paolp78
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domenica 14 gennaio 2024
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torbido e malinconico
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Il bravo regista britannico Michael Radford si cimenta qui in un’opera che ha ad oggetto una torbida vicenda realmente accaduta, messa in scena nella forma di un melodramma sentimentale dalle tinte forti, e dalle atmosfere decadenti, nichiliste e decisamente malinconiche.
La storia, benché ispirata a fatti reali, risulta più avvincente di un bel romanzo, anche grazie all’ottima sceneggiatura, sicché lo spettatore è portato a seguirla in modo appassionato fino in fondo.
Particolarmente apprezzabile il ritratto dell’alta società aristocratica inglese in Kenya, di cui Radford fa risaltare lo snobismo e la dissolutezza, dandone così un’immagine fortemente antipatica, quasi ripugnante per il grande pubblico.
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Il bravo regista britannico Michael Radford si cimenta qui in un’opera che ha ad oggetto una torbida vicenda realmente accaduta, messa in scena nella forma di un melodramma sentimentale dalle tinte forti, e dalle atmosfere decadenti, nichiliste e decisamente malinconiche.
La storia, benché ispirata a fatti reali, risulta più avvincente di un bel romanzo, anche grazie all’ottima sceneggiatura, sicché lo spettatore è portato a seguirla in modo appassionato fino in fondo.
Particolarmente apprezzabile il ritratto dell’alta società aristocratica inglese in Kenya, di cui Radford fa risaltare lo snobismo e la dissolutezza, dandone così un’immagine fortemente antipatica, quasi ripugnante per il grande pubblico. L’operazione non certo benevola verso tale classe sociale di privilegiati, si dimostra però molto efficace sul piano cinematografico, permettendo alla pellicola di Radford di acquisire una cifra stilistica molto precisa e ben delineata.
Un altro punto di forza del film risiede nella capacità di far emergere i forti sentimenti che caratterizzano i rapporti tra i personaggi, così che la narrazione si presenta molto intensa sul piano emozionale.
Particolarmente riuscita anche l’ambientazione nella colonia africana.
Nei tre ruoli principali troviamo Greta Scacchi, Joss Ackland e Charles Dance: tutti e tre gli interpreti sono adatti ad incarnare i rispettivi personaggi e ben figurano con delle interpretazioni di assoluto valore.
Il cast è davvero di prim’ordine, ed infatti nei ruoli secondari prevede una folta schiera di grandissimi attori come: Sarah Miles, Geraldine Chaplin, l’ormai anziano Trevor Howard, John Hurt e Ray McAnally, tutti davvero bravissimi e capaci di lasciare il segno. Si ricorda infine in un piccolo ruolo nelle prime scene della pellicola, un giovane ed ancora non famoso Hugh Grant.
Suggestiva la scelta della fotografia e delle luci.
Molto curati i dialoghi, dove i silenzi non hanno minor importanza delle parti parlate.
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dreamer
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mercoledì 12 ottobre 2011
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sublime greta
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Ho rivisto il film giorni fa in televisione. L'avevo visto in Inghilterra alla fine degli '80. Il film è un quadro piuttosto malinconico e severo della depravazione e caduta del colonialismo inglese. Tuttavia, mi scuso per l'inciso personale, la cosa che mi ha maggiormente colpito è che, a distanza di oltre 20 anni, ho trovato Greta Scacchi bellissima, sublime nella sua incarnazione del vizio e della lussuria.
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sir andrew
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martedì 13 maggio 2008
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come era
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Ottimo quadro ad olio, forse un pò manieristico, della vita "coloniale" in Africa negli anni anteguerra. Il giudizio del regista è negativo; sfata l'immaginario collettivo dei paradisi dei tempi che furono. Noia, vita piatta ed insulsa, apatia non scossa nemmeno dallo scoppio della guerra. Ottima la fotografia.
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