giorgio santonocito
|
giovedì 11 gennaio 2024
|
musica assurda !
|
|
|
|
Il film si sviluppa bene ma la musica sempre in crescendo e molto fastidiosa rende la visione e l'ascolto dei dialoghi impossibili!! Una stella è il massimo.
|
|
[+] lascia un commento a giorgio santonocito »
[ - ] lascia un commento a giorgio santonocito »
|
|
d'accordo? |
|
jezacit
|
martedì 26 dicembre 2023
|
un rebus
|
|
|
|
ci vuole il libretto come a teatro.....
troppi fatti poco chiari
[+] un''occasione...
(di paolorol)
[ - ] un''occasione...
|
|
[+] lascia un commento a jezacit »
[ - ] lascia un commento a jezacit »
|
|
d'accordo? |
|
eleonora panzeri
|
mercoledì 13 dicembre 2023
|
talvolta è meglio non sapere
|
|
|
|
Trattandosi di un film di Christopher Nolan e avendo al timone un interprete come Cillian Murphy non si può che parlare di grande cinema, impegnato e ben girato. Devo ammettere però che le mie aspettative erano elevate e nel complesso sono rimasta un pò delusa. Troppi nomi, troppi tecnicismi e soprattuto esagerata la durata per i contenuti proposti, la pesantezza si percepisce dalle prime battute. Il film è un manifesto della stupitidtà umana e di come Dante forse si sbagliasse nell’esaltare la spasmodica ricerca della conoscenza poichè in mano alle persone sbagliate la stessa può diventare pericolosa. Una specie la nostra che raduna le menti più brillanti per creare una bomba, per distruggere, uccidere e non per costruire ed esaltare la bellezza di un pianeta vitale come il nostro.
[+]
Trattandosi di un film di Christopher Nolan e avendo al timone un interprete come Cillian Murphy non si può che parlare di grande cinema, impegnato e ben girato. Devo ammettere però che le mie aspettative erano elevate e nel complesso sono rimasta un pò delusa. Troppi nomi, troppi tecnicismi e soprattuto esagerata la durata per i contenuti proposti, la pesantezza si percepisce dalle prime battute. Il film è un manifesto della stupitidtà umana e di come Dante forse si sbagliasse nell’esaltare la spasmodica ricerca della conoscenza poichè in mano alle persone sbagliate la stessa può diventare pericolosa. Una specie la nostra che raduna le menti più brillanti per creare una bomba, per distruggere, uccidere e non per costruire ed esaltare la bellezza di un pianeta vitale come il nostro. Vi sono 8,7 milioni di specie viventi sulla Terra e ci si concentra a cercarle altrove piuttosto che preservarle qui dove già sapiamo che ci sono. Una lotta per una supremazia idiota e dannosa, il potere in mano sempre alle persone sbagliate prive di empatia e umanità. La stessa storia che si ripete in un loop di continuità ancora attuale in cui chi muove i fili lo fa nel peggiore dei modi. Ciò che vale la visone? Quell’unica battuta degna di nota proposta nel finale.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a eleonora panzeri »
[ - ] lascia un commento a eleonora panzeri »
|
|
d'accordo? |
|
kronos
|
sabato 2 dicembre 2023
|
mattone nucleare
|
|
|
|
Chissà cos'ha spinto un regista come Nolan verso un biopic sulla figura di Oppenheimer: forse la possibilità di filmare una delle più grandi esplosioni nella storia dell'uomo?
In effetti è noto quanto piacciano le deflagrazioni agli anglofoni, cinematografiche e non, ma qualunque sia il motivo che ha portato il cineasta britannico in questi territori, la scelta non s'è rivelata felice: troppo strette le maglie del genere biografico per chi ama, da sempre, i giochi di prestigio filmici e di scrittura.
Nolan cerca di vivacizzare un racconto noto a tutti con una saggia struttura a flashback, un'invadente colonna sonora e qualche discutibile divagazione immaginifica, ma alla fine non riesce a cavar l'olio dai sassi e la noia prende il sopravvento.
[+]
Chissà cos'ha spinto un regista come Nolan verso un biopic sulla figura di Oppenheimer: forse la possibilità di filmare una delle più grandi esplosioni nella storia dell'uomo?
In effetti è noto quanto piacciano le deflagrazioni agli anglofoni, cinematografiche e non, ma qualunque sia il motivo che ha portato il cineasta britannico in questi territori, la scelta non s'è rivelata felice: troppo strette le maglie del genere biografico per chi ama, da sempre, i giochi di prestigio filmici e di scrittura.
Nolan cerca di vivacizzare un racconto noto a tutti con una saggia struttura a flashback, un'invadente colonna sonora e qualche discutibile divagazione immaginifica, ma alla fine non riesce a cavar l'olio dai sassi e la noia prende il sopravvento. La sequenza finale prima dei titoli di coda, intrigante, non basta a riscattare le tre uggiose ore precedenti.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a kronos »
[ - ] lascia un commento a kronos »
|
|
d'accordo? |
|
nino raffa
|
lunedì 27 novembre 2023
|
il distruttore di mondi
|
|
|
|
Vasta sceneggiatura, montaggio serrato, dialoghi taglienti. Struttura complessa dei piani temporali, come ci si aspetta da Nolan. Il protagonista è idealizzato quanto basta. Oppenheimer è stato un carismatico organizzatore, un brillante capo-scuola, ma non un grandissimo fisico. Il film accenna alle sua lacune di scienziato – debole in matematica, incline a ipotesi poi non verificate – salvandone l’immagine geniale. Anche dal punto di vista umano, Nolan, giocando sulle sue debolezze, rende amabile un personaggio psicopatologico, come minimo anaffettivo; evidenziando quella capacità di attrazione che sembra fosse la misteriosa cifra del vero Oppenheimer.
[+]
Vasta sceneggiatura, montaggio serrato, dialoghi taglienti. Struttura complessa dei piani temporali, come ci si aspetta da Nolan. Il protagonista è idealizzato quanto basta. Oppenheimer è stato un carismatico organizzatore, un brillante capo-scuola, ma non un grandissimo fisico. Il film accenna alle sua lacune di scienziato – debole in matematica, incline a ipotesi poi non verificate – salvandone l’immagine geniale. Anche dal punto di vista umano, Nolan, giocando sulle sue debolezze, rende amabile un personaggio psicopatologico, come minimo anaffettivo; evidenziando quella capacità di attrazione che sembra fosse la misteriosa cifra del vero Oppenheimer.
Notevole l'interpretazione di Cillian Murphy. Guardando i filmati d'epoca, è come se avesse fatto risorgere il suo personaggio. Risultato paragonabile a Gary Oldman-Churchill ne L'ora più buia.
La sceneggiatura collega con abilità i punti cruciali. Szilard (con la firma di Einstein) segnalò alla Casa Bianca il pericolo che i nazisti realizzassero l’atomica. Anche quando gli statunitensi seppero che in Germania erano fuori strada, il progetto continuò: ormai la bomba viveva di vita propria, spinta alla luce da un’irresistibile inerzia. Anche il doppio bombardamento sui giapponesi aveva alternative, eppure si scelse la più sanguinosa: andava vendicata Pearl Harbour, e la guerra nel Pacifico si era combattuta con un odio razziale maggiore – sembra incredibile – che in Europa.
Nel dopo bomba, un unico grande cattivo (l'ammiraglio Lewis Strauss) sintetizza il complesso momento socio-politico statunitense. La scoperta che i Russi possiedono un ordigno ancora più devastante; quindi la caccia alle streghe, McCarthy, il processo e l'impiccagione dei Rosenberg, il ruolo del deep state orchestrato dal mitico Edgar Hoover. Di questo sfondo molto rimane nell’ombra. Inevitabile semplificazione: l'arte è rivelazione di livelli di realtà, ma i suoi limiti spazio-temporali implicano la selezione di alcuni piani a scapito di altri. Il Paradiso, l'Eternità, Dio, sarà forse la percezione di tutti i livelli di ogni storia, ma il buon Nolan (per il momento) aveva solo tre ore.
Nel finale Oppenheimer vaneggia sul controllo internazionale dell’energia atomica, irrealistico in quelle condizioni geo-politiche, non meno di adesso; un pacifismo ritardatario, forse strumentale a giustificarsi davanti alla storia. E qui il film segue una diffusa asimmetria di giudizio. Oppenheimer, nonostante la sua bomba – seminale di tutte le future armi apocalittiche – è il genio dai grandi meriti, caduto vittima della politica. Invece Teller (insieme a von Neumann) – che con la bomba H ristabilì la parità strategica con i sovietici, salvando l'occidente – è un bieco guerrafondaio. A conferma che Oppenheimer impiegò molto del suo genio patologico – nel trionfo come nella disgrazia – a vendere la sua immagine. Con immensi risultati, compreso il botteghino di questi giorni.
Cogliendo gl’indizi seminati da Nolan, s’intravedono i molti padri dell’atomica, qualche madre (Lise Meitner, per citarne una) e sopratutto colossali nonni e nonne (Plank, Einstein, Bohr, Curie...). L'ultima generazione di scienziati-filosofi con un occhio alla natura e l'altro all'Uomo. In una breve scena, Einstein passeggia in un bosco (il bosco-labirinto della storia?) con Kurt Godel, uno dei più grandi logici di sempre, che dedicò l'ultima parte della vita alla dimostrazione dell'esistenza di Dio. Era mezzo matto (e anche di più), ma è sintomatico di un atteggiamento integrale e profondo che gli scienziati successivi (tranne singole eccezioni) avrebbero smarrito. Qui la sceneggiatura un po’ sorvola. Le conversazioni di Oppenheimer con Rabi o Einstein sarebbero state il perfetto spazio scenico per evocare la conoscenza slegata dall’Uomo che inevitabilmente gli si rivolta contro; oppure il dialogo con Fermi, di cui ricordiamo la problematica battuta: “l'ignoranza non è mai meglio della conoscenza”, non citata da Nolan, il quale invece usa la metafora del serpente nascosto sotto la pietra che solleviamo; allusione al peccato originale del terzo capitolo della Genesi.
La meccanica quantistica rimane il convitato di pietra. Dopo un secolo abbondante ne ignoriamo gli aspetti profondi, limitandoci ad applicarla con grandissimi risultati. Curioso che della teoria fisica più pratica della storia, sappiamo così poco. La dimostrazione che l'uomo non crea, ma raccatta quello che trova, con poca cautela. La prima delle conoscenze eccedenti (forse abusanti) il suo ideatore, di cui l'ultima, con ogni probabilità, sarà l'Intelligenza Artificiale.
Notissima la frase che Oppenheimer avrebbe pronunciato dopo il primo test della bomba, nel deserto di Alamogordo: “Io sono diventato Morte, il distruttore di mondi”. Il fisico frequentava la letteratura vedica e conosceva il sanscrito, ma non era religioso, non credeva ai cicli di distruzione e rinascita o alla natura illusoria del mondo. La filosofia vedica quindi non lo ha sollevato dalla colpa, né gli ha dato un senso dell’esistenza. Nolan gli fa leggere quella parole fatali mentre fa sesso con l’amante Jane Tatlock. Situazione irrealistica, amore e morte – addirittura preveggenza di morte violenta – traducono il verbo degli antichi sapienti indiani con tragico (non)senso dell’umorismo. Il film non verrà ricordato per questa scena, che però potrebbe incorniciare l’intero Oppenheimer: sottinteso memento all’assurdità di voler raccontare il mistero di un uomo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a nino raffa »
[ - ] lascia un commento a nino raffa »
|
|
d'accordo? |
|
passito
|
domenica 5 novembre 2023
|
delusione
|
|
|
|
Nolan che si piega al main streaming. Delusione
|
|
[+] lascia un commento a passito »
[ - ] lascia un commento a passito »
|
|
d'accordo? |
|
aurash
|
martedì 17 ottobre 2023
|
prolisso e per molti versi superficiale
|
|
|
|
Metto due stelle, ma per eccesso e con rimpianto perché avendo sentito i commenti riponevo nel film ben altre aspettative. Si esce invece dalla sala non riuscendo a capire cosa questo film volesse significare, dove volesse arrivare. Film psicologico no perché le vicende del protagonista e i suoi rapporti personali vengono raccontati in modo superficiali e senza spessore (forse proprio Oppenheimer stesso non era un personaggio interessante? Ma allora perché girarci un film?). Film filosofico che indaga sulle contraddizioni tra ricerca scientifica e l'uso che l'uomo può farne contro altri uomini neanche, prova ne sia il modo macchiettistico col quale viene reso il personaggio di Albert Einstein.
[+]
Metto due stelle, ma per eccesso e con rimpianto perché avendo sentito i commenti riponevo nel film ben altre aspettative. Si esce invece dalla sala non riuscendo a capire cosa questo film volesse significare, dove volesse arrivare. Film psicologico no perché le vicende del protagonista e i suoi rapporti personali vengono raccontati in modo superficiali e senza spessore (forse proprio Oppenheimer stesso non era un personaggio interessante? Ma allora perché girarci un film?). Film filosofico che indaga sulle contraddizioni tra ricerca scientifica e l'uso che l'uomo può farne contro altri uomini neanche, prova ne sia il modo macchiettistico col quale viene reso il personaggio di Albert Einstein... Film d'azione un po' ci prova pure ad esserlo ma non ci riesce proprio impantanato com'è nelle lunghe intricate e tediose vicende del maccartismo. Film storico sì, tutto sommato forse sì, ma troppo lungo, sfilacciato e prolisso, per lunghi tratti noioso. Quello che non si capisce, o almeno io non riesco a capire, è perché abbia raccolto così larghi consensi.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a aurash »
[ - ] lascia un commento a aurash »
|
|
d'accordo? |
|
alberto58
|
martedì 3 ottobre 2023
|
bellissimo ed agghiacciante
|
|
|
|
La scena che mi ha continuato a frullare nella testa per ore e che ancora rivedo nella mia mente è quella in cui quando la bomba esplode si incendia l'atmosfera. Un vero incubo da Armageddon. E poi la scena finale in cui Oppenheimer, parlando quasi tra se e se dopo aver incontrato Einstein, a proposito dei quell'ipotesi che aveva probabilità "quasi zero" dice "e forse lo abbiamo fatto". In quelle parole c'è tutta l'angoscia dello scienziato e dell'uomo che nel 1942, davanti alla possibilità che Hitler arrivasse per primo a quella bomba, ci mette tutta la sua forza e la sua capacità e che nel 1945 raggiunge pienamente gli obiettivi con un grande successo tecnologico e scientifico, ma che poi a Truman che lo vuole ringraziare dice "Mi sento le mani sporche di sangue" e Truman si arrabbia e lo caccia via.
[+]
La scena che mi ha continuato a frullare nella testa per ore e che ancora rivedo nella mia mente è quella in cui quando la bomba esplode si incendia l'atmosfera. Un vero incubo da Armageddon. E poi la scena finale in cui Oppenheimer, parlando quasi tra se e se dopo aver incontrato Einstein, a proposito dei quell'ipotesi che aveva probabilità "quasi zero" dice "e forse lo abbiamo fatto". In quelle parole c'è tutta l'angoscia dello scienziato e dell'uomo che nel 1942, davanti alla possibilità che Hitler arrivasse per primo a quella bomba, ci mette tutta la sua forza e la sua capacità e che nel 1945 raggiunge pienamente gli obiettivi con un grande successo tecnologico e scientifico, ma che poi a Truman che lo vuole ringraziare dice "Mi sento le mani sporche di sangue" e Truman si arrabbia e lo caccia via. Oppenheimer è uno che non se la cava dicendo "la guerra è guerra" e porta nella sua coscienza il peso di quello che lui ha contribuito a realizzare. Da appassionato di fisica, di relatività, quanti e particelle, mi sono goduto tantissimo la parte scientifica e tecnologica del film, sviluppata alla grande, come mi aspettavo da Nolan. Meno quella giudiziaria che ha fìnito un pò per annoiarmi. Resta un pensiero. La bomba esplosa nel Nuovo Messico era da 5 Kilotoni e combina quel po pò di roba che nel film è reso alla perfezione. Adesso ci sono in giro diverse migliaia di bombe da 5 megatoni. Però sarà meglio che lo cancello.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alberto58 »
[ - ] lascia un commento a alberto58 »
|
|
d'accordo? |
|
carlo santoni
|
domenica 24 settembre 2023
|
lo scienziato, l’uomo, il cittadino oppenheimer
|
|
|
|
È un film complesso, ambizioso e potentissimo, nel quale ordito e trama, mentre la spoletta del racconto va avanti e indietro a suon di flashback, disegnano pazientemente il personaggio complesso (e contraddittorio) Julius Robert Oppenheimer. Si parte col suo profilo di scienziato, i suoi incontri con i grandi novecenteschi della ricerca fisica, a partire da Einstein, Bohr ed Heisenberg. Si prosegue con le sue vicende umane, personali, descrivendo tra l’altro certe sue idiosincrasie, una sua relazione extra-coniugale con una ragazza comunista, ed allo stesso tempo le sue straordinarie facoltà intellettuali: impara l’olandese in poche settimane, tanto da discutere pubblicamente di fronte a colleghi, in quel nuovo (per lui) idioma, la sua arditissima teoria; si diletta di psicoanalisi, di pittura contemporanea, studia il sanscrito invece di fare le parole crociate sul WC o il lancio delle freccette… e soprattutto si occupa di questioni sociali e di marxismo: anche se non supererà mai la soglia del dilettantismo tipicamente borghese.
[+]
È un film complesso, ambizioso e potentissimo, nel quale ordito e trama, mentre la spoletta del racconto va avanti e indietro a suon di flashback, disegnano pazientemente il personaggio complesso (e contraddittorio) Julius Robert Oppenheimer. Si parte col suo profilo di scienziato, i suoi incontri con i grandi novecenteschi della ricerca fisica, a partire da Einstein, Bohr ed Heisenberg. Si prosegue con le sue vicende umane, personali, descrivendo tra l’altro certe sue idiosincrasie, una sua relazione extra-coniugale con una ragazza comunista, ed allo stesso tempo le sue straordinarie facoltà intellettuali: impara l’olandese in poche settimane, tanto da discutere pubblicamente di fronte a colleghi, in quel nuovo (per lui) idioma, la sua arditissima teoria; si diletta di psicoanalisi, di pittura contemporanea, studia il sanscrito invece di fare le parole crociate sul WC o il lancio delle freccette… e soprattutto si occupa di questioni sociali e di marxismo: anche se non supererà mai la soglia del dilettantismo tipicamente borghese. Il cerchio si conclude con la dimensione del “citoyen”, della intrinsecità al regime (nel senso più deleterio possibile del termine) del suo Paese, guerrafondaio e piegato al maccartismo ancor prima dell’arrivo di McCarthy. I piani di lettura sono dunque molteplici, e tra essi stessi intersecantisi, con continui rimandi temporali, che obbligano a seguire con attenzione; a questo proposito, valuto eccellente il montaggio, che taglia e cuce continuamente con maestria per tre ore di proiezione; ed anche certe intuizioni, come quella di filmare la prima esplosione atomica senza audio, solo in video, scene di apocalissi di dimensioni stellari… per far affiorare l’audio poco dopo, in una esplosione inattesa, quasi una seconda ultra-potentissima detonazione. Data la complessità dell’opera, moltissimi sarebbero gli argomenti da affrontare, tanto da superare il limite delle battute, quindi sono obbligato a sorvolare su aspetti peraltro interessantissimi. Sul piano generale me la sbrigo dicendo che sia la fotografia che la colonna sonora (con i suoi rimbombanti silenzi nei momenti più topici) sono eccellenti, ed eccellente la recitazione in genere. Mi soffermo solo su tre momenti. Il primo è quello in cui, dopo il successo di Los Alamos, Oppenheimer festeggia con i collaboratori, che lo applaudono entusiasticamente. “… Credo che i Giapponesi l’avranno ben assaggiata! Peccato non averla potuta usare contro i Tedeschi!”, esclama Oppie, alla maniera di un Mel Gibson, ma non ci crede: mentre pronuncia la frase, alle sue spalle tutto trema, come sotto l’effetto di un sintomatico terremoto… o di una potentissima esplosione atomica; immediatamente dopo, osserva la platea dei suoi entusiasti colleghi, e li vede bruciati da una luce abbagliante, insostenibile, che gli squama la pelle, li distrugge. Lui sa di che si tratta. Il secondo, è quella della commissione maccartista, cioè fascista, che lo giudica, col contorno degl’ingredienti tipici di ogni fascismo: il conformismo, il tornacontismo, il voltagabbanismo. La terza è la scena finale: il breve dialogo con Einstein, durante il quale Oppenheimer osserva: “Avevamo il timore di poter scatenare una reazione nucleare che avrebbe potuto interessare il mondo intero. È quanto abbiamo fatto.”
[-]
[+] bellissima recensione
(di alberto58)
[ - ] bellissima recensione
|
|
[+] lascia un commento a carlo santoni »
[ - ] lascia un commento a carlo santoni »
|
|
d'accordo? |
|
max821966
|
domenica 24 settembre 2023
|
capolavoro
|
|
|
|
Adoro Nolan, anche se anche lui come tutti i geni ha avuto i suoi inciampi (Tenet docet), l'immensa bravura del regista, ormai saldamente vicino a mostri sacri come Kubrick, Hitchcock, Scorsese non va assolutamente messo in discussione!
Il film è talmente bello, da non aver bisogno di spiegazioni tecniche o critiche.....è inattaccabile sotto tutti i punti di vista, inoltre per gli ignoranti in storia è molto utile per imparare quello che una persona con un QI medio dovrebbe già sapere: tutta la vicenda del progetto della prima bomba atomica.
L'unica piccola critica non la rivelo per non spoilerare nulla.
Film, colonna sonora, sonoro, montaggio, Cillian Murphy, R.
[+]
Adoro Nolan, anche se anche lui come tutti i geni ha avuto i suoi inciampi (Tenet docet), l'immensa bravura del regista, ormai saldamente vicino a mostri sacri come Kubrick, Hitchcock, Scorsese non va assolutamente messo in discussione!
Il film è talmente bello, da non aver bisogno di spiegazioni tecniche o critiche.....è inattaccabile sotto tutti i punti di vista, inoltre per gli ignoranti in storia è molto utile per imparare quello che una persona con un QI medio dovrebbe già sapere: tutta la vicenda del progetto della prima bomba atomica.
L'unica piccola critica non la rivelo per non spoilerare nulla.
Film, colonna sonora, sonoro, montaggio, Cillian Murphy, R.Downey jr, M.Damon da Oscar.
Ps chi non apprezzato il film è meglio che vada a vedersi i vari Barbie, Guardiani della galassia, Dune e tutti i cinepanettoni!!!!!!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a max821966 »
[ - ] lascia un commento a max821966 »
|
|
d'accordo? |
|
|