montefalcone antonio
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domenica 16 luglio 2023
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la prima parte di un lungo e spettacolare epilogo
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“Mission: Impossible - Dead Reckoning - Parte uno” è uno dei film più intriganti dell’intera serie per il modo in cui riesce a coniugare minacce passate e presenti.
Tutto l’impeccabile apparato tecnicocrea un'esperienza visivamente coinvolgente che esalta la narrazione.
Quest’episodio è come una corsa vertiginosa, una fuga costante, una lotta contro il tempo.
Il cast totale, tra vecchie e nuove entrate, è funzionale e in parte.
L’efficace regia funziona e da il meglio di sé in ogni sequenza, soprattutto in quelle più action (memorabili gli inseguimenti – tra cui quelle tra le strade di Roma – che caratterizzano i principali segmenti della pellicola) e nel tensivo finale col treno.
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“Mission: Impossible - Dead Reckoning - Parte uno” è uno dei film più intriganti dell’intera serie per il modo in cui riesce a coniugare minacce passate e presenti.
Tutto l’impeccabile apparato tecnicocrea un'esperienza visivamente coinvolgente che esalta la narrazione.
Quest’episodio è come una corsa vertiginosa, una fuga costante, una lotta contro il tempo.
Il cast totale, tra vecchie e nuove entrate, è funzionale e in parte.
L’efficace regia funziona e da il meglio di sé in ogni sequenza, soprattutto in quelle più action (memorabili gli inseguimenti – tra cui quelle tra le strade di Roma – che caratterizzano i principali segmenti della pellicola) e nel tensivo finale col treno.
Forse alcune scene soffrono dell’effetto “già visto”, forse mancano idee più originali, una migliore gestione dei colpi di scena e un maggior approfondimento di certi dettagli narrativi o tematiche, ma queste presunte lacune vengono controbilanciate dal lato più riflessivo e intimista di Ethan (che emerge come mai prima d'ora in questo viaggio d’addio alla saga) e dalle dinamiche malinconiche del suo gruppo di amici.
Molto rilevante a livello narrativo e tematico è l’argomento centrale e problematico della tecnologia moderna (e dell’uso che se ne fa); oltre che di un sempre più imprevedibile sviluppo del digitale e dell’Intelligenza Artificiale e dei loro effetti nel mondo dello spionaggio e della sicurezza globale, con i conseguenti interrogativi che si sollevano sul piano etico e sui ruoli di responsabilità umana.
La sceneggiatura alterna e sa ben dosare intrigo, suspense e umorismo; mentre la messinscena, dal ritmo serrato, è molto spettacolare.
Tom Cruise si cuce il film addosso (sempre più mozzafiato, pericolosi e folli i suoi stunt: qui il salto con moto e paracadute dalla cima di una montagna).
Il settimo capitolo della serie, tra pregi e difetti annessi, e tra colpi di scena a ripetizione e sequenze d'azione adrenaliniche, continua a regalarci emozioni.
Una pellicola in sé molto godibile e avvincente, che, al netto di qualche difetto e segno di ripetizione o di stanchezza, si conferma nel complesso tra i più riusciti episodi della saga. In attesa della seconda parte…
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gustibus
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sabato 22 luglio 2023
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narrazione ottima,uscita sfortunata
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Questo "Dead Reckoning"della durata di 160 minuti doveva obbligatoriamente essere o cercare di essere il migliore dei precedenti 6 capitoli.Dialoghi un po' allungati,sequenze su copia di Fast e Furious.Il super inseguimento sulle strade di Roma che nell'ormai lontano 2020 in vicinanza del COVID venne girato dando lustro alle bellezze della nostra capitale.Si parte dalle sabbie del deserto dove ritrova Ilsa(Rebecca Ferguson)che deve difendersi dai cacciatori di taglie,valendo 30milioni di Euro per aver rubato" l'entita'"..una parte di chiave in grado di entrare in qualsiasi sistema informatico del mondo,per poi uscire ma dando il messaggio inquietante che questo strano oggetto e'un pericolo mondiale.
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Questo "Dead Reckoning"della durata di 160 minuti doveva obbligatoriamente essere o cercare di essere il migliore dei precedenti 6 capitoli.Dialoghi un po' allungati,sequenze su copia di Fast e Furious.Il super inseguimento sulle strade di Roma che nell'ormai lontano 2020 in vicinanza del COVID venne girato dando lustro alle bellezze della nostra capitale.Si parte dalle sabbie del deserto dove ritrova Ilsa(Rebecca Ferguson)che deve difendersi dai cacciatori di taglie,valendo 30milioni di Euro per aver rubato" l'entita'"..una parte di chiave in grado di entrare in qualsiasi sistema informatico del mondo,per poi uscire ma dando il messaggio inquietante che questo strano oggetto e'un pericolo mondiale.La squadra di Ethan Hunt(Tom Cruise!)..…visibile in quasi tutte le action...e'sempre al completo con una nuova entrata.Si va pure a Venezia,Parigi e si finisce su una delle più belle sequenze di un treno tra le montagne Austriache con la "vedova bianca".Questa e' la Parte uno,ma in realtà sembra che la storia sia finita positiva se non fosse che il Villain di turno non muore quindi la parte due che dovrebbe uscire nel novembre 2024..sciopero attori/sceneggiatori a parte,ci dirà il finale.Vi chiederete sul perché dell'uscita sfortunata.Mentre vi scrivo e' uscito il film della bambola più famosa al mondo che sembra abbia disintegrato negli incassi questo Mission Impossible 7....Io avendo 70 anni.....questi film per bambini/adolescenti e chissa'forse adulti...non sono il mio "pane"...La visione di questo bel film su un bel schermo IMAX..vale sicuramente il biglietto.
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umberto
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sabato 22 luglio 2023
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non delude le attese
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MISSION: IMPOSSIBLE - DEAD RECKONING - PARTE UNO... Prima parte di quella che dovrà essere la conclusione (?) di una delle saghe più avvincenti e che meno ha deluso le mie aspettative negli ultimi 30 anni. Anche stavolta pur sapendo bene cosa mi avrebbe aspettato in sala a livello di stile, dinamica, azione, spettacolarità di alcune scene, sono riuscito ad emozionarmi e rimanere attaccato allo schermo grazie ad una regia originale, caratterizzata da dei punti di ripresa molto particolari che riesce anche a valorizzare al massimo la meravigliosa scenografia naturale nella quale spiccano per distanza Roma e Venezia. Giusta dose di colpi di scena, anche se uno è abbastanza prevedibile, ma la chicca assoluta è la scena dell'inseguimento a Roma sulla 500, in classico stile Lupin III, che batte nettamente quella vista poco tempo fa in Fast X.
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MISSION: IMPOSSIBLE - DEAD RECKONING - PARTE UNO... Prima parte di quella che dovrà essere la conclusione (?) di una delle saghe più avvincenti e che meno ha deluso le mie aspettative negli ultimi 30 anni. Anche stavolta pur sapendo bene cosa mi avrebbe aspettato in sala a livello di stile, dinamica, azione, spettacolarità di alcune scene, sono riuscito ad emozionarmi e rimanere attaccato allo schermo grazie ad una regia originale, caratterizzata da dei punti di ripresa molto particolari che riesce anche a valorizzare al massimo la meravigliosa scenografia naturale nella quale spiccano per distanza Roma e Venezia. Giusta dose di colpi di scena, anche se uno è abbastanza prevedibile, ma la chicca assoluta è la scena dell'inseguimento a Roma sulla 500, in classico stile Lupin III, che batte nettamente quella vista poco tempo fa in Fast X. Pur considerando questo film quasi il migliore della saga, mi tengo un po' basso nella valutazione visto che manca ancora ciò che vedremo l'anno prossimo. Voto: 9+
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felicity
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sabato 24 maggio 2025
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intenzione, passione, convinzione, concentrazione
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Mission: Impossible – Dead Reckoning se la prende con l’Intelligenza Artificiale.
Lo fa in modo ovviamente iper-generico: è l’AI più potente e pericolosa del mondo, si chiama “l’Entità”, ti conosce nell’intimo e pertanto è capace di prevedere ogni tua mossa, ma soprattutto è di difficile gestione, pericolosa e potenzialmente ingovernabile. È Skynet, sostanzialmente.
Là dove James Bond si sforza di rinnovarsi, Ethan Hunt è sempre l’eroe classico che più standard non si può: è dedito alla causa, ha un forte senso morale che mette davanti a tutto e tutti, sbaglia solo per “troppi sentimenti”, è sempre inevitabilmente fichissimo.
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Mission: Impossible – Dead Reckoning se la prende con l’Intelligenza Artificiale.
Lo fa in modo ovviamente iper-generico: è l’AI più potente e pericolosa del mondo, si chiama “l’Entità”, ti conosce nell’intimo e pertanto è capace di prevedere ogni tua mossa, ma soprattutto è di difficile gestione, pericolosa e potenzialmente ingovernabile. È Skynet, sostanzialmente.
Là dove James Bond si sforza di rinnovarsi, Ethan Hunt è sempre l’eroe classico che più standard non si può: è dedito alla causa, ha un forte senso morale che mette davanti a tutto e tutti, sbaglia solo per “troppi sentimenti”, è sempre inevitabilmente fichissimo. Ha un piccolo team che gli è indispensabile, ma che sta sempre rigorosamente sullo sfondo. È circondato di belle donne altrettanto bidimensionali ma, come concessione ai tempi moderni, non ne seduce nemmeno una.
Mission: Impossible dopo un po’ inizia a tirare il giochino un po’ troppo per le lunghe e la testardaggine con cui rimane piantato sul suo schematismo inizia pian pianino a scricchiolare.
L’apice è il dialogo nel club a Venezia: una sequenza di altisonanti banalità generiche che sembrano scritte per un trailer più che per un film, punteggiate da una raffica di reaction shots in primissimo piano che nemmeno in una soap opera. Intrigato! Determinato! Confuso! Minaccioso! Basito!
Come se non bastasse però, anche il lato action dopo un po’ inizia a cedere: le sequenze sono sempre travolgenti e incredibili, ma a infastidire maggiormente sono le troppe volte in cui un momento difficile si risolve off screen, senza spiegazioni, in mezzo a uno stacco di montaggio. La prima volta la si abbuona sempre, ma alla terza/quarta inizia a crescere l’idea che si vadano a incastrare troppo spesso in situazioni da cui non sanno come uscire. E di nuovo: non fosse per Tom, che sacrificandosi in prima persona permette inquadrature che altrimenti non si potrebbero fare e crea il 50% della tensione da solo, non ci sarebbe da stare troppo allegri.
È troppo lungo, Mission: Impossible – Dead Reckoning. Non che sia troppo lungo di per sé, o che sia noioso: anzi.
Il problema è che, come ogni buon film di spionaggio esige, ha fisiologicamente una struttura troppo complessa per essere imbrigliata da un approccio così rigido.
E un approccio così rigido funziona solo quando i confini sono stretti e non hai tempo di respirare. E invece, queste storie di spionaggio e controspionaggio, viaggi da un capo del mondo all’altro, giochi e doppi giochi, suspense e colpi di scena, di tempo ne hanno eccome.
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