salvatore russo
|
lunedì 27 marzo 2023
|
confusionario
|
|
|
|
Molto meglio i poliziotteschi degli anni '70. Questo film con il solito Favino non è nè carne, nè pesce. Confuso, contorto con un pessimo suono in presa diretta che rende incomprensibili i dialoghi talvolta sussurrati con marcata cadenza calabrese. Per disintossicarmi, ho dovuto guardare un paio di film con Maurizio Merli, Henry Silva & co. Intramontabili.
|
|
[+] lascia un commento a salvatore russo »
[ - ] lascia un commento a salvatore russo »
|
|
d'accordo? |
|
clod
|
lunedì 27 marzo 2023
|
sulla buona strada
|
|
|
|
Confesso che è il primo film italiano che ho visto al cinema dagli anni 80, diffidandone istintivamente e della cui bontà di intuito ho avuto purtroppo conferma dalle visioni televisive.
I film di genere non sono il "parente povero" della cinematografia, ma l'espressione massima delle professionalità espresse dall'insieme, che, private di ogni sovrastruttura mistificante, sono costrette ad essere credibili in sè.
Detto questo, questa produzione, tralasciando qualche aspetto minore poco azzeccato (difficoltà di seguire i dialoghi dialettali e qualche incongruenza nella trama), risulta nel complesso efficace e ben condotta nonchè saldamente ancorata alla conteporaneità.
|
|
[+] lascia un commento a clod »
[ - ] lascia un commento a clod »
|
|
d'accordo? |
|
snaporaz
|
domenica 26 marzo 2023
|
tavanata galattica
|
|
|
|
Film pessimo, scritto male e girato peggio.
Sceneggiatura inverosimile e piena di buchi.
Recitato malissimo, persino Favino ne esce male.
Finale orrendo, insignificante.
Soldi buttati.
|
|
[+] lascia un commento a snaporaz »
[ - ] lascia un commento a snaporaz »
|
|
d'accordo? |
|
simonetta favari
|
domenica 26 marzo 2023
|
milano in azione
|
|
|
|
L'ultima notte di Amore.
Il preludio di ciò che accadrà è racchiuso nei primi cinque minuti: musica ritmata da un respiro che ti ipnotizza e ti inchioda, e Milano, dall'ala del drone, così bella e notturna, unica città possibile per ospitare questo film.
Poi c'è tutto il resto, ben scritto, ben messo, con una buona dose di tensione. Non ci sono eroi ma solo vittime, consapevoli e non, ciniche, spietate, buone e complici. Un giallo, un noir, un poliziesco? Non saprei definirlo. E cercare una definizione forse è inutile. Attori bravissimi tra i quali Favino, che si sa che è eccellente.
[+]
L'ultima notte di Amore.
Il preludio di ciò che accadrà è racchiuso nei primi cinque minuti: musica ritmata da un respiro che ti ipnotizza e ti inchioda, e Milano, dall'ala del drone, così bella e notturna, unica città possibile per ospitare questo film.
Poi c'è tutto il resto, ben scritto, ben messo, con una buona dose di tensione. Non ci sono eroi ma solo vittime, consapevoli e non, ciniche, spietate, buone e complici. Un giallo, un noir, un poliziesco? Non saprei definirlo. E cercare una definizione forse è inutile. Attori bravissimi tra i quali Favino, che si sa che è eccellente. Ma, a mio avviso, il capace regista Andrea Di Stefano con in mano una storia così potente (che ti mette già al sicuro), avrebbe potuto osare/usare qualche altro attore....giusto per uscire un po' dal "circoletto". E poi c'è Linda Caridi, un autentico diamante (e dico diamante non a caso) un'attrice di puro talento, che ti cattura già dalle prime battute.
L'ultima notte di Amore è uno di quei film che mi è piaciuto e che consiglio.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a simonetta favari »
[ - ] lascia un commento a simonetta favari »
|
|
d'accordo? |
|
anna rosa
|
sabato 25 marzo 2023
|
tu vuo' fa' l'americano, mericano ...
|
|
|
|
Film molto bene esportabile dato che utilizza tutte le strategie del cinema d'azione americano mettendoci su una spruzzata di esotismo italiano (una lingua, spesso farfugliata, tra l'italiano e il calabrese nonché la parmigiana di melanzane). È vero che la drammaticità della situazione in cui vengono a trovarsi i protagonisti della storia tiene inchiodati alla poltrona, ma, come spiega un altro commentatore, sono molte le cose inverosimili. E tra queste la più marchiana è che un poliziotto integerrimo si metta a trafficare con la mafia cinese "dopo 35 anni di onorato servizio" e che si tenga i diamanti di cui si ritrova in possesso perché il suo stipendio è scarso. Se fossi un carabiniere o un poliziotto sarei arrabbiato col regista.
[+]
Film molto bene esportabile dato che utilizza tutte le strategie del cinema d'azione americano mettendoci su una spruzzata di esotismo italiano (una lingua, spesso farfugliata, tra l'italiano e il calabrese nonché la parmigiana di melanzane). È vero che la drammaticità della situazione in cui vengono a trovarsi i protagonisti della storia tiene inchiodati alla poltrona, ma, come spiega un altro commentatore, sono molte le cose inverosimili. E tra queste la più marchiana è che un poliziotto integerrimo si metta a trafficare con la mafia cinese "dopo 35 anni di onorato servizio" e che si tenga i diamanti di cui si ritrova in possesso perché il suo stipendio è scarso. Se fossi un carabiniere o un poliziotto sarei arrabbiato col regista. E anche lotterei perché mi aumentino lo stipendio.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a anna rosa »
[ - ] lascia un commento a anna rosa »
|
|
d'accordo? |
|
gabriella
|
sabato 25 marzo 2023
|
poliziesco ad alta velocità
|
|
|
|
Una Milano ripresa dall'alto, avvolta da una colonna sonora tesa ed emozionante, è il preludio di una notte che sembra non avere mai fine, l'ultima notte di un uomo che per tutta la vita e ha condotto una vita onesta e tranquilla tranne quella maledetta notte. Franco Amore è un poliziotto all'indomani dalla pensione, uno stipendio modesto, ha una moglie giovane e bella, una figlia che studia all’estero avuta da un precedente matrimonio,inaspettatamente, per un caso accidentale del destino, il tempestivo intervento di soccorso a un boss cinese che traffica in diamanti, l'offerta di un incarico apparentemente facile, scortare una persona dall'aeroporto al centro, la possibilità di arrotondare le sue entrate, il desiderio di offrire qualcosa in più alla sua famiglia ,la decisione di oltrepassare il confine della legalità, di giocarsi la partita di rivincita.
[+]
Una Milano ripresa dall'alto, avvolta da una colonna sonora tesa ed emozionante, è il preludio di una notte che sembra non avere mai fine, l'ultima notte di un uomo che per tutta la vita e ha condotto una vita onesta e tranquilla tranne quella maledetta notte. Franco Amore è un poliziotto all'indomani dalla pensione, uno stipendio modesto, ha una moglie giovane e bella, una figlia che studia all’estero avuta da un precedente matrimonio,inaspettatamente, per un caso accidentale del destino, il tempestivo intervento di soccorso a un boss cinese che traffica in diamanti, l'offerta di un incarico apparentemente facile, scortare una persona dall'aeroporto al centro, la possibilità di arrotondare le sue entrate, il desiderio di offrire qualcosa in più alla sua famiglia ,la decisione di oltrepassare il confine della legalità, di giocarsi la partita di rivincita. Ma le cose non andranno come sperato, entra in scena il fuorigioco, l'inconveniente, l'agguato, una sparatoria, la morte del suo migliore amico e collega che si era lasciato coinvolgere nell'affare, tutto si consuma in una tangenziale, di notte tra auto che sfrecciano veloci, fari che si incrociano, i clacson , le frenate, le sirene. Rimane la paura, il crollo delle sicurezze , l'ombra sinistra del rimorso, di un futuro incerto, la prospettiva di perdere tutto ciò costruito in 35 anni di onorato servizio, la frenesia di inventarsi qualcosa di plausibile per sfuggire alla trappola mortale delle proprie responsabilità, allo stesso tempo, cercare di allontanare i sospetti di corruzione sull'amico , di proteggerne il figlio e i suoi cari, di mentire, perché è l’unica via d’uscita, trovarsi sulla scena del crimine come spettatore e non come protagonista.. L’ansia è un crescendo sincopato dalle ore che scorrono, in una Milano che albeggia in piazza Duomo, il discorso di commiato ai colleghi sembra un epitaffio, non più la premessa di una rinascita, prima della decisione di infrangere il codice morale di una vita intera. Andrea Di Stefano firma un poliziesco riuscito e coinvolgente, ogni segmento narrativo, ogni inquadratura acquistano profondità e spessore, una fotografia che vola alto, i primi piani dei personaggi che si imprimono con potenza, un cast che è un’ amalgama perfetta di espressioni che rivelano lo stato d’animo tormentato, la consapevolezza che niente sarà più come prima.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gabriella »
[ - ] lascia un commento a gabriella »
|
|
d'accordo? |
|
maramaldo
|
venerdì 24 marzo 2023
|
la questione morale
|
|
|
|
Andrea Di Stefano se ne diletta, magari senza dare nell'occhio. In The Informer ce l'ha con l'FBI e con certi Slavi, ingiustamente, in quanto da poco annoverati tra i buoni. In Paradise Lost condanna i Colombiani, sfonda una porta aperta, nutriamo tutti pregiudizi a causa della fiction, quegli Escobar... E adesso?
Non m'ingolfo, segnalo asettico che si è voluto uno dei migliori creatori di "italiani veri". Favino stavolta ci offre l'immaturo. Collanina, tatuaggi, diamantino all'orecchio. Accomunato ai colleghi nella semplicità che si riscontra principalmente nell'intercalare la triviale interiezione così frequente anche in boccucce di rosa.
[+]
Andrea Di Stefano se ne diletta, magari senza dare nell'occhio. In The Informer ce l'ha con l'FBI e con certi Slavi, ingiustamente, in quanto da poco annoverati tra i buoni. In Paradise Lost condanna i Colombiani, sfonda una porta aperta, nutriamo tutti pregiudizi a causa della fiction, quegli Escobar... E adesso?
Non m'ingolfo, segnalo asettico che si è voluto uno dei migliori creatori di "italiani veri". Favino stavolta ci offre l'immaturo. Collanina, tatuaggi, diamantino all'orecchio. Accomunato ai colleghi nella semplicità che si riscontra principalmente nell'intercalare la triviale interiezione così frequente anche in boccucce di rosa. Data la pregnanza dell'odierno dibattito, fatemi aprire una digressione.
Si sa, la "parolaccia" ha origini interessanti. Se ne incuriosì Freud durante un soggiorno a Roma (anche lui, fisime, in anticipo su Pound). La ricondusse al greco "akation", albero della vela ritto in mezzo alla barca, gergo marinaro, da popolo di navigatori. Chiuso l'interludio, un ricordo di Umberto Eco che anche da semiologo "metteva in guardia".
Non c'è altro da scialare. Amante ha un tandem, Cosimo (Antonio Gerardi), pletorico e pacchiano, pure traditore e vigliacchetto, da manuale. Sembra tutta una visione distopica, quindi immaginaria. E' un vecchio trucco, c'è invece la precisione del documentarista, l'attenzione del socio-antropologo, e perfino una certa propensione al corporeo insistendo su tratti facciali e profili del fisico.
Altra parentesi, più attinente. Mi è piaciuto quel cinese con gli occhiali dalla montatura chiara. Certo, cafonetto pure lui, chimono di seta e sotto, calzettini e gambette nude. Ma vi trapela lo stile di un'antica civiltà, sereno come l'Illuminato, un distante nirvana, non un gesto di stizza, non un rimprovero, sempre educato e cortese. Pur in un contesto malavitoso, risultato esemplare dell'integrazione quando è virtuosa.
La location, che vuol dire? Di norma, vicende del genere si svolgono nella luminosità del Sud. Abbiamo, invece, luci che si rincorrono nella notte, geometrie gelide di autostrade. Milano, pur nebulosa la riconosci all'istante ma la trovi estranea, impenetrabile, ostile. La storia finisce a Piazza Duomo. Più azzeccato sarebbe stato posteggiare alla Stazione Centrale.
Nel fervorino di commiato ricorrono le espressioni dell'ormai quasi quotidiano epicedio ufficiale. Servitore dello Stato. Lo sprovveduto potrebbe spolverare Hegel (babbo anche di Marx) per il quale lo Stato o è etico o non è Stato. Nessuno, comunque, vuole starci nemmeno il bieco reazionario che mostra di rimpiangerlo.
Che sia questa la lezione nascosta del nostro Andrea?
Il fattore umano, intanto, risale sempre. Fino a rattristarmi.
La carabinieretta sussiegosa, la cinesina banditella, pareggiate nella sorte. Minuti prima forti, decise, sicure. Poi, stese sull'asfalto immote e distrutte, bambole rotte.
Se viene da piangere, c'è speranza?
[-]
|
|
[+] lascia un commento a maramaldo »
[ - ] lascia un commento a maramaldo »
|
|
d'accordo? |
|
casomai21
|
lunedì 20 marzo 2023
|
una notte che vale come un''intera vita
|
|
|
|
Il film di Andrea Di Stefano è tra quelli che incollano lo spettatore alla sedia per tutta la sua durata e già dalle prime scene nel rappresentare una metropoli anonima estesa poco a misura umana lascia intuire un concatenarsi di eventi drammatici che caratterizzeranno la storia seguente. Questa impressione viene accentuata dall'uso di musiche intense che accompagnano le riprese aeree che attraversano dall'alto una Milano notturna, ma ben illuminata tale da rendere visibili i più importanti monumenti come il Duomo , la viabilità stradale e ferroviaria per fermarsi in prossimità della stazione centrale ed entrando con l'obiettivo in un appartamento del centro, dove sta per svolgersi una festa a sorpresa per l'ultima notte di lavoro di un valoroso poliziotto in procinto di andare in pensione, dopo un ultratrentennale carriera nella polizia.
[+]
Il film di Andrea Di Stefano è tra quelli che incollano lo spettatore alla sedia per tutta la sua durata e già dalle prime scene nel rappresentare una metropoli anonima estesa poco a misura umana lascia intuire un concatenarsi di eventi drammatici che caratterizzeranno la storia seguente. Questa impressione viene accentuata dall'uso di musiche intense che accompagnano le riprese aeree che attraversano dall'alto una Milano notturna, ma ben illuminata tale da rendere visibili i più importanti monumenti come il Duomo , la viabilità stradale e ferroviaria per fermarsi in prossimità della stazione centrale ed entrando con l'obiettivo in un appartamento del centro, dove sta per svolgersi una festa a sorpresa per l'ultima notte di lavoro di un valoroso poliziotto in procinto di andare in pensione, dopo un ultratrentennale carriera nella polizia. In questa atmosfera che dovrebbe essere giocosa per una festa forzatamente organizzata dalla moglie con anonimi invitati, si rivela l'inespressa drammaticità del quotidiano con l'interruzione per una chiamata d'urgenza al lavoro. Ma ben presto altri elementi portano inquietudine alla vicenda sempre caratterizzata dall'oscurità della metropoli :l'uso dello stratto dialetto calabrese nei dialoghi familiari, l'approccio con la malavita cinese priva di scrupoli che si fa largo nella multietnica economia criminale milanese, nonchè l'assenza di sincerità nei rapporti interpersonali dalle amicizie alle parentele. Ma le scene drammatiche che seguiranno susciteranno nello spettatore sentimenti di pietà e dolore per le vittime della sparatoria giacenti sull'asfalto ed in particolare per la carabiniera madre di un bimbo che si accascia morente portando con sé il mistero sul suo ruolo nella vicenda.Ma il senso di smarrimento cresce di fronte allo sfrecciare nel tunnel della superstrada di auto a velocità sostenuta,che cinicamente accelerano a clacson spiegati col rischio di travolgere il protagonista, sopravvissuto alla sparatoria. Favino interpreta magistralmente un personaggio che nella sua ultima notte di lavoro deve trasformarsi in una persona che non è mai stata, fare i conti con i rapporti di amicizia e parentela sfumati e contemporanemente congedarsi malinconicamente e onorevolmente dal lavoro e dai colleghi e salvare la sua famiglia. Inoltre è consapevole che per lui non ci sarà scampo, privato della pensione e inseguito dalla giustizia ordinaria, dalla malavita cinese e dalla solitudine. Nel frattempo le luci notturne si spengono e quelle dell'alba illuminano il Duomo . Il finale è aperto, in quanto s'intravede un'oscuro personaggio non messo a fuoco volutamente avvicinarsi a lui e subito dopo un buio totale a voler far intuire una esecuzione sommaria.
[-]
[+] un brutto noir
(di skorpio2016)
[ - ] un brutto noir
|
|
[+] lascia un commento a casomai21 »
[ - ] lascia un commento a casomai21 »
|
|
d'accordo? |
|
fabiuz62
|
domenica 19 marzo 2023
|
un buon noir, anche se….
|
|
|
|
Un buon noir, con la solità prestazione di sostanza di Favino. Ho dato solo tre stelle perché la prima parte avrebbe potuto essere più snella, più efficace.
Comunque consigliato...
|
|
[+] lascia un commento a fabiuz62 »
[ - ] lascia un commento a fabiuz62 »
|
|
d'accordo? |
|
mara65
|
domenica 19 marzo 2023
|
bello, anche se....
|
|
|
|
La storia è semplice: un poliziotto decide di mischiarsi in un affare illecito per guadagnare qualcosa in più dei suoi 1800 euro mensili. E qui c'è il primo punto che non quadra. Franco Amore è un agente integerrimo, serio, onesto e prossimo alla pensione: nella sua carriera non ha mai sparato un colpo di pistiola. Come può una persona senza nessuna ombra, decidere di collaborare con un gruppo di cinesi, dagli affari sicuramente sporchi? E per guadagnare 2500 euro? Il film parte male ma poi durante lo svolgimento, assume una profondità di assoluto rispetto. Favino è strepitoso ed è affiancato da attori egualmente bravissimi. Anche i ruoli secondari sono stati tratteggiati in maniera impeccabile dal regista e sceneggiatore del film.
[+]
La storia è semplice: un poliziotto decide di mischiarsi in un affare illecito per guadagnare qualcosa in più dei suoi 1800 euro mensili. E qui c'è il primo punto che non quadra. Franco Amore è un agente integerrimo, serio, onesto e prossimo alla pensione: nella sua carriera non ha mai sparato un colpo di pistiola. Come può una persona senza nessuna ombra, decidere di collaborare con un gruppo di cinesi, dagli affari sicuramente sporchi? E per guadagnare 2500 euro? Il film parte male ma poi durante lo svolgimento, assume una profondità di assoluto rispetto. Favino è strepitoso ed è affiancato da attori egualmente bravissimi. Anche i ruoli secondari sono stati tratteggiati in maniera impeccabile dal regista e sceneggiatore del film. Le scene del sottoppassaggio in cui si svolge metà film sono strepitose. Riescono a rendere al meglio la sensazione di trovarsi proprio lì, con le auto che sfrecciano a pochi passi dai protagonisti, col clacson che risuona lungo la strada . Anche qui però c'è qualcosa che non quadra nella storia. Scelte veramente assurde che nessuno farebbe mai, coincidenze troppo strane e atti eroici al confine col paranormale. Il film è bello e il phatos ti accompagna senza mai avere un calo di tensione, ma alcune scelte del montaggio e dei flahback, disorientano lo spettatore in una già di per sè, vicenda molto complessa. La moglie di Franco che va a recuperare il bottino è inverosimile: riesce addirittura a sfuggire a due baldi giovanotti cinesi, in una corsa affannata che sembrano a 10 metri da lei e poi misteriosamente scompaiono dalla scena. E tutti i poliziotti a poca distanza che non si accorgono di nulla. Stessa dose di impossibilità sta nel fatto che Franco, quando ripulisce la scena incriminata, lo fa in mezzo alle auto che passano. Appare fin troppo chiaro che qualcuno lo può riconoscere e che il suo destino è quello di finire in galera. Nonostante ciò lui si muove liberamente per oltre 10 minuti in mezzo alla strada, bel illuminato e riconoscibile. Appare strano anche il fatto che in quei 10/15 minuti in cui avviene il fatto, nessuno degli automobilisti possa aver chiamato il 113. Tutto il film si sostiene su delle scelte discutibili e scene inverosimili. Lo stesso Franco dice alla moglie che ha visto troppi film e che alla fine (nella realtà) i colpevoli vengono quasi sempre presi. Lei vorrebbe recuperare i diamanti e fuggire da Milano, per una nuova vita, considerato che qui ormai, tra la mafia cinese e la legge italiana, avrebbero avuto ormai, poche possibilità di frala franca. Tuttavia, nonostante queste situazioni poco convincenti, il film è davvero bello.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a mara65 »
[ - ] lascia un commento a mara65 »
|
|
d'accordo? |
|
|