gianleo67
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giovedì 19 marzo 2015
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il contagio...delle idee
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In un affollato ospedale oberato dai debiti e dalla scarsità di mezzi e personale, una equipe di medici e infermieri si trova a contrastare una misteriosa infezione di origine sconosciuta che sembra trasmettersi per via aerea e che produce un irreversibile processo di necrosi e liquefazione degli organi interni. In un'atmosfera sempre più allucinata e di reciproca diffidenza, mentre tutti i componenti dello staff sono colpiti dallo strano morbo, il giovane Dr. Akiba ne sembra stranamente immune. Scoprirà solo alla fine la terribile verità che lo riguarda.
Ad uno sguardo superficiale e prevenuto, questa ennesima versione dello slasher nipponico di ambientazione ospedaliera, sembra ricalcare il copione più retrivo di un ghost horror che vanta nel sol levante una lunga e consolidata tradizione di spauracchi a base di trame strampalate e decomposizioni organiche assortite, secondo un rigido protocollo di studiata (?) contaminazione tra l'ingenuo armamentario di un irriducibile razionalismo scientifico ed i soprassalti di un immaginario fantastico dove gli incubi del malvagio ultraterreno si divertono a fare capolino nel mondo dei vivi ed a sconvolgerne la sanità mentale.
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In un affollato ospedale oberato dai debiti e dalla scarsità di mezzi e personale, una equipe di medici e infermieri si trova a contrastare una misteriosa infezione di origine sconosciuta che sembra trasmettersi per via aerea e che produce un irreversibile processo di necrosi e liquefazione degli organi interni. In un'atmosfera sempre più allucinata e di reciproca diffidenza, mentre tutti i componenti dello staff sono colpiti dallo strano morbo, il giovane Dr. Akiba ne sembra stranamente immune. Scoprirà solo alla fine la terribile verità che lo riguarda.
Ad uno sguardo superficiale e prevenuto, questa ennesima versione dello slasher nipponico di ambientazione ospedaliera, sembra ricalcare il copione più retrivo di un ghost horror che vanta nel sol levante una lunga e consolidata tradizione di spauracchi a base di trame strampalate e decomposizioni organiche assortite, secondo un rigido protocollo di studiata (?) contaminazione tra l'ingenuo armamentario di un irriducibile razionalismo scientifico ed i soprassalti di un immaginario fantastico dove gli incubi del malvagio ultraterreno si divertono a fare capolino nel mondo dei vivi ed a sconvolgerne la sanità mentale. Se è vero che in questo B-movie del giovane Masayuki Ochiai c'è tutto questo, è anche vero che il consueto minimalismo (pauperismo) della messa in scena e le atmosfere sopsese di una latente dimensione allegorica concorrono a riscattarlo dalle prevedibili accuse di faciloneria, convertendo la materia trattata (survival horror da pronto soccorso) nello spunto per una riflessione sarcastica e irriverente sui limiti della percezione umana ("Di tutto quello che diciamo di vedere...molto è frutto dei nostri processi mentali") e su quelli di una deontologia professionale messa a dura prova dalla grettezza dell'ambizione e dalla spada di Damocle dell'imperizia. La contaminazione biologica diventa quindi il paradigma tangibile di una contaminazione psichica che agisce subdolamente dietro le quinte (dietrò i separeè,attraverso gli specchi), laddove il contagio delle ideee (questa l'ho già sentita da qualche parte!) diventa il meccanismo attraverso cui si trasmette la paura e con essa l'irreversibile processo di compromissione dell'identità individuale. Angoscioso e provocatorio come poteva esserlo Lars Von Trier ai tempi di 'The Kingdom - Il regno' (1994), il film di Ochiai ci dice non solo quanto sia labile il confine tra 'sanitas et insania mentis' ma soprattutto trasferisce l'anarchismo radicale dell'umano agire nel presidio per antonomasia, nell'ultimo baluardo di salvazione e di riscatto dalla miserie e dalle sofferenze della vita. Piccolo saggio sulla inattendibilità dell'esperienza sensibile, è fortemente sconsigliato a chi ritiene di ritiene di doversi fidare ciecamente di un camice bianco.
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fluturnenia
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mercoledì 3 giugno 2009
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senza parole....
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f l s
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lunedì 24 novembre 2008
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bestiale
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una cosa per tutte...il tipo che poi contagia l ospedale non viene fatto vedere ne quando è mezzo morto ne quando è liquefatto,realmente inspiegabili perchè ste cose vengano prodotte,indecente
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(di melodyofsel)
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nick carter
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martedì 24 aprile 2007
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la fine dell'ospedale
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In un'ospedale al limite della funzionalità sta per chiudere.Ma prima di ciò dovranno passare un paio di settimane.Il personale dell'ospedale è stufo delle condizioni in cui lavorano,e non vede l'ora che arrivi tale data.Però nel frattempo con l'arrivo di un paziente,una specie di blob,inizia a mietere terrore tra pazienti e infermieri.Se si segue la storia,è qualcosa di assurdo,ma in quell'assurdo riesce a trasmetterti una tale ansia.Ve lo consiglio.Non mette paura ma ribrezzo si.
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kelo
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martedì 31 ottobre 2006
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infection
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HO GUARDATO IERI SERA IL FILM INSIEME AL MIO RAGAZZO , QUINDI ANCHE SE ERAVAMO IN 2 NON ABBIAMO CAPITO IL FILM ...NEL SENSO... I PAZIENTI ERANO TUTTI I MORTI E IL MEDICO CHE ALLA FINE ERA RIMASTO L'UNICO ERA UN PAZZO ASSASSINO ? C' è QUALCUNO CHE è DISPONIBILE A SCRIVERMI IN TUTTO E PER TUTTO LA TRAMA?
ALLA FINE E' STATO MOLTO COINVOLGENTE...
GRAZIE IN ANTICIPO!
CHIARA
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fear effect
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giovedì 8 dicembre 2005
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perfetto
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Come anticipatovi nel titolo della mia recensione questo film è perfetto... PER DORMIRE!!!. Fin dal 1° minuto vi direte "MA QUANDO DIAVOLO FINISCE STO' SPERPETUO!!!". Vi augurerete una spassosa disgrazia durante tutto l'arco del film, che vi possa dare finalmente una scossa. Film da cestinare per gli amanti del horror, figuriamoci per i più ostici sul genere.
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ske
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sabato 17 settembre 2005
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che bel regalo!
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Finalmente un'idea originale. Bello, allucinante, psichedelico....strano, putrido e quant'altro per questo horror che si ritaglia con gran merito un piccolo spazio nei cult movie a basso budget.
Da vedere perchè ben recitato (considerando la provenienza) e perchè da libero sfogo all'immaginazione dello spettatore.
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salvio
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giovedì 4 agosto 2005
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ritmi soporiferi!!!!!!!
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Le idee nei film giapponesi sarebbero anche buone,ma i ritmi sono ESASPERATAMENTE BLANDI!!!!!!! A volte la paura viene non dal film,ma dal fatto di voltarsi all'improvviso e trovarsi di faccia un giapponese!!!!
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