frankmoovie
|
domenica 5 febbraio 2023
|
a teatro con il cinema ...
|
|
|
|
Andare a cinema per vedere un film, Grazie Ragazzi, con Albanese con l'intento di farti quattro risate grazie alle sue fantasiose invenzioni comiche che, spesso, rasentano l'assurdo e trovarsi nel mondo dell'assurdo con una commedia di Beckett recitata da quattro detenuti che sono oggetto di una sperimentazione per educare persone, senza altre vie d'uscita, ad un'arte per loro sconosciuta, con l'aiuto di un regista per caso. E così, in sala, man mano che la storia procede ed il coinvolgimento aumenta, lo spettatore si ritrova immerso nel mondo del teatro, della ricerca di un cast tra improbabili attori, ognuno con problemi, della passione crescente di un regista "per forza", delle prove sudate, dei debutti ed emozioni che un uomo prova calcando un palcoscenico e facendosi giudicare da un pubblico che spesso è familiare o fatto da amici e poi di volta in volta sempre più esigente.
[+]
Andare a cinema per vedere un film, Grazie Ragazzi, con Albanese con l'intento di farti quattro risate grazie alle sue fantasiose invenzioni comiche che, spesso, rasentano l'assurdo e trovarsi nel mondo dell'assurdo con una commedia di Beckett recitata da quattro detenuti che sono oggetto di una sperimentazione per educare persone, senza altre vie d'uscita, ad un'arte per loro sconosciuta, con l'aiuto di un regista per caso. E così, in sala, man mano che la storia procede ed il coinvolgimento aumenta, lo spettatore si ritrova immerso nel mondo del teatro, della ricerca di un cast tra improbabili attori, ognuno con problemi, della passione crescente di un regista "per forza", delle prove sudate, dei debutti ed emozioni che un uomo prova calcando un palcoscenico e facendosi giudicare da un pubblico che spesso è familiare o fatto da amici e poi di volta in volta sempre più esigente. L'emozione della recitazione, di vivere una storia diversa dal quotidiano che ti porta lontano per un po' di tempo dalla monotonia delle quattro mura, da vizi e difetti ... Chi ha recitato sa cosa si prova e un po' di commozione "prende" al suono degli applausi e per il riconoscimento, specie da chi non ci credeva, degli sforzi fatti. Teatro nel cinema: ultimamente abbiamo visto film che sfruttano questo filone, come quello dedicato ai Fratelli De Filippo oppure quello su Pirandello con altri due comici, Ficarra e Picone ... Questo film di Milani ci ha regalato momenti di più alta intensità con attori ben scelti come Sonia Bergamasco, Vinicio Marchionni, Fabrizio Bentivoglio ... e un Antonio Albanese vero mattatore, con grande maturità artistica e un monologo da "premio". La pellicola è ben fatta, buona la fotografia e la scelta di location teatrali in varie città italiane di cui vengono dati assaggi di angoli monumentali. Molte frasi, nel film, invitano a riflettere sullo stato di detenzione nelle carceri e sullo stato d'animo di chi si trova a viverci, di chi ci lavora e di chi si impegna per una redenzione. Questo è un film da non perdere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a frankmoovie »
[ - ] lascia un commento a frankmoovie »
|
|
d'accordo? |
|
stefano73
|
martedì 31 gennaio 2023
|
fare l''attore fa venir voglia di libertà
|
|
|
|
Film "GRAZIE RAGAZZI". Antonio ,ex attore disoccupato, cerca di guadagnarsi da vivere doppiando film porno con non poco disagio. Un vecchio amico attore, più attivo e impegnato, gli propone di tenere un brevissimo corso di teatro al carcere di Velletri, occasione proposta dal ministero. Antonio Albanese si conferma un grande attore sia comico che drammatico, di teatro e di cinema, commediante ma anche introspettivo. Nel film si ride poco ma gira comunque su un gruppo di attori ,affermati o meno, in stato di grazia. Voto:8
|
|
[+] lascia un commento a stefano73 »
[ - ] lascia un commento a stefano73 »
|
|
d'accordo? |
|
gabriella
|
lunedì 30 gennaio 2023
|
aspettando tempi migliori
|
|
|
|
Come diceva il grande Carlo Mazzacurati, nella vita dovremmo recitare un pò tutti quanti, teatro è rompere gli schemi, cinema è capovolgere la realtà, cosa di meglio allora che tentare l’esperimento in un carcere, nella fattispecie a Velletri. Antonio Cerami ( un bravo e convinto Antonio Albanese), attore in crisi costretto per ragioni economiche a doppiare film porno, accetta l’incarico suggeritogli da Michele ( Bentivoglio e Albanese sono una coppia collaudata , funziona sempre), anche se con una certa riluttanza. Inizia così per Antonio un sodalizio con cinque detenuti iscrittosi al corso teatrale finanziato dal dal governo dapprima molto difficoltoso, per ovvie ragioni, ma che inaspettatamente prenderà un'altra piega, si instilla un disperato bisogno di comunicare, l'urgenza di liberare la rabbia e la sofferenza della reclusione, di evadere dalla realtà.
[+]
Come diceva il grande Carlo Mazzacurati, nella vita dovremmo recitare un pò tutti quanti, teatro è rompere gli schemi, cinema è capovolgere la realtà, cosa di meglio allora che tentare l’esperimento in un carcere, nella fattispecie a Velletri. Antonio Cerami ( un bravo e convinto Antonio Albanese), attore in crisi costretto per ragioni economiche a doppiare film porno, accetta l’incarico suggeritogli da Michele ( Bentivoglio e Albanese sono una coppia collaudata , funziona sempre), anche se con una certa riluttanza. Inizia così per Antonio un sodalizio con cinque detenuti iscrittosi al corso teatrale finanziato dal dal governo dapprima molto difficoltoso, per ovvie ragioni, ma che inaspettatamente prenderà un'altra piega, si instilla un disperato bisogno di comunicare, l'urgenza di liberare la rabbia e la sofferenza della reclusione, di evadere dalla realtà. Antonio intuisce questa necessità, e da qui la folle idea di portare in scena " Aspettando Godot" di Becket, chi meglio che dei detenuti può descrivere un'interminabile attesa? E contro qualsiasi previsione il debutto sarà un successo che li porterà a una tournee in giro per l'Italia. L’umanità che scaturisce dal lavoro di Milani, è palpabile il teatro trasforma, avvicina, inibisce le paure, in qualche modo reintegra e purifica. Tra Antonio e i ragazzi si crea una specie di mutuo soccorso, perché anche il nostro attore in crisi , trova ispirazione e motivazione e fiducia nell’avvenire. Grande prova di Albanese e del resto del cast, compresa Sonia Bergamaschi nel ruolo dell’ingessata direttrice del carcere che però si lascia catturare dalla magia della recitazione e ad abbassare le difese. Il fascino del palcoscenico qui assume un significato ben preciso, c’è bisogno di ritrovare il sold out nelle sale, sia nei teatri che nelle sale cinematografiche, c’è bisogno di cultura , di discutere e condividere un’opera . Perché l’arte non ha sbarre. Chissà…..
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gabriella »
[ - ] lascia un commento a gabriella »
|
|
d'accordo? |
|
|
mercoledì 25 gennaio 2023
|
grazie, antonio!
|
|
|
|
Mi ha turbato e commosso l’ultimo film di Riccardo Milani, Grazie Ragazzi. La storia narrata è semplice e lineare eppure affronta un serie di tematiche sociali e psicologiche, drammatiche, intense, e socialmente rilevanti; temi difficili, eppure raccontati con leggerezza, empatia e una sensibilità assai poco comune. Il nostro settimanale, anche recentemente, ha affrontato il tema dei carcerati, siamo entrati in punta di piedi nel nostro carcere cittadino (che si trova nei pressi di Massama), abbiamo accolto le voci di alcuni detenuti, alma anche dei cappellani, del le guardie e dei dirigenti, il mondo del carcere è come un termometro della salute sociale della società: una comunità non può misconoscere o dimenticare alcun cittadino, giusti o colpevoli, minori e maggiorenni, sani o malati, anziani o giovani, donne o uomini: tutti hanno diritto di vivere dentro una comunità.
[+]
Mi ha turbato e commosso l’ultimo film di Riccardo Milani, Grazie Ragazzi. La storia narrata è semplice e lineare eppure affronta un serie di tematiche sociali e psicologiche, drammatiche, intense, e socialmente rilevanti; temi difficili, eppure raccontati con leggerezza, empatia e una sensibilità assai poco comune. Il nostro settimanale, anche recentemente, ha affrontato il tema dei carcerati, siamo entrati in punta di piedi nel nostro carcere cittadino (che si trova nei pressi di Massama), abbiamo accolto le voci di alcuni detenuti, alma anche dei cappellani, del le guardie e dei dirigenti, il mondo del carcere è come un termometro della salute sociale della società: una comunità non può misconoscere o dimenticare alcun cittadino, giusti o colpevoli, minori e maggiorenni, sani o malati, anziani o giovani, donne o uomini: tutti hanno diritto di vivere dentro una comunità. È vero la società è intrisa di problemi, tante sono le criticità che la devastano, ma nascono anche continuamente sensibilità e interessi sorprendenti. Anche in una società liquida come la nostra c’è un rinnovato movimento di sostegno e di interesse, perché anche il carcere sia una via di redenzione e di rinnovamento sociale. Non è il primo, e non sarà l’ultimo, film sul mondo dei nostri penitenziari dove i colpevoli (ma anche coloro che attendono giustizia e riabilitazione sociale) vivono insieme alle guardie, agli educatori, ai direttori, al mondo della Magistratura e, in ultima analisi, all’intera società, e allo Stato. Un ottimo film, dunque, con una superba interpretazione, esibita in semplicità e struggente verità, dal bravissimo Antonio Albanese, magnifico, intuitivo e sorprendentemente calato, con tutte le sue qualità comiche ma anche drammatiche, in una parte che è cucita nel suo talento naturale. Il film è un adattamento, cucito dal regista con la collaborazione di Michele Astori, di un film francese del Un Triomphe di Emmanuel Courcol che, a sua volta, era stato tratto da un fatto di cronaca che narrava la vicenda di un attore svedese, Jos Jonson, che mise in scena effettivamente il testo teatrale di Samuel Becket, Aspettando Godot. Sono assolutamente d’accordo con la critica che ha accolto con tanta benevolenza il lavoro di Milani, il pubblico sta reagendo molto bene, affollando le sale; i motivi di tanto incipiente successo, io credo, stia nel fatto che Grazie Ragazzi appare come un film consapevole delle possibilità che il suo messaggio sociale raggiunga in pieno il grande pubblico cui si rivolge. Le problematiche che tutto lo innerva è volta per volta stemperata in una leggerezza dolce e delicata, perché c’è umorismo ma anche dramma, le istanze sociali di cui si fa carico sono drammatiche e intense. Il racconto di Antonio Albanese descrive una realtà che i media affrontano solo di lato, brevemente e per lo più in conseguenza di fatti eclatanti. Nel lavoro di Milani invece il carcere si prende il centro della scena. Impressionante è rappresentativo è il cast, composto da Antonio Albanese, Sonia Bergamasco,Vinicio Marchioni, Giacomo Ferrara, Giorgio Montanini, Andrea Lattanzi, Nicola Rignanese, Imma Piro, Gerhard Koloneci, Liliana Bottone, Bogdan Iordachioiu e Fabrizio Bentivoglio: insomma il top disponibile. Per illustrare brevemente la trama, partiamo dal canovaccio dell’opera teatrale che l’attore-regista (Antonio Albanese),propone alla direttrice del carcere. Si tratta del famosissimo testo di Becket, Aspettando Godot (in francese En attendant Godot; in inglese Waiting for Godot), una piéce teatrale drammatica associata al cosiddetto teatro dell'assurdo e costruito intorno alla condizione dell'attesa: i personaggi Vladimiro e Estragone, aspettano un certo Godot… che tarda ad arrivare… mentre tutt’intorno cresce un senso di disperazione. Il futuro pare grigio, senza via d’uscita… Il film racconta di Antonio, un attore secondario con una carriera secondaria, è un attore sensibile, un regista intenso anche se nessuno si è mai accorto, nessuno l’ha mai chiamato: i pochi colleghi che lo conoscono e lo deridono: per questi motivi è costretto a vivere in un monolocale a Ciampino; ha una figlia che lavora in Canada; ed è costretto per campare a fare il doppiatore di filmetti hard. L’ingresso nel mondo del carcere determina un profondo cambiamento nella sua vita ma anche in quella di un gruppo di detenuti ai quali prone non tanto di rappresentare un copione (quello di Beckett) ma di portare nel palco la rappresentazione della propria esistenza da reclusi che attendono la libertà: non chiede loro di fare gli attori, ma di essere protagonisti nella ricerca di una libertà che attendono da tanto tempo. Riusciranno a liberarsi davvero? Il film descrive esattamente questa vicenda: i detenuti devono diventare attori, attori improvvisati anche se sono assolutamente estranei al mondo teatrale. Tra carcere e teatro, storie drammatiche di violenza e di emarginazione, tra storie vere e Samuel Beckett: Antonio troverà una strada di redenzione e i suoi improvvisati attori sfonderanno, riportando un successo incredibilmente vasto, con molte dinamiche e trovate assolutamente geniali. Grazie Ragazzi è davvero un dramma che fa ridere, affronta un tema importantissimo la possibilità di una rinascita tramite la cultura, la riscoperta dell’umanità. Il teatro come bisogno ed esplosione di verità. La cultura come contrabbando di libertà. Un film da vedere, che emoziona e turba, scuote e calma il cuore. KINO
[-]
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
anna rosa
|
lunedì 23 gennaio 2023
|
grazie prof!
|
|
|
|
Certo, sì, è un film per il grande pubblico, giacché semplifica la realtà,come ben ha detto Roberto, ma nonostante i suoi limiti, proprio perché fa ridere e piangere, questa storia attira l''attenzione DI TANTI su una realtà difficile che tendiamo a ignorare. Chissà che qualcuno non sia spinto da questo film a impegnarsi per migliorare la qualità della vita di chi si è perso per strada.
|
|
[+] lascia un commento a anna rosa »
[ - ] lascia un commento a anna rosa »
|
|
d'accordo? |
|
roberto
|
lunedì 23 gennaio 2023
|
aspettavo.. qualcosa di più
|
|
|
|
Alcune immagini e dialoghi fanno entrare nella difficoltà di chi affronta portare il teatro in carcere (e non solo) e delle difficoltà della vita carceraria.
Poi però scadete nella commedia semplice... i due agenti penitenziari al limite del ridicolo, gli amanti focisi, la conversione sulla vita si Damasco della direttrice... sono troppi gli elementi che rendono il film troppo immaginabile...
Si salva la canzone finale di Vasco e alcune immagini del carcere è delle albe o dei tramonti... troppo poco per pensare che possa avere un valore sociale...
|
|
[+] lascia un commento a roberto »
[ - ] lascia un commento a roberto »
|
|
d'accordo? |
|
roberto
|
lunedì 23 gennaio 2023
|
mi aspettavo di più...
|
|
|
|
Portare il teatro in carcere è una idea brillante e il testo è congeniale a chi deve aspettare. Ma il film è troppo superficiale e scontato. Personaggi tracciati male, la figlia distante, la direttrice del carcere che si converte sulla via di Damasco, la coppia in calore, i prigionieri evasi sudito rintracciati... insomma troppo semplice per far davvero aprire la mente sulle difficoltà della vita carceraria e sulla bellezza di sentirsi omaggiati dal pubblico in sala. Forse il servizio migliore lo fanno solo alcune immagini della fotografia e Radu/Godot.
|
|
[+] lascia un commento a roberto »
[ - ] lascia un commento a roberto »
|
|
d'accordo? |
|
nad68
|
domenica 22 gennaio 2023
|
una perla
|
|
|
|
Toccante, intenso, divertente.. Albanese ottimo attore, molto brava anche la direttrice e gli attori-carcerati. Splendido.
_
|
|
[+] lascia un commento a nad68 »
[ - ] lascia un commento a nad68 »
|
|
d'accordo? |
|
kukkurella
|
domenica 22 gennaio 2023
|
delicato quadro di una difficile realtà
|
|
|
|
Che Albanese sia un “camaleontico” attore è noto,in questa pellicola traspare la sua bravura teatrale raccontando in maniera delicata la realtà (triste),dei carceri,con attori che interpretano i loro ruoli in maniera egregia ed anche commovente. Merita di essere visto.
|
|
[+] lascia un commento a kukkurella »
[ - ] lascia un commento a kukkurella »
|
|
d'accordo? |
|
maryj
|
sabato 21 gennaio 2023
|
imperdibile!!!
|
|
|
|
Film stupendo, trama originale. Albanese sempre una garanzia, mai banale. Un film che fa riflettere
|
|
[+] lascia un commento a maryj »
[ - ] lascia un commento a maryj »
|
|
d'accordo? |
|
|