eugen
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venerdì 13 ottobre 2023
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tipicamente teatrale, come provenienza
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Di derivazione tipicamente teatrlae, "A Countess from Hong Kong"(Charles-Charllie Chaplin, autore e anche interprete in un piccolo ruolo, autore delle musiche, come sempre, ca va de soi..., 1967). Certo non e'"Modern Times", non e'un capolavoro, ma la prima parte, quella sulla nave quando la contessa si nasconde in quanto clandestina e senza documenti, fatta di puro gioco , di pura commedia"di equiovci e inganni", con le porte che si aprono minacciosamente, con le"finte"etc.dimosstrano la provenienza decisamente teatrlae dell'arte chaplinaina, peraltro attestata dalla sua eccelsa autobiografia. Altra noteazione: a parte la bravura dei protagonisti, da notare che Marllon Brando"merlo in branda"diceva il mio prof, di greco, ops.
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Di derivazione tipicamente teatrlae, "A Countess from Hong Kong"(Charles-Charllie Chaplin, autore e anche interprete in un piccolo ruolo, autore delle musiche, come sempre, ca va de soi..., 1967). Certo non e'"Modern Times", non e'un capolavoro, ma la prima parte, quella sulla nave quando la contessa si nasconde in quanto clandestina e senza documenti, fatta di puro gioco , di pura commedia"di equiovci e inganni", con le porte che si aprono minacciosamente, con le"finte"etc.dimosstrano la provenienza decisamente teatrlae dell'arte chaplinaina, peraltro attestata dalla sua eccelsa autobiografia. Altra noteazione: a parte la bravura dei protagonisti, da notare che Marllon Brando"merlo in branda"diceva il mio prof, di greco, ops...) e'quasi per tutto il film"imbronciato"e "nero" e sembra che, durante le prove si presentasse semppre in ritardo, a differenza dlela Loren, sempre piuntualissima e molto precisa. Sidney Chaplin fa ilmaggordomo imnbrnaato che si innamora dlela contessa... Eugen
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elgatoloco
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lunedì 12 novembre 2018
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opera minore, ma...
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"A countess from Hong Kong"(Charles Chaplin, 1967), di cui questo è l'ultimo film, sarà certamente un'opera minore(chi scrive comparandolo a"THe Great Dictator", a "Monsieur Verdoux"e a"Limelight"ritiene sia effettivamente così), ma , se pure è così o può essere così, certamente il gioco della nobile russa"clandestina"rifugiata e profuga-clandestina su una nave che imbarca tra gli altri un ambasciatore USA, a parte le implicazioni attuali(quasi inevitabili, trattandosi di simili problematiche)con conseguente replusione e poi amore(Theodor Reik, significativo psicoanalista, avrebbe trovato conferma a molte sue tesi sull'amore, se avesse visto il film, cosa che non sappiamo), è un gioco , se non proprio sublime certo efficace tra porte chiuse-aperte, inseguimento-fuga(ma non in modo caotico-pieno di sovrapposizioni), scambi di luoghi e personaggi, insomma a livello di commedia dell'arte raffinata, però.
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"A countess from Hong Kong"(Charles Chaplin, 1967), di cui questo è l'ultimo film, sarà certamente un'opera minore(chi scrive comparandolo a"THe Great Dictator", a "Monsieur Verdoux"e a"Limelight"ritiene sia effettivamente così), ma , se pure è così o può essere così, certamente il gioco della nobile russa"clandestina"rifugiata e profuga-clandestina su una nave che imbarca tra gli altri un ambasciatore USA, a parte le implicazioni attuali(quasi inevitabili, trattandosi di simili problematiche)con conseguente replusione e poi amore(Theodor Reik, significativo psicoanalista, avrebbe trovato conferma a molte sue tesi sull'amore, se avesse visto il film, cosa che non sappiamo), è un gioco , se non proprio sublime certo efficace tra porte chiuse-aperte, inseguimento-fuga(ma non in modo caotico-pieno di sovrapposizioni), scambi di luoghi e personaggi, insomma a livello di commedia dell'arte raffinata, però. Poi, molte problematiche(l'"onore" del diplomatico minacciato, ma che cos'è l'onore se così inteso, cioè come tutela del(presunto) sé, mera ipocrisia che si svela come tale etc.), il divorzio ancora una volta in questa chiave, la fatuità dei discorsi che nella hall si fanno ballando etc., Poco se paragonato, forse, alle grandi pretese dei critici dell'epoca e anche a quanto forse Chaplin avrebbe ancora poruto esprimere, ma moltissimo, in ogni caso, rispettto a quanto la produzione filmica in ogni tempo sappia realmente esprimere, ossia decisamente poco, a livello di significante e di significato. Film di cui,come sempre, CHaplin è autore pieno(soggetto,sceneggiatura, regia, ma anche musiche, pur se al netto di tutto, sulla reale paternità delle musiche si erano aprte controversie difficili da definire nella loro veridicità), presente anche(mero cameo)come anziano cameriere in una breve sequenza, ma , oltre ai protagonisti Marlon Brando(grande)e Sofia Loren(più brava che in altre occasionI), ci sono ancheil fratello Sydney Chaplin e le figlie Victoria e Geraldine. Poi Tippi Hedren(in un ruolo"antipatico"), nonché Patrick Cargill, che, a parere di chi scrive, era un comico(in parte malgré lui)strepitoso. Film come questi, comunque, non si vedranno se non in occasioni rarissime, dunque l'occasione non può essere trascurata. El Gato
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renato c.
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giovedì 26 luglio 2012
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l'ultimo chaplin
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Debbo dire che all'uscita del film nel 1967 ho provato, come tanti altri, una grande delusione! Tutti si aspettavano da un film di uno dei più grandi maestri del cinema (Charles Chaplin, tra l'altro autore anche della colonna sonora), la più grande attrice del cinema italiano (Sophia Loren), ed uno dei più grandi attori del cine americano (Marlon Brando), ne uscisse chissà quale capolavoro! Ne è uscito invece una commedia tra il comico ed il romantico pari a tanti altri films del genere! Avevo, a quel tempo, detto che per un film del genere sarebbero stati molto più adatti Dean Martin e Shirley Maclaine che non due attori seri come Marlon Brando e Sophia Loren, ma debbo dire che rivedendolo di questi tempi mi sono ricreduto! Il buon vecchio Charlot, facendo il suo unico film in cui non era protagonista, suo unico film a colori ecc.
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Debbo dire che all'uscita del film nel 1967 ho provato, come tanti altri, una grande delusione! Tutti si aspettavano da un film di uno dei più grandi maestri del cinema (Charles Chaplin, tra l'altro autore anche della colonna sonora), la più grande attrice del cinema italiano (Sophia Loren), ed uno dei più grandi attori del cine americano (Marlon Brando), ne uscisse chissà quale capolavoro! Ne è uscito invece una commedia tra il comico ed il romantico pari a tanti altri films del genere! Avevo, a quel tempo, detto che per un film del genere sarebbero stati molto più adatti Dean Martin e Shirley Maclaine che non due attori seri come Marlon Brando e Sophia Loren, ma debbo dire che rivedendolo di questi tempi mi sono ricreduto! Il buon vecchio Charlot, facendo il suo unico film in cui non era protagonista, suo unico film a colori ecc., ha voluto salutarci con una storia di buoni sentimenti con due ottimi attori e facendo il cameo o la macchietta alla Hitchcock nei panni del vecchio steward ed una stupenda colonna sonora, forse anche troppo bella per il tipo di film! Ottime anche le idee di camei come quelli di Margaret Rutherford e Geraldine Chaplin. Il film è principalmente un film comico con un finale romantico e poi non è che abbia difetti, solo che con i personaggi che c'erano in mezzo aveva creato troppe aspettative! Prendiamolo com'è ed è un buon film! Chaplin, dopo questo film si è dedicato a comporre colonne sonore per i suoi vecchi films muti, ed ha fatto un'ottima cosa! Addio Charlot! Grazie per tutti i caplolavori che ci hai donato e resterai sempre nei nostri cuori!
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el gato
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giovedì 7 giugno 2012
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commedia dell'arte romantica
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Sarà un'opera minore, d'accordo, rispetto a "Modern Times"e ad altri film, ma, come"Luci della ribalta", ci ridaà un Chaplin straordinariamente attento ai sentimenti e al "mondo della vita", capace di conciliare romanticismo, mai banale e/o esibito e gioco di entrate e uscite(inganni ed equivoci)magistralmente rileggendo la"commedia dell'arte". Arte filmica allo stato puro, altro che storie. Stratograficamente oltre ogni commediola d'oggi, salvo pochissime eccezioni. El Gato
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bob de niro
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giovedì 14 febbraio 2008
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per favore vergognati
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Per favore vergognati di quello che hai detto.Vabbe che una persona che offende la recitazione di Marlon Brando e la regia di Charlie Chaplin non merita neanche risposta ma poi cosa sono questi soprannomi mr inseminator?Se ti credi simpatico fidati che non lo sei hai solo un ignoranza abissale e una testa compleatamente vuota.al cinema ci sono tanti film per te come scusa ma ti chiamo amore e roba varia corri a vederlo non vorrai mica rimanere fuori dalla sala.Vergogna offendere la memoria di Chpalin e Brando.
Non parliamo di un grande film siamo d'accordo ma neanche di un 'opera da quattro soldi,come tu l 'hai descritta.Corri a vedere Federico Moccia.ciao
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queztal
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giovedì 11 gennaio 2007
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pena e pietà per il vecchio satiro
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Guardare La contessa di Hong Kong nel 2007, a 40 anni di distanza, diventa un viaggio antropologico. Si resiste fino alla fine di un film che si sarebbe abbandonato dopo i primi cinque minuti soltanto perchè ci si chiede: possibile? Possibile che da tale triade di star sia stato partorita questa imbarazzante commediola da filodrammatica parrocchiale? Possibile che Marlon non si sia reso conto della porcata che stava facendo e non abbia abbandonato il set? Non riesco a pensare ad una coppia peggio assortita di Brando-Loren, totalmente fuori personaggio lui che con quelle due spalle e il microcefalo diventa verosimile solo nei panni di un energumeno come in un tram che si chiama desiderio, pietosa nel ruolo di Charlot al femminile lei che francamente oltre alla pizzaiola di Posillipo difficilmente può rendersi credibile.
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Guardare La contessa di Hong Kong nel 2007, a 40 anni di distanza, diventa un viaggio antropologico. Si resiste fino alla fine di un film che si sarebbe abbandonato dopo i primi cinque minuti soltanto perchè ci si chiede: possibile? Possibile che da tale triade di star sia stato partorita questa imbarazzante commediola da filodrammatica parrocchiale? Possibile che Marlon non si sia reso conto della porcata che stava facendo e non abbia abbandonato il set? Non riesco a pensare ad una coppia peggio assortita di Brando-Loren, totalmente fuori personaggio lui che con quelle due spalle e il microcefalo diventa verosimile solo nei panni di un energumeno come in un tram che si chiama desiderio, pietosa nel ruolo di Charlot al femminile lei che francamente oltre alla pizzaiola di Posillipo difficilmente può rendersi credibile. Ma che dire del vecchio maestro? E' soltanto demenza senile o l' ininterrotta pratica sessuale di Mister Inseminator gli ha talmente deviato il sangue dal cervello da consegnarlo al proprio incontrollato delirio? Questo film fa ridere solo se si riesce a rallentare i propri neuroni fino al ritmo di un ottuagenario con una prostata gonfia come un melone. Completamente assente il pathos della storia d' amore, non decollano mai neppure i tempi comici ed è solo uno sbattere insensato di porte e un susseguirsi di dialoghi insulsi che pagano lo scotto di una sceneggiatura approssimativa e raffazzonata. D' altro canto per reggere un film quasi interamente girato in due stanze di una cabina di transatlantico bisogna essere Hitchcock. E così il nostro viaggio antropologico deve resistere anche alla claustrofobia. Per chiudere notare il record: 4 figli del regista fanno gli attori, 3 in una scena assolutamente gratuita girata apposta per accontentare le bambine; la scena del mare è un fondale con film proiettato; e vi par verosimile che un camionista di Honolulu che incontra la Loren seminuda che fa autostop la fa salire sul cassone del camion? Velo pietoso, prendiamolo come un documentario sulla irrimediabile decadenza psicofisica che attende tutti noi. Come auspicava Bogart: vivi in fretta, muori giovane e lascia un bel cadavere!
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pinny
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giovedì 9 novembre 2006
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w "la contessa di hong kong"
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non è il peggior film di Chaplin!!! cosa chiediamo ad un film? un po' di relax...in questa vita turbinosa....trovato!! questo film, non impegnativo, ci fa trascorrere qualche minuto di buon umore e poi...abbiamo bisogno di credere ancora nelle favole e nelle...cenerentole...altrimenti non avrebbero fatto pretty woman!!
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giusy
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giovedì 17 novembre 2005
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w "la contessa di hong kong"
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perchè se un film non è drammatico o impegnato non può piacere? A volte 2 h di allegria regalate al pubblico valgono più di un oscar.....La contessa di Hong Kong è un campione di semplicità e di simpatia....Abbiamo così tanto bisogno di favole..oggi più che mai..ma questi film non si fanno più..
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(di pinny)
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