbricato. Il successivo Stakeout (Sorveglianza... speciale, 1987) rappresenta una riuscita fusione di commedia - farsa, al limite - e thriller: due poliziotti interpretati da Richard Dreyfuss e Emilio Estevez debbono pedinare la donna di un boss e si inguaiano. Sarà un successo, che indurrà B., finora restio ai 'sequels', a girare, nel 1993, Another Stakeout (Occhio al testimone), storia che alcuni giudicano ancora più accattivante dell'altra. Il thriller gli riesce in seguito più o meno bene: bene in Bird on a Wire (Due nel mirino, 1990), mediocremente in The Hard Way (Insieme per forza, 1991), malamente in The Assassin (Nome in codice: Nina, 1993), che è un volgare rifacimento dell'iperrealista e 'favoloso' Nikita (1989) di Luc Besson. Nel 1994 allestisce un grande film d'azione che si avvale di una storia poliziesca e (ovviamente) inverosimile affidandola a gruppi spericolati di paracadutisti acrobati:Drop Zone (Omicidio nel vuoto), uno dei suoi film più spettacolari. L'anno dopo mescola commedia e thriller, in una storia paradossale, girata in tempo reale e interpretata da Johnny Depp: Nick of Time (Minuti contati).
Da F. Di Giammatteo, Nuovo dizionario universale del cinema. Gli autori, Editori Riuniti, 1996, Roma
Maurizio Del Vecchio