tozkino
|
martedì 9 luglio 2024
|
finalmente un vero western: epopea fondativa usa
|
|
|
|
Il genere western sia americano che italiano, drammatico o comico, storico o solo di avventura, ha sempre affollato la mia fantasia fin dagli anni delle elementari, da John Wayne a Sergio Leone, da Ombre Rosse eMezzogiorno di fuoco ail Buono, il Brutto e il Cattivo, dalle storie popolate dai lunghi coltelli e daipellerossa, da Toro seduto a Manitou, dagli Apache alla tribù dei Piedi Neri, passando per Lo chiamavano Trinità eMezzogiorno di fuoco, dai bravissimi Bud Spencer e Terence Hill, al geniale Quentin Tarantino e la lista si allungherebbe assai. Non potevo dunque mancare alla prima di Horizon: An American Saga.
[+]
Il genere western sia americano che italiano, drammatico o comico, storico o solo di avventura, ha sempre affollato la mia fantasia fin dagli anni delle elementari, da John Wayne a Sergio Leone, da Ombre Rosse eMezzogiorno di fuoco ail Buono, il Brutto e il Cattivo, dalle storie popolate dai lunghi coltelli e daipellerossa, da Toro seduto a Manitou, dagli Apache alla tribù dei Piedi Neri, passando per Lo chiamavano Trinità eMezzogiorno di fuoco, dai bravissimi Bud Spencer e Terence Hill, al geniale Quentin Tarantino e la lista si allungherebbe assai. Non potevo dunque mancare alla prima di Horizon: An American Saga. Particolarmente emozionante rivedere il talentuoso Kevin Kostner nei panni di un eroico e solitario cowboy della prima epoca, quella mitica della conquista dell’Ovest texano. Ma torniamo alla American Saga: il progetto prevede ben 4 parti, quattro pellicole di circa tre ore ciascuna, una goduria autentica per gli amanti del genere: le prime due usciranno a distanza di un mese, una è uscita il 4 luglio, l’altra sarà in sala il 15 agosto. Ogni pellicola avrà una durata di circa tre ore, cosa che potrebbe mettere a dura prova sia gli amanti del genere western che i fan del premio Oscar che è coinvolto in questi film da ogni punto di vista, dalla sceneggiatura all’interpretazione di uno dei ruoli principali. Dopo aver visto la prima parte certamente andrò a vederlo per intero: il film che ho visto è proprio l’western che mi aspettavo tutto azione, sentimenti, emozioni forti, passione e denuncia: una pagina storica che da un lato ha costituito gli Stati Uniti che tutti conosciamo, ma a che prezzo. Gli inglesi da pessimi conquistatori hanno operato un autentico genocidio quello di nativi americani. Il film da questo punto di vista non sembra esprimere giudizi sommari, al contrario elenca e presenta volutamente e con dovizia di particolari tutti gli elementi di una narrazione assolutamente storica e vera che restituisce al popolo dei pellerossa la loro dignità culturale e umana, lasciando agli spettatori di emettere un giudizio morale su fatti e personaggi storici. Andiamo dunque velocemente alla linea narrativa. Anzitutto il termine Horizon che designa uno degli ultimi appezzamenti di terreno colonizzabili in un West che è in parte ancora selvaggio, cioè abitato da coloro che i coloni e i soldati chiamano selvaggi, ma che di fatto sono i veri proprietari e che giustamente si ribellano, con ogni forma di resistenza anche violenta e crudele, al furto della loro terra. Siamo nel 1859, nel territorio chiamato Montana, due anni prima della Guerra Civile Americana. Da un lato vi sono le carovane dei coloni che vogliono insediarsi in territori che non gli appartengono, dall’altra gli Apache che vogliono difenderla a tutti i costi: è la loro terra e non possono lasciarla ai visi pallidi dagli occhi chiari (i bianchi). Gli indiani attaccano di notte, approfittando del fatto che i nuovi arrivati si sentano talmente al sicuro da festeggiare, e attaccano mietendo più vittime di quante se ne possano contare. Una famiglia si ritrova a barricarsi in casa e grazie ad una botola, una madre e una figlia si salvano e, insieme ai pochi altri sopravvissuti, vengono soccorse da una guarnigione dell’esercito degli Stati Uniti.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a tozkino »
[ - ] lascia un commento a tozkino »
|
|
d'accordo? |
|
imperior max
|
lunedì 8 luglio 2024
|
terre inesplorate e contese tra rivendicazioni, conti in sospeso e vendette.
|
|
|
|
Preso dalla curiosità e dal fatto che non vedo un western da parecchio, parecchio tempo, ho voluto dare una chance a Kevin Costner con HORIZON- AN AMERICAN SAGA CAPIT0LO 1, scritto, diretto e prodotto da lui.
La storia, ambientata nel vecchio West a metà dell’800, è divisa in quattro situazioni e luoghi diversi fino ad Horizon, questa landa sconfinata nel lontano ovest non ancora assediata da nessuno e che diverrà l’obiettivo di varie fazioni tra americani caucasici, neri, asiatici ed indiani.
Nella Valle di San Pedro ci sarà una contesa tra i coloni bianchi e gli indiani Apache per l’appropriazione di tale terra dove vedranno mattanze sanguinose e sparatorie violente scatenate proprio dai secondi che vedono i bianchi come invasori.
[+]
Preso dalla curiosità e dal fatto che non vedo un western da parecchio, parecchio tempo, ho voluto dare una chance a Kevin Costner con HORIZON- AN AMERICAN SAGA CAPIT0LO 1, scritto, diretto e prodotto da lui.
La storia, ambientata nel vecchio West a metà dell’800, è divisa in quattro situazioni e luoghi diversi fino ad Horizon, questa landa sconfinata nel lontano ovest non ancora assediata da nessuno e che diverrà l’obiettivo di varie fazioni tra americani caucasici, neri, asiatici ed indiani.
Nella Valle di San Pedro ci sarà una contesa tra i coloni bianchi e gli indiani Apache per l’appropriazione di tale terra dove vedranno mattanze sanguinose e sparatorie violente scatenate proprio dai secondi che vedono i bianchi come invasori. Dopo di che tali fazioni si divideranno tra quelli che vogliono una via diplomatica e pacifica e quelli che vogliono guerreggiare per scacciare e vendicarsi.
Tra il Montana e il Wyoming vediamo una donna ricercata da un paio di pistoleri e che vive con suo figlio, il marito imprenditore e una prostituta molto avvenente. Durante l’evolversi della vicenda verrà coinvolto il commerciante di cavalli Kevin Costner tra sparatorie, intrecci amorosi e tragici.
Nel Sentiero di Santa Fe troviamo una carovana guidata da Matthew Van Weyden intenta a raggiungere Horizon. Qui si narreranno le quotidianità di una coppia di giovani intellettuali, il comandante della carovana intento a gestire l’ordine e a far compiere a tutti il loro dovere e gli indiani Pawnee che li osservano da lontano. Il tutto facendo presagire un prossimo assalto alla carovana.
Si può dire che è la classica ed ampia storia allargata nel vecchio West come se ne vedevano negli anni ’80-90. E si vede molto da come ha voluto gestire le cose il buon Kevin Costner con le musiche, i dialoghi, i campi larghi, i paesaggi, i personaggi, le scene d’azione e le sparatorie. Ci sono scene anche divertenti e situazioni che strappano genuinamente un sorriso. Oltre a questi non mancano qualche nudo, sesso e sequenza violenta, ma tutte messe in scena in maniera classica e pulita. In almeno cinque punti c’è una bella costruzione della tensione per dare risalto a delle scene pressoché memorabili. Gli attori sono bravi, Kevin Costner a quasi settant’anni se la cava bene e a quanto pare si nota che ci abbia messo impegno nel progetto. Alcuni personaggi sembrerebbero un po’ stereotipati all’inizio, dagli indiani cattivi alle donne di facili costumi e i cowboy cattivi, ma seguendo la trama sveleranno alcune loro sfumature interessanti.
Ahimè, qui arriviamo ai punti dolenti. Le tre ore di durata purtroppo si sentono, un po’ per le sottotrame che passano da una parte all’altra con un montaggio alternato che, almeno nella parte centrale, si fa’ un po’ fatica a seguirle. E un po’ per i tempi di narrazione forse dilatati e compassati dove forse forse avrebbe giovato una divisione ad episodi, non per forza come una serie tv, ma ci siamo quasi vicini. In più alcune parti risultano essere un po’ prolisse in rapporto a quanto si veda su schermo.
Comunque la natura seriale del film è palese e speriamo in un secondo capitolo meno di contesto, dato un finale che è una piccola bombetta.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a imperior max »
[ - ] lascia un commento a imperior max »
|
|
d'accordo? |
|
carlo
|
domenica 7 luglio 2024
|
molto lontani da balla coi lupi
|
|
|
|
Visto al cinema tutta la prima parte: imbarazzante. Strapieno di luoghi comuni e di retorica, storie banali e già viste decine di volte in altri western. Non bastano gli scenari americani dello Utah, Wyoming cc. per noibilitare una serie. Un po' di tensione durante l'assalto degli indiani al villaggio, all'inizio, che presto genera noia per la lunghezza della sequenza e il bisogno di rendere misteriosi questi" indiani brutali". Vedove inconsolabili e figlie disperate.... che in realtà si consolano abbastanza velocemente coi soldati nordisti..... assolutamente buoni e pieni di attenzioni nei loro confronti....
Polpettone, volevo andar via dopo una 50ina di minuti.
[+]
Visto al cinema tutta la prima parte: imbarazzante. Strapieno di luoghi comuni e di retorica, storie banali e già viste decine di volte in altri western. Non bastano gli scenari americani dello Utah, Wyoming cc. per noibilitare una serie. Un po' di tensione durante l'assalto degli indiani al villaggio, all'inizio, che presto genera noia per la lunghezza della sequenza e il bisogno di rendere misteriosi questi" indiani brutali". Vedove inconsolabili e figlie disperate.... che in realtà si consolano abbastanza velocemente coi soldati nordisti..... assolutamente buoni e pieni di attenzioni nei loro confronti....
Polpettone, volevo andar via dopo una 50ina di minuti. Consglio di vederlo in tv, magari registrato per evitare ore di pubblicità. Costner doppiato malissimo. Forse utile come documentario su come hanno vissuti i coloni americani, oltre alle famiglie rappresentati da una bella razza di psicopatici assassini.
Dimenticavo: c'è pure la famiglia malvagia e criminale, potente, come ai bei tempi del Padrino...con la quale, evidentemente, Costner se la dovrà vedere.
Mah......
[-]
|
|
[+] lascia un commento a carlo »
[ - ] lascia un commento a carlo »
|
|
d'accordo? |
|
|